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mercoledì 18 luglio 2012

Cinema del Concilio


Hollywood si affida a Dio ma mette la Bibbia in burla

Aiuto, gli studios scoprono le Sacre Scritture. In arrivo un Caino vampiro, Noè contro angeli con sei braccia, lo stupro di Maria e Gesù-Harry Potter

Hollywood si lancia nelle storie bibliche, ma invece di restare fedele alle Sacre Scritture, le trasforma in storie di vampiri, gladiatori e sangue. Intenti a scrivere horror fiction, a costruite una gigantesca Arca di Noè e a ricucire alcuni capitoli dei Vangeli sono un manipolo di grandi registi: da Steven Spielberg a Darren Aronosfky, da Mel Gibson a Paul Verhoeven e Ridley Scott.Ultimo ad aggiungersi alla lista da Oscar è l'attore Will Smith, al suo debutto dietro la telecamera, con una sceneggiatura su Caino e Abele.
Pare però, dalle ultime indiscrezioni, che Smith abbia intenzione di trasformare la storia di rivalità e gelosia dei due fratelli in una pellicola vampiresca.
La Sony ha firmato con Smith (che oltre a dirigere sarà anche protagonista) un contratto che gli permetterà di girare La redenzione di Caino con un ottimo budget: i miliardi sono necessari, se vorrà far concorrenza agli altri kolossal biblici.Il regista Darren Aronofsky rischia di sbancare la Paramount per costruire un'enorme arca di Noè. Il regista di Black Swan finora ha diretto pellicole a basso costo: il suo film da Oscar era costato meno di 50 milioni, ma stavolta il suo Noè, interpretato da Russel Crowe accanto a Jennifer Connelly ed Emma Watson, sarà tra i dieci film più cari del 2012. Anche lui, come Smith, aggiungerà alla storia raccontata nel libro della Genesi un contorno di pura fantasia, con uno squadrone di enormi angeli senza ali ma con sei braccia, contro i quali si scaglierà Noè. Si legge nella presentazione della pellicola: «Il suo nome è Noè, ma è un uomo diverso dagli stereotipi dei patriarchi della Bibbia. È un lottatore, un Mad Max che vive in un mondo dove non c'è pietà». Vista la partecipazione di Russell Crowe, ci si può aspettare che il suo Noè abbia tutti i connotati del gladiatore.
Il regista Paul Verhoeven sta lavorando sulla nuova «biografia» di Gesù. Come sceneggiatore è stato scelto Roger Avary, che ha alle spalle film horror come Beowulf. Il suo Gesù non ha nulla di divino: sarebbe nato dalla violenza subita dalla giovanissima Maria, violentata da un soldato romano. Il suo Gesù, del tutto umano, è un profeta radicale, che faceva esorcismi e non miracoli, convinto che il paradiso lo si potesse trovare sulla terra; il suo messaggio di pace e fraternità avrebbe sconvolto l'Impero romano e cambiato il mondo, ma in lui non c'è alcun aspetto del Messia dei Vangeli.Più rispettose verso l'Antico Testamento dovrebbero essere due pellicole sulla vita di Mosè. La prima, tratta da Gods and Kings, una sceneggiatura scritta a quattro mani da Michael Green e Stuart Hazeldine, sarà diretta da Spielberg. Secondo le prime indiscrezioni Spielberg avrebbe già dichiarato che questo film sarà la sua più grande sfida: la pellicola per la quale, un giorno, vorrà essere ricordato è anche il suo personale omaggio alla fede ebraica.
Spielberg ha detto di volersi ispirare a Braveheart e al suo Salvate il soldato Ryan, con grande attenzione alle battaglie epiche ed ai dettagli della storia di Mosè: l'abbandono sul fiume, l'adozione, l'infanzia presso il faraone, la fuga dall'Egitto e la solitaria vecchiaia, alla guida di un popolo che non aveva ancora raggiunto la Terra promessa. Il secondo progetto su Mosè è invece del regista Ridley Scott. Il Mosè di Scott, prodotto dalla Fox, verterà sulla relazione del profeta con il faraone Ramses, prima dell'Esodo.Ancora da definire il cast. Si aggiungono poi alla lunghissima lista di favole e horror biblico il nuovo film di Mel Gibson sul comandante israelita Giuda il Maccabeo e quello annunciato sull'infanzia di Gesù, del regista di Harry Potter, Chris Columbus.
In molti casi, il nesso tra Scritture e invenzione registica appare piuttosto discutibile, e infatti farà discutere. L'Antico Testamento è utilizzato come semplice serbatoio di trame accattivanti, ogni aspetto religioso e teologico è relegato in secondo piano. Oggi non si sa più come fare cassetta: e gli studios si affidano a Dio.

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