ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 16 febbraio 2013

Il popolo dei fedeli non è bue (nè asinello)


Ma Chiesa, non è "per sempre"?

Dino Boffo, direttore di TV2000, racconta le reazioni della gente alla rinuncia di Benedetto XVI: E' la gente umile che non s`acquieta, la cui spiritualità è Eucarestia, Madonna e Papa: nell`amore sconfinato per Benedetto XVI, telefonandoci ci pone una domanda all`incirca riassumibile in questi termini, forse fin troppo elementari: ma il per sempre esiste ancora nella vita della Chiesa?".
MARCO TOSATTI
 Dino Boffo, già direttore di Avvenire, e ora direttore dei "Tv2000" nella sua ultima newsletter racconta le reazioni della gente alla rinuncia di Benedetto XVI. "Più le ore e i giorni passano, più si resta come incantati e attoniti dalla scelta fatta, inattesa oltre ogni misura: le migliaia e migliaia di telefonate ricevute finora dalla nostra emittente ci fanno persuasi di una scossa enorme impressa nel corpo ecclesiale e nella coscienza dei più". Per il direttore dell'emittente Cei, "solo il tempo probabilmente ci aiuterà a valutare l`accaduto". "Un Papa grande, grandissimo, servito dalla struttura così così. Questo ci resta dentro come un`impressione sgradevole e invincibile. I ripetuti inviti del Papa a smetterla, con la rincorsa al potere, alle rivalità, al carrierismo, ripensati oggi (e magari c`entrano davvero poco), danno un aspetto inquietante all`inatteso scenario. Osiamo augurarci che, nel caso, qualche esame di coscienza servisse - conclude Boffo -, venisse tempestivamente fatto, prima che a imporlo siano non tanto i padri del conclave in arrivo a Roma da tutto il mondo, ma il popolo semplice che non sembra per nulla assecondare la rapida emarginazione a cui i media stanno imprimendo alla materia. E' la gente umile che non s`acquieta, la cui spiritualità è Eucarestia, Madonna e Papa: nell`amore sconfinato per Benedetto XVI, telefonandoci ci pone una domanda all`incirca riassumibile in questi termini, forse fin troppo elementari: ma il per sempre esiste ancora nella vita della Chiesa?".  
Delle dimissioni del Papa "ormai si sa tutto quello che è stato possibile sapere, ossia della stanchezza di cui Benedetto XVI si sentiva come afflitto, del suo desiderio di lasciare il timone ad energie più giovani, della sua determinazione a concludere i propri giorni nel nascondimento e nella preghiera", scrive Boffo. "Intrecciata a ciò, è emersa la sua grandezza spirituale, la sua finezza d`animo, la sua santità di vita. Se ci fosse dell`altro, se cioè motivazioni più circostanziate l`abbiano determinato non si è saputo nulla - prosegue Boffo -, ma molto semplicemente perché nulla c`era in realtà ancora da sapere. L`essenziale era detto. E bisogna dire che calza a pennello con la personalità di Joseph Ratzinger, la sua ritrosia agli onori, la sua allergia al potere, la sua aspirazione a concludere i propri giorni nello studio e nell`orazione". Eppure, aggiunge, "la sua coerenza interiore e la maestosità spirituale dell`atto compiuto non alleviano in nulla l`eccezionalità che il gesto ha immediatamente svelato, l`irriducibile carattere di novum che esso ha acquisito senza che il trascorrere delle ore potesse minimamente ridimensionarlo". 

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