ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 20 aprile 2013

IL MEMORIALE DI GOTTI TEDESCHI INFILZA BERTONE

 E SIMEON, GERONZI E LA MINISTRA SEVERINO

L’ex “boss” dello Ior mette nero su bianco i segreti della guerra sullo Ior - Il dg Paolo Cipriani e il “prediletto” (da Bertone) Marco Simeon in cima alla lista dei congiurati - Ai suoi danni sarebbe stata orchestrata una spietata campagna di veleni. Ma di prove Gotti non ne tira fuori…

Fiorenza Sarzanini per il Corriere della Sera
GIUSEPPE MUSSARI ETTORE GOTTI TEDESCHIGIUSEPPE MUSSARI ETTORE GOTTI TEDESCHI
Una guerra feroce tra alti prelati e personaggi vicini ai vertici della Chiesa per garantirsi il controllo dello Ior, l'Istituto per le opere religiose. Uno scambio di lettere e sms, anche minacciosi, del quale era stato informato Benedetto XVI. Eccolo il memoriale del banchiere Ettore Gotti Tedeschi consegnato un anno fa ai magistrati della Procura di Roma dopo la cacciata dal vertice della banca vaticana avvenuta il 24 maggio 2012.

GOTTIGOTTI
Il documento, rimasto finora segreto, rivela clamorosi retroscena degli ultimi due anni, svelando anche numerosi dettagli su quanto accaduto prima che il Pontefice decidesse di dare le dimissioni. Alcuni nomi sono indicati solo con le iniziali: TB è il cardinal Bertone; GG è monsignor Georg, segretario di papa Benedetto XVI.
GOTTI TEDESCHIGOTTI TEDESCHI
Quattro pagine dattiloscritte datate 26 marzo 2012 e consegnate alla sua segretaria specificando che «questo memoriale deve uscire dal suo archivio solo in caso di incidente di qualsiasi tipo, in qualsiasi circostanza o momento, e consegnato a tre persone, nonché a don Georg», che poi lo dovrà affidare al Pontefice. Tra gli allegati c'è una «memoria riservata per mons. Becciu», vicesegretario di Stato, «per capire la mia posizione sulla modifica della Lex antiriciclaggio».
Gotti fa poi l'elenco delle persone che lo osteggiano e inserisce il direttore generale dello Ior Paolo Cipriani e Marco Simeon, fedelissimo del cardinal Bertone e all'epoca direttore di Rai Vaticano e responsabile delle relazioni istituzionali e internazionali di viale Mazzini.
gotti tedeschiGOTTI TEDESCHI
Spiega di aver deciso di scrivere questo memoriale «perché negli ultimi giorni sono stato oggetto di specifici attacchi attraverso stampa, blog, sms e verbali e poiché in Vat si tende a sminuire il tutto voglio ricordare che detti attacchi tendono a far crollare la mia credibilità e reputazione presentandomi come un traditore: ho fatto uscire documenti riservati (miei) - ho fatto la legge antiriciclaggio e costituito l'Aif in accordo con Banca d'Italia (M. Draghi) per distruggere le finanze vaticane (ricordo due avvertimenti in proposito di Simeon e Cipriani:
GOTTI TEDESCHIGOTTI TEDESCHI
"Lei passerà alla storia come quello che ha distrutto lo Ior" ). Il tutto con un progressivo processo di screditamento verso il Segr di Stato e persino un tentativo (fallito) di screditarmi con mons GG (con SSantità)».
I conti laici Gotti parla di «più tentativi di intimidazione da parte di Simeon, da parte di Cipriani e da parte dell'avvocato Lena». In particolare: «Quelli di Simeon sono stati a seguito di un tentativo, non riuscito, di "cooptazione" con lui e "ambiente" Cesare Geronzi». E poi allega «tre documenti di indispensabile lettura per capire». Il primo è «il memo sui conti laici per intendere quale potrebbe essere una delle origini dei problemi esposti».
BENEDETTO XVI E GOTTI TEDESCHIBENEDETTO XVI E GOTTI TEDESCHI
Il banchiere, come poi ha riferito ai magistrati, ritiene che l'avversione nei suoi confronti fosse legata proprio ai conti non intestati a prelati aperti presso lo Ior. Invita a leggere «il documento allegato (Hotel Cipriani's story) e poi cita un episodio specifico: «È bene ricordare che l'avv. Severino mi riferì (chiedendomi la discrezione che ho sempre tenuto) di questo colloquio con Briamonte nel quale lui confessava di essere lì per risolvere il problema dei conti laici, soprattutto di Geronzi».
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Il riferimento riguarda l'avvocato Michele Briamonte, indagato per riciclaggio dalla procura di Roma proprio nell'ambito di alcuni soldi movimentati su conti dello Ior. Qualche settimana fa era stato fermato dalla Guardia di Finanza alla frontiera ma aveva rifiutato di mostrare il contenuto di una sua valigetta sostenendo di godere dell'immunità diplomatica della Santa Sede. Il ministro della Giustizia Paola Severino smentisce categoricamente: «Non ero in confidenza con Briamonte. E non ho mai saputo nulla dei conti di Geronzi».
Le «calunnie» di Bertone Gotti specifica che la sua «maggiore preoccupazione sta nella totale indifferenza del Segretario di Stato alla descrizione di questi fatti. Alla sua indifferenza al processo adottato da Cipriani verso il sistema bancario che ha portato l'Istituto a vedersi chiudere i conti. Alla fiducia data a questo avvocato Lena, via di mezzo tra l'agente segreto e il commissario del film La pantera rosa.
Paola SeverinoPAOLA SEVERINOMARCO SIMEONMARCO SIMEON
Un gravissimo fatto (riferito da GG) sta nelle calunnie che il Segretario di Stato ha riferito a GG. Dette calunnie si riferiscono a cose che io avrei detto sul Papa. Solo l'intelligenza, la perspicacia e la buona fede di GG mi hanno permesso di spiegare la calunnia. E di scrivere il cosiddetto dossier (che scrissi tra Natale e Epifania e comprende i fatti con allegati tra fine 2009 e dicembre 2011).
Monsignori e spioni Scrive Gotti: «Un fatto marginale ma da non sottovalutare sta nella informazione che mi diede il fratello di Emanuela Orlandi (giovedì 22 marzo alle 9.30): dopo che TB ha scoperto che lei parla con GG, ha dato ordine di isolarla e controllarla. Un altro fatto marginale ma utile a capire, sta nel comportamento di mons. Balestrero. Mi tratta con stizza quando gli confermo, durante la visita degli ispettori Moneyval, che mio compito era portare la Santa Sede nella white list , dicendomi che questo era compito suo.
Lo ribadisce al principe WGraetz. Infatti non mi informa, invita e coinvolge nella revisione della lex. (TB se ne stupì)». Poi il banchiere evidenzia «i caratteri ambientali da considerare: sono o mi sento spiato. Lena sa chi vedo. Sara riferisce tutte le visite a Cipriani, le mie mail sono aperte e lette. A volte (2 volte) sono persino state aperte lettere a me indirizzate, dalla Segreteria di Stato o dall'Aif».
 http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/il-memoriale-di-gotti-tedeschi-infilza-bertone-e-simeon-geronzi-e-la-ministra-severino-54506.htm

Ior. “Calunnie, spie e conti laici in Vaticano”: memoriale di Gotti Tedeschi

ROMA – Calunnie e spie in Vaticano, intimidazioni e minacce. Il memoriale di Ettore Gotti Tedeschisvela i retroscena dello Ior, l’Istituto per le opere religiose, e degli equilibri del potere in Vaticano. Fiorella Sarzanini sul Corriere della Sera spiega gli intrighi, di cui Benedetto XVI era a conoscenza e che accaddero prima delle sue dimissioni da pontefice.
Il memoriale fu consegnato ai pm della Procura di Roma lo scorso anno, dopo che il banchiere Gotti Tedeschi fu cacciato il 24 maggio 2012. Un documento rimasto segreto e scritto “in caso di incidente”, così che qualunque cosa fosse accaduta al banchiere la verità sarebbe potuta emergere.
I nomi nel memoriale sono indicati con le iniziali. Il cardinale Tarcisio Bertone è TB, il segretario di Benedetto XVI, Padre Georg, con GG. La Sarzanini sul Corriere della Sera riporta un passaggio del memoriale datato 26 marzo 2012:
“Questo memoriale deve uscire dal suo archivio solo in caso di incidente di qualsiasi tipo, in qualsiasi circostanza o momento, e consegnato a tre persone, nonché a don Georg», che poi lo dovrà affidare al Pontefice. Tra gli allegati c’è una «memoria riservata per mons. Becciu», vicesegretario di Stato, «per capire la mia posizione sulla modifica della Lex antiriciclaggio»”.
I nomi di coloro che osteggiano Gotti sono due: Paolo Cipriani, allora direttore generale dello Ior, e Marco Simeon, fedele al cardinale Bertone. Il Corriere della sera scrive di Gotti:
“Spiega di aver deciso di scrivere questo memoriale «perché negli ultimi giorni sono stato oggetto di specifici attacchi attraverso stampa, blog, sms e verbali e poiché in Vat si tende a sminuire il tutto voglio ricordare che detti attacchi tendono a far crollare la mia credibilità e reputazione presentandomi come un traditore: ho fatto uscire documenti riservati (miei) – ho fatto la legge antiriciclaggio e costituito l’Aif in accordo con Banca d’Italia (M. Draghi) per distruggere le finanze vaticane (ricordo due avvertimenti in proposito di Simeon e Cipriani: “Lei passerà alla storia come quello che ha distrutto lo Ior” ). Il tutto con un progressivo processo di screditamento verso il Segr di Stato e persino un tentativo (fallito) di screditarmi con mons GG (con SSantità)»”.
Tra i documenti che Gotti allega al memoriale anche quelli riguardanti i “conti dei laici”. I protagonisti di questo passaggio sono Cipriani, Simeon e l’avvocato Lena, di cui il banchere fu vittima di “più tentativi di intimidazione”. I documenti, scrive la Sarzanini, sono tre:
“Il primo è «il memo sui conti laici per intendere quale potrebbe essere una delle origini dei problemi esposti». Il banchiere, come poi ha riferito ai magistrati, ritiene che l’avversione nei suoi confronti fosse legata proprio ai conti non intestati a prelati aperti presso lo Ior”.
Il documento cita un episodio specifico, quello in cui l’avvocato Paola Severino, attuale ministro della Giustizia, riferì a Gotti Tedeschi di un colloquio con Michele Briamonte, avvocato indagato per riciclaggio dalla Procura di Roma:
«È bene ricordare che l’avv. Severino mi riferì (chiedendomi la discrezione che ho sempre tenuto) di questo colloquio con Briamonte nel quale lui confessava di essere lì per risolvere il problema dei conti laici, soprattutto di Geronzi»”.
Episodio smentito dalla Severino, che spiega di non essere mai stata in confidenza con Briamonte e di essere all’oscuro dei conti di Geronzi.
Conti laici a parte, il memoriale parla poi delle “calunnie” di cui Gotti Tedeschi si dice vittima:
“Gotti specifica che la sua «maggiore preoccupazione sta nella totale indifferenza del Segretario di Stato alla descrizione di questi fatti. Alla sua indifferenza al processo adottato da Cipriani verso il sistema bancario che ha portato l’Istituto a vedersi chiudere i conti. Alla fiducia data a questo avvocato Lena, via di mezzo tra l’agente segreto e il commissario del film La pantera rosa . Un gravissimo fatto (riferito da GG) sta nelle calunnie che il Segretario di Stato ha riferito a GG. Dette calunnie si riferiscono a cose che io avrei detto sul Papa. Solo l’intelligenza, la perspicacia e la buona fede di GG mi hanno permesso di spiegare la calunnia. E di scrivere il cosiddetto dossier (che scrissi tra Natale e Epifania e comprende i fatti con allegati tra fine 2009 e dicembre 2011)”.
Sms, lettere e mail spiate è il fatto “marginale ma  da non sottovalutare” di cui riferisce Gotti Tedeschi nel memoriale:
“«Un fatto marginale ma da non sottovalutare sta nella informazione che mi diede il fratello di Emanuela Orlandi (giovedì 22 marzo alle 9.30): dopo che TB ha scoperto che lei parla con GG, ha dato ordine di isolarla e controllarla. Un altro fatto marginale ma utile a capire, sta nel comportamento di mons. Balestrero. Mi tratta con stizza quando gli confermo, durante la visita degli ispettori Moneyval, che mio compito era portare la Santa Sede nella white list , dicendomi che questo era compito suo. Lo ribadisce al principe WGraetz. Infatti non mi informa, invita e coinvolge nella revisione della lex. (TB se ne stupì)»”.
Gotti nel memoriale  parla di lettere e mail aperte dalla “Segreteria di Stato del Vaticano o dall’Aif”. Una situazione non facile per il banchiere, che nero su bianco memoriale scrisse: “Sono e mi sento spiato”.

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