ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 19 dicembre 2012

Profeti conciliari


Matrimoni, boom delle unioni civili

I riti religiosi diminuiscono? Per don Gallo è colpa della Chiesa. «Che ha 200 anni di ritardo da colmare».

La morte del rito religioso? «È colpa del matrimonio concordatario». Schietto e lapidario come sua consuetudine, don Andrea Gallo, il prete di strada genovese anima della Comunità di San Benedetto al porto, commenta così i dati dell'annuario Istat secondo cui l'anno scorso, nel Nord Italia, i matrimoni civili hanno surclassato quelli religiosi. Secondo l'Istat le unioni civili hanno prevalso col 51,7% delle funzioni rispetto al 48,3% dei matrimoni celebrati in chiesa. I motivi di questo crollo, secondo don Gallo sono evidenti.
«In Italia il matrimonio religioso dal 1985 è concordatario, cioè è un matrimonio canonico al quale lo Stato riconosce effetti civili. Questa è un'imposizione, una delle tante perpetrate dalla Chiesa, una cosa che nello sviluppo dei diritti umani e civili fa sentire le coppie imbrigliate», spiega a Lettera43.it.
DOMANDA. Ci sono altri motivi per cui le nozze civili vengono preferite a quelle religiose?
RISPOSTA. Certamente le crociate della Chiesa contro la biogenetica, le unioni civili dei gay che recentemente Papa Benedetto XVI ha definito «un pericolo per la pace e la giustizia nel mondo» non contribuiscono ad avvicinare la gente alla Chiesa.
D. Un effetto controproducente.
R.
 Sì, la gente si allontana, fugge. Si vuole togliere da questa spirale.
D. È colpa della Chiesa dunque se gli italiani preferiscono sposarsi civilmente?
R.
 Si, in primo luogo è colpa della Chiesa che continua sentirsi assediata e finisce per dire cose che contrastano con la realtà.
D. Cioè?
R.
 Deve rendersi conto che la laicità è l'unico luogo nel quale vengono rispettate tutte le scelte, altrimenti continueranno a prevalere le contraddizioni.
D. A proposito di laicità, il 18 dicembre lei ha inviato un tweet a Marco Pannella, da sette giorni in sciopero della fame e della sete. Cosa gli ha scritto?
R.
 Gli ho scritto: «Caro Marco, rispettando le tue scelte, rimani il custode dei diritti di tutti: né Napolitano né Benedetto XVI lo sono».
D. Ha accettato la candidatura che Pannella le ha proposto?
R.
 Sì ho accettato la candidatura nella lista Amnistia, giustizia e libertà. Pannella sta combattendo contro il sovraffollamento nelle carceri e il mio è stato un modo per dirgli che io rispetto la sua logica di laicità, quell'etica condivisa in cui si riconoscono i valori degli altri.
D. Quello che manca alla Chiesa sul tema del matrimonio?
R. Esatto. Pensi che quando nel 1959 sono stato ordinato prete il fine primario del matrimonio era la procreazione, il secondo era il remedium concupiscentiae e il terzo l'amore.
D. E oggi cosa servirebbe?
R.
 Adesso è tempo che le università pontificie impongano che il fine principale è l'amore altrimenti le cose peggioreranno. Il matrimonio deve colmare almeno 200 anni di ritardi.
di Franco Canevesio




Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.