ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 22 giugno 2012

DIALOGO: UN ERETICO PRETESTO PER POTER ATTACCARE E DEMOLIRE OGNI DOGMA?


DOMANDIAMO RISPOSTE NON AMBIGUE ALLA SANTA SEDE
Pontifex.RomaGià nel marzo del 2002, alla viglia della seconda apostasia di Assisi (punita evidentemente da Dio con il crollo della volta della Chiesa?), evento ecumenico bollato come eretico da tutti i Papi (da San Pietro sino a Pio XII), partendo pergiunta da nostro signore Gesù Cristo, molti teologi e religiosi denunciarono la evidente ed eretica protestantizzazione della Chiesa cattolica. Dato che noi cattolici, seguendo gli insegnamenti di Gesù e dei Papi, non abbiamo intenzione di aderire a movimenti religiosi planetari e protestanti, domandiamo pubblicamente alla Santa Sede di fornire risposte non ambigue e di chiarire una volta per tutte la posizione dell'uomo fedele a Cristo ed il come deve relazionarsi con le "false religioni", ovverosia quelle non ispirate da Dio (tutte tranne il cattolicesimo). Domandiamo caritatevolmente risposte al fine di arginare il dannarsi delle anime. ...
... Riflessione del 2002
Gli avvenimenti che sono venuti dopo quell'11 settembre 2001 ci hanno fatto ricordare, tra l'altro, anche quella celebre frase: “il XX° secolo sarà religioso”, ma non certo nel modo d'Assisi, anche se molti lo credono un gesto legittimo, data la grave situazione politicasociale in cui si trova tutto il genere umano. Comunque, io non credo che sarà davvero quello spettacolo di Assisi, con quelle 12 religioni (?), a manifestare al mondo il viso autentico dell'uomo religioso! Si può davvero dubitarne!.. Il gesto di Giovanni Paolo II non è scevro di ambiguità di fondo mediatico. Ed è senz'altro un po' anche spettacolo questo caos di religioni che si attaccano al carro trionfale del Papa! Ma al di là di questa impressione che non pochi hanno, al di là di ogni preconcetto del fatto, questo gesto papale muove un inquietante problema di teologia e di pastorale che non va minimizzato.
Il Papa l'aveva comunque, già detto in un suo discorso alla Curia di Roma il 22 dicembre 1986, quando manifestò "l'unità radicale, basilare e determinante del genere umano”, per cui - secondo Lui - in questa prospettiva, le religioni non cristiane sarebbero come delle “limitazioni dell'unico disegno divino di salute”. Secondo Giovanni Paolo II, cioè, l'unità del genere umano fu immediatamente e di fatto soprannaturale; tutte le religioni, perciò, sarebbero in qualche modo - che lo sappiano o che l'ignorino, che l'accettino o che lo rifiutino - delle manifestazioni incomplete del Mistero cristiano.
È facile pensare, qui, che questa linea teologica è un tutt'uno con la teoria del “cristiano anonimo” dell'eretico (condannato) gesuita Karl Rahner, per il quale ogni uomo sarebbe un “cristiano”, anche se egli lo ignora. In ogni uomo, quindi, ci sarebbe, preesistente, un germe già soprannaturale. Se questo fosse vero, però, ci potremmo chiedere: che cosa ha da dire, allora, il predicatore del Vangelo?.. e quale “Buona Novella” dovrebbe apportare al mondo?.. e di quale “novità” la Fede cristiana sarebbe segno efficace? E se tutti gli uomini sono già “cristiani”, anche senza saperlo, perché, allora, Gesù ha insistito per la nostra conversione? E la nuova nascita, quella che viene dall'Alto e dallo Spirito Santo, ha ancora un senso in questo nuovo quadro di teologia? E l'infusione della Grazia Santificante, vera partecipazione alla vita trinitaria, quale utilità avrebbe in questa nuova versione teologica?..
Son domande imbarazzanti, certo, ma che non hanno ancora avuto alcuna risposta.
Rimane, perciò, sempre valida la verità del Vangelo: “chi crederà e sarà battezzato, sarà salvo. Chi non crederà, sarà condannato” (Mc. XVI, 16). Mentre sul piano pastorale ogni tentativo di spiegare sarebbe inadeguato e inaccettabile. Infatti: se tutte le religioni si uniscono, nessuna di esse può pretendere di liberarsi da quello che Cristo chiama “la verità tutt'intera” (Jo. V, 13), perché ciascuno si presenta ad Assisi come “una parte” di verità, come “un modo” di incarnare la verità spirituale universale. Ma allora, come si potrà esigere che la gente abbandoni la sua vita privata, le sue convinzioni personali, i suoi punti di vista particolari, per proclamare delle verità parziali?
Forse che l'appartenere a una religione si realizza a tappe[...]? E un cattolico, può essere una mezza fede o averne solo un quarto?
Così, allora, si cadrebbe nel soggettivismo; ma allora, il giudizio sgorgherebbe delle proprie impressioni, dalle proprie opinioni, che poi volano via!.. Può, forse, l’“esperienza spirituale privata” rimpiazzare la Fede, così da poter dire: “ciascuno ha la sua fede”! o anche: “ciò dipende dalle varie fedi”?.. Un tale procedere farebbe sparire l'Assoluto per una credenza tutta relativa, o non potrebbe essere che un punto di vista tra tanti altri!.. Quindi, il raduno di Assisi, sia quello del 1986 che quello del 2002, non può essere che un segno negativo, anzi, un segno di morte: ossia, l'abbandono, da parte delle religioni, dell'Assoluto, che solo giustifica la loro esistenza, il che, per il cattolico, sarebbe perdere l'unica via della salvezza!
L'Assoluto del cristiano, infatti, è il Dio d'Amore, venuto per salvare chi era perduto, donando la propria vita per riscattare l'uomo dal peccato. È questo che distingue il Dio vero dagli altri “dei”, o demoni, come lo afferma la stessa Sacra Scrittura: “.. omens dii Gentium daemonia” (Salmo 95).
Ora, qesto, è ancora peggio che protestantizzare la Chiesa cattolica! Ma direi di più: la si sta dissolvendo, per arrivare a formare quella “Super-Ecclesia Universale”, voluta dall'ebraismo massonico, e già in esecuzione dagli USA! Da ricordare: la preparazione a questa fusione delle religioni si iniziò con Paolo VI. Prima, col concedere al clero di vestirsi col clergimen protestante; poi, si passò a permettere, tacitamente, un vestirsi da borghese, anche in maglione, al fine di sopprimere la separazione tra prete e laico; il prete non guida più, predisseguo!
In seguito, si mise una tavola al posto dell'altare, come fu fatto nella Riforma protestante nel 1548, dall'arcivescovo Thomas Cranmer e questo perché l'altare richiamava il Santo Sacrificio, mentre la tavola, richiama la Cena e introduce questa grande inversione: il prete che celebra la Messa con la faccia verso il popolo, voltando la schiena a Dio! L'umanismo di Paolo VI era anche questo!
Seguì subito la soppressione del “latino”. La Chiesa cattolica di rito latino, così perse la sua unità e la sua immutabilità della sua dottrina. La Chiesa cattolica, così, entrò nell'area della “democrazia universale”! Infatti, le “traduzioni” variano da paese a paese, e questo fu persino imposto! Mentre il latino era l'unico mezzo per far comunicare assieme tutti i fedeli e tutte le Nazioni nella stessa Fede, senza il latino, invece, la Chiesa fu sfasciata in molte “sètte” e in molte “chiese di base”, che furono veri scismi!..
Dopo tutto questo fu più facile dar battaglia ai dogmi, vale a dire alle Verità rivelate! Per far piacere ai protestanti si è attaccato, soprattutto, il Culto dell'Eucarestia, perché i protestanti non credono, in maggioranza, alla “Presenza Reale”.
E così, i tabernacoli furono rimossi dall'altare e portati in luoghi sempre più separati, come pure furono aboliti tutti i segni di adorazione (genuflessioni, inchini, incensazioni...) e tutte le azioni di grazie!..
Alla fine ecco arrivare la “nuova Messa”! Ma a stendere la “nuova liturgia” vennero chiamati cinque protestanti (cosa mai vista nella Chiesa cattolica!): due anglicani (uno, inglese; l'altro, americano), un membro della Federazione Mondiale Luterana; un membro del Consiglio Mondiale delle Chiese, e un luterano di Taizé. Alla fine del lavoro, Paolo VI volle persino essere fotografato in mezzo a loro! Alla sua destra aveva Frère Max Thurian, di Taizè. Ora, questo, provava che Paolo VI aveva fatto del suo meglio per protestantizzare la Messa cattolica, anche se fece di tutto per nascondere il suo gioco, secondo la sua tattica abituale dei due passi in avanti e uno indietro!..
Il passo in avanti fu la “Institutio generalis”, d'ossatura prettamente protestante. Basta leggere il primo testo di Paolo VI: “La CENA del Signore, o messa, è l'assemblea o l'assembramento del popolo di Dio che si riunisce assieme, sotto la presidenza di un prete, per celebrare il MEMORIALE DEL SIGNORE”. È chiaro: la Messa non sarebbe più altro che una cerimonia comunitaria, e non più il SACRIFICIO incruento della Croce, con la PRESENZA di Nostro Signore nell'OSTIA! Il “passo indietro” di Paolo VI - dopo il deciso intervento dei cardinali Bacci e Ottaviani - Paolo VI lo fece nel “Proemio”, dove aggiunse un larvato Santo Sacrificio, ma senza cambiare altro nel contenuto della Messa. Un “contenuto”, comunque, che “s'allontana in modo impressionante, nell'assieme, come nel dettaglio, dalla teologia cattolica della Santa Messa”2.
***
Entreremmo in un vero ginepraio se avessimo spazio, quì, per trattare sul contenuto di quella “nuova Messa” di Paolo VI, imbevuta di naturalismo calvinista, (come: “questo pane, frutto della terra e del lavoro dell'uomo” ... “questo vino, frutto della vigna e del lavoro dell'uomo”), e di auto-critica da democrazia popolare (“confesso ai nostri fratelli”... ) ecc...
Comunque, questo, - a Dio piacendo! - lo documenteremo in un altro specifico libro sulla Santa Messa! Però, anche qui, bisogna pur riconoscere che Paolo VI riuscì nel suo intento di “Riforma protestante” perché lo stesso “Osservatore Romano” del 13 ottobre 1969 ebbe a scrivere: “La riforma liturgica ha fatto un passo notevole in avanti: essa si è avvicinata alle forme liturgiche della Chiesa luterana”: perfetto!
Quindi, per Paolo VI, non erano più i protestanti che si dovevano convertire al cattolicesimo, ma erano i cattolici che si dovevano “protestantizzare”!.. Ora, questo, è proprio quello che l'ebraismo 4 massonico voleva; indebolire la Fede; dividere la Chiesa in chiese nazionali in sètte, come lo sono i protestanti... perché così sarebbe stato più facile integrarle in una “Super-Ecclesia” di tutti le religioni. Ma è anche un'opera luciferina, già sognata da Lutero: “L'ora verrà, in cui noi potremo celebrare insieme la Cena di Gesù Cristo”! Il che significa che, in quel momento, la vera Chiesa di Cristo avrebbe finito di esistere! E questo dovrebbe essere proprio il risultato dell'ecumenismo in atto!
UN ECUMENISMO MASSONICO
A conferma di ciò, cito un estratto dal periodico “HUMANISME” del “Centro di Documentazione del Grand'Oriente di Francia” 3: “.. Non è il patibolo che attende il Papa, ma la proliferazione delle chiese locali che si organizzano democraticamente, rifiutando le barriere tra clerici e laici, creando dei loro propri dogmi, vivendo in una completa indipendenza dai rapporti con Roma”. Il che significa: confondersi, in piena anarchia, con le sètte protestanti. Collegialità nazionali che approdano in una religione sintetica, la famosa O. R. U. (Organizzazione delle Religioni Unite).
Un'altra conferma la si può avere anche da un’altra rivista massonica, il “SIMBOLISMO”4, dove si legge: «Non lasciamo dire, miei fratelli, che la framassoneria è l'Anti-Chiesa; questo non è che una frase di Circostanza; fondamentalmente, la framassoneria vuole una “Super-Ecclesia” che le riunirà tutte». E così la Chiesa cattolica sarà anch'Essa alla pari con le altre religioni! Per questo, Paolo VI, il 23 giugno 1970, fece questa dichiarazione: «... mentre che i contatti con i rappresentanti delle altre religioni si fanno più frequenti, specialmente con i giudei, i musulmani e i buddisti, un dialogo difficile, complesso e delicato (però condannato da tutti i Papi! - ndr.) si annoda anche con diversi rappresentanti dell'Umanismo».
Ora, questo umanismo non è altro che una delle tante maschere con cui si trasforma la framassoneria! Ebbene di questo “Umanismo Umanitario” si tenne, a Bièvres, l'8 aprile 1970, una viva Sessione.
In “Carrefour” del 17 marzo 1971, c'era questa informazione: «La riunione ecumenica di Montgeron, con l'accordo dell'Arcivescovo di Parigi, ebbe come simbolo la croce, la mezzaluna, una iscrizione ebraica e lo stemma con falce e martello»!.. Ancora: nel maggio 1970, a Ginevra, s'era tenuto un altro Congresso per la “Organizzazione delle Religioni Unite”, durante il quale, tutti i congressisti si riunirono nella cattedrale San Pietro per pregare insieme, perché “i credenti di tutte le religioni erano invitati a coesistere nel culto del medesimo Dio”. Il che significava chiaramente che i cristiani devono rinunciare a credere nella SS, Trinità e in Gesù Cristo, la seconda Persona della SS. Trinità, che s'è incarnato per portarci la Rivelazione e, mediante essa, salvarci!
Un tradimento della nostra Fede, quindi!
In effetti, per mettere insieme il Giudaismo, l'Islamismo e il Cristianesimo, bisognerebbe credere che Cristo ha mentito quando ci ha detto: “Chi ha visto Me, ha visto il Padre”; “Nessuno viene al Padre se non per Me”5; “Chiunque nega il Figlio, non ha più il Padre”6; “Io e il Padre siamo Uno”7...
Di conseguenza, è falso affermare che il Giudaismo, l'islamismo hanno lo stesso Dio come noi cristiani!.. come pure è errato far credere che i Giudei e i musulmani, senza convertirsi, possono essere in comunione con noi cristiani nel culto di un medesimo Dio!.. Perciò, per realizzare un ecumenismo “Super-Confessionale”, bisogna sopprimere tutti i dogmi della nostra religione cattolica! Il che sarebbe un autentico tradimento della nostra Fede! Eppure fu Paolo VI che ha permesso il Congresso di Bruxelles (settembre 1970) in cui si cercò proprio di abbattere i dogmi della Chiesa cattolica.
Quel Congresso era presieduto dal card. Suenens, massone (che, poi, fu anche invitato da un rabbino della loggia B'naî- Brith, nemica dichiarata della Chiesa!); ed era animato dall'eretico domenicano, padre Schillebeekx, il quale dichiarò che “la teologia deve ridursi a un umanesimo sociale”.
Basta dogmi, quindi!
Per questo, Paolo VI aveva già sostituito il “docete” (=insegnate) di Cristo, con il “dialogo”, che met-te tutto in stato di “ricerca”, ma che è un eretico pretesto per poter attaccare e demolire ogni dogma, uno dopo l'altro; per cui anche la Chiesa cattolica potrà entrare nella “CHIESA UNIVERSALE”8. Una Chiesa Universale, però, che sarà forzatamente nelle mani del “GOVERNO MONDIALE”, quello che stanno già preparando con questa “inutile” e “criminale” guerra che è in corso, mascherata con l'islamico “terrorismo”!.. Ma noi di Chiesa Viva combattiamo per questo: in difesa della nostra vera Fede, che il nemico-demonio vuol mescolare con le altre religioni e annullarla per sempre!
Il “Nuovo DIRITTO CANONICO” non scomunica più nessuno, (come già l'aveva voluto Paolo VI!): non più scomuniche per la “massoneria”, ben vista ormai anche dalla Gerarchia attuale; non più scomunica per gli apostati, per gli eretici, per gli scismatici..., e si arriverà anche a una generale amnistia per tutti gli scomunicati del tempo passato, come Lutero, Calvino, Huss, ecc., quando ci sarà (ben presto!) quella “SUPER-CHIESA” senza dogmi, senza Messa, senza alcun impegno di Fede!..
Note:
1 Cfr. “L'Osservatore Romano”, 27-28 gennaio 1986.
2 Cfr: “Lettera” dei cardinali Bacci-Ottaviani a Sua Santità Paolo VI; dal titolo “Breve Esame Critico del Novus Ordo Missae”.
3 Cfr. Novembre-Dicembre 1969, p. 72.
4 Cfr. Maggio 1962. È citata in “Restauration chrétienne” di Montréal, Vol. I, 1967.
5 Cfr: Gv. VIII, 6-9.
6 Cfr. San Gv. I.a Lettera, 2-23.
7 Cfr. San Gv. XIV, 11-30.
8 È una “mens” che è ormai congestionata in molte teste di frati e di preti. A Bordeaux, (Francia) per esempio, i Francescani hanno già una loro Rivista del titolo: “Apostolat de l'Eglise Universelle”.
sac. dott. Luigi Villa “Chiesa Viva”

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