ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 3 luglio 2013

IL TERZO SEGRETO di Fatima

– una testimonianza –
Del Dott. Franco Adessa

Pubblicato su Chiesa viva - Anno XLIII - n° 462 - luglio-agosto 2013





Nell’autunno 1996, poco prima di presentare il mio libro “ONU gioco al massacro?”, a Brescia, chiesi a Don Luigi Villa come avrei dovuto comportarmi se, in relazione al testo del libro da presentare, qualcuno mi avesse posto delle domande sul “Terzo Segreto” di Fatima.


Il Padre, allora, mi sottopose il testo: “Il Segreto di Fatima” che era stato pubblicato, nel 1963, dalla rivista tedesca “Neues Europa” di Stoccarda, e mi disse: «Se lei prendesse il testo del “Terzo Segreto” di Fatima, scritto da Lucia, e togliesse, oppure aggiungesse, una sola virgola, lei avrebbe creato un “falso”. Ora, questo testo, pubblicato dalla “Neues Europa”, essendo quasi tre volte più lungo del testo originale del “Terzo Segreto”, lo si può decisamente chiamare un “falso”. Ma un testo anche palesemente “falso” può contenere delle singole frasi che appartengono al testo originale».
A quel punto, aprì davanti ai miei occhi le pagine del documento e mi indicò, ad una ad una, le frasi che erano contenute nel testo originale del “Terzo Segreto”, scritto da Lucia.

Dopo alcuni anni, ritornai su questo argomento, chiedendo a Padre Villa: «Come ha fatto il “Neues Europa” ad avere questo testo sul “Terzo Segreto” di Fatima?».
Il Padre non rispose direttamente alla mia domanda, ma mi disse: «Il card. Ottaviani scrisse quel documento diplomatico. Egli, in seguito, fu contattato da quelli del “Neues Europa” per sapere se potevano pubblicare il testo. Il
card. Ottaviani rispose affermativamente».

Il 13 maggio 2000, Giovanni Paolo II, a Fatima per la beatificazione dei due pastorelli, Francesco e Giacinta Marto, annunciò l’imminente pubblicazione
del “Terzo Segreto” di Fatima.

Il 26 giugno 2000, il Vaticano pubblicò un testo di quattro fogli, scritti da Lucia sul “Terzo Segreto” di Fatima, accompagnato da una presentazione a firma del Mons. Tarcisio Bertone, segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, e da una interpretazione del “Segreto”.
Questa interpretazione comprendeva una lettera di Giovanni Paolo II a Suor Lucia, la relazione del colloquio che aveva avuto Suor Lucia col card. Bertone, il 27 aprile 2000, il discorso pronunciato a Fatima dal card. Angelo Sodano ed un commento teologico del card. Ratzinger, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
Due giorni dopo, mons. Bertone, in una conferenza stampa sul Terzo Segretofece una stupefacente dichiarazione che terminava con queste parole: «... il segreto non ha niente a che vedere con l’apostasia legata al Concilio, al Novus Ordo (della Messa) ed ai Papi conciliari, così come da decenni sostengono gli integralisti. Per questo solo fatto valeva la pena rivelare il Segreto».
Il “Terzo Segreto” rivelato consisteva nella “Visione” dei tre pastorelli, incentrata sul “Vescovo vestito di Bianco che, giunto alla cima del monte e prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce fu ucciso da un gruppo di soldati...”.
I penosi tentativi di Giovanni Paolo II, del Segretario di Stato, card. Angelo Sodano e del card. Tarcisio Bertone, di mettere in relazione il “Terzo Segreto” col tentativo si assassinio di Giovanni Paolo II, in San Pietro, il 13 maggio 1981, furono avallati anche dal card. Ratzinger, il quale, in un’intervista del 19 maggio 2000, a Orazio la Rocca de “La Repubblica”, alla fine affermò: «Il legame tra l’attentato e il “Terzo Segreto” è evidente, esiste nei fatti!».
Di fronte a questa frode manifesta, la stampa esplose: il “Messaggero”, “La Repubblica”, “La Stampa”... e, sin dal 17 maggio 2000, “Il Figaro” pubblicava l’indignazione di una certa Elichar Alesne che esprimeva bene anche quella
generale: «Bisogna veramente essere nell’ignoranza assoluta della storia di Fatima per credere alla versione del “Terzo Segreto” che Sua Santità, il Papa Giovanni Paolo II, ci ha dato il 13 maggio...».

Lo stesso Giovanni Paolo II, però, a Fulda in Germania, nel novembre del 1980, a chi gli chiese notizie sul “Terzo Segreto” di Fatima parlò diversamente. Disse: «... come già altre volte, la Chiesa rinacque nel sangue, non sarà diverso questa volta (...)».
Poi, sul contenuto del “Terzo Segreto”, il Papa aggiunse: «Ad ogni cristiano dovrebbe bastare di sapere quanto segue: “quando si legge che oceani inonderanno interi continenti, che gli uomini verranno tolti dalla vita repentinamente, da un minuto all’altro, e cioè a milioni...”, se si sa questo, non è davvero necessario pretendere la pubblicazione di questo “segreto”...».
E dove si trovano queste parole, nel documento presentato dal Vaticano, il 26 giugno 2000?
Le parole di Giovanni Paolo II, a Fulda, furono registrate dalla Rivista “Vox Fidei”!

Nel 2006, scoppiò il caso del “Quarto Segreto di Fatima”, culminato con la pubblicazione del libro: “Il Terzo Segreto di Fatima pubblicato dal Vaticano è un falso, eccone le prove...”, di Laurent Morlier, e del libro diAntonio Socci, “Il Quarto Segreto di Fatima”, stimolato anche dalle dichiarazioni fatte da Mons. Capovilla sull’esistenza di questo “Quarto Segreto” e cioè dalla
conferma dell’esistenza di un piccolo foglio sul quale Lucia scrisse il “Terzo Segreto” di Fatima.

In quel periodo, domandai a Don Villa se non si poteva fare chiarezza su questa questione, ma egli si limitò a dirmi che si trattava solo di apparizioni private e, quindi, non erano materia di Fede.
Io non insistetti.

Nel 2009, stavo collaborando alla preparazione dell’edizione inglese del libro: “Paolo VI beato?” (“Paul VI beatified?”) dove, in Appendice 4, stavamo elaborando i testi da riportare sulle Apparizioni della Madonna del Buon
Successo di Quito, della Madonna de La Salette e della Madonna di Fatima.
L’ultimo testo da definire era quello relativo al “Terzo Segreto” di Fatima. Allora, preso il documento pubblicato dalla “Neues Europa”, trascritte le frasi che Padre Villa mi aveva indicato come frasi presenti nel documento originale di Lucia, le stampai su un foglio e le consegnai al Padre, per la sua approvazione. Alcuni giorni dopo, il Padre mi riconsegnò il foglio, dicendo: «Va bene così!».
L’edizione inglese del libro “Paolo VI beato?” fu data alle stampe e, alle pagine 352 e 353, compare la successione di frasi che Don Villa mi aveva indicato come presenti nel testo del “Terzo Segreto” di Fatima, scritto da Lucia, su un unico foglio.

L’11 maggio 2010, in viaggio aereo verso Fatima, Benedetto XVI, rispondendo ad una domanda sul “Terzo Segreto” di Fatima, clamorosamente contraddiceva la versione ufficiale del Vaticano del 2000, per la quale la consacrazione della Russia era già stata effettuata e che la profezia del Terzo segreto si era conclusa con l’attentato d’assassinio di Giovanni Paolo II, nel 1981.
Le parole chiave di Benedetto XVI furono: «Noi sbaglieremmo a pensare che il messaggio profetico di Fatima sia completamente attuato».
Inoltre, Egli espresse la speranza che, per il centenario delle Apparizioni del 2017, si realizzasse “la profezia del trionfo del Cuore Immacolato di Maria, per la Gloria della SS. Trinità”. Questa frase fu una chiara indicazione che la Consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria non era stata ancora fatta, poiché il “trionfo del Cuore Immacolato, la “conversione della Russia” e il “periodo di pace” non erano ancora avvenuti, malgrado la dichiarazione vaticana del 2000 affermasse che tale Consacrazione era già stata fatta da Giovanni Paolo II, il 25 marzo 1984.
Questa dichiarazione di Benedetto XVI confermò la convinzione generale dei cattolici tradizionalisti sulla frode perpetrata al mondo dal Vaticano, nel 2000.
Benedetto XVI, in questa occasione, parlò inoltre della “necessità della passione della Chiesa che naturalmente si riflette sulla persona del Papa” e, quindi, annunciava sofferenze per la Chiesa, specificando che tali sofferenze sarebbero provenute non dai nemici esterni, ma interni alla Chiesa stessa.
Benedetto XVI, con le sue parole del 2010, riportava alla ribalta il discorso sul “Terzo Segreto” di Fatima, stravolgendo le precedenti posizioni ufficiali del Vaticano.
Perché questa improvvisa inversione a “U” di Benedetto XVI sul “Terzo Segreto” di Fatima?

Nel 2011, in presenza di un amico testimone, mi trovavo di fronte a Don Villa, al quale, scandendo le parole, posi questa domanda:
«Padre, si ricorda quando, sul documento della Rivista “Neues Europa”, Lei mi indicò le frasi che compaiono nel “Terzo Segreto” di Fatima? Si ricorda che queste frasi le abbiamo già pubblicate nell’edizione inglese del libro “Paolo VI beato?”, in appendice?».
Egli rispose: «Sì, me lo ricordo!».
Ed io: «Lei mi conferma che nel testo: “Il Terzo Segreto di Fatima”, pubblicato dal “Neues Europa” nel 1963, le frasi che Lei mi ha indicato sono realmente contenute nel testo originale del “Terzo Segreto” di Fatima, scritto da Lucia?».
Senza esitazione e con enfasi, egli rispose: «Sì, glielo confermo!».

Poco tempo prima che Padre Villa morisse, tornai nuovamente sull’argomento, e gli chiesi: «Padre, cosa mi dice se io, un giorno, facessi una testimonianza su quanto Lei mi ha detto e fatto già pubblicare sul contenuto del “Terzo Segreto” di Fatima?».
Serenamente, mi rispose: «La faccia, la faccia pure!».

***

FATTI RIGUARDANTI LA PUBBLICAZIONE
DELL’ARTICOLO: “IL SEGRETO DI FATIMA”
DA PARTE DELLA RIVISTA “NEUES EUROPA”.

Il 15 ottobre 1963, circa tre anni dopo la data indicata al Vaticano da Lucia dos Santos per la divulgazione del “Terzo Segreto” di Fatima, sul giornale tedesco di Stoccarda: “Neues Europa”, a firma del giornalista Louis Emrich, apparve il testo: “Il Segreto di Fatima”, presentato col titolo: “L’avvenire dell’umanità alla luce dell’accordo di Mosca e delle rivelazioni della Madre di Dio a La Salette e a Fatima”.
Il testo, trapelato per una indiscrezione diplomatica, sarebbe stato inviato a titolo informativo dalle Autorità Vaticane a quelle di Washington, Londra e Mosca, ritenendolo indispensabile alla convenzione sulla cessazione degli esperimenti
nucleari.
Lo stesso identico documento fu pubblicato su “L’Araldo di Sant’Antonio” N. 15 del 15 maggio 1975, a cura di un gruppo di figli spirituali del Servo di Dio,San Padre Pio da Pietrelcina.

«Nel 1963, la Rivista tedesca “Neues Europa” rivelò quello che poteva essere parte del contenuto del “Terzo Segreto”: “Cardinale contro Cardinale e Vescovo contro Vescovo”. Sappiamo quel che disse il Cardinale Ottaviani,
il quale anche lui ha letto il “Terzo Segreto”, quando gli venne chiesto se fosse il caso di ripubblicare l’articolo del “Neues Europa”, egli disse con grande enfasi:
Pubblicatene 10.000, 20.000, 30.000 copie!”; l’affermazione è ancor più sorprendente proprio perché proviene dal Cardinale Ottaviani, un uomo dalla personalità fredda e sorvegliata e che fu sempre piuttosto scettico sulla maggior parte delle apparizioni» (Cfr. P. Paul Kramer, “La battaglia finale del Diavolo”, The Missionary Association, Buffalo, New York - USA, p. 213).

«Marco Tosatti scrive: “Padre Mastrocola, direttore di un foglio religioso “Santa Rita”, chiese al Cardinale Ottaviani il permesso di riprendere l’anticipazione fatta da “Neues Europa”. La risposta fu incoraggiante: “Fatelo, fatelo pure – rispose il porporato custode del “Terzo Segreto” – pubblicatene quante copie vi pare, perché la Madonna voleva che fosse reso noto già nel 1960”.
E di quel testo parlò anche la Radio Vaticana nel 1977, nel decennale del viaggio di Paolo VI a Fatima. Il testo di “Neues Europa” conobbe grande fortuna, e venne ripreso persino, il 15 ottobre 1978, dall’Osservatore Romano» (Cfr. P. Paul Kramer, “La battaglia finale del Diavolo”, The Missionary Association, Buffalo, New York - USA, p. 213, nota 18).

Nella presentazione dell’articolo: “Il Segreto di Fatima”, pubblicato della “Neues Europa”, sta scritto: «L’autenticità di tale documento non è mai stata smentita dal Vaticano».
Non vi era nulla da smentire da parte del Vaticano, perché era lo stesso documento che si smentiva da solo per la sua prolissità: era troppo esteso e pertanto, necessariamente, era un falso!
La “chiave di lettura” di quel documento, scritto dal card. Ottaviani, invece, era un altra: conoscere, di tale documento, le frasi che costituivano il “Terzo Segreto” di Fatima!

***

A questo punto, è bene ricordare che Don Luigi Villa, nel 1956, ricevette direttamente da Padre Pio l’incarico di dedicare la sua vita per difendere la Chiesa di Cristo dall’opera della Massoneria ecclesiastica, e che questo incarico fu confermato, poi, da un mandato papale di Papa Pio XII. Fu per questa ragione che, per molti anni, Don Luigi Villa svolse il ruolo di “agente segreto” del Card. Ottaviani, che aveva ricevuto da Pio XII l’incarico di addestrare il Sacerdote e informarlo sui segreti della Chiesa che riguardavano il suo mandato papale.
Tra gli incarichi delicati assegnatigli, in quel periodo, vi fu anche quello di recarsi da Suor Lucia di Fatima, con una “lettera personale” del Prefetto del Sant’Uffizio, card. Ottaviani, che lo autorizzava ad avere un colloquio con la veggente.
Il 3 marzo 1973, entrato nell’ufficio del Vescovo di Leiria, Don Luigi Villa subì «la solita tattica usata da Paolo VI nei confronti di tutti quelli che si opponevano al suo progressismo e che non la pensavano come Lui su Fatima. (...) Dopo aver contattato Mons. Benelli della Segreteria di Stato, che si recò da Paolo VIper consultarsi, e dopo averne ricevuto risposta, il Vescovo di Leiria, rivolto a me, crudo crudo, mi disse che per me non vi era alcuna possibilità di avvicinare Suor Lucia e tantomeno parlarle».
Il card. Ottaviani, messo poi al corrente dell’accaduto, «sussultò e disse: “Questo a me!.. al Prefetto del Sant’Uffizio, e senza neppure farmene parola!.. Scriverò subito “in alto”!.. Appena avrò risposta, La richiamerò e La metterò al corrente del contenuto”». (Chiesa viva n. 356, dic. 2003, p. 14).
Perché il card. Ottaviani, che già aveva letto il “Terzo Segreto” nel 1960, inviò Don Luigi Villa da Lucia, nel 1973, per un incontro personale? Il Padre, il giorno in cui mi stava raccontando questa sua “avventura”, pronunciò questa frase: «Il card. Ottaviani, prima che io partissi, mi disse: “Sono sicuro che con
te, Lucia parlerà”».
Evidentemente, il card. Ottaviani non alludeva al contenuto del “Terzo Segreto” che lui già conosceva, e neppure poteva pensare di raccogliere “certe  informazioni” da Lucia, inviandole un Sacerdote che non fosse già a conoscenza del contenuto del “Terzo Segreto” di Fatima!

***

Ecco il testo pubblicato dalla rivista “Neues Europa”, il 15 ottobre 1963, in cui,in rosso, ho evidenziato le frasi che Padre Luigi Villa mi indicò come frasi contenute nel “Terzo Segreto” di Fatima, scritto da Lucia dos Santos su un foglio di carta, il 3 gennaio 1944, e visto, toccato con le proprie mani e letto dal
Cardinale Ottaviani, a mezzogiorno del 13 maggio 1960.

IL SEGRETO DI FATIMA
(Pubblicato dalla Rivista tedesca di Stoccarda, “Neues Europa” il 15 ottobre 1963)


TESTO DEL SEGRETO

«Non aver timore, cara piccola. Sono la Madre di Dio, che ti parla e ti domanda di rendere pubblico il presente Messaggio per il mondo intero. Ciò facendo, incontrerai forti resistenze. Ascolta bene e fa attenzione a quello che ti dico:
Gli uomini devono correggersi. Con umili suppliche, devono chiedere perdono dei peccati commessi e che potessero commettere. Tu desideri che io ti dia un segno, affinché ognuno accetti le Mie Parole che dico per mezzo tuo, al genere umano. Hai visto il Prodigio del Sole, e tutti, credenti, miscredenti, contadini, cittadini, sapienti, giornalisti, laici, sacerdoti, tutti lo hanno veduto. Ed ora proclama a Mio Nome:
Un grande castigo cadrà sull’intero genere umano, non oggi, né domani, ma nella seconda metà del Secolo XX. Lo avevo già rivelato ai bambini Melania e Massimino, a “La Salette” ed oggi lo ripeto a te, perché il genere umano ha peccato e calpestato il Dono che avevo fatto. In nessuna parte del mondo vi è ordine, e satana regnerà sui più alti posti, determinando l’andamento delle cose. Egli effettivamente riuscirà ad introdursi fino alla sommità della Chiesa; egli riuscirà a sedurre gli spiriti dei grandi scienziati che inventano le armi, con le quali sarà possibile distruggere in pochi minuti gran parte dell’umanità. Avrà in potere i potenti che governano i popoli, e li aizzerà a fabbricare enormi quantità di quelle armi. E, se l’umanità non dovesse opporvisi, sarò obbligata a lasciar libero il braccio di Mio Figlio. Allora vedrai che Iddio castigherà gli uomini con maggior severità che non abbia fatto con il diluvio.
Verrà il tempo dei tempi e la fine di tutte le fini, se l’umanità non si convertirà; e se tutto dovesse restare come ora, o peggio, dovesse maggiormente aggravarsi, i grandi e i potenti periranno insieme ai piccoli e ai deboli. Anche per la Chiesa, verrà il tempo delle Sue più grandi prove. Cardinali si opporranno a Cardinali; Vescovi a Vescovi. Satana marcerà in mezzo alle Loro file, e a Roma vi saranno cambiamenti. Ciò che è putrido cadrà, e ciò che cadrà, più non si alzerà. La Chiesa sarà offuscata, e il mondo sconvolto dal terrore. Tempo verrà che nessun Re, Imperatore, Cardinale o Vescovo, aspetterà Colui che tuttavia verrà, ma per punire secondo i disegni del Padre mio.
Una grande guerra si scatenerà nella seconda metà del XX secolo. Fuoco e fumo cadranno dal Cielo, le acque degli oceani diverranno vapori, e la schiuma s’innalzerà sconvolgendo e tutto, affondando. Milioni e Milioni di uomini periranno di ora in ora, coloro che resteranno in vita, invidieranno i morti. Da qualunque parte si volgerà lo sguardo, sarà angoscia, miseria, rovine in tutti i paesi. Vedi? Il tempo si avvicina sempre più, e l’abisso si allarga senza speranza. I buoni periranno assieme ai cattivi, i grandi con i piccoli, i Principi della Chiesa con i loro fedeli, e i regnanti con i loro popoli. Vi sarà morte ovunque a causa degli errori commessi dagli insensati e dai partigiani di Satana il quale allora, e solamente allora, regnerà sul mondo. In ultimo, allorquando quelli che sopravviveranno ad ogni evento, saranno ancora in vita, proclameranno nuovamente Iddio e la Sua Gloria, e Lo serviranno come un tempo, quando il mondo non era così pervertito.
Va, mia piccola, e proclamalo. Io a tal fine, sarò sempre al tuo fianco per aiutarti».

IL TERZO SEGRETO DI FATIMA

Un grande castigo cadrà sull’intero genere umano, non oggi, né domani, ma nella seconda metà del Secolo XX. 
In nessuna parte del mondo vi è ordine, e Satana regnerà sui più alti posti, determinando l’andamento delle cose. Egli effettivamente riuscirà ad introdursi fino alla sommità della Chiesa. 
Anche per la Chiesa, verrà il tempo delle Sue più grandi prove. Cardinali si opporranno a Cardinali; Vescovi a Vescovi. Satana marcerà in mezzo alle loro file e a Roma vi saranno cambiamenti. Ciò che è putrido cadrà, e ciò che cadrà più non si alzerà. La Chiesa sarà offuscata, e il mondo sconvolto dal terrore.
Una grande guerra si scatenerà nella seconda metà del XX secolo. Fuoco e fumo cadranno dal Cielo, le acque degli oceani diverranno vapori, e la schiuma s’innalzerà sconvolgendo e tutto, affondando. Milioni e milioni di uomini periranno di ora in ora, coloro che resteranno in vita invidieranno i morti.
Vi sarà morte ovunque a causa degli errori commessi dagli insensati e dai partigiani di Satana il quale allora, e solamente allora, regnerà sul mondo. In ultimo, allorquando quelli che sopravviveranno ad ogni evento, saranno ancora in vita, proclameranno nuovamente Iddio e la Sua Gloria, e Lo serviranno come un tempo, quando il mondo non era così pervertito.

Ora, per risalire alle dimensioni del foglietto, sul quale Suor Lucia scrisse il “Terzo Segreto” di Fatima, riportiamo due citazioni tratte da documenti manoscritti di Mons. João Pereira Venancio.

«Il 1° marzo 1957, Mons. João Pereira Venancio consegna il documento alla nunziatura portoghese. Prima di lasciare il prezioso documento alla nunziatura, Mons. Venancio guarda il misterioso documento controluce e discerne un semplice foglio con alcune linee di scrittura. Egli ha identificato, in trasparenza, la misura della busta e la macchia che copre le parole scritte da Suor Lucia, ma non è riuscito a leggere il contenuto, racconta p. Luciano Cristino, direttore del Servizio degli studi e della diffusione del Santuario di Fatima. Il Servizio degli studi (SESDI), dal luglio 1982, possiede nei suoi archivi un documento manoscritto di Mons. João Pereira Venancio nel quale egli racconta esattamente ciò che ha veduto in trasparenza, prima di rimettere la busta alla nunziatura. (...)
«Ecco la trascrizione del testo:
«“Ho rimesso la lettera alla nunziatura alle ore 12 del 1° marzo 1957. (La carta più grande corrisponde alla misura della busta esterna, con la data dell’8.12.1945 [14,5 x 22 cm]. La seconda carta corrisponde a ciò che è stato visto all’interno in trasparenza [12 x 18 cm]. La lettera – che poteva essere vista anche in trasparenza – è di un formato un po’ più piccolo, a 75 mm dalla parte superiore e dal lato destro. Sugli altri lati, essa si adatta alla misura della busta interna. La busta esterna aveva sul retro il sigillo di Mons. José in cera rossa. In trasparenza, non si vedeva niente all’interno, ma si indovinava che c’era della cera sui quattro angoli)”» (Laurent Morlier, “Il Terzo Segreto di Fatima pubblicato dal Vaticano è un falso - Eccone le prove...” Salpan Editore, 2005, p. 217).

«Secondo Frére Michel (p. 321) mons. Venancio avrebbe annotato pure che la scrittura sul foglio aveva 3/4 di centimetro di margine e il Kramer segnala la discrepanza col manoscritto del 2000 che non ha margini. Ma il documento dimons. Venancio che è stato pubblicato di recente, dice una cosa diversa. Il prelato ha annotato le dimensioni della busta di Lucia (12 x 18 cm) e osserva che “la lettera”, vista anch’essa in trasparenza, è un poco più piccola del formato, 3-4 cm di meno sopra e a destra, mentre sugli altri lati coincideva con la busta interna». (Aura Miguel, “Totu tuus” p. 141).

Le due citazioni potrebbero coincidere tra loro se si correggessero due imprecisioni: 75 mm, dovrebbe invece essere 7,5 mm; e 3-4 cm, dovrebbe essere 3/4 cm.
Questo sarebbe confermato dalle due frasi: “la lettera” vista in trasparenza, “è di un formato un po’ più piccolo...”, e “è un poco più piccola del formato (della busta di Lucia)”...
A questo punto, le dimensioni della lettera sono finalmente chiare e definitive: il formato della busta di Lucia meno 3/4 cm (o 7,5 mm) sopra e a destra, mentre sugli altri lati coincide con la busta interna.
La lettera, quindi, ha il formato: 11,25 cm x 17,25 cm.

Inserendo le frasi del “Terzo Segreto” su un foglio di 11,25 x 17,25 cm con un margine dello scritto di 7,5 mm, tenendo presente che il testo portoghese e quello italiano hanno circa lo stesso numero di caratteri, otteniamo il seguente risultato:

Un grande castigo cadrà sull’intero genere umano; non oggi, né domani, ma nella seconda metà del secolo XX. In nessuna parte del mondo vi è ordine e Satana regnerà sui più alti posti determinando l’andamento delle cose.
Egli effettivamente riuscirà ad introdursi fino alla sommità della Chiesa. Anche per la Chiesa verrà il tempo delle sue più grandi prove: Cardinali si opporranno a Cardinali; Vescovi a Vescovi. Satana marcerà in mezzo alle loro file e a Roma vi saranno cambiamenti.
Ciò che è putrido cadrà e ciò che cadrà più non si alzerà.
La Chiesa sarà offuscata, e il mondo sconvolto dal terrore.
Una grande guerra si scatenerà nella seconda metà del secolo XX.
Fuoco e fumo cadranno dal cielo, le acque degli oceani diverranno vapori, e la schiuma s’innalzerà sconvolgendo e tutto affondando. Milioni e milioni di uomini periranno di ora in ora, coloro che resteranno in vita invidieranno i morti.
Vi sarà morte ovunque a causa degli errori commessi dagli insensati e dai partigiani di Satana il quale allora, e solamente allora, regnerà sul mondo. In ultimo, allorquando quelli che sopravviveranno ad ogni evento, saranno ancora in vita, proclameranno nuovamente Iddio e la Sua Gloria, e Lo serviranno come un tempo, quando il mondo non era così pervertito.
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV540_Terzo_segreto_Fatima_Chiesa_Viva.html

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