COME CLASSIFICARE TALE «BONTÀ» MODERNISTA?
Sarebbe l’ennesima dimostrazione del soggettivismo bieco che colpisce i conciliari, poiché il «nemico» è quello che oggettivamente opera contro la Chiesa, pure senza e meglio, dichiarandosi amico. Bieco perché in questo modo abbassa le difese della vera Chiesa di Gesù Cristo crocifisso in modo demagogico e antistorico; apre la Chiesa proprio di fronte ai potenti del mondo odierno. Il «Papa buono», infatti, ha inaugurato il Vaticano 2 col pensiero conciliante, che prendeva le distanze dai «profezie di disgrazie», per esempio quella della Madonna di Fatima, che alla vigilia della rivoluzione russa parlava degli errori che avrebbe sparso nel mondo con massacri, ateismo forzato e persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre.

Una testimonianza sulla delirante apertura del Vaticano 2, la potremmo avere dal Cardinale Siri nel suo Diario, dopo il «colpo» iniziale dei prelati del Reno, il 13 ottobre: “Oggi il demonio è entrato nel Concilio”! E poi ha detto che per la Chiesa 50 anni saranno pochi per ricuperarsi dalle vie equivoche seguite da Giovanni XXIII.
Poiché gli errori religiosi di tale entità riguardano non solo la «volontà» corrotta dei modernisti, ma la loro mente bacata, cerchiamo qui di definire il guaio. Per riconoscere un rapporto amico-nemico si deve partire da posizioni ideali e sapere come queste si manifestano con un procedere obiettivo che si può constatare in azioni che portano a effetti reali. Amicizia o inimicizia è dimostrata, non da opinioni unilaterali, ma da chi mette in pratica azioni che mirano nuocere, nel caso della Chiesa, la stessa immagine di Gesù Cristo.
La chiesa conciliare impone, però, imperterrita l’opinione gratuita di non inimicizia dei giudei, che vuole perfino «dottrinale», senza dimostrare altro che dimissione nella difesa della Chiesa, per aprirla al mondo dei suoi nemici di sempre.
Come si sa il Cristiani subiscono ogni sorta di sopruso in Terra Santa, da dove stanno sparendo. Eppure, dal tempo di Giovanni 23 e del maestoso conciliabolo di ogni compromesso, si parla di un’utopica unilaterale amicizia, mai corrisposta!
Da parte clericale ciò indica solo una decadenza religiosa o anche morale e mentale?
Non per caso dei buoni autori hanno capito subito il processo di menti bacate da eresie che imponevano utopie. Valgano per tutti due titoli: del libro del filosofo cattolico belga, Marcel de Corte, professore all’Università di Liegi: «L’intelligenza in pericolo di morte»; e del libro del filosofo, storico e teorico politico cattolico, professor Thomas Molnar: «Utopismo eresia perenne». Quest’autore, esule del regime comunista in Ungheria, si è stabilito per insegnare nelle università d’America. Ha fatto conferenze in tutto il mondo e a Roma sull’«Ordine e disordine» invitato dalla Fondazione Giovanni Volpe nel Palazzo Pallavicini, dove anni prima Mgr Marcel Lefebvre aveva parlato ai romani della disastrosa rivoluzione conciliare in atto.
Ora è P. Federico Lombardi, Direttore della Sala Stampa della S. Sede ad affermare attraverso la Radio Vaticana la “dottrina” della Chiesa che non ha nemici; lo dice proprio in rapporto alla religiosità che è dottrinalmente avversa al Cristianesimo, e rispondendo a un appello di giornalisti interessati nella questione; quelli che la seguono da vicino, specialmente in vista di Mons. Williamson e della FSSPX.

Infatti, il suo Superiore, Mons. Bernard Fellay, recentemente, il 28 dicembre, giorno dei Santi Innocenti, ha fatto dichiarazioni sui «nemici della Chiesa» in un discorso durante una visita a Ontario, Canada. Ciò deve averlo messo nei guai di fronte alla «Loggia Vaticana», perché sembrava un attacco ai “giudei, massoni e modernisti”, proprio quelli che sono di casa nel Vaticano attuale. La reazione non tardò, il 6 gennaio la FSSPX si è trovata a dover fare “ammenda”, scusandosi per le dichiarazione del capo Fellay, mediante un moderato comunicato del distretto nordamericano di quella Fraternità.

«Nel corso di una conferenza di due ore offerta in Ontario, Canada, il 28 dicembre 2012, il vescovo Bernard Fellay, Superiore Generale della Fraternità San Pio X, commentò i rapporti tra la Santa Sede e la FSSPX negli ultimi due anni. Durante il suo intervento, Mons. Fellay ha detto: “Chi, in quel periodosi opponeva a che la Chiesa riconoscesse la FSSPX? I nemici della Chiesa. Gli ebrei, i massoni, i modernisti La parola” nemici “, usata in questo caso da Mons. Fellay è, naturalmente, un concetto religioso e si riferisce a qualsiasi gruppo o setta religiosa che si oppone alla missione della Chiesa cattolica e il suoi sforzi per raggiungere la salvezza delle anime. Il contesto religioso si basa sulle parole di Gesù Cristo come registrati nel Santo Vangelo: Chi non è con me ècontro di me, e chi non raccoglie con me, disperde. (Mt 12:30). Facendo riferimento agli ebrei, il commento di Mons. Fellay era rivolto ai leader delle organizzazioni ebraiche, e non al popolo ebraico, come hanno confuso i giornalisti. Secondo la Società di San Pio X, si deve denunciare il tentativo di mettere a tacere questo messaggio attraverso false accuse di antisemitismo e di odio».
Sembra che con tale mezza «smentita» si riapra lo stesso un teatrino di guerra tra la FSSPX e i «poteri giudei in Vaticano» i quali sono in verità i gran nemici della Tradizione e perciò della vera Chiesa, che ben possono ora allargare il Williamsongate.
Senza entrare nel merito di queste dichiarazioni di Mons. Fellav, P. Lombardi ha preferito distaccare come la chiesa conciliare esprima il suo rapporto con i giudei in modo speciale nel documento del Vaticano 2 Nostra Aetate, e come i suoi «papi» hanno dimostrato frequentemente, con parole e gesti, la grande importanza attribuita al dialogo con i giudei. Ha inoltre ricordato le “significative visite dei due ultimi «papi» a diverse sinagoghe e al Muro delle Lamentazioni, a Gerusalemme. Benedetto 16, già aveva visitato la Sinagoga di Colonia nel 2005, una sinagoga a Nova York nel 2008 e la Sinagoga di Roma nel 2010. Avrebbe potuto anche vantarsi de «nuovo catechismo».
Il Signore è venuto per convertire i popoli, prima di tutti il popolo eletto a riceverLo. Ma in questo nuovo catechismo conciliare, ispirato alla Nostra Aetate, c’è non solo l’apologia dei farisei, ma al nº. 840 si arriva a dire che: “quando si considera il futuro, il popolo di Dio dell’Antica Alleanza e il nuovo popolo di Dio tendono a fini analoghi: l’attesa della venuta (o del ritorno) del Messia”. La Fede nella venuta di Cristo e quella del Suo rifiuto avrebbero fini analoghi! Quindi la conversione degli Ebrei non farebbe parte della dottrina di Cristo secondo il “nuovo cristianesimo ecumenista”!
Se queste non sono proprio quelle imposture religiose estreme di cui parla lo stesso Vangelo, ci sarebbe da domandare cosa si deve aspettare? Un anticristo che sputi fuoco dalla bocca e fumo dalle narici? Non sarebbe meglio credere a Mgr Lefebvre che, dopo aver costatato che in Vaticano siedono dei modernisti che disonorano la Verità, si è deciso a consacrare quattro vescovi perché “in Vaticano ci sono degli anticristi”?
L’IDENTITÀ DELLE LEGIONI NEMICHE DELLA CHIESA DI CRISTO
In verità il numero di quanti appartengono alle filiere anticristiane è così alto che resta difficile enumerarli. Eppure, si sa di certo quali sono i primi e perenni proprio per ragioni religiose originali. Basta leggere le parole di Gesù e degli Apostoli nel Nuovo Testamento. Poi ci sono quelli che si aggregarono nel tempo, dai liberali ai comunisti, che seguono le circostanze storiche, Per esempio, quei rossi atei che con il crollo del «muro di Berlino» e i suoi potenti, sono passati a un po’ d’ogni ideologia che possa far crollare al più presto pure l’Occidente: neoniilisti, pacifisti, progressisti, ambientalisti, animalisti. Ci sono quelli delle dimostrazioni violente per deviare la costruzione di un’autostrada, perché dove è stata tracciata si trovano nidi di uccelli; gente che esalta la religiosità di quanti usano mascherine per non rischiare d’inghiottire poveri moscerini; gente che parla la lingua verde per la difesa d’ogni vita, eppure, sono per la legge più aperta all’aborto che stronca innumerevoli vite umane nel ventre materno.
È evidente che sono le idee turpi che fanno gli assassini, per cui Chesterton affermava: “Oggi il criminale più pericoloso è il filosofo moderno, emancipatosi da ogni legge”. Non ha calcato tanto sui preti, perché lo avevano già fatto i Papi sui nemici interni infiltrati nelle vene e viscere stesse della Chiesa; già allora come morbo infernale.
Da cinquant’anni la “nuova esegesi” modernistica è tale “veleno na­scosto nelle vene  della Chiesa” che ne ha raggiunto il vertice. Se l’attacco esterno consiste nel negare la verità della Tradizione scritta e orale, quello interno si manifesta nell’interpretazione socio­logica sovrapposta al senso spirituale trasmesso dai Padri, da superare!
Il fatto è che tale reinterpretazione della Rivelazione inevitabilmente implica una nuova religione, tanto peggiore quanto più mascherata da un’«ermeneutica della continuità»!
La Pascendi condanna, 12:…”Non è forse rivelazione, quel sentimento re­ligioso che si manifesta di colpo nella coscienza? Non è rivelazione l’appa­rire, benché in confuso, che Dio fa’ agli animi in quello stesso sentimento re­ligioso? Aggiungono anzi di più che, es­sendo Iddio in pari tempo e l’oggetto e la causa della fede, la detta rivelazione è al tempo stesso di Dio e da Dio; ha cioè insieme Iddio e come rivelante e come rivelato. Di qui, quella assurdissima sentenza dei modernisti che ogni religione, se­condo il vario aspetto sotto cui si riguardi, debba dirsi egualmente naturale e sopranna­tu­rale. Di qui lo scambiare che fanno come di pari significato, tra coscienza e rivela­zione. Di qui la legge, per cui la coscienza religiosa si dà come re­gola universale, da porsi in tutto a pari della rivelazione ed alla quale tutti hanno obbligo di sottostare, non esclusa la stessa autorità suprema della Chiesa, sia che insegni, sia che legiferi in materia di culto o di disciplina.”
Ecco descritto – con mezzo secolo d’anticipo – l’attentato che avrebbe subito la Fede apostolica con i «papi conciliari», innovatori della «nuova coscienza della Chiesa».
Con l’elezione del modernista filo massone Roncalli, spuntarono le «ispirazioni» fasulle del Vaticano 2: Ci aiuta ancora a capirlo San Pio X, indicando l’idea modernista della Chiesa come frutto di due bisogni, il primo, individuale: seguire un’esperienza originale e singolare, comunicandola ad altri. Ecco allora l’”ispirazione di G23″: “Fu un tocco inatteso, uno sprazzo di superna luce, una grande soavità negli occhi e nel cuore. Ma insieme un fervore, un gran fervore destatosi improvvisamente in tutto il mondo, in attesa della celebrazione del concilio! “.
Il secondo bisogno è nella collettività: Da quel momento il pensiero e il volere della Chiesa sono i suoi: “Essa ritiene di venire incontro ai bisogni di oggi… preferisce far uso della medicina della misericordia… piuttosto che della condanna”, come se una giusta condanna fosse contraria alla misericordia.
Era, però, solo la prima apertura scellerata della Chiesa verso “assurdissima sentenza dei modernisti che ogni religione, se­condo il vario aspetto sotto cui si riguardi, debba dirsi egualmente naturale e sopranna­tu­rale. Di qui lo scambiare che fanno come di pari significato, tra coscienza e rivela­zione”che è la nuova religione che insegna e pratica Benedetto 16, per la deviazione diabolica di tante anime. E dire che la gente li ascolta per la loro «bontà» nell’affermare che la Chiesa non ha nemici. Sì, ormai è quell’altra chiesa aggiornata e aperta da loro al mondo che demolisce le difese della Vera.
Sono, così, i peggiori nemici della Chiesa Cattolica, ma pure delle genti e degli ebrei, che si salverebbero anche contro il Verbo, anche senza Dio Padre, Figlio e Spirito Santo!
Eppure dopo tutto questo, ci sono quelli che dubitano che il Papa sia stato virtualmente «liquidato» con tutto il suo seguito fedele, come è nella visione del Segreto di Fatima. A questo punto, non vi è più l’«ostacolo» papale, il «katéchon» per impedire la scalata dell’Anticristo nella Chiesa.
Nel programma su Fatima di «Misteri» di Italia Uno, mercoledì, alla fine si parla di una «seconda parte» di questa rivelazione del Segreto, che sarebbe ancora nascosta. Ed essa conterrebbe proprio l’intuizione inevitabile: che si tratti della presenza dell’Anticristo.
In tal caso si dovrebbe datarla poiché l’ecatombe papale doveva essere più chiara nel 1960, quando già imperversava Giovanni 23 e lo spirito del Vaticano 2 a Roma!
Ma allora la scalata era compiuta col grande inganno, tanto grande che tuttora pochi sono disposti a testimoniarlo.
Eppure, il crollo del Papato cattolico, con il tradimento compiuto dai modernisti giunti al vertice della Chiesa, è un fatto religioso di segno anche storico; evidente ieri ed oggi, anche senza le parole nel Terzo Segreto.
L’attentato dei nemici interni della Chiesa è il fatto obiettivo della nostra epoca.
Ma alla fine, il Cuore Immacolato do Maria trionferà sui molti nemici della Chiesa. 

L’EDITORIALE DEL VENERDI
di Arai Daniele

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