ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 18 febbraio 2013

PAPATRAC!

 - BERTONE DIMISSIONA “MONSIGNOR ANTIRICICLAGGIO”: VIA DAL CONSIGLIO DI SORVEGLIANZA SULLO IOR IL CARDINALE ATTILIO NICORA - AL SUO POSTO IL “MONSIGNORE PISTOLERO” DOMENICO CALCAGNO - NICORA AVEVA SPIATTELLATO A RATZINGER I GUAI DELL’ANTIRICICLAGGIO, E IL PAPA L’AVEVA MESSO A CAPO DELL’AIF - SPREGIUDICATE MOSSE IN EXTREMIS DI TARCISIONE PRIMA DELLA “SEDE VACANTE”? - LE LETTERE DI NICORA…

Marco Lillo per Il Fatto Quotidiano


BENEDETTO XVI RATZINGER jpegBENEDETTO XVI RATZINGER JPEGpapa ratzinger benedettoPAPA RATZINGER BENEDETTO
Dopo il presidente armatore arriva il fuciliere, monsignor Domenico Calcagno, alla commissione di sorveglianza sullo Ior. Il giorno dopo la nomina a presidente della banca vaticana di Ernst von Freyberg, presidente della Blohm Voss, che produceva gli u-boot e che sta costruendo quattro fregate classe 125 da 7 mila e 400 tonnellate per la Marina tedesca, il papa ha piazzato alla commissione cardinalizia che controlla lo Ior un amante delle armi come monsignor Calcagno. Se dovessero insorgere liti tra Ior e commissione, nei prossimi mesi sarà il caso di girare al largo dal Torrione Niccolò V.
CARDINALE NICORA jpegCARDINALE NICORA JPEG
Ai cannoni tedeschi del presidente potrebbero rispondere il Nagant russo da cecchino o la Smith and Wesson di Callaghan o le altre numerose armi denunciate nel 2006 da Calcagno, noto collezionista di fucili e carabine, come ha raccontato Ferruccio Sansa sul Fatto ad aprile. Benedetto XVI ieri ha rinnovato, per un quinquennio, la commissione di vigilanza sullo Ior.
RATZINGER PAPA BENEDETTO XVIRATZINGER PAPA BENEDETTO XVI
Bertone si è fatto confermare presidente per cinque anni, insieme al francese Jean-Louis Tauran, al brasiliano Odilo P. Scherer; all'indiano Telesphore P. Toppo e appunto al presidente Apsa dal luglio 2011 (ente che ha spostato come raccontato dal Fatto ben 229 milioni di euro all'estero in tre anni) Domenico Calcagno.
La nomina di Calcagno è l'ennesimo scandalo di un pontificato che si sta chiudendo nel segno della debolezza del papa dimissionario, incapace di resistere alla prepotenza del suo segretario di Stato, incurante dell'imminente sede vacante. Scandalosa è non tanto la nomina di un cardinale appassionato di armi ma il fatto che Calcagno abbia preso il posto del cardinale Attilio Nicora, presidente dell'Aif, e principale fautore della linea dura sul fronte antiriciclaggio.
CARDINALE TARCISIO BERTONECARDINALE TARCISIO BERTONE
Il Fatto ha pubblicato un anno fa i documenti che raccontano il braccio di ferro Bertone-Nicora. Dopo che la Procura di Roma aveva indagato i vertici dello Ior, il Papa aveva sposato la linea della trasparenza proposta da Nicora. Il 30 dicembre 2010 con un motu proprio Ratzinger crea l'Aif e nomina Nicora presidente dell'autorità antiriciclaggio dotata di poteri di ispezione sullo Ior che doveva dialogare con l'Uif italiano. L'Aif, presieduta da Nicora e composta da funzionari ex Uif inizia un percorso virtuoso interrotto da Bertone nel gennaio 2012 con un decreto che innesta la retromarcia ed elimina i poteri di ispezione sullo Ior.
IL CARDINALE DOMENICO CALCAGNOIL CARDINALE DOMENICO CALCAGNO
Nicora tenta di resistere con una lettera del 12 gennaio 2012 a Bertone, pubblicata dal Fatto il 16 febbraio: "Va rilevato che la ridefinizione dei compiti dell'Aif - scrive Nicora - si traduce in una complessiva riduzione di competenze e funzioni, a scapito sia di un assetto razionale dei presidi antiriciclaggio all'interno, sia del ruolo fondamentale della neo istituita Autorità in ambito internazionale (...). Non va trascurato l'aspetto attinente ai profili di opportunità verso l'esterno e al rischio reputazionale a cui può andare incontro la Santa Sede". Bertone non la prende bene e nei mesi successivi porta a termine una "mattanza" degli uomini di Nicora, troppo "collaborazionisti" con le autorità italiane. A dicembre 2012 è stato rimosso il direttore generale dell'Aif, Francesco De Pasquale.
DOMENICO CALCAGNO E ANGELO BAGNASCODOMENICO CALCAGNO E ANGELO BAGNASCO
Al suo posto arriva Renè Brulhart, svizzero ed ex capo dell'autorità anti-riciclaggio del Liechtenstein. Poche settimane fa è stato promosso direttore vicario il genero dell'ex governatore Antonio Fazio, Tommaso Di Ruzza. Bertone voleva farlo addirittura vicedirettore generale, ma Nicora si era opposto. Ieri il cardinale ha pagato tutti i suoi no.



1. PERCHE’ UN PONTEFICE CHE HA APPENA DICHIARATO DI VOLERE SCOMPARIRE DAL MONDO, SI ACCOMIATA METTENDO MANO IN QUELLA GRANDE LAVANDERIA DI DENARO SPORCO, DI PROVENIENZA DUBBIA O ADDIRITTURA CRIMINALE, CHE HA AVUTO UN RUOLO IN BUONA PARTE DELLE PIÙ OSCURE VICENDE ITALIANE DEL DOPOGUERRA, CHE E’ LO IOR? - 2. È VERO CHE IL PAPA AVREBBE VOLUTO DIMETTERSI IMMEDIATAMENTE IL 10 FEBBRAIO E CHE È STATO CONVINTO A RIMANERE FINO AL 28 PER EVITARE ALLA CHIESA UNO STRAPPO TROPPO FORTE? CHI LO HA CONVINTO? BORGO PIO: IL BELLO DEVE ANCORA VENIRE - 3. PESANTISSIMO COMMENTO DEL QUOTIDIANO DI BERLINO “DIE TAGESZEITUNG”: “È UN BENE CHE BENEDETTO XVI SE NE VADA, PERCHÉ NON FUNZIONA NIENTE, NÉ IN VATICANO NÉ NEL RESTO DEL MONDO CATTOLICO. IL RAPPRESENTANTE DI DIO IN TERRA HA MOSTRATO POCO INTERESSE SIA PER I NUMEROSI CRIMINI SESSUALI COMMESSI ALL'INTERNO DELLA CHIESA SIA PER LA POSSIBILITÀ DI CONTRAPPORSI ALL'ORGANIZZAZIONE FASCISTOIDE OPUS DEI" -


1. IL SACRO PALAZZO SOTTO SHOCK TRA NOMINE ED ESERCIZI SPIRITUALI
Giulio Anselmi per La Repubblica
GIULIO ANSELMIGIULIO ANSELMI
«Le nomine fatte al momento dell'addio lasciano sempre una gran brutta impressione», commenta un monsignore ancor giovane, ricordando che alcune delle decisioni prese da papa Wojtyla morente, tra cui la scelta di un arcivescovo francese, sono ancora accompagnate dai sospetti e dai mormorii sull'attivismo del segretario Stanislao. Ma va detto che il sacerdote, pur in curia da tempo, è milanese, vicino a Comunione e liberazione, e non ha simpatie per il "clan dei genovesi", come molti indicano cardinali, religiosi e laici calati dal capoluogo ligure al seguito dell'ex arcivescovo Tarcisio Bertone, divenuto segretario di Stato.
PAPA BENEDETTO XVI E TARCISIO BERTONEPAPA BENEDETTO XVI E TARCISIO BERTONEBERTONE - PAPABERTONE - PAPA
(Tra loro non c'è Bagnasco, genovese vero, primate di Liguria e presidente della Cei, su tutt'altre posizioni, malgrado il suo ultimo libro sia stato da poco presentato - in pompa magna - all'auditorium di via della Conciliazione anche per evidenziare i buoni rapporti tra le due eminenze più eminenti della Chiesa italiana).
Resta il fatto che mentre ancora il mondo era sotto choc per l'annuncio del ritiro papale, e teologi, storici e canonisti si accapigliavano per valutare appieno la portata ecclesiologica della scelta del successore di Pietro, la prima cosa a cui nei sacri palazzi si è messa mano è stata lo Ior: l'Istituto per le opere di religione, nato nel 1946, quando la Santa Sede era letteralmente sul lastrico per l'aiuto dato a moltissime vittime del conflitto, e presto divenuto una grande lavanderia di denaro sporco, di provenienza dubbia o addirittura criminale, che ha avuto un ruolo in buona parte delle più oscure vicende italiane del dopoguerra. È un istituto che da tempo la Chiesa cerca di riformare (molto ha fatto per esempio il cardinale Nicora) e dove hanno gran peso realtà potentissime, come l'Ordine di Malta e gli americani Cavalieri di Colombo.
OPUS DEIOPUS DEIBagnasco e BertoneBAGNASCO E BERTONE
La decisione, per i tempi e i modi, suscita meraviglia. Prima di tutto perché è un atto del Papa uscente (viene resa esecutiva con suo decreto): e colpisce che un pontefice che ha appena dichiarato di volere scomparire dal mondo si accomiati con un tale sgarbo al suo successore, mettendolo di fronte al fatto compiuto.
Poi perché la commissione cardinalizia di sorveglianza, cui spetta nominare i consiglieri di sovrintendenza tra i quali emergerà il presidente, aveva atteso quasi nove mesi per fare una mossa che all'improvviso è apparsa improcrastinabile: trovare un successore a Ettore Gotti Tedeschi dopo la sua brusca cacciata.
CARDINALE NICORA jpegCARDINALE NICORA JPEG
Ma risolvere il problema stava molto a cuore a Bertone, che martedì scorso ne aveva parlato durante il consueto ricevimento del 12 febbraio all'ambasciata d'Italia presso la Santa Sede, aggiungendo, tra la sorpresa dei presenti, che lo Ior non aveva nulla a che fare con l'ultimo scandalo bancario, quello del Monte dei Paschi. E ieri, dopo un estremo altolà che qualcuno ha attribuito al decano del Sacro Collegio Sodano, il banchiere tedesco Von Freyberg si è insediato.
Di fronte alla prima mossa compiuta durante la sede pre-vacante è opportuna qualche riflessione, che parte dall'inquietudine manifestata da molti, all'interno della Chiesa, per l'eccezionalità della situazione che si è creata. Si moltiplicano voci e interrogativi: è vero che il Papa avrebbe voluto dimettersi immediatamente il 10 febbraio e che è stato convinto a rimanere fino al 28 per evitare alla Chiesa uno strappo troppo forte? Chi lo ha convinto? E come viene impiegato questo lasso di tempo in cui un pontefice uscente, e col pensiero rivolto a un eremo in stile benedettino, conserva formalmente il potere assoluto e mancano quindi le garanzie che regolano la sede vacante? La voce popolare dei borghi dice che il bello deve ancora venire. Indiscrezioni più concrete parlano di prossimi interventi su alcune partite critiche, a partire dall'Idi, gli ospedali di ispirazione cristiana in difficoltà. Stanno per cominciare gli esercizi spirituali, il Vaticano si ferma in preghiera.
SEDE DELLO IOR - ISTITUTO OPERE DI RELIGIONESEDE DELLO IOR - ISTITUTO OPERE DI RELIGIONE
2. UNA BUONA NOTIZIA - SAREBBE UN BENE SE BENEDETTO XVI FOSSE L'ULTIMO PAPA DELLA SUA SPECIE E DOPO DI LUI LA CHIESA VOLTASSE PAGINA
Articolo del "Die Tageszeitung" pubblicato da "Internazionale"
IOR istituto per le opere di religioneIOR ISTITUTO PER LE OPERE DI RELIGIONE
È un bene che Benedetto XVI se ne vada, perché non funziona niente, né in Vaticano né nel resto del mondo cattolico. Nei suoi quasi otto anni di pontificato, il papa è riuscito perfino a superare i timori che si nutrivano nei suoi confronti. Il rappresentante di Dio in terra, scelto dagli esseri umani, ha mostrato poco interesse sia per i numerosi crimini sessuali commessi all'interno della sua istituzione sia per la possibilità di contrapporsi all'organizzazione fascistoide Opus dei.
ERNEST VON FREYBERGERNEST VON FREYBERG
Che si tratti di donne, di omosessuali, di aids, di stupro o di diritti umani, è praticamente impossibile esprimersi in modo più reazionario di questo papa. Anche la visita del capo della chiesa cattolica nella patria di Lutero ha cementato la divisione tra le, chiese e non ha prodotto nessun avvicinamento tra le due grandi fedi cristiane.
devilwearspradaxgDEVILWEARSPRADAXG
Quindi è un bene che Benedetto XVI si sia dimesso. Ma è evidente che la chiesa cattolica è un luogo che soddisfa le esigenze esoteriche di molte persone, un luogo in cui chi considera la difesa della creazione divina anche un'istanza spirituale può trovare una casa i cui valori sono sanciti dalle sacre scritture.
Ma ci sono fedeli per i quaIi la visione cattolica della comunanza sociale o di un rapporto critico con le guerre è più di una degna tradizione. Molte persone non si limitano a predicare il senso di comunità, ma s'impegnano in modo concreto e reale per una convivenza cristiana.
Come s'inserisce un papa simile in questo quadro? L'autorità assoluta, il potere indiscutibile e infallibile funzionerebbero anche se il papa non fosse bianco? Finora la chiesa ha esitato a nominare un pontefice nero forse perché teme una possibile presa di distanza dalla pretesa di dominio totalitario sancita dalla Bibbia.
papa twitterPAPA TWITTER
E Cosa dice questo sui festeggiamenti nazionalistici che ci sono stati in Germania per l'elezione di un papa tedesco? Che Cosa attribuisce questa autorità al pontefice? Per quale motivo il papa ha più potere e ragione di tutti gli altri e perché questa visione di sé totalitaria e maschile non è stata ancora rifiutata dal resto del mondo, il mondo in cui viviamo?
canizaresCANIZARES
Sarebbe bello se Benedetto XVI fosse l'ultimo papa della sua specie e se presto sui libri di storia si potesse scrivere: "Le dimissioni di questo papa diedero inizio a una nuova era. La chiesa cattolica aveva capito che così non poteva più andare avanti".
 VOLANO CAZZOTTI TRA SIMEON E STATERA – ALL’ATTACCO DI “REPUBBLICA” “LA RAI SOSTITUISCE IL PUPILLO FINORA INTOCCABILE DEL CARDINALE BERTONE”), RISPONDE SUL “CORRIERE” IL CAPO DELLE RELAZIONI ISTITUZIONALI RAI: “LA SCELTA DI UN NUOVO DIRETTORE DELLA STRUTTURA RAI VATICANO, PRESA DA TEMPO DA GUBITOSI, NON E’ IN ALCUN MODO COLLEGATA ALLE DIMISSIONI DEL PAPA (11 FEBBRAIO). ‘’ITALIA OGGI’’ HA PUBBLICATO LA NOTIZIA L'8 FEBBRAIO”…

1. NON È UNA COLPA AVER LAVORATO A LUNGO CON BERTONE» «LASCIO LA DIREZIONE DI RAI VATICANO, MA MI OCCUPERÒ ANCORA DI SANTA SEDE»


Paolo Conti per il Corriere della Sera
MARCO SIMEONMARCO SIMEON
Le cronache Rai segnalano il dimezzamento del potere a Marco Simeon, 34 anni, titolare di una vertiginosa carriera (è già stato capo delle relazioni istituzionali di Capitalia) e ora capo delle Relazioni istituzionali di viale Mazzini, considerato uomo del cardinal Bertone (e del cardinal Piacenza), che ha perso la direzione-chiave di Rai Vaticano in queste ore.
CARDINALE TARCISIO BERTONECARDINALE TARCISIO BERTONE
L'arcivescovo Carlo Maria Viganò, che denunciò a Benedetto XVI la corruzione nel sistema degli appalti nella Curia vaticana, indicò in Simeon uno degli autori del suo «esilio» negli Usa. E lo stesso fece in un dossier Ettore Gotti Tedeschi quando dovette lasciare il vertice dello Ior.
Lei, Simeon, lascia la direzione di Rai Vaticano. Un siluramento legato alle vicende vaticane, un segnale del declino del potere del cardinal Bertone.
«Ho assunto nel 2010 la responsabilità ad interim della struttura Rai Vaticano, dopo la scomparsa di Giuseppe De Carli, storico vaticanista Rai. Con orgoglio l'ho guidata per quasi tre anni in attesa della nomina di un nuovo responsabile, scelta avvenuta quando l'azienda ha applicato una direttiva con la quale si vietano doppi incarichi. Italia Oggi ha anticipato la notizia l'8 febbraio (vedi articolo, ndr). La scelta era stata presa da tempo dal direttore generale Luigi Gubitosi, in alcun modo collegata agli eventi recenti. Non considero il Vaticano un sistema di potere: vivo questo momento partecipando alla vita della Chiesa da cattolico, pregando per il Pontefice e per quanto avverrà. Non confonderei un'ordinaria vicenda aziendale Rai con una svolta epocale per l'umanità, siamo seri».
Lei così perde potere nella Rai...
«Non ho mai concepito il mio incarico aziendale come ruolo di potere. Credo che il lavoro di tutti i giorni sia il modo migliore per ricevere rispetto, riconoscibilità ed affidabilità dall'azienda. Lavorare in Rai e competere ogni giorno con professionalità di altissimo livello non è facile e richiede fatica e dedizione, che sono lieto di poter offrire alla fabbrica culturale più importante del Paese».
CAMPAGNA ELETTORALE PER IL PROSSIMO CONCLAVE TARCISIO BERTONE DA QUINK jpegCAMPAGNA ELETTORALE PER IL PROSSIMO CONCLAVE TARCISIO BERTONE DA QUINK JPEGSIMEONSIMEON
Qual è il suo legame con Bertone? È vero che lei sarebbe il suo figlio naturale?
«Sono fiero di essere il figlio di Gianni e Antonia, due benzinai sanremesi. Se lei li incontrasse senza vedermi accanto a loro li riconoscerebbe subito come miei genitori. Da giovane cittadino italiano mi sento avvilito quando si ricorre ad assurde argomentazioni per giustificare il percorso fatto da persone che vengono dalla provincia. Sarei felice se talvolta si ammettesse che, per un posto come quello che ho il privilegio di ricoprire, un individuo possa avere delle capacità. Ho lavorato a lungo accanto al cardinal Bertone a Genova. Così come ho avuto la possibilità di collaborare col cardinal Bagnasco. E vorrei ricordare che nel 2002 l'allora segretario di Stato Sodano, personalità straordinaria della diplomazia vaticana, mi aiutò negli studi canonici scrivendomi una bellissima lettera per la tesi di laurea che ho discusso proprio sul ruolo della Segreteria di Stato nel governo dello Stato Città del Vaticano. Bisogna avere memoria storica».
Bagnasco e BertoneBAGNASCO E BERTONE
Lei avrebbe avuto un ruolo di primo piano nell'allontanamento di Ettore Gotti Tedeschi e dell'arcivescovo Viganò.
«Sono stupito quando sento certe dichiarazioni. Le persone non si rassegnano mai ad assumersi le proprie responsabilità...monsignor Viganò non l'ho mai visto né incontrato nella mia vita, neanche in un corridoio, è persona che non conosco e che non posso né voglio giudicare perché non ne ho competenza. Di Gotti Tedeschi conservo i biglietti augurali, i libri che mi ha donato prima di assumere l'incarico di presidente dello Ior. Desidero ricordare quel Gotti Tedeschi, consapevole che le persone non cambiano e che si rivelano con i gesti...».
Cosa accadrà adesso alla struttura Rai Vaticano?
«Ciò che è accaduto a decine di posizioni simili all'interno dell'azienda. Rai Vaticano è una struttura operativa alle dipendenze del direttore generale, che si avvale della collaborazione delle Relazioni istituzionali e Relazioni esterne della Rai. Sono lieto che sia stato scelto un professionista di lungo corso come capo struttura, Massimo Milone, che avrà modo di dedicarsi totalmente ai futuri appuntamenti, tra cui il Conclave. Come direttore delle Relazioni istituzionali adempirò anche ai compiti di coadiuvare la struttura Rai Vaticano per le attività più istituzionali anche con la Santa Sede».
Marco SimeonMARCO SIMEON
2. MILONE A RAI VATICANO
di Marco Castoro per http://www.italiaoggi.it/giornali/dettaglio_giornali.asp?preview=false&accessMode=FA&id=1810671&codiciTestate=1

Dal primo marzo Massimo Milone sarà il nuovo responsabile della struttura Rai dedicata alla Santa Sede. Proviene dalla redazione campana della Tgr. Subentra a Marco Simeon, l'uomo forte della componente cattolica di Viale Mazzini, nonché voluto da Lorenza Lei. Simeon resta a capo delle relazioni istituzionali e internazionali.
tarcisio bertone benedetto xvi interna nuovaTARCISIO BERTONE BENEDETTO XVI INTERNA NUOVA
3. VATICANO, È INIZIATA LA RESA DEI CONTI. E IL SEGRETARIO DI STATO PERDE IL FIDO SIMEON
di Alberto Statera perRepubblica
Come un'onda anomala che tutto travolge, i "golpe e i contro-golpe" che - secondo l'espressione di un banchiere cattolico ben addentro all'ambiente - si stanno consumando nella Curia di Santa Romana Chiesa cominciano a propagarsi all'esterno dei Sacri Palazzi. Per cominciare, hanno lambito la Rai, dove è stato silurato Marco Simeon. A molti lettori il nome del responsabile di Rai Vaticano dirà poco, ma il personaggio è il pupillo finora intoccabile del Cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone e lo snodo vivente di quella "coalizione anticristica di interessi", come la chiamano i cristiani di base, che compare in tutte le vicende scandalose che hanno segnato negli ultimi anni, in un geometrico parallelismo, l'Italia berlusconiana e la Santa Sede. Dalla Protezione Civile ai Grandi Eventi, dal San Raffaele di don Verzé al grumo di interessi immobiliari di Propaganda Fide, fino al terremoto nella banca vaticana.
LETTERA DI BERTONE A TETTAMANZILETTERA DI BERTONE A TETTAMANZIlombardi bertone papaLOMBARDI BERTONE PAPA
Chi avesse chiesto nel maggio scorso a Ettore Gotti Tedeschi, il presidente dello Ior licenziato con una procedura selvaggia, chi era stato a farlo fuori si sarebbe sentito rispondere: Marco Simeon e Tarcisio Bertone. Esattamente in questo ordine. Quattordici mesi fa, caduto Berlusconi, il Segretario di Stato si spese del resto con determinazione per inserire nel governo Monti con l'incarico di sottosegretario il giovanotto, suo pupillo fin dai tempi in cui era Arcivescovo Metropolita di Genova.
Simeon, trentaquattrenne, figlio di un benzinaio di Sanremo, già poco più che ventenne viene catapultato dal suo Cardinal Protettore in una serie incredibile di incarichi: priore del Magistero della Misericordia, che possiede 130 appartamenti, consigliere d'amministrazione dell'ospedale Galliera, oggetto di una speculazione immobiliare, e addirittura approda alla Fondazione della Cassa di Risparmio di Genova, oltre a inondare a caro prezzo la Città del Vaticano con i fiori sanremesi dell'associazione "Il Cammino", che dirige con spiccate doti affaristiche.
MArco Simeon con il cardinale Angelo BagnascoMARCO SIMEON CON IL CARDINALE ANGELO BAGNASCOBERTONE GetContent aspBERTONE GETCONTENT ASP
I primi soldi veri li fa con la vendita degli immobili a Roma delle suore dell'Assunzione alla Lamaro Costruzioni dei Fratelli Toti, che gli fruttò quasi un milione e mezzo. Ma poi ne deve aver fatti tanti altri, a giudicare da quel che sostengono gli inquirenti che hanno lavorato allo scandalo della Cricca dei Grandi Eventi, i quali lo intercettarono al telefono con alcuni dei protagonisti di quelle vicende e lo considerano parte integrante di quel grumo di interessi immobiliari del sistema Balducci-Bertolaso-Propaganda Fide. Sembra quasi di vedere trent'anni dopo la fotocopia di Luigi Bisignani sbarbato, il faccendiere che già poco più che ventenne curava il conto "Omissis" dello Ior attribuito ad Andreotti e condivideva i segreti del capo della Loggia P2, Licio Gelli.
PAPA E BERTONE vaticano sua santitaPAPA E BERTONE VATICANO SUA SANTITA
Quando anni fa Capitalia si fonde con Unicredit governato da Alessandro Profumo, il Vaticano si allarma. Che c'è da aspettarsi dal banchiere laico che vota per il Partito Democratico? Cesare Geronzi traversa allora piazza del Sant' Uffizio e va a rassicurare il suo amico Bertone, con il quale si danno del tu e che ha sposato una delle sue figlie, il quale gli chiede di prendere in banca il suo protetto, che lo seguirà anche in Mediobanca.
Berlusconi e BertoneBERLUSCONI E BERTONE
Sarà poi il giovanotto sanremese, nel frattempo diventato responsabile di Rai Vaticano e degli Affari istituzionali (incarico che per ora gli rimane), dopo aver sponsorizzato l'opusdeista Lorenza Lei alla direzione generale, a organizzare il lavoro sporco: il siluramento del Cardinale Carlo Maria Viganò, che andava denunciando "una situazione inimmaginabile" di "corruzione ampiamente diffusa" negli appalti e nelle forniture vaticane. Un malaffare "a tutti noto in Curia".
bertone vigano resizer jsp jpegBERTONE VIGANO RESIZER JSP JPEG
A quel punto era segnato anche il destino di Gotti Tedeschi, fin da quando Geronzi, manifestandogli sommo disprezzo, disse di lui in un'intervista: "È un personaggio ritenuto preparato che si è particolarmente esercitato nella demografia", alludendo signorilmente ai cinque figli del banchiere del Papa, che si era opposto al salvataggio del San Raffaele di don Verzè da parte dello Ior, affossando il progetto di un grande polo sanitario vaticano coltivato dal Cardinal Bertone. Per di più, i segreti inconfessabili della Prima e della Seconda Repubblica, oltre che del Papato, sigillati nei caveau de Torrione di San Nicolò non erano più considerati abbastanza blindati.
padre georg bertone papaPADRE GEORG BERTONE PAPA
Quando Gotti si mostra disponibile collaborare con i magistrati, Simeon e il direttore generale dello Ior Paolo Cipriani arruolano addirittura un medico che lo osserva "sotto il profilo medico" durante una festa di Natale e certifica che il presidente è un po' "strano". Operazioni da basso impero nate in una Curia dove pullulano tutte le cinque piaghe della Santa Chiesa, che il Beato Antonio Rosmini enumerò due secoli fa.
PAPA BENEDETTO XVI E TARCISIO BERTONEPAPA BENEDETTO XVI E TARCISIO BERTONE
Oggi Geronzi è più o meno a casa, anche se mette bocca in operazioni finanziarie come quella del gruppo Salini, Tarcisio Bertone non sta tanto bene, visto che i quattro cardinali che già tempo fa chiesero le sue dimissioni, sembrano ora molti di più. E il ragazzo di Sanremo che ha messo le mani in un'infinità di faccende quantomeno opache non sembra più così sicuro di sé, come quando qualche mese fa il "Fatto Quotidiano" gli chiese se in realtà egli non fosse figlio naturale del Segretario di Stato e lui, ridanciano, rispose in modo ambiguo.
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/volano-cazzotti-tra-simeon-e-statera-allattacco-di-repubblica-la-rai-sostituisce-il-pupillo-51056.htm
ATZINGER
Joseph Ratzinger potrà portare con sé soltanto il pianoforte, i doni (per esempio, i gatti di ceramica), le lettere private, gli effetti personali. Tutto il resto rimarrà nel Palazzo Apostolico: suppellettili, carte d'ufficio, oggetti in dotazione all'appartamento (quadri,sculture sacre,arredi). Stavolta, dunque, Ratzinger dovrà «viaggiare leggero». Andata pesante, ritorno «light».
Nell'aprile 2005, infatti, da Papa neoeletto organizzò il suo trasloco dall'abitazione di piazza della Città Leonina alla Terza Loggia, portando con sé le sue carte private, una serie di raccoglitori d'ufficio e di scatoloni, frutto degli studi e del lavoro di una vita. Al contrario stavolta avrà mille vincoli. Il 1° marzo, nel suo primo giorno dopo la rinuncia da Papa, non potrà fare la stessa cosa.
IL VERO MOTIVO DELLE DIMISSIONI DI PAPA RATZINGERIL VERO MOTIVO DELLE DIMISSIONI DI PAPA RATZINGER
La prassi vuole che gli appartamenti papali siano sigillati (ma questo non varrà per quello di Castel Gandolfo) alla morte del Pontefice per poter portare tutte le carte, i libri e quant'altro negli nell'Archivio Segreto, dove è regola che tutto rimanga conservato e non divulgato per un numero determinato di anni e, se così viene deciso, «sepolto» per sempre.
PAPA bigPAPA BIG
Nel suo testamento, Karol Wojtyla aveva chiesto di bruciare dopo la sua morte tutte le carte. Il segretario don Stanislao Dziwisz non lo fece e quando Ratzinger trovò la corrispondenza tra il predecessore e l'amica di gioventù Wanda Poltawska la chiamò e le consegnò tutte le lettere.
«Queste appartengono a lei», le disse con delicatezza d'animo. Anche se non è ancora stato fissato il suo titolo post-dimissioni, con ogni probabilità Ratzinger diventerà vescovo emerito di Roma e come tale percepirà una pensione di circa duemila e cinquecento euro.
papa gabrielePAPA GABRIELE
Non avrà, invece, il «piatto cardinalizio» da cinquemila euro, cioè l'indennità mensile dei porporati a meno che il suo successore non gli conferirà «ex novo» la berretta rossa. Nei magazzini d'Oltretevere sono conservati ancora alcuni suoi mobili.
Benedetto XVI con il cardinale Angelo ScolaarticleBENEDETTO XVI CON IL CARDINALE ANGELO SCOLAARTICLE
Sono in deposito da otto anni: non furono mai portati nell'appartamento pontificio e probabilmente ora Ratzinger se li farà consegnare al monastero. Mai i giuristi vaticani si erano confrontati con una rinuncia di Papa, che per giunta continuerà a vivere in Vaticano, anche se «nascosto al mondo» in un piccolo convento di clausura nei giardini vaticani. A poche centinaia di metri, però dal Palazzo Apostolico e dalle sue «carte», anche quelle private di teologo e di studioso. Sulla questione «sigilli» e archivi papali devono essere ancora fatte scelte definitive.
Benedetto XVI con il presidente del Consiglio Mario MontiarticleBENEDETTO XVI CON IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO MARIO MONTIARTICLE
«Chiederò al cardinale camerlengo Bertone, dopo che si sarà riunito con la Camera Apostolica e si sarà fatto un'idea precisa su questa questione- spiega padre Federico Lombardi-.Sarà fatta una distinzione tra la documentazione d'ufficio che riguarda il governo della Chiesa, e quella personale, per esempio, gli appunti della trilogia su Gesù». Insomma la linea di distinzione è chiara. «Ciò che è più personale lo segue e ciò che è d'ufficio non lo segue», precisa padre Lombardi. Più complesso il discorso per le migliaia di libri di Ratzinger.
Padre Georg GanswieinPADRE GEORG GANSWIEIN
Non possono entrare tutti nel piccolo monastero di clausura, ma l'ex Papa vivrà in Vaticano e se avrà bisogno di un libro non dovrà fare altro che chiederlo alla Biblioteca apostolica. L'arcivescovo Georg Gaenswein, suo fedele segretario e prefetto della Casa Pontificia, lo aiuterà nel trasloco insieme con il secondo segretario, il maltese Alfred Xuereb e le quattro «memores domini» che si occupano di tutte le incombenze quotidiane: pulizia dell'abitazione, cucina, mansioni domestiche.
Il «buen retiro» è un edificio su quattro livelli con ambienti comunitari e dodici celle monastiche, un'ala nuova di 450 metri quadri, una cappella, il coro per le claustrali, la biblioteca, il ballatoio, una siepe sempreverde e una robusta cancellata per delimitare la zona di clausura, e poi un grande orto dove si coltivano peperoni, pomodori, zucchine, cavoli, e svettano limoni e aranci.
È un «normale», piccolo monastero se non fosse che è l'unico convento nel cuore della cittadella papale, a un passo da San Pietro e dal Palazzo Apostolico che ospiterà il successore di Benedetto XVI . La sua nuova residenza i già adesso è per Joseph Ratzinger la meta di preghiera, recita del rosario e passeggiate con don Georg.





Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.