ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 9 gennaio 2013

Nei meandri del (oltre)Tevere

CIUCCIA IL BANANA! – LA GAIA VENDETTA DI SILVIO: DICE SI’ ALLE UNIONI CIVILI PER I GAY E FA AMMATTIRE IL VATICANO E I “CATTOBERLUSCONIANI” - LA SVOLTA FROCIA ARRIVA DOPO LA “SCELTA MONTIANA” DELLA CEI, CHE ORA MINACCIA: “ABBIAMO BUONI OCCHI, BUONA MEMORIA E BUON GIUDIZIO” - QUAGLIARIELLO, ROCCELLA E SACCONI ORMAI SONO OUT E IL PATONZA PUO’ ANDARE A BRIGLIA SCIOLTA: “CI VUOLE UNA MAGGIORANZA PER CAMBIARE IL CODICE CIVILE…”

Da "il Foglio"


BAGNASCO E BERLUSCONIBAGNASCO E BERLUSCONI
Roma. In questa campagna elettorale pirotecnica, dove ci si addormenta con qualche modesta certezza per scoprire il giorno dopo che è cambiato tutto, il più fantastico dei ribaltoni l'avrebbe dunque messo a segno Silvio Berlusconi. Ora accusato (o elogiato, a seconda dei pulpiti) per aver aperto alle unioni, se non proprio ai matrimoni, gay. Sono bastati un suo cenno d'assenso all'intervistatore di Rtl, che lo interpellava lunedì scorso sull'eventuale disponibilità al riconoscimento giuridico delle coppie di fatto, anche omosessuali, e una legnosa precisazione sulla necessità di "una maggioranza in Parlamento che consenta di cambiare il codice civile".

GAETANO QUAGLIARIELLOGAETANO QUAGLIARIELLO
Ed ecco che il Cav. in perenne sospetto di omofobia, il narratore di crasse barzellette sui gay, il baciapile interessato che vezzeggia i cattolici (ma che, sotto sotto, se ne frega dei valori non negoziabili), si mette a far concorrenza a Nichi Vendola e a Paola Concia. Ma è proprio così? Esponenti cattolici del Pdl come Gaetano Quagliariello, Eugenia Roccella, Maurizio Sacconi e Raffaele Calabrò, oltre a Carlo Giovanardi, si sono affrettati a chiarire, al posto di Berlusconi, il pensiero di Berlusconi.
Non di avallo alle nozze gay si tratterebbe, spiegano, ma di semplice richiamo a un documento che già da diversi mesi è stato sottoscritto da centocinquanta esponenti del Pdl, e che prevede il riconoscimento di alcuni diritti di coppia per persone delle stesso sesso. Nulla di paragonabile, però, a matrimonio e adozioni per i gay. Poco, per smorzare la preoccupazione della Cei - Avvenire parla di "cenni estemporanei gravi" e avverte: "Abbiamo buoni occhi, buona memoria e buon giudizio" - e pochissimo per contrastare altre e contrapposte voci in casa Pdl.
MAURIZIO SACCONIMAURIZIO SACCONICARLO GIOVANARDICARLO GIOVANARDI
Il plauso al Berlusconi limpidamente e compiutamente liberale arriva repentino da Sandro Bondi. Artefice, con Giancarlo Galan, della virata sui "nuovi diritti" (nozze gay, eutanasia, cancellazione della legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita) che vuole mandare in pensione i valori non negoziabili e in particolare chi li sostiene. Bondi, già ministro dei Beni e delle attività culturali, e Galan, presidente del Veneto e poi suo successore, possono contare sulla rinnovata fiducia del Cav., visto che non hanno mai messo in dubbio la sua leadership.
Proprio mentre i "cattolici" postruiniani Quagliariello, Roccella e Sacconi si imbarcavano (con molti altri, per la verità) nell'operazione naufragata di Italia popolare, che puntava su Monti federatore del centrodestra (ma Angelino Alfano, alla convention del 16 dicembre a Roma, aveva rilanciato la proposta di Berlusconi leader, lasciando spiazzati i montiani del Pdl). C'è poi stata soprattutto la benedizione convergente sul professore di vescovi e Vaticano.
CAMILLO RUINICAMILLO RUINI
Pur contraddetta da qualche distinguo, è risultata assai indigesta a Berlusconi, che ha giudicato ingiustamente trascurati quelli che, con Ruini a capo della Cei, gli venivano riconosciuti come meriti. Il Berlusconi che ammicca al mondo gay ("Ho tanti amici gay, sono simpatici e divertenti", ha detto a Radio Capital, beccandosi i soliti dileggi) e che non spreca mezza riga di comunicato per specificare che non vuole le nozze omosessuali, manda segnali evidenti di insoddisfazione a un mondo cattolico che considera ingrato. E chissà quanti e quali cattolici salverà nelle sue liste.
 http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/ciuccia-il-banana-la-gaia-vendetta-di-silvio-dice-si-alle-unioni-civili-per-49104.htm

L'allieva di La Pira, lo scout, il volontariato: tornano i cattolici democratici

 
Ernesto Preziosi
ERNESTO PREZIOSI

Annulato il Foum di Todi. Ma nelle liste del Pd compaiono nomi graditi oltretevere

ANDREA TORNIELLIROMA
Mentre il Forum di Todi annulla l’appuntamento del 10 con gli altri movimenti e associazioni cattoliche, e cresce la curiosità per conoscere i nomi della lista di Monti, il segretario del PD Pierluigi Bersani annuncia quattro illustri candidature provenienti proprio dal mondo cattolico. Sono Emma Fattorini, Edo Patriarca, Ernesto Preziosi e Flavia Nardelli. Il loro inserimento in lista dovrà servire a pescare voti guardando al centro.

La Fattorini, 60 anni, professore ordinario di storia contemporanea alla Sapienza di Roma, romagnola d’origine, ha studiato a Firenze con La Pira ed è una studiosa della storia del movimento cattolico. Si è occupata anche di temi bioetica ed è membro del Comitato nazionale di bioetica. Ha pubblicato volumi dedicati a Pio XI, ma anche alla religiosità popolare. Il suo ultimo lavoro, «Italia devota», racconta come la religiosità abbia favorito e non ostacolato l’identità nazionale e abbia rappresentato un elemento unificante tra le elite intellettuali e i ceti popolari. Fattorini è anche membro del Comitato scientifico della Treccani e dell’Istituto Sturzo.

Con Edo Patriarca, 59 anni, il PD mette in lista un esponente del mondo cattolico organizzato impegnato nel sociale e in particolare nel terzo settore, che ha sempre guardato verso il centrosinistra. Patriarca è stato presidente dell’AGESCI (gli scout cattolici), portavoce del Forum del terzo settore ed è attualmente presidente del Centro nazionale del volontariato. Dal 2009 è anche segretario delle Settimane Sociali dei cattolici italiani e ha lavorato pure per «Scienza & Vita».

Proviene invece dalle file dell’Azione Cattolica Ernesto Preziosi, 57 anni, segretario generale dell’Istituto Toniolo, la «cassaforte» dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Dopo aver a lungo militato nell’AC a Pesaro, sua città d’origine, Preziosi ne è divenuto per nove anni vicepresidente generale nonché responsabile dell’archivio «Paolo VI» dell’associazione. Storico di formazione, è autore di vari saggi sul movimento cattolico nonché di studi e di una biografia del beato Giuseppe Toniolo, economista cattolico recentemente elevato agli altari da Papa Ratzinger. Nel processo canonico Preziosi ha svolto l’incarico di vice postulatore della causa. «Credo che la nostra possa essere una presenza significativa all’interno del Partito Democratico – spiega a La Stampa il neo-candidato – perché non sia caratterizzato solo dalle spinte a sinistra. La cultura del cattolicesimo politico ha un importante contributo da dare, nel dialogo e nel confronto con tutti, in particolare su temi quali la vita e la famiglia ma anche la pace, la questione sociale e l’emergenza carceri».

Infine Flavia Nardelli, 66 anni, segretario generale dell’Istituto Sturzo. Di origini trentine, figlia di Flaminio Piccoli, coordina e gestisce progetti di ricerca e valorizzazione di patrimoni culturali, archivistici e bibliotecari in Italia e all’estero, ed è membro del Comitato di redazione della rivista Civitas. Lo Sturzo è l’Istituto che conserva la biblioteca del fondatore del Partito Popolare italiano e che negli ultimi decenni ha acquisito importanti archivi di personalità che hanno fatto la storia dell’Italia nel dopoguerra, come quello di Giulio Andreotti.

Con l’inserimento di questi quattro nomi in lista, ai quali si aggiunge la candidatura del vicesegretario generale della CISL, Bersani è come se acquisisse al PD un pezzo della storia democristiana e più in generale della storia del movimento cattolico italiano.
http://vaticaninsider.lastampa.it/news/dettaglio-articolo/articolo/politica-italia-chiesa-vaticano-21207/ 

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