ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 17 aprile 2013

Emporio Bergoglio: fra una settimana ci scambiamo le scarpe e l'abito? Venghino signori, venghino!


Francesco e il valzer degli zucchetti

Lo scambio degli zucchetti
LO SCAMBIO DEGLI ZUCCHETTI

Prima e dopo l’udienza il Pontefice ha scambiato due volte con i fedeli il copricapo bianco


Durante il giro sull'auto scoperta in piazza San Pietro, prima dell'udienza generale, in cui si è fermato a baciare e accarezzare numerosi bambini, papa Francesco a un certo punto ha fatto sosta per ricevere dalle mani di un fedele uno zucchetto bianco: subito il Pontefice si è tolto il suo dalla testa, consegnandolo al fedele che era oltre la transenna, e si è posto quello nuovo sul capo, tenendolo poi per l'udienza. Al termine dell'udienza, salutando alcuni fedeli sul sagrato della basilica, il Papa ha poi nuovamente cambiato lo zucchetto con uno che gli è stato porto da un sacerdote, al quale ha consegnato quello che teneva sul capo. Immediatamente i mass media hanno rilanciato la scena in tutto il mondo. 

 "E' un vero peccato che le catechesi delle udienze generali di Papa Francesco vengano ridotte al giro della papamobile per la Piazza ed a alcuni gesti che comunque non sono una novita' assoluta, ma ricalcano quelli fatti tante e tante volte dai predecessori- commenta il seguitissimo Blog degli amici di Papa Ratzinger-. Chiunque abbia seguito le udienze di Papa Benedetto (e credo anche quelle di Giovanni Paolo II) sa che questo gesto e' stato ripetuto centinaia di volte. Basta andare in un negozio di abbigliamento religioso intorno a San Pietro e comprare lo zucchetto. All'udienza si consegna al segretario quello nuovo per vedersi restituito quello indossato dal Papa. Di foto ce ne sono tantissime".
  
Un mese dopo la sua elezione, la popolarità di Francesco non solo non diminuisce ma continua a crescere, mentre si moltiplicano gli omaggi a Bergoglio, le testimonianze quasi quotidiane del suo stile austero e sobrio. Carlos Samaria, calzolaio di fiducia di Bergoglio da 40 anni, ha raccontato al quotidiano Clarin come Francesco gli ha telefonato per ordinargli un paio di scarpe (per una volta nuove, e non scarpe vecchie riparate) precisando però «niente scarpe rosse, nere come sempre».«Hanno un taglio semplice: sono di cuoio di vitello con una tomaia liscia, senza decorazioni. Se prendi una scarpa del Papa sembra una galoscia, senza fronzoli ma con i lacci»: così descrive le scarpe del pontefice Samaria, che ha 81 anni e conosce Francesco da quando era Jorge Bergoglio, direttore del collegio dei Gesuiti a San Miguel, nella periferia nord di Buenos Aires.
  
Resterà storica (gira anche un video su YouTube) la volta che, a pochi giorni dall'elezione, papa Francesco ha telefonato personalmente al centralino della Curia generalizia dei Gesuiti per parlare con il padre generale lasciando di sasso lo sventurato centralinista dall'altra parte del telefono, incerto se dare credito o meno al suo interlocutore che si presentava niente meno che come «il Papa». A quella, sono seguite, nei primissimi giorni di pontificato, diverse telefonate del neo Papa, alla Plaza de Mayo di Buenos Aires per parlare alla folla come all'edicolante di casa per sospendere l'abbonamento ai giornali. Un comportamento dovuto a un modo di fare di chi non ha ancora preso dimestichezza col proprio nuovo, altissimo ruolo, si sarà potuto pensare. Papa Bergoglio, affiancato da un segretario (il maltese Alfred Xuereb) e da un maggiordomo nel suo "quartier generale" provvisoriamente allestito nella residenza vaticana di Santa Marta, conferma che quella di prendere personalmente in mano il telefono e cercare le persone con cui vuole parlare, ai numeri diretti, o, se ne è sprovvisto, ai centralini, è una sua abitudine, indice di un ben definito stile umano (e di governo), proprio di chi vuol fare le cose da sé. 

L'ultimo caso è legato alla Pontificia Università Gregoriana, `tempio´ intellettuale dei Gesuiti, ateneo da cui è uscito il grosso della "classe dirigente" della Chiesa cattolica. Francesco ha telefonato personalmente al centralino della Gregoriana per parlare con due docenti gesuiti di sua vecchia conoscenza. Si tratta di padre Humberto Miguel Yanez Molina, direttore del dipartimento di Teologia morale, e padre Damian Guillermo Astigueta, professore ordinario e direttore della rivista «Periodica De Re Canonica», entrambi argentini (il primo di Mendoza, il secondo di Buenos Aires), il cui rapporto con papa Bergoglio risale a quando questi era superiore provinciale dei Gesuiti nel Paese sudamericano.
GIACOMO GALEAZZICITTA' DEL VATICANO

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