ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 19 giugno 2013

Gli eretici santificati e gli apostati glorificati!


Wojtyla, anche i teologi approvano il secondo miracolo


Karol Wojtyla

KAROL WOJTYLA






Dopo l’ok dei medici è arrivato il via libera dalla commissione dei teologi. Per la santità di Giovanni Paolo II manca solo il "sì" di cardinali e vescovi

Dopo l’ok dei medici, è arrivato quello dei teologi. La commissione dei teologi della Congregazione per le Cause dei Santi ha approvato il secondo miracolo di Giovanni Paolo II, compiuto dopo la beatificazione. Per la proclamazione della santità di Wojtyla manca ora solo il via libera della commissione di cardinali e vescovi del dicastero che di dovrebbero riunire nelle prossime settimane.


Nell’aprile scorso, come scriveva Vatican Insider, la consulta medica della Congregazione delle cause dei santi aveva infatti riconosciuto come inspiegabile una guarigione di una donna attribuita al beato Giovanni Paolo II. Un miracolo, che porterà il Pontefice polacco scomparso nel 2005 a ottenere l'aureola di santo in tempi record, ad appena otto anni dalla morte.

Tutto è avvenuto in gran segreto, nella massima riservatezza. In gennaio il postulatore della causa, monsignor Slawomir Oder, ha presentato per un parere preliminare una presunta guarigione miracolosa alla Congregazione vaticana per i santi. Com'è noto, dopo l'approvazione di un miracolo per la proclamazione a beato, le procedure canoniche prevedono il riconoscimento di un secondo miracolo, che deve essere avvenuto dopo la cerimonia di beatificazione

Due medici della consulta vaticana hanno esaminato previamente questo nuovo caso, dando entrambi parere favorevole. Il dossier con le cartelle cliniche e le testimonianze è stato quindi presentato ufficialmente al dicastero, che ha subito messo in agenda l'esame.

È evidente, dai passi compiuti, la volontà della Congregazione delle cause dei santi di procedere celermente, com'era già avvenuto per la beatificazione di Giovanni Paolo II, celebrata dal suo successore Benedetto XVI il 1° maggio 2011. Questa corsia preferenziale che continua a essere aperta per Wojtyla sta a indicare che anche Papa Francesco è a favore della canonizzazione del Pontefice polacco.

È ancora prematuro parlare di date per la canonizzazione, ma la rapidità con cui sta avvenendo il processo sul miracolo lascia ancora aperta la possibilità di celebrarla domenica 20 ottobre, a ridosso della festa liturgica stabilita per il beato Wojtyla, fissata il 22 ottobre.

REDAZIONEROMA


Cattolici-luterani: a Ginevra un documento unitario

Kurt Koch
KURT KOCH

Nel testo si parla di “cinque imperativi ecumenici” per approdare, nel 2017 alla celebrazione del 500esimo anniversario della Riforma

«Cinque imperativi ecumenici» per caratterizzare la celebrazione, nel 2017, del 500esimo anniversario della Riforma protestante: sono contenuti nel documento congiunto della Chiesa cattolica e della Federazione luterana mondiale, intitolato «Dal Conflitto alla Comunione», presentato ieri a Ginevra. Si tratta di un lungo e dettagliato testo, scritto dalla Commissione internazionale per l'unità cattolica-luterana - riferisce l'Osservatore Romano -, che si pone come riferimento al fine di superare le incomprensioni reciproche  e per ribadire l'impegno alla comune testimonianza cristiana nel mondo. Anche la rivista dei Dehoniani "Il Regno" ha pubblicato il testo del documento.
  
Il documento è stato presentato durante una conferenza presso la sede della Lutheran World Federation (Lwf), a Ginevra, alla presenza del cardinale presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, Kurt Koch, e del segretario generale della Lwf, Martin Junge.
«La divisione della Chiesa è qualcosa che non possiamo festeggiare - ha osservato il cardinale Koch facendo riferimento all'anniversario luterano - ma siamo in grado di vedere ciò che è positivo e cercare di trovare vie verso un futuro da condividere assieme». Il reverendo Junge, riferendosi al documento comune, ha aggiunto che «questo è un passo molto importante in un processo di guarigione di cui tutti abbiamo bisogno e per il quale tutti stiamo pregando». 

Nel documento, pur riaffermando l'esistenza di alcune differenze, si sottolinea che è stata raggiunta una tappa del cammino ecumenico nella quale cattolici e luterani possono offrire una interpretazione diversa della storia e apprezzare la sincera fede di entrambi. «Sta nascendo la consapevolezza tra luterani e cattolici - si legge - che la contrapposizione del secolo XVI è finita» e che «le ragioni per condannarsi a vicenda sulle questioni di fede sono cadute nel dimenticatoio». 

I cinque «imperativi ecumenici» partono dalla consapevolezza che cattolici e luterani condividono il battesimo nel corpo di Cristo e che devono rafforzare ciò che essi hanno in comune anche quando «le differenze sono più facilmente visibili e vissute». Inoltre, cattolici e luterani «necessitano di reciproche esperienze di incoraggiamento e di critica» che aiuteranno entrambe le comunità a trasformarsi e a giungere a una comprensione più profonda di Cristo. Il terzo «imperativo» afferma che cattolici e luterani «dovrebbero impegnarsi ancora per cercare l'unità visibile, per elaborare assieme cosa significhi nel concreto e per raggiungere questo obiettivo». Il quarto «imperativo» riguarda la testimonianza cristiana alla luce delle profonde trasformazioni del mondo. I fedeli, è spiegato al riguardo, «dovrebbero ritrovare insieme la forza del Vangelo di Gesù Cristo per il nostro tempo» e condividerla con gli altri in modo tale che non aumentino le divisioni e la competizione tra le comunità.
  
Infine, cattolici e luterani «dovrebbero essere insieme testimoni della misericordia di Dio nella proclamazione e nel servizio al mondo», riconoscendo che la credibilità dei cristiani aumenta nel momento in cui si approfondisce anche la loro unità.
REDAZIONEROMA


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