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sabato 19 ottobre 2013

Il con(s)iglio bianco?

Chi consiglia il Papa?

Chi consiglia il Papa?
CHI CONSIGLIA IL PAPA?


Ecco una “mappa” di quelli che parlano (ascoltati) con Francesco: cardinali, vescovi, preti. Ma anche una donna : Francesca Immacolata Chaoqui

Una delle domande che dietro le Mura del Vaticano (e anche un po’ fuori…) ci si pone con maggiore frequenza, quando si parla del nuovo Papa, è: chi sente con regolarità e frequenza? Chi lo consiglia? Chi ha, come si dice “il suo orecchio”? Di sicuro c’è mons. Fabiàn Pedacchio Leaniz, il prelato che lavora alla Congregazione dei vescovi, e che ha assunto, in maniera non ufficiale, ma estremamente efficace e reale, il ruolo di segretario privato del Pontefice: un po’ quello che era Stanislao Dziwisz per Giovanni Paolo II, per intenderci, mutatis mutandis, ovviamente.

  Ma da un giro di consultazioni discreto e piuttosto ampio emergono parecchi altri nomi, alcuni dei quali certamente sorprendenti. Non è una sorpresa però che fra i suoi consiglieri ci sia il nome del cardinale brasiliano Hummes, già prefetto della Congregazione per il Clero, quello che viene indicato da fonti attendibili come il “grande elettore” di Bergoglio, l’uomo che ha fatto campagna per lui con successo nell’ultimo Conclave. E che è apparso al suo fianco dopo l’elezione alla Loggia esterna della basilica di San Pietro, nella presentazione al popolo del nuovo Papa.
Meno apparente invece il ruolo di un cardinale ultra-ottantenne, il britannico Murphy O’Connor, un uomo che certamente non vantava una grande sintonia con Benedetto XVI, e le sue scelte, in materia di vescovi, e che invece adesso sembra sia in grande auge. Papa Francesco lo consulta spesso, e anche il Nunzio in Gran Bretagna, a quanto pare conscio di questo filo diretto, lo sentirebbe più spesso di quanto facesse prima.

Poi c’è il cardinale honduregno Oscar Maradiaga, salesiano, che potrebbe anche fra non molto sbarcare a Roma, a capo di una Congregazione, a dispetto dell’età non freschissima (ha 73 anni). Ma d’altronde il Papa ne ha 77. E potrebbe tranquillamente spendere qualche anno all’ombra del Cupolone. Il suo ruolo di consiglio verso papa Bergoglio è notevole, dicono in Curia; come anche quello di un altro cardinale, il cileno Errazuriz Ossa, 80 anni, che fa parte del “Consiglio” ufficiale degli otto che discutono con il Papa la Riforma della Curia e della Chiesa.
  
Ma nel “Consiglio segreto” di papa Francesco, se così possiamo chiamarlo, ci sono anche degli italiani. Uno di loro è il cardinale Giuseppe  Bertello,  “governatore” dello Stato della Città del Vaticano, incarico a cui è approdato dopo essere stato nunzio in Italia, e avere pensato – per mezze parole dell’ex Segretario di Stato – di poter andare a guidare i Vescovi; e aver sperato, ma invano, perché Filoni si è mosso con maggiore decisione e abilità, di andare a guidare Propaganda Fide. 

Fra gli altri italiani ci sarebbe – udite udite – Carlo Maria Viganò, il nunzio negli Stati Uniti, grande nemico di tutto ciò che profuma di Ratzinger e di Bertone. E l’ex responsabile dell’Ufficio delle Cerimonie del Vaticano, mons. Piero Marini, la cui mano alcuni hanno voluto riconoscere nelle sostituzioni a tappeto avvenute fra i Consultori alla Congregazione per il Culto Divino. E infine molto ascoltato, e a ragione, visto il suo curriculum professionale, è Juan Ignacio Arrieta Ochoa de Chinchetru, un vescovo spagnolo, già docente alla Pontificia Università della Santa Croce, prelato canonista alla Penitenzieria Apostolica, e nominato coordinatore della Commissione di inchiesta sullo Ior.
  
Ma c’è un’altra persona, una donna, che è  già stata diverse volte alla tavola del Papa, a Santa Marta, e almeno una volta recentemente, accompagnata da persone che voleva far incontrare a papa Bergoglio. E’  Francesca Immacolata Chaoqui,  la cui nomina a membro della Commissione referente per la riforma delle finanze in Vaticano ha riempito web e giornali qualche settimana fa, e in termini non sempre elogiativi. Ma a quanto pare papa Bergoglio l’ha incontrata più volte convivialmente. 

E poi c’è il telefono, che papa Bergoglio usa con disinvoltura estrema, e naturalmente lì il segreto è più denso. Ma pare che ci siano anche alcuni giornalisti, amici di vecchia data dell’allora cardinale, fra le utenze contattate.
MARCO TOSATTICITTÀ DEL VATICANO

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