ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 29 ottobre 2011

I frutti del cortile ravasian/ratzingeriano



Cristo Cambronne Liberté



Oggi pomeriggio, a Parigi, a Place des Pyramids, cattolici in ginocchio per strada reciteranno preghiere di riparazione per uno spettacolo teatrale di cui parlo su “Vatican insider” (http://vaticaninsider.lastampa.it/homepage/inchieste-ed-interviste/dettaglio-articolo/articolo/francia-france-9442/) .



                 Marco Tosatti
La mia opinione è che si usino due pesi e due misure, sotto la copertura della libertà di espressione, che non dovrebbe mai diventare libertà di ferire e di offendere. E non dico questo per una difesa a priori del sacro, dell’immagine sacra e così via. Io credo che nel momento in cui copro di escrementi il volto di qualcuno che è importante per molte persone, compio un gesto violento. Non solo verso l’immagine, ma verso le persone stesse. E’ un atto il mio, che inferisce: voi lo amate, lo venerate e lo ritenete fondamentale. Ergo, con questo gesto copro di merda anche il vostro volto. La filosofia della tolleranza, della comprensione degli altri, del politically correct impedirebbe che in uno spettacolo teatrale si rovesciassero escrementi su una Menorah, su un Corano e tantomeno sul volto di un grande rabbi o di Maometto. Perché, giustamente, un comportamento del genere verrebbe qualificato come “hate speech”, discorso dell’odio, non tanto verso l’astratta fede, ma verso chi la pratica. Perché nella Francia così laica, soi-disant tollerante e progredita è permesso un hate speech così violento nei confronti dei cristiani? Perché permettere che cittadini come gli altri vengano offesi impunemente?

http://www.lastampa.it/cmstp/rubriche/girata.asp?ID_articolo=1435&ID_blog=196&ID_sezione=396

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