ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 5 febbraio 2013

Cardinale virtuale (non virtuoso..)

IL CARDINAL RAVASI I "GGIOVANI" E IL PAST & COPY


di Francesco Colafemmina

Un giorno andrebbe scritta una biografia del Cardinal Ravasi a partire dalle sue molteplici pubblicazioni o forse sarebbe meglio partire dalle sue migliaia di citazioni. Una personalità ricostruita attraverso la ridda di aforismi non suoi che distribuisce come caramelle in ogni discorso, saggio o articolo.

Ci vorrà qualche anno, ma intanto siamo pronti a pregustare la decadente celebrazione della neocultura della Chiesa Cattolica in occasione della Plenaria del Pontificio Consiglio della Cultura presieduto dal Cardinal Meforio.

Sorvoliamo sul concerto rock inaugurale, vero simbolo di meretricio mediatico. Perché non si possono mettere sullo stesso piano Arvo Part e gruppetti rock para-cattolici (solo pochi anni fa sbattevano - bontà loro - floride tette sulle copertine dei cd e cantavano "Your life gotta fly As there's no tomorrow", poi si sono "convertiti" ed è arrivata la Sony a supportarli...). C'è una incoerenza di fondo tipica della schizofrenia cattolica contemporanea, così aperta al mondo da essere simile ad un traforo, ad una oscura e lunghissima galleria, un buco nero che tutto assorbe indistintamente pur di riscuotere consensi e visibilità. Così, assecondando il suo caratteristico trasformismo enciclopedico, oserei dire pliniano ma non vorrei che si inorgoglisse, il Meforio riesce camaleonticamente ad adattarsi a qualsiasi contesto: perché tutto è cultura o meglio la cultura è tutto... ma anche niente (tutto tutto et et niente niente, come direbbe Albanese travestito da Messori).

E a proposito del niente, eccoci giunti al momento topico della conferenza stampa di presentazione di questo vernissage multiculturale cattolico-meforiano, tenutasi il 31 gennaio scorso: l'intervento di Sua Eminenza il Cardinal Ravasi

Iniziamo a leggerne le righe: "Devo confessare che da ragazzo invidiavo i giornalai perché avevano a disposizione una gamma così vasta di fogli da leggere senza pagare nulla."

I giornalai? Ma questo incipit ci ricorda, a dire il vero, un articolo di giornale! Sì, è proprio l'incipit dell'articolo dal titolo "Giovani nascosti dietro una visiera" scritto da tal Gianfranco Ravasi e pubblicato su L'Espresso del 13 dicembre 2012. Il resto dell'intervento non è che il resto dell'articolo. 

Evidentemente Ravasi che in quell'articolo parlava della "logica informatica binaria del save o delete" tipica - a suo dire - della mentalità giovanile, dev'essersi così immedesimato nei giovani da averla adottata anch'egli sotto le forme del "past & copy". Che Cardinale ggiovane e originale! 

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