Quante volte abbiamo visto avverarsi quanto era immaginario in certi film; del papa venuto dall’Est (I sandali del Pescatore) che si fa prendere di simpatie per le malefiche fantasie di Teilhard de Chardin; del presidente americano nero che vuol cambiare l’America… Eppure, quando un cattolico scrive sull’ingovernabilità programmata in Italia, in Europa, nel mondo, non lavora su alcun immaginario, ma su una spaventosa realtà del mondo contemporaneo; descrive un’immane crisi religiosa che la tralasciata visione del «Terzo Segreto» ricorda – invano – perché oggi si amano più i moti rivoluzionari, che la tranquillità dell’ordine che porta alla pace; più i film di fantascienza che la scienza delle profezie!

Infatti, “oggi, in ogni famiglia dell’Occidente – e il processo si allarga in modo globale con le primavere arabe – c’è almeno un giovane educato dai guardiani della rivoluzione del ’68 che porta nel fondo dell’anima un odio viscerale per la stessa «autorità»; diventano schegge impazzite del «dogma» infuso dal complotto della «ingovernabilità perpetua» secondo la «metafisica dell’adulterio storico» e dell’anarchica immaginazione al potere. E intanto i lupi avanzano!
Il fatto è che, se l’Italia non va mai più governata, lo stesso vale per ogni paese.
Così dovrebbe essere per il non ritorno, non solo del fascismo o della mano dura degli «rais», ma di un’autorità morale tipo Pio XII. Anche se così si va verso la crisi che è terminale per queste generazioni: da ultimo capo, da ultimo papa!

«Ultimo Papa»? Un vuoto già visto da una minoranza fedele e da qualche tempo, riguardante il periodo dopo Pio XII, di uno spaventoso vuoto di autorità, non solo nella chiesa conciliare – tanto ingovernabile quanto acattolica – ma in tutti i campi e ovunque. Se, come sappiamo, il vero potere viene da Dio, quale altro potere fondato sull’ordine e la giustizia può venire da contraffattori dell’ordine naturale, a favore del diritto alla libertà di pensare, credere e comportarsi secondo le utopie rivoluzionarie? Quali poteri e diritti degli uomini che hanno per solo interlocutore reale quello spirito che tentò Gesù nel deserto con i tesori del mondo.
Il Tentatore, con la gente di questa generazione aliena a Dio, ci riesce alla grande!
Basta vedere a che punto è riuscito a portare la situazione di persecuzione interna alla Chiesa e al Papato; ma riuscito solo attraverso conclavi risultati non cattolici.
Sono questi a sfornare «papi» modernisti per le riforme nel senso illuministico e massonico di una chiesa che non opera più per la conversione delle genti all’unica Fede nella Chiesa di Gesù Cristo.
L’inizio di questa rivoluzione, che risale al Rinascimento, è poi scoppiata con < ?_xml:namespace
prefix = st1 ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:smarttags" ?>la Riforma e ha preso forma dominante con la Rivoluzione francese.

In tutte queste tappe in Papato è stato a rischio, ma ha resistito.
Non così nei nostri tempi, quando il male si è svelato in forma d’inganno finale, ossia dei falsi cristi e falsi profeti.
Inutile poi ricorrere alla Legge, se sono loro a giudicare; un guaio apocalittico finale che si manifesta al livello dello stesso Luogo santo, la Santa Sede!

La perfidia manifesta che si vuole oscurare

Dalla Bolla di Papa Paolo IV si capisce come tutto questo era stato profetizzato per quanti hanno «orecchie da sentire e occhi da vedere» spiritualmente.
Certo è che i «papi conciliari» hanno voluto cambiare la Religione Cattolica con l’operazione ecumenista, con l’imposizione del «novus ordo», con i nuovi sacramenti di una nuova gerarchia aperta al mondo, con la libertà, fraternità e eguaglianza religiosa, con nuove dottrine di «redenzione universale dei cristiani anonimi» e tutte le perfide novità del Vaticano due.
Per stroncare tale operazione micidiale si deve rimontare al suo perfido inizio; al momento e al modo come ha potuto impiantare le sue radici nella santa Chiesa di Dio, senza la reazione dei Cattolici, perché fatta con tiara e cappa.
Poiché il Signore istituì la Chiesa stabilendo il Suo potere divino a Roma, è li, in quella Sede santa che il Nemico mirò installare la sovversione dell’autorità divina.
Veniamo a quanto è successo riguardo all’autorità cattolica dalla morte di Pio XII.
Il conclave elesse come suo successore Roncalli, che prese il nome dell’antipapa Giovanni 23. Egli, oggi lo sappiamo pensava da modernista e agiva da massone.
Perciò convocò il concilio voluto da tali poteri per aggiornare la Chiesa al mondo.
Pochi lo sapevano e così nel tempo in cui si preparava il 2º Concilio del Vaticano, vari studiosi si sono applicati a riesaminare la questione dell’autorità nella Chiesa. All’inizio tale questione fu affrontata da studiosi «progressisti» avendo in vista l’eventualità di dover contestare l’autorità papale tradizionale che resistesse ai piani della lungamente programmata “evoluzione teologica”.
Tale necessità, però, è subito svarita in conseguenza delle aperture di Giovanni 23 e poi delle varie innovazioni libertarie di Paolo 6º.
Con il capovolgimento teologico provocato dal Vaticano 2º, furono allora gli studiosi tradizionalisti ad intraprendere l’esame sulla legittimità delle autorità del “nuovo corso”. Proprio esse avevano determinato la terribile crisi istituzionale nella Chiesa che, mal percepita inizialmente, e senz’altro favorita dalla confusione dottrinale volutamente intrattenuta dalle forze del Nemico, è ormai palese nella presente apostasia. Sarebbe la grande Apostasia predetta da San Paolo nella sua IIª Lettera ai Tessalonicesi (2, 3-4; 7-10).
“Nessuno vi inganni in alcun modo. Infatti, se prima non viene l’apostasia e non si rivela l’uomo dell’iniquità, il figlio della perdizione, colui che si oppone e si innalza su tutto ciò che è chiamato Dio o che è oggetto di culto, fino a sedersi egli stesso nel tempio di Dio, dichiarando se stesso Dio… Infatti il mistero dell’iniquità è già in atto: c’è solo da attendere che chi lo trattiene sia tolto di mezzo. Allora si manifesterà l’iniquo, che il Signore Gesù distruggerà con il soffio della sua bocca e annienterà con la manifestazione della sua parusia. La manifestazione dell’ iniquo avviene per opera di Satana, con ogni genere di potenza, con portenti e prodigi di menzogna, con tutte le seduzioni dell’iniquità per quelli che si perdono, per non aver accolto l’amore della verità per essere salvi. Ecco cheé Dio manda ad essi un’operazione di errore, perché credano alla menzogna, affinché siano condannati tutti quelli che non hanno creduto alla verità ma si sono compiaciuti dell’ingiustizia.”

Di fronte all’apostasia generale che viviamo, non sembra possibile intravvedere soluzioni umane. Nondimeno, proprio per l’estrema gravità della sua contagiosità, l’apostasia richiede da parte di quanti sono rimasti fedeli la carità di testimoniarla mentre si supplica l’intervento del Signore. Una testimonianza secondo la Legge.
Fra i tradizionalisti, qualcuno aveva già intravisto correttamente nella normativa della Legge della Chiesa la Bolla di Paolo IV come chiave per aprire la questione dell’autorità, di capitale importanza per la Chiesa occupata da gerarchie conciliari. Altri invece, ritenendosi da se stessi autorizzati a poter “evitare” le disposizioni della Bolla per seguire personali elucubrazioni, piuttosto che aderire alla chiarezza di tale tradizionale Magistero Pontificio espresso attraverso il Diritto canonico, scelsero di riprendere parti di tesi già formulate da alcuni teologi classici come il Card. De Vio detto Gaetano, il Card. Roberto Bellarmino, Francesco Suarez ecc., rielaborandole, pur lasciando certi aspetti collimare con lo stabilito dalla Bolla Cum ex apostolatus officio (1559) di Papa Paolo IV, ma per ottenere un’apparente inquadramento di così grave problema. Questa Bolla, infatti, da taluni chierici poco inclini ad accettare i dettami dell’Autorità ove questi interferiscano con la loro “politica” o i loro interessi personali o di gruppo, fu sempre molto avversata per le drastiche misure che prevede, ragion per cui molti, ancora oggi, cercano di formulare nuove teorie su basi canoniche o filosofiche, pretendendo che il valore della Costituzione di Papa Paolo IV e San Pio V (non dimentichiamolo!) sia dubbio, in quanto il suo contenuto non apparirebbe chiaramente manifesto nel Codice di Diritto Canonico promulgato da Benedetto XV nel 1917.
Quello che non si potrà mai affermare, però, è che il conclave ha valore assoluto e se elegge chierici che si dimostrano deviati dalla fede nei loro «atti pontificali», per cui divengono sospetti di eresia (come il modernismo) già prima dell’elezione, essa era ed è nulla. Tale nullità non dipende dal tempo trascorso, né dall’eventuale unanimità del voto cardinalizio, né dal grado d’adesione e ubbidienza all’eletto deviato, anzi è nel «diritto» dei fedeli che: “sia lecito (liceat) ritenersi in qualsiasi tempo impunemente liberati dalla devozione verso quelli in tal modo promossi ed elevati, evitandoli (evitare eos) quali maghi, pagani , pubblicani ed eresiarchi, fermo tuttavia da parte di queste medesime persone sottoposte, l’obbligo di fedeltà e di obbedienza a prestare ai futuri Vescovi, Arcivescovi, Patriarchi, Primati, Cardinali e Romano Pontefice canonicamente subentranti (ai deviati).”
È messa in causa la validità del conclave che ha operato tali elezioni papali.

Cosa sia venuto dai conclavi conciliari lo illustra P. Paul Kramer, autore del libro su Fatima “The Devil’s Final Battle” (La battaglia finale del diavolo) che racconta del suo incontro col Gesuita Malachi Martin. P. Martin, come segretario del Card. Bea è stato nel conclave che avrebbe eletto il Card. Siri, ma che finì pel elevare Montini, Paolo 6º. Infatti, fu lui il portatore del messaggio che conteneva una minaccia al card. Siri se avesse accettato l’elezione a Papa. (v. l’Eglise eclipsée? Les amis du Chist Roi, Delacroix, 1997, pp.12.13).
Torniamo a Kramer. “Quando parlai con P. Malachi Martin riguardo all’antipapa eretico e all’apostasia nel Terzo Segreto, la sua risposta fu: “Fosse solo questo.” L’antipapa e i suoi collaboratori apostati saranno (come li chiama Suor Lucia) i partigiani del diavolo (os partidários do diabo) “i quali lavoreranno per il male e non avranno paura di niente”. Sono i “partigiani del diavolo” a costituire il “terzo delle stelle del cielo” precipitate in terra dalla coda del drago. Tali uomini che si nascondono come clero “cattolico” sono in realtà membri segreti della setta e sono consacrati al diavolo. Essi otterranno il controllo dell’apparato Vaticano e creeranno il “ramo” cattolico di una nuova religione ecumenica mondiale. La loro “chiesa” contraffatta sarà Cattolica solo di nome. Essa formerà la parte “Cattolica” della religione imposta e asservita al Nuovo Ordine Mondiale. Il Cattolicesimo vero sarà messo fuori legge, e i fedeli cattolici che rimarranno saldi nella loro vera fede, saranno soggetti alle “persecuzioni” più feroci mai viste nella storia.”

L’ingovernabilità «metafisica»?
L’azione umana è guidata dal pensiero, che a sua volta dev’essere diretto dal senso spirituale, per dare valore alla vita che trascende la materia e il tempo.
Nella carenza della direzione cattolica, sarà crescente il grado di decadenza e conflittualità nell’ordine universale; è l’ingovernabilità «metafisica» globale, già in atto come controprova della necessità del vero potere vicario di Gesù Cristo per l’armonia della vita non solo a Roma, ma nel mondo.
Ora, quando l’azione umana è guidata da altri pensieri estranei al Regno di Dio, cioè quando gli uomini si dimostrano pronti ad accogliere altre voci portatrici di un altro vangelo, come quello del Vaticano due, allineato al «culto dell’uomo», il Signore permette la «sparizione» del papa, che figura il ritiro di Dio per un tempo.
E qui s’inquadra la frase dello scrittore cattolico francese Louis Veuillot: “Quand l’insolence de l’homme, obstinément, rejette Dieu, Dieu dit enfin à l’homme:  -  que ta volonté soit faite! Et le dernier fléau est lâché: ce n’est pas la famine, la guerre, la peste… c’est l’homme! Et quand l’homme est livré à l’homme on peut connaître ce qu’est la Colère de Dieu!
Ecco una chiave che fa capire la genesi di una chiesa eretta da falsi cristi e falsi pastori impegnati a mutare la Chiesa della Fede in Dio in quella dell’ONU; il piano illuminista del Vaticano 2, con le sue opere, gestori deviati e conclavi nulli.
Si può capire che la Sede rimarrà vacante finché il Signore non susciterà un Papa cattolico, che riconosca questa vacanza dal 1958, pure per far ricorso alla volontà di Dio e ai Suoi segni, come è quello di Fatima. Solo così si potrà ripristinare la situazione precedente alla grande alienazione umana, seguita dal fatale abbandono di Dio; una situazione che non è nemmeno riconosciuta a causa di un’indifferenza invocante il castigo ricordato nel Vangelo: “Colpirò il pastore e le pecorelle del gregge saranno disperse” (Mt 26, 31); fatto che non si è voluto ancora legare a quella tragica visione della terza parte del Segreto di Fatima: l’ecatombe cattolica!
Eppure, è questo il segnale dato per aiutare i Cattolici tentennanti davanti a tanta perfidia venuta proprio da quanti hanno occupato il trono di Pietro in questi tempi.

Vi è una resistenza invincibile solo a pensare di affrontare chi occupa la Sede?
Ma ora essa è vacante per tutti i cattolici; per i più come per i meno coscienti della devastazione apocalittica che viviamo a causa della rivoluzione del Vaticano due. È quindi l’ora della sveglia per chi ha in mente e nel cuore l’onore della Chiesa e la sua missione di conversione a una Fede, un solo Battesimo e un solo Vangelo della salvezza. L’«eletto papa» che intenda continuare il Vaticano due sarà solo il sesto antipapa di questi tempi sciagurati!

PERSEVERANZA
“Noi dobbiamo rendere grazie a Dio sempre per voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio vi ha scelti fin da principio per la salvezza nella santificazione dello Spirito e nella fede della verità. Proprio a questo ha chiamato voi per mezzo del nostro vangelo, per il possesso della gloria del Signore nostro Gesù Cristo. Pertanto, fratelli, state forti e conservate le tradizioni nelle quali siete stati istruiti, sia per mezzo della nostra viva voce, sia per mezzo della nostra lettera. Lo stesso Gesù Cristo, Signore nostro, e Dio nostro Padre che ci ha amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza, consoli e confermi i vostri cuori in ogni opera e parola buona.” (II Ts 13-17)

L’EDITORIALE DEL VENERDI
di Arai Daniele

http://www.agerecontra.it/public/pres30/?p=10055