di Franco Damiani
“La libertà di coscienza, cioè il riconoscimento pubblico della dignità umana, cominciò proprio quel giorno di febbraio del 313.
Il primo seme (ancora tanta strada c’era da fare) fu proprio quell’Editto di Milano, firmato da Costantino, a cui è dedicata la grande mostra che si è appena aperta a Palazzo Reale del capoluogo lombardo.
L’editto concedeva “anche ai cristiani, come a tutti, la libertà di seguire la religione preferita” e decretò quindi “che non si debba vietare a nessuno la libera facoltà di aderire, vuoi alla fede dei cristiani, vuoi a quella religione che ciascuno reputi più adatta a se stesso”.
Da lì, pian piano, sarebbero nate tutte le libertà (infatti con quella dichiarazione di fatto iniziava a nascere anche la laicità dello Stato, perché il potere non poteva più essere divinizzato)”. (Antonio Socci)
Come  volevasi dimostrare: anche l’editto di Milano come anticipazione del Vaticano II e della libertà di coscienza.

Caro Socci, perché fingi di non sapere che ottantatré anni dopo l’editto di Milano ci fu quello di Tessalonica, con cui Teodosio proclamò il Cristianesimo “religione di Strato”? e che QUESTA, non l’altra. è stata per oltre quindici secoli la tradizione dell’ Europa cattolica? Vuoi forse sottintendere che il CV2 si è riallacciato “alle origini” e che quei quindici secoli sono una “parentesi” di errore? Se è così, dovresti dirlo chiaramente. O forse hai paura che in questa maniera emerga bruscamente la discontinuità‘  dell’attuale corso “ecclesiale” rispetto al suo glorioso passato?
Per mettere al sicuro i cristiani dalle pesecuzioni in passato si bandivano le crociate. Oggi, non volendocisi scomodare, si invoca il principio massonico della “libertà religiosa”: “pezo el tacon del buso”!
http://www.agerecontra.it/public/press20/?p=14289