ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 11 ottobre 2012

Classicisti, maschilisti, passatisti…;


una lettera aperta ad Alberto Melloni

Non sono bastate un’intera giornata di studio e l’indomani una serata di compleanno a base di cena e cinema con amici per evitare qualsivoglia notizia dell’ennesima pagliacciata di Ravasi ad Assisi (la due giorni di dialogo tra credenti e non credenti…senza i credenti!), pensando di averla scampata, quando, probabilmente per qualche peccato dimenticato, ti devi sorbire di peggio: un articolo sul numero di ottobre di “Vita Pastorale” dedicato ai 50 anni del Concilio Vaticano II, a firma del professor Melloni, di lunedì. “Cuore Divino di Gesù, io Ti offro…le sofferenze di questo giorno in riparazione dei peccati, per la salvezza di tutti gli uomini…”
Tra le tante sciocchezze che ho letto (o, meglio, che ho provato a leggere, perché a tratti è stato veramente difficile), questa merita di essere riportata per intero:
“Senza il Vaticano II la Chiesa Cattolica sarebbe come il Liceo Classico, i matrimoni combinati, il maschilismo: un repertorio isterilito, un talento sepolto, un residuo in attesa che lo Spirito soffi sulle ossa”; passiamo pure sullo Spirito (a quanto pare non più Santo, Terza Persona della Santissima Trinità, probabilmente sostituito dallo “spirito del Concilio”), passiamo anche sui matrimoni combinati (e la Santa Famiglia di Nazareth, e le tante famiglie di sposi santi, alcune delle quali sulla via della canonizzazione?) e sul maschilismo (che dire delle Regine e delle Imperatrici medievali, o delle Dottori della Chiesa, o, ancora di più, della Santissima Vergine Maria?), passiamo sul Liceo Classico (che, per quanto non sempre brillantemente, ho frequentato e di cui ho comunque bei ricordi, e non so se sentirmi più offeso da questo scritto in quanto cattolico o in quanto ex studente liceale), ma che dire di questo passaggio preso nella sua interezza, e in genere di tutto l’articolo? Prima del Vaticano II, e senza di esso, la Chiesa Cattolica (la Chiesa fondata da Nostro Signore Gesù Cristo, che ha civilizzato e fatto crescere interi continenti, che ha trasmesso la cultura antica e finanziato le arti e le scienze, che, soprattutto, sola ha garantito la salvezza eterna e la santificazione tramite i Sacramenti) sarebbe stata una superstite, una pianta sterile, un relitto?
Caspita, per fortuna che grazie al Concilio (perché se parliamo di Concilio intendiamo per forza il Vaticano II, mica robetta come Nicea, Costantinopoli, Trento…), 1962 anni dopo l’Incarnazione e Nascita di Nostro Signore, lo Spirito Santo (ops, lo Spirito, e basta) avrebbe suscitato nella Chiesa nuove profezie, nuovi carismi, nuova linfa! Forzando la situazione, tra il serio e il faceto, potrebbe quasi essere un discorso detto da Lutero, da Charles Taze Russell o dal reverendo Moon, secondo cui, prima del loro (naturalmente!) intervento nessuno avrebbe capito nulla del cristianesimo; del resto, la realtà dei fatti dice che Melloni e colleghi hanno ragione: il numero dei battezzati e dei cresimati è in crescita, nelle chiese e nelle scuole si predica la dottrina ortodossa, nelle missioni si fa la fila per abbandonare il paganesimo o l’islamismo, l’amore per i Sacramenti (soprattutto la Santa Messa, degnamente e devotamente celebrata) e il Catechismo è aumentato, i sacerdoti sono sempre di più e specchi viventi di virtù, il matrimonio e la consacrazione religiosa sono tenuti in grande considerazione, i politici cattolici sono fermi e coerenti…
Caro professor Melloni, cari sacerdoti e teologi modernisti, noti e meno noti (e ci sarebbe da chiedersi, da dove deriva la vostra fama, dalla vostra santità sacerdotale o dalla vostra adesione ai pensieri mondani e applauditi?), guardatevi in faccia, e guardate la realtà: nessuna delle cose che ho ironicamente descritto e attribuito ai “frutti del Concilio” è avvenuta, o, meglio, è avvenuta proprio dove non vi sareste mai aspettati, proprio dove avete calunniato e distorto (e, ora, a quanto pare, temete, forse perché i vostri schemi intellettuali non sono corrispondente alla realtà delle cose), negli istituti e nelle congregazioni tradizionali (FSSPX, FSSP, Francescani dell’Immacolata…), che, pur tra mille difficoltà, hanno semplicemente fatto quello che la Chiesa ha istituito e portato avanti, quello che, per quasi 2000 anni hanno fatto i Santi, dai patriarchi Francesco e Domenico al Santo Curato d’Ars e a Don Bosco, solo per fare i nomi più famosi, i primi che mi vengono in mente; perfino sul versante ecumenismo siete stati sbugiardati, visto che gli ortodossi (gli unici, secondo me, definibili davvero come “fratelli separati” e con cui intavolare un dialogo serio) hanno apprezzato molto le catechesi patristiche e il magistero etico, sociale e liturgico di Papa Benedetto XVI, e visto anche che parte dei luterani e degli anglicani che non ha accettato di diventare una succursale dell’ONU o di qualche associazione o partito ateista come la maggior parte dei loro correligionari ha bussato alle porte di Roma, abiurando gli errori di Lutero e Cranmer, e scegliendo la Messa di San Pio V come propria Liturgia!
L’11 ottobre (Festa della Maternità di Maria Santissima) sarà l’anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II (“Si credeva che dopo il Concilio sarebbe venuta una giornata di sole per la storia della Chiesa. È venuta invece una giornata di nuvole, di tempesta, di buio, di ricerca, di incertezza”, e a dirlo non fu Padre Pio o il “cattivo” Lefebvre, ma Paolo VI) e l’inizio dell’Anno Giubilare della Fede, ideato da Papa Benedetto XVI per riscoprire e difendere la fede cattolica ortodossa; a 50 anni da quell’assise, da semplice e anonimo fedele, unendomi idealmente anche a varie suppliche che sono state fatte nel corso del tempo (e che lei, professore, non ha mancato di sminuire e deridere), credo sia ormai giunto il momento di trarne un bilancio, e, visti i risultati contraddittori, negativi, che hanno creato divisione, di invertire la rotta, di far tornare al centro Cristo, e non il Concilio o sue fuorvianti e generiche interpretazioni…che con l’assistenza dello Spirito Santo (sì, lo Spirito è Santo, è la Terza Persona della Santissima Trinità, ed è solo questo il vero Spirito!) e di Maria Santissima Madre della Chiesa, il Papa possa fare ciò!
Caro professor Melloni, non sono né un maschilista né, anche per semplici ragioni anagrafiche, un nostalgico o un passatista (come ha definito nel suo articolo, tra gli altri gentili epiteti, i fedeli cattolici tradizionali): sono un semplice fedele cattolico che si è stufato di tante fantasie (tra le altre cose, “la forma di vita comunitaria, che la Messa disegna e ridisegna nelle parrocchie di tutto il mondo”, sempre dal suo articolo) e di tanti scandali, e che vuole provare a vivere la fede dei suoi padri e dei Santi che Dio ha donato alla Sua Chiesa; sono un giovane (come gli altri due collaboratori di questo blog, Matteo e Federico) che non ne può più di giovanilismi, pagliacciate, balordate, annacquamenti, ma vuole qualcosa di concreto e reale e insieme tanto semplice, la fede ortodossa professata e vissuta da tanti altri prima di me e di lei; e, ultimo, sono un ex studente del Liceo Classico che, come detto, pur non essendo sempre stato uno studente brillante, non vede la sua scuola, cui deve comunque molto, come un termine negativo di paragone!
Roberto de Albentiis
Con questo articolo e contributo, Roberto de Albentiis inizia la sua collaborazione con la redazione di  ”Radio Spada”: giovane scrittore cattolico umbro, sensibile alle grandi tematiche del cattolicesimo romano integrale, la sua penna servirà certamente con passione la causa del Bene e Vero. Molti auguri e incoraggiamenti.

http://radiospada.wordpress.com/2012/10/11/classicisti-maschilisti-passatisti-una-lettera-aperta-ad-alberto-melloni/

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