ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 19 ottobre 2013

Meglio tardi che mai..

  abbiamo di fronte a noi un autentico Modernista!
Resoconto della
della conferenza e dell’omelia di Mons. Fellay 
Superiore Generale della Fraternità Sacerdotale San Pio X 
tenute rispettivamente il 12 e il 13 ottobre 2013
a Kansas City, USA 
di John Vennari

Nota di John Vennari: Io ero presente a Kansas City sia il sabato alla conferenza di Mons. Fellay, sia la Domenica al sermone. Questo resoconto è ripreso direttamente dai miei appunti e dalla registrazione audio integrale degli interventi. Nel prossimo numero di novembre di Catholic Family News  ci saranno altre notizie su questo argomento. 

Conferenza di sabato 12 ottobre 2013

Mons. Bernard Fellay ci ha avvisati il 12 ottobre, “La situazione della Chiesa è un vero disastro, e il Papa attuale la sta rendendo 10.000 volte peggiore”.



Lo ha detto parlando alla conferenza organizzata dalla Angelus Press, nel fine settimana dall’11 al 13 ottobre 2013, a Kansas City.

Sabato pomeriggio, Mons. Fellay, Superiore Generale della Fraternità San Pio X, ha tenuta un’esauriente conferenza centrata sul Terzo Segreto di Fatima e sulla sua chiara predizione sia di un castigo materiale sia di una grande crisi nella Chiesa.

In questo resoconto metterò in luce alcuni degli aspetti più drammatici della sua conferenza di sabato e della sua omelia di Domenica.

Mons. Fellay ha citato con precisione le parole di Suor Lucia, quelle di coloro che hanno letto il Terzo Segreto e quelle di coloro che sono a conoscenza del Segreto.
Egli ha fatto notare che Suor Lucia ha detto che se vogliamo conoscere il contenuto del Terzo Segreto dobbiamo leggere i capitoli dell’Apocalisse dall’ottavo al tredicesimo. (Nel prossimo numero di novembre di Catholic Family News ci saranno i particolari del Terzo Segreto).

Il riferimento ai capitoli dall’8 al 13 dell’Apocalisse fatto da Suor Lucia è particolarmente terrificante, poiché la fine del capitolo 13 parla dell’avvento dell’Anticristo.

Mons. Fellay ha fatto notare come Papa San Pio X, all’inizio del suo pontificato, disse che il “figlio della perdizione” può essere già sulla terra. Ha fatto anche notare che la preghiera originale di Papa Leone XIII a San Michele Arcangelo, dice che Satana mira a stabilire la sua sede a Roma.

Monsignore ha citato il Cardinale Luigi Ciapi, il teologo papale di tutti i Papi da Pio XII a Giovanni Paolo II, che disse: “Nel Terzo Segreto leggiamo, tra le altre cose, che la grande apostasia nella Chiesa comincerà dal vertice.”
Ha anche dedicato molto tempo alla famosa e drammatica intervista fatta da Padre Fuentes a Suor Lucia nel 1957, dove ella ripeté che “varie nazioni scompariranno dalla faccia della terra” e che “il diavolo farà tutto ciò che è in suo potere per sopraffarre le anime consacrate a Dio.
Dal momento che i ministri di Dio sono colpiti da tale confusione e disordine, i fedeli sono lasciati a difendersi da soli per la propria salvezza. L’aiuto che dovrebbe essere fornito dagli uomini di Chiesa non c’è più. Questa è “la più grande tragedia che si possa immaginare per la Chiesa”.
I tempi sono molto difficili. Dobbiamo prendere sul serio la nostra salvezza, “e per fare ciò siamo privati di un elemento molto importante: il sostegno delle autorità [della Chiesa]. Che tragedia.

Egli ha parlato delle parole confortanti di Suor Lucia: che Dio ci ha dato due ultimi rimedi: il Santo Rosario e la Devozione al Cuore Immacolato.

Roma/FSSPX

Mons. Fellay ha accennato al dramma FSSPX/Vaticano del 2012: “Quando vediamo ciò che sta capitando adesso [sotto Papa Francesco] noi ringraziamo Dio che l’anno scorso ci ha preservati da un qualunque tipo di accordo. E possiamo dire che uno dei frutti della Crociata [del Rosario] che abbiamo fatta è che siamo stati preservati da una tale disgrazia. Grazie a Dio. Non è che noi non vogliamo essere cattolici, naturalmente vogliamo essere cattolici e siamo cattolici, e abbiamo il diritto di essere riconosciuti come cattolici. Ma non andiamo a mettere in pericolo i nostri tesori per questo. Certo che no.
Ha continuato: “E pensare che c’è gente che continua a pretendere che noi saremmo [ancora] decisi ad ottenere un accordo con Roma. Poveretti. Li sfido proprio a provare quello che intendono. Pretendono che io pensi qualcosa di diverso da quello che faccio. Non sono mica nella mia testa.”

Quanto alle discussioni con Roma: “Qualsiasi genere di intendimento volto al riconoscimento ha avuto fine quando il 13 giugno 2012 mi diedero il documento da firmare. Quello stesso giorno dissi loro ‘Non posso accettare questo documento’. Dall’inizio di settembre dell’anno precedente avevo detto loro che non potevamo accettare questa ‘ermeneutica della continuità’ perché non è vera, non è reale. È contraria alla realtà. Perciò non la accettiamo. Il Concilio non è in continuità con la Tradizione. Non lo è. Così quando Papa Benedetto ci chiese che noi accettassimo che il Concilio Vaticano II è parte integrante della Tradizione, noi dicemmo ‘spiacenti, questa non è la realtà, perciò non lo firmeremo. Non riconosceremo una cosa simile.’
Lo stesso per la Messa. Loro vogliono che riconosciamo non solo che la[Nuova] Messa è valida, purché celebrata correttamente, ecc., ma che essa è lecita. Io dissi loro: ‘Noi non usiamo quella parola. Crea un poco di confusione, i nostri fedeli sono abbastanza [confusi] circa la validità, perciò noi diciamo loro 'La Nuova Messa è cattiva, è male' e loro questo lo capiscono. Punto!
Naturalmente le autorità romane “questo non lo gradirono molto”.
Egli continua: “Non è mai stata nostra intenzione pretendere o che il Concilio possa essere considerato buono o che la Nuova Messa possa essere ‘legittima’.”

Il testo che presentammo a Roma [15 aprile 2012] era un testo, per così dire, molto delicato che si presupponeva dovesse essere inteso correttamente; si presupponeva dovesse essere letto secondo un grande principio che fondava tutta la questione. Questo grande principio non era una novità nella Chiesa: ‘Lo Spirito Santo non è stato promesso a San Pietro e ai suoi successori in modo tale che, attraverso una nuova rivelazione, Il Papa insegnasse qualche cosa di nuovo, ma che, con il suo aiuto, il Papa conservasse santamente e trasmettesse fedelmente il deposito della Fede’. Esso fa parte della  definizione di infallibilità [Concilio Ecumenico Vaticano I]. Era questo il principio, la base di tutto il documento, che esclude in partenza qualsiasi tipo di novità.
E quindi, prendere una qualunque frase dal testo senza questo principio significa prendere delle frasi che non hanno mai fatto parte del nostro pensiero e della nostra vita. Queste frasi di per sé sono ambigue, così per togliere l’ambiguità volevamo mettere[vi] questo principio [dal Vaticano I].Sfortunatamente, forse questa era una sottigliezza eccessiva ed è per questo che ritirammo quel testo, perché così come era scritto non era abbastanza chiaro. 
Quindi è chiarissimo che il nostro principio è sempre lo stesso: rimanere fedeli! Noi abbiamo ricevuto un tesoro. Questo tesoro non ‘appartiene’ a noi. Noi abbiamo ricevuto questo tesoro e dobbiamo trasmetterlo alla prossima generazione. E ciò che ci si richiede è pienezza di fede, fedeltà. Non abbiamo il diritto di mettere in pericolo questi tesori. Questi sono i tesori che abbiamo in mano e non li metteremo in pericolo.”

Papa Francesco

Mons. Fellay è ritornato poi all’affermazione del 1957 di Suor Lucia, che il Rosario e la Devozione al Cuore Immacolato sono i due ultimi rimedii che Dio ha dato al genere umano.
Egli ha detto che c’è “certamente in vista un castigo ‘materiale’ del mondo. Ci sta di fronte qualcosa di grande. Come? Quando?  Non ne ho idea. Ma se mettete insieme ogni cosa, è chiaro che Dio ne ha avuto abbastanza dei peccati dell’uomo.

Quindi ha parlato di quei peccati che gridano vendetta al Cielo, come l’aborto e i peccati contro natura: allusione alla “ridefinizione”  innaturale del matrimonio e dei peccati relativi. Ha parlato anche di quella che sembra una persecuzione in arrivo dei cristiani.
Che fare? Non farsi prendere dal panico, perché il panico non serve a niente. Quello che dovete fare è il vostro compito - il  vostro dovere quotidiano. Questa è la miglior preparazione.

Ha continuato dicendo che stiamo vivendo in “tempi che fanno molta paura”, ma che non siamo senza aiuto. Ha fatto notare che “la situazione della Chiesa è un vero disastro. E che il Papa attuale la sta rendendo 10.000 volte peggiore.
All’inizio del pontificato di Benedetto XVI, io dissi: ‘la crisi nella Chiesa continuerà, ma il Papa sta tentando di stringere i freni’. È come dire, la Chiesa continuerà a cadere ma con un paracadute. E con l’inizio di questo pontificato [Papa Francesco], io dico ‘lui ha tagliate le funi [del paracadute] e acceso un razzo [verso il basso]’.”
Se il Papa attuale continua sulla via intrapresa, dividerà la Chiesa. Farà esplodere tutto. Così la gente dirà: è impossibile che sia Papa, lo rifiutiamo. Altri diranno [e questa è la posizione attuale di Mons. Fellay] ‘Un momento, consideriamolo Papa, ma non seguiamolo. Suscita rabbia. Molta gente sarà scoraggiata da quello che fa la gente nella Chiesa’ e sarà tentata di ‘buttare via tutto’.”
Ma, ha ricordato, Dio è “molto, molto più grande di noi. Dio è capace di far continuare la Chiesa”  e può perfino agire attraverso questi ministri imperfetti . “Ma una volta ancora”, ripete, “non seguiteli. Seguiteli quando dicono il vero, ma quando vi dicono porcherie, no”, non seguiteli su quei punti. “Qualunque obbedienza per essere vera deve  essere riferita a Dio. Quando dico che obbedisco ad una persona” essa dovrebbe essere “uno specchio di Dio”. Ma “quando lo specchio mi dice il contrario di Dio, esso non è più uno specchio, allora io non lo seguo.”    

Mons. Fellay ha notato che non possiamo semplicemente obbedire al Papa attuale acriticamente, perché allora distruggeremmo noi stessi, metteremmo in pericolo la nostra Fede.
Seguendo l’avvertimento di Suor Lucia, Papa Leone XIII e Papa Pio X, Mons. Fellay ci avverte ulteriormente che potremmo stare entrando nel tempo dell’Anticristo, ma non possiamo sapere quando, o quanto lontano sia nel futuro.

Omelia di Domenica 13 ottobre

Mons. Fellay è ritornato su questi temi nel suo sermone di Domenica durante la Messa solenne pontificale celebrata nella chiesa di San Vincenzo de Paoli a Kansas City.
Ha approfondito alcuni punti riguardanti Fatima, il Segreto, il dramma del 2012 con Roma, e poi ha parlato di alcuni dei molti gravi problemi posti da Papa Francesco.

Sin dall’inizio” ha detto “abbiamo avuto l’impressione che qualcosa non andava con questo Papa. Sin dall’inizio ha voluto distinguersi, essere diverso da chiunque altro.”
Un piccolo esempio ci è dato dal suo insistere nel volere calzare scarpe nere invece delle scarpe rosse papali, ma questo è secondario in confronto alle questioni più importanti. Dobbiamo porre attenzione, ha detto Monsignore, a quella che è la sua visione della Chiesa, la sua visione del Concilio, e a qual è il suo programma. 

Più o meno al tempo della Giornata Mondiale della Gioventù, a fine luglio di quest’anno, Papa Francesco ha dato inizio ad una valanga di discorsi, interviste, telefonate, ecc. “Forse a questo punto non abbiamo il quadro completo, ma ne abbiamo abbastanza da essere spaventati a morte.”   
È tipico del modernista, come ci ha avvisati Pio X nella Pascendi, il modernista una volta parlerà in modo eretico e poi parlerà in maniera ortodossa. Mons. Fellay ha portato un esempio di queste contraddizioni: ha parlato di un’intervista di inizio ottobre rilasciata da Papa Francesco al giornalista ateo Eugenio Scalfari del giornale romano La Repubblica, intervista in cui Francesco sembra promuovere un pericoloso relativismo:
Scalfari: “Santità, esiste un’unica visione del Bene? E chi la stabilisce?”

Papa Francesco: “Ciascuno di noi ha una sua visione del Bene e del Male. Noi dobbiamo incoraggiare le persone a seguire quello che pensano sia il Bene”.
Scalfari: “Santità, l’aveva già scritto nella lettera che mi ha indirizzato. La coscienza è autonoma, aveva detto, e ciascuno deve obbedire alla propria coscienza. Penso che quello sia uno dei passi più coraggiosi fatti da un Papa.”
Papa Francesco: “E qui lo ripeto. Ciascuno ha una sua idea del Bene e del Male e deve scegliere di seguire il Bene e combattere il Male come lui li concepisce. Basterebbe questo per migliorare il mondo”. 

Molto emozionato, Mons. Fellay sulla risposta del Papa osserva: “Questo è veramente non cattolico! Perché qualsiasi cosa io pensi, essa non ha alcun valore se non si accorda con la realtà. Noi abbiamo una coscienza, ma essa ci guiderà in Paradiso solamente se la nostra coscienza è uno specchio di Dio.” La coscienza deve essere formata secondo la legge di Dio. “Pretendere che chiunque possa seguire la propria idea è una porcheria.” ha detto Fellay, “Non ha nulla a che vedere con l’insegnamento cattolico. È assoluto relativismo.”

Tuttavia, una settimana dopo di ciò, Papa Francesco ha parlato della necessità di combattere il diavolo, la battaglia finale col diavolo, che nessuno può combattere il diavolo a metà. E che dobbiamo combattere il relativismo. Francesco ha detto il contrario di quanto ha detto a La Repubblica. “C'è una contraddizione in lui”.

Francesco: Un Uomo del Concilio

Poi: quale è il punto di vista del Papa sul Vaticano II? Lo si trova nella molto pubblicizzata recente e lunga intervista con i Gesuiti , apparsa su varie pubblicazioni di tutto il mondo e negli Stati Uniti sulla rivista dei gesuiti America. 

Mons. Fellay dice che Papa Francesco  “dà per scontato che il Concilio è stato un successo luminoso. Qual era il tema principale del Concilio?” La rilettura della Fede alla luce della cultura moderna. Si potrebbe dire “incarnare il Vangelo nel mondo moderno”. Francesco  “ne è molto felice” e crede che “Il Concilio abbia prodotto molti buoni frutti. Il primo esempio che porta è la liturgia – la liturgia riformata. Essa è il bellissimo frutto del Concilio. Questo è quello che dice. Ed è molto felice di questo.
Francesco ci dice che “questa rilettura del Vangelo secondo la cultura moderna è irreversibile, così non torneremo indietro. Noi ci troviamo di fronte ad una lotta primaria.
Quanto alla Messa Antica, Francesco parla del Vetus Ordo. Francesco ritiene che Papa Benedetto abbia contribuito alla restaurazione della Messa Antica probabilmente come atto prudenziale verso coloro che ancora la sostengono. “Ma non aspettatevi che Francesco ritorni alla Messa Antica. Forse sarà ‘indulgente’ con essa [ce la lascerà celebrare senza molestarci]. Dio lo sa.”        
Ma Francesco “vede un problema nella Messa Antica. Perché c’è gente che ideologizza questa Messa. Indovinate, chi prende di mira?  Non ho bisogno di dire di più. Così che cosa sarà di noi? Quello che vedo io: in lui c’è proprio un’ossessione su quelle persone che guardano al passato. Ascoltate le parole del Papa”:     

Papa Francesco: “Ciò che preoccupa tuttavia è il rischio di ideologizzare il Vetus Ordo, del suo sfruttamento. … Se il cristiano è un restaurazionista, un legalista, se vuole ogni cosa chiara e sicura, allora non troverà nulla. La Tradizione e la memoria del passato devono aiutarci ad avere il coraggio di aprire nuovi campi a Dio. Coloro che oggi cercano sempre soluzioni disciplinari, coloro che anelano ad una ‘sicurezza’ dottrinale esagerata, coloro che ostinatamente cercano di recuperare un passato che non esiste più – costoro hanno una visione delle cose statica e volta all’interno. In questo modo la Fede diventa un’ideologia tra altre ideologie. Io ho una certezza dogmatica: Dio è nella vita di ogni persona.” 

Mons. Fellay continua: “L’impressione che abbiamo sul Papa attuale è che abbia  zelo per il ‘più o meno’, per il ‘circa’; che voglia evitare a tutti i costi ciò che è troppo chiaro e troppo certo. Ma la Fede è quello che è [è certa]perché Dio è quello che è. Ebbene, lui non la pensa così.”                            

Un’altra preoccupante citazione da Papa Francesco.

“Se una persona dice che ha incontrato Dio con certezza totale e che non è sfiorata da un minimo di incertezza, questo non è bene. Per me questa è una chiave importante. Se uno ha una risposta per tutte le domande – questa è la prova che Dio non è con lui. Vuol dire che è un falso profeta che usa la religione per sé. Le grandi guide del popolo di Dio, come Mosè, hanno sempre lasciato spazio al dubbio.”

Mons. Fellay in risposta esclama: “Ma che Vangelo ha? Ma che Bibbia ha per dire cose così? È orribile. Cosa ha a che fare questo col Vangelo? E con la Fede cattolica?  Questo è puro modernismo, cari miei confratelli. Abbiamo di fronte un autentico modernista.”    

Quanto tempo sarà necessario alla gente nella Chiesa per alzarsi dicendo: “Per nessun motivo!” [accetteremo questo nuovo insegnamento]. Prego e spero che questo accada. Ma questo significa un’enorme divisione nella Chiesa.

Parla poi del Papa che fa casino, e ci ricorda che è questo che il Papa ha sollecitato alla Giornata Mondiale della Gioventù: ha sollecitato i giovani a “fare casino”. E Mons. Fellay risponde: “Incredibile. Non avevamo mai sentite cose così [un Papa che parla così]. Ma è questo che lui vuole.”

Francesco ci dice anche che lui è un grande ammiratore del gesuita ultraliberale Cardinale Martini (ora defunto). Martini scrisse un libro in cui auspicava una rivoluzione totale nella Chiesa. “E questo è quello che vuole Francesco. E ci ha detto che gli otto cardinali che ha scelto per aiutarlo a ''riformare'' la Chiesa la pensano come lui.”           

Monsignore dice: “Potrei continuare ancora” con questi esempi.

L’ultimo esempio: l’Ecumenismo.

Mons. Fellay dice che Papa Francesco pretende che “in questa direzione è stato fatto molto poco”. E questo è stupefacente, nota Monsignore, perché l’ecumenismo ha provocato inauditi disastri alla Chiesa e alle nazioni cattoliche. “Eppure il Papa attuale dice: “molto poco, quasi nulla, è stato fatto in questa direzione.”     

Quasi ricapitolando, Mons. Fellay dice: “Il mistero delle tenebre nella Chiesa non è mai stato così grande. Ci aspettano tempi molto duri. Non fatevi illusioni. Ed è chiaro che l’unica soluzione è rimanere ancorati a quello che abbiamo, mantenerlo, non lasciarlo andare per nessuna ragione.
Papa San Pio X disse che l’essenza di ogni cattolico è l’essere ancorati al passato. Il Papa attuale dice esattamente il contrario: dimenticate del passato e buttatevi nell’incertezza del futuro.
Senza dubbio abbiamo bisogno del Cuore Immacolato di Maria. Quello che stiamo sperimentando è il  Segreto di Fatima. Sappiamo quello che dobbiamo fare: pregare, pregare, pregare e penitenza, penitenza, penitenza. Pregare il Cuore Immacolato di Maria, il mezzo datoci proprio per questi tempi duri; e recitare il Rosario.”
“Senza dubbio abbiamo bisogno del Cuore Immacolato di Maria. Quello che stiamo sperimentando è il  Segreto di Fatima. Sappiamo quello che dobbiamo fare: pregare, pregare, pregare e penitenza, penitenza, penitenza. Pregare il Cuore Immacolato di Maria, il mezzo datoci proprio per questi tempi duri; e recitare il Rosario.”
Siatene certi”, dice Mons. Fellay: “La prossima Crociata [del Rosario] non è molto lontana. Ricorrete al Rosario. Recitatelo ogni giorno. Viviamo in tempi molto pericolosi per la Fede, e abbiamo bisogno di questa protezione celeste.”


pubblicato sul sito della Catholic Family News
traduzione, impaginazione e fomattazione sono nostre

http://www.unavox.it/Documenti/Doc0580_Conf_Fellay_12.10.13.html
Eleison comments CCCXXVII: 
FRANCIS GODLESS
Commenti settimanali di
di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X


  19 ottobre 2013
Pubblichiamo il commento di S. Ecc. Mons. Richard Willamson. Relativo alle dichiarazioni di Papa Francesco in occasione dell'udienza da lui concessa ad Eugenio Scalfari.

Questi commenti sono reperibili tramite il seguente accesso controllato:
http://www.dinoscopus.org/italiano/italianiprincipale.html


Francesco senza Dio
I cattolici che mantengono un qualche reale senso della loro fede, sono scandalizzati dalle parole e dalle azioni dell’uomo seduto attualmente sulla Cattedra di Pietro. Viene quasi da chiedersi se sia stato messo lì per distruggere ciò che rimane della Chiesa cattolica. Come un vero figlio del Vaticano II, egli si sta allontanando da Dio e sta andando verso l’uomo. A mo’ d’esempio, ecco le prime nove citazioni tratte (non da me) dal resoconto dell’udienza concessa da Francesco, il 24 settembre, al direttore ateo di un giornale italiano.

Le citazioni da 2 a 5 riguardano la Chiesa (io riassumo): 2 L’amministrazione della Chiesa dev’essere più orizzontale e meno verticale3 La Curia romana è troppo egoista. Deve volgersi al popoloIl Papa non dev’essere più un re circondato da cortigiani adulatori5 Troppi preti sono egoisti e ostacolano la Cristianità.
Ora, citazioni come queste vogliono, ovviamente, compiacere il moderno pubblico democratico che dalla Chiesa non ha mai voluto sentirsi dire cosa fare, ma sono oneste e giuste verso gli innumerevoli Papi, Curie, Amministrazioni e Preti che prima di Francesco, per 1900 anni, hanno mantenuto la struttura della Chiesa per la salvezza delle anime? Francesco invece, lascerà dietro di lui delle strutture ancora in piedi e delle anime salvate?

Le citazioni 1 e 6 riguardano il mondo: 1 Con me la Chiesa starà fuori dalla politica. Per lasciare che gli uomini democratici si gettino all’Inferno? 6 Oggi i due più gravi problemi del mondo sono la disoccupazione dei giovani e la solitudine dei vecchi. Ora, questi sono due dei reali problemi dell’uomo di oggi, ma perché? Non è forse perché gli uomini di Chiesa come Francesco lasciano, appunto, la politica ai politicanti, mettendo di fronte ai giovani i soldi? E anche perché gli uomini di Chiesa come lui si rifiutano di imporre quelle leggi della Chiesa che, tenendo insieme la famiglia, l’aiutano ad accudire le persone anziane?

Le citazioni 7 e 9 riguardano la religione: 9 Gesù ci ha dato una sola via di salvezza, l’amore reciproco. Ma l’amore per il prossimo senza l’amore per Dio si trasforma presto in odio per il prossimo, per esempio il comunismo. 7aConvertire la gente è un non senso. È invece il più sensato dei sensi se, com’è il caso, nessuno può andare in Cielo senza credere in Dio e nel Suo Divino Figlio, Gesù Cristo! 7b Noi dobbiamo metterci insieme e muoverci l’un l’altro verso il Bene. Ma noi dobbiamo muoverci l’un l’altro verso Dio. Cos’altro è il Bene? Se Francesco non nomina Dio, chi crederà in Dio?

La citazione 8 è la più grave di tutte: 8a Io credo in Dio, non in un Dio cattolico, non esiste un Dio cattolico. Questo è gravemente fuorviante. Certo, Dio è Dio di tutti gli uomini, ma Egli ha istituito per tutti gli uomini una religione, e solo una religione, e questa è la religione cattolica. Quindi il Dio del cattolicesimo è l’unico e solo vero Dio. 8b Gesù è la sua incarnazione, il mio maestro e il mio pastore, ma Dio, il Padre, Abbà, è la luce e il Creatore. Ancora gravemente fuorviante. Quel “ma” indica che Gesù non è il Creatore? Francesco crede che Gesù sia niente di più che un semplice uomo? 8c Ciascuno ha una sua idea del Bene e del Male e deve scegliere di seguire il Bene e combattere il Male come lui li concepisce. Questo non è neanche fuorviante, è la negazione di ogni morale oggettiva, la negazione di tutti i principii della morale cattolica. Questo è un invito per tutti gli uomini a fare ciò che pare a loro. Venendo dall’uomo che è secondo tutte le apparenze il Papa cattolico, è pura follia.

Papa Francesco può invocare il fatto che sta cercando di porsi in contatto con l’uomo moderno, ma mettersi in contatto con lui senza Dio è come saltare in un fiume vorticoso per aiutare uno che sta annegando, senza la corda legata alla riva. Si finirà annegati con lui. Santità, Lei non sta aiutando, ma annegando!

Kyrie eleison.

NB - La settimana scorsa abbiamo fatto un errore nell'indirizzo americano dellaSt Marcel Initiative: l'indirizzo errato era 6051, Watson Street - l'indirizzogiusto è 9051, Watson Street. Vogliate scusarci.

http://www.unavox.it/Documenti/Doc0581_Williamson_19.10.2013.html

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