ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 6 marzo 2012

L'allucinante mitologia dei frutti (avvelenati!) partorita a Medjugorje.


Le novità sono strepitose e buonissime. Intanto tra un mese verrà celebrato l’anniversario dei 40 anni dalle prime apparizioni nel cielo sulla “Bute” della Croce Gloriosa alla madre di famiglia Madeleine Aumont in un ambiente ben diverso. Fino all’anno scorso in effetti, andare a Dozulè era veramente uno strazio per i cattolici che venivano trattati e guardati dalla loro Madre Chiesa come dei settari, degli eretici, dei fanatici, creduloni. La piccola chiesa parrocchiale rifiutava di considerare l’afflusso dei pellegrini come un dono e la preghiera sul luogo della Croce era ridotta ad un azione strettamente privata… La situazione di franca ostilità è durata appunto fino all’anno scorso quando le cose hanno subìto una svolta sorprendente. Il parroco accoglie ora i pellegrini in tutt’altra maniera. Poiché a fine Maggio c’è stata la visita Pastorale del nuovo Vescovo della Diocesi durante la quale un vero miracolo è accaduto. Una signora (madame Mazot) ha ricevuto pubblicamente la benedizione del parroco, in presenza del nuovo Vescovo, per divenir la responsabile del “legame tra la parrocchia e i pellegrini”. In quello stesso giorno il Vescovo ha anche convocato le quattro maggiori Associazioni che hanno diffuso il Messaggio di Dozulé, al suo stesso dire: “per ordine della Santa Sede”, per ascoltarle.

Egli ha quindi riaperto l’indagine sui fatti del 1972, con una speciale attenzione ai ‘frutti’ che sono tutti stati verbalizzati dal segretario del Vescovo durante quell’incontro che si è poi svolto cordialmente. Le premesse all’incontro non erano per nulla buone. Della trentina di persone presenti molte non volevano neanche andare dal Vescovo, dopo anni in cui erano state umiliate, non ascoltate, emarginate, ma più che altro giudicate con sentenze pesantissime, offensive e diffamatorie, senza mai essere state interpellate personalmente ed ascoltate. La loro fiducia era ridotta al minimo. Quando però il Vescovo dichiarò di agire su ordini superiori, accettarono di testimoniare. In seguito è stato pure nominato un vicario aggiuntivo, mons. Jeffrey.
Noi preghiamo perché questa nuova ripartenza dell’indagine sia basata sui fatti di fede e non su presupposti ostili, razionalizzanti, congiunturali e freddi. Ci rallegra il fatto che le persone si siano incontrate sui fatti andando oltre i giudizi aprioristici calati dall’alto e suggeriti da una teologia estranea ormai alla vita spirituale del presente, che allontana dalla Chiesa i cercatori di Dio. Durante la fase più dura dell’Inquisizione storica, i ‘giudici’ ascoltavano sempre le persone e si recavano sui posti; oggi (nonostante la facilità degli spostamenti) molte ‘sentenze’ su Dozulè sono state decise ed espresse ‘a tavolino’ e al livello solo di speculazioni intellettuali, senza interpellare i diretti interessati. E ciò come se l’intervento di Dio tra di noi desse più che fastidio! Sicuramente cosciente di questa grave omissione – che è stata anche quella attuata in Italia da chi ha diramato condanne [il noto GRIS, ndr] – il nuovo vescovo si è anche recato personalmente ben tre volte dalla Signora Madeleine di persona per sentire anche la sua fondamentale testimonianza. Dopo tutti questi anni finalmente un gesto di saggia pastorale, un cambiamento che infonde una devota fiducia anche a noi in Italia. Rendiamo grazie a Dio.

Gli amici della Croce Gloriosa del Trentino - spiritmusic@fastwebnet.it -


La croce dell'AntiCristo:

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