ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 21 marzo 2013

IL ‘’PECCATORE’’ FRANCESCO SCEGLIE IL DOPO-BERTONE. O NO?



Potrebbe spuntarla Celli: conosce l’Oriente ma, soprattutto, sa leggere i bilanci avendo trascorso diversi anni all’Apsa – Magari resta per un altro anno Bertone - La risposta di Bergoglio al Conclave: “Peccator sum, sed misericordia et gratia Dei accepto…” - -

Franca Giansoldati per Il Messaggero
CLAUDIO MARIA CELLICLAUDIO MARIA CELLI
In Vaticano raccontano che lo spirito libero di Papa Bergoglio si sia manifestato sin dal primo momento, quando nella Cappella Sistina si raggiunsero i tre quarti dei voti. E scattava il battimano dei cardinali, mentre lo spoglio continuava. 77 voti, 78 voti, 79 voti fino a sfiorare il centinaio. E' a quel punto che il decano dell'assemblea, il cardinale Re, si è alzato dal suo posto, per avvicinarsi al futuro Papa e rivolgergli solennemente la domanda di rito in latino: Accetti?
Raccontano ancora che Bergoglio alquanto pallido ma assai fermo, ha fornito una risposta che mandava all'aria il cerimoniale previsto dall'Ordo rituum conclavis. Invece che limitarsi a dire: Accepto, avrebbe aggiunto: «Peccator sum, sed misericordia et gratia Dei accepto», «Sono peccatore, ma con la grazia e la misericordia di Dio, accetto». Il tema della misericordia a lui caro sarebbe emerso poi nei giorni a venire, ma intanto ai cardinali elettori il neo eletto dava già in quel frangente prova di saper stupire con gesti e parole.
CARDINALE TARCISIO BERTONECARDINALE TARCISIO BERTONE
Più tardi si sarebbe visto: il pulmino, l'anello d'argento, la stanza a Santa Marta, la croce di ferro, l'abolizione della mozzetta bordata d'ermellino (finto). Insomma il profilo di un innovatore al quale adesso viene richiesta la capacità di riformare la curia, renderla più snella.
IDEE 
Qualche idea in questi giorni è circolata anche se il progetto richiede tempo, è complesso e, come ha detto il cardinale Braz de Aviz, sarà realizzato attraverso il dialogo. «Si è preso un po' di tempo per valutare e poi si vedrà». Al di là del Tevere danno per scontato che dopo Pasqua vi saranno i primi passaggi decisivi per il futuro, tra cui quello del cambio del segretario di Stato, principale collaboratore del Papa.
Diversi prelati potrebbero avvicendarsi a Bertone per la loro esperienza internazionale e perché assai stimati da Bergoglio. Bertello, in primis, attuale capo del Governatorato, anche se poco tempo fa, prima delle dimissioni di Ratzinger, non nascondeva la sua stanchezza e si augurava un futuro meno impegnativo. Poi Baldisseri, già nunzio in Brasile, ma ultimamente dato in calo di possibilità e, infine, Celli, attuale presidente del Pontificio delle Comunicazioni Sociali.
INAUGURAZIONE DI PAPA FRANCESCO BERGOGLIOINAUGURAZIONE DI PAPA FRANCESCO BERGOGLIO
Un passato in diplomazia, segretario di nunziatura a Buenos Aires durante gli anni difficili della dittatura di Videla, gode dell'apprezzamento di Bergoglio. A suo favore gioca anche il fatto che conosce bene la realtà in Oriente, visto che è l'uomo del dialogo impossibile con Pechino ma, soprattutto, che sa leggere i bilanci avendo trascorso diversi anni all'Apsa.
CARDINAL LORENZO BALDISSERICARDINAL LORENZO BALDISSERI
MODERATOR CURIAE 
In attesa che Francesco sciolga la riserva sul suo principale collaboratore (dicono sia un «gesuita solitario e abituato a decidere da solo») si affacciano ipotesi per una razionalizzazione della curia, immaginabile negli anni a venire meno pesante economicamente e strutturalmente. Potrebbe essere introdotto un Moderator Curiae, una specie di Ufficio della semplificazione con il compito di coordinare meglio i vari settori per evitare i doppioni, informare delle iniziative, uniformare i progetti inter dicasteriali.


Dopo Pasqua il Segretario di Stato?

I cardinali alla essa d'ìnaugurazione del pontificato
I CARDINALI ALLA ESSA D'ÌNAUGURAZIONE DEL PONTIFICATO

Con l'inizio del pontificato, dopo l'insediamento in arrivo le prime scelte di Papa Bergoglio

MARCO TOSATTICITTÀ DEL VATICANO 
Papa Francesco ha confermato – pro tempore – tutti i capi e i segretari delle Congregazioni “donec aliter provideatur”, fino a quando non si provveda altrimenti. Nel comunicato non si parlava del Segretario di Stato, il cardinale Tarcisio Bertone, ma è stato spiegato che l’annuncio riguardava anche lui. Fonti molto attendibili in Vaticano indicano però l’intenzione di papa Francesco di provvedere con una certa rapidità, dopo la Pasqua, alla scelta del suo collaboratore più diretto. Tarcisio Bertone compirà 79 anni a dicembre, e appare logico che lasci il posto che ha ricoperto vicino a Benedetto XVI, fra polemiche e divisioni.

Le stesse fonti parlano di un italiano, appartenente al servizio diplomatico, come del possibile braccio destro del papa argentino. Ma sembra esclusa la candidatura sia dell’attuale Sostituto, Angelo Becciu, sia del prefetto di Propaganda Fide, l’ex nunzio Filoni, perché comunque implicati negli screzi e nelle lotte interne che hanno segnato la gestione Bertone della Segreteria di Stato. Papa Francesco, secondo queste informazioni, preferirebbe partire da zero, con una persona nuova.

I candidati non mancano. A cominciare dall’arcivescovo Piero Parolin, nunzio apostolico in Venezuela. Poi c’è, fra i possibili futuri collaboratori di papa Francesco, l’arcivescovo Celestino Migliore, attuale “ambasciatore” del Papa a Varsavia, e che ha rappresentato la Santa Sede all’Onu. Entrambi sono molto vicini al Decano del Collegio cardinalizio, Angelo Sodano, che è stato per molti anni Segretario di Stato sotto Giovanni Paolo II e per un certo periodo anche sotto Benedetto XVI, prima della nomina di Bertone.

Ma la lista prosegue ancora. A Parigi c’è il bresciano monsignor Luigi Ventura, di formazione casaroliana, che ha un curriculum di tutto rispetto, dal Burkina Faso al Cile, al Canada e alla Francia. E c’è anche Giacomo Guido Ottonello, prima nunzio a Panama, e adesso in Ecuador, dove svolge dal 2005 un difficile compito di mediazione con un governo apertamente anticlericale; qualcuno con una grande conoscenza dell’America Latina. Infine non si può dimenticare l’ex nunzio in Brasile, monsignor Lorenzo Baldisseri, nominato da Benedetto XVI nel 2012 segretario della Congregazione dei vescovi e segretario del Collegio dei cardinali nel Conclave. Alcune voci, circolate alla fine del Conclave, lo vorrebbero quasi cardinale, per volontà di papa Francesco.

Il neo-eletto pontefice ricevendo dalle sue mani dopo il voto lo zucchetto bianco (e compito del segretario del Collegio offrirglielo) gli avrebbe posto sulla testa la “sua” berretta rossa da cardinale. E’ una tradizione che è stata praticata in maniera non tassativa dai pontefici nell’ultimo secolo.

E’ probabile invece che sia il Sostituto alla Segreteria di Stato, l’arcivescovo Angelo Becciu, sia il “Ministro degli Esteri” del Papa, monsignor Dominique Mamberti, mantengano il loro ruolo ancora per un certo tempo, nel regno di papa Francesco. E che la loro eventuale sostituzione avvenga in un secondo momento.


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