ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 15 novembre 2013

Ma a Santa Marta chi prepara le letture? °

Ennesimo panico, ormai d'abitudine,  stamane a Santa Marta: alla lettura  del brano della Sapienza,  molti hanno pensato che fosse scritta apposta per la lettera  inviata da Bergoglio a Scalfari e hanno temuto che il vescovo di Roma cadesse a terra folgorato! 
Qualcuno poi ha creduto addirittura di notare uno strano sbarramento negli occhi del Papa ed una transitoria paralisi fascicolante nella bocca semiaperta, la lingua roteare e gocce di saliva pullulare senza essere inghiottite.. 
Il tutto sarebbe durato ben più dei dieci secondi consueti...giusto il tempo di passare al Vangelo,...che  però ha rincarato la dose e stavolta non si è prestato ad essere buonistizzato, per fugare ogni imbarazzo e a recuperare la solita logorroica favella..!
Per favore, cambiategli le letture della Messa!....o dategli un'aspirina e del maalox prima di tornare a leggere la Sapienza !!!  
NB. proprio adesso che era finito lo scocciatore S.Paolo con le sue anacronistiche lettere ai Romani...si è preso un raffreddore*

Prima Lettura   Sap 13, 1-9 Se sono riusciti a conoscere tanto da poter esplorare il mondo, come mai non ne hanno trovato più facilmente il sovrano? 

Davvero vani per natura tutti gli uomini
che vivevano nell’ignoranza di Dio,
e dai beni visibili non furono capaci di riconoscere colui che è,
né, esaminandone le opere, riconobbero l’artefice.

Ma o il fuoco o il vento o l’aria veloce,
la volta stellata o l’acqua impetuosa o le luci del cielo
essi considerarono come dèi, reggitori del mondo.
Se, affascinati dalla loro bellezza, li hanno presi per dèi,
pensino quanto è superiore il loro sovrano,
perché li ha creati colui che è principio e autore della bellezza.

Se sono colpiti da stupore per la loro potenza ed energia,
pensino da ciò quanto è più potente colui che li ha formati.
Difatti dalla grandezza e bellezza delle creature
per analogia si contempla il loro autore.

Tuttavia per costoro leggero è il rimprovero,
perché essi facilmente s’ingannano
cercando Dio e volendolo trovare.
Vivendo in mezzo alle sue opere, ricercano con cura
e si lasciano prendere dall’apparenza
perché le cose viste sono belle.
Neppure costoro però sono scusabili,
perché, se sono riusciti a conoscere tanto
da poter esplorare il mondo,
come mai non ne hanno trovato più facilmente il sovrano?
 

Vangelo   Lc 17,26-37 Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà.

Dal vangelo secondo Luca 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come avvenne nei giorni di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo: mangiavano, bevevano, prendevano moglie, prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne il diluvio e li fece morire tutti.
Come avvenne anche nei giorni di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma, nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma, piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece morire tutti. Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà.

In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza e avrà lasciato le sue cose in casa, non scenda a prenderle; così, chi si troverà nel campo, non torni indietro. Ricordatevi della moglie di Lot.
Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva.
Io vi dico: in quella notte, due si troveranno nello stesso letto: l’uno verrà portato via e l’altro lasciato; due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l’una verrà portata via e l’altra lasciata».
Allora gli chiesero: «Dove, Signore?». Ed egli disse loro: «Dove sarà il cadavere, lì si raduneranno insieme anche gli avvoltoi».
 

testi liturgici da
http://www.maranatha.it/Feriale/ordinD/32VENpage.htm
*
http://www.intopic.it/notizia/5669408/ 
°

Via dal sito vaticano il colloquio tra il Papa e Scalfari

Eugenio Scalfari
EUGENIO SCALFARI

«Il testo non era stato rivisto parola per parola», ribadisce il direttore della Sala Stampa vaticana padre Federico Lombardi

REDAZIONEROMA

La Santa Sede ha deciso di cancellare dal sito web vaticano (www.vatican.va) il testo del colloquio tra Papa Francesco e il fondatore di «Repubblica» Eugenio Scalfari. Francesco aveva ricevuto Scalfari venuto a ringraziarlo per la lettera aperta ricevuta e pubblicata sul quotidiano.


Alle domande dei giornalisti sul perché di questa  decisione, il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, ha risposto: «L'intervista è attendibile in senso generale, ma non nelle  singole valutazioni: per questo si è ritenuto di non farne un testo consultabile sul sito della Santa Sede. In sostanza, togliendola si è fatta una messa a punto della natura di quel testo. C'era qualche equivoco e dibattito sul suo valore. Lo ha deciso la Segreteria di  Stato».


Padre Lombardi fin dai giorni successivi alla pubblicazione dell'intervista aveva dichiarato che il Papa non aveva rivisto personalmente il testo, che pure Scalfari aveva inviato in Vaticano. In effetti l'articolo conteneva espressioni difficilmente attribuibili a Papa Francesco. Nonché un errore riguardante quanto accaduto nella Sistina. In una delle risposte, si diceva che il Pontefice dopo aver raggiunto il quorum necessario per l'elezione, prima di accettare si sarebbe ritirato in preghiera. Circostanza non vera, e smentita da diversi cardinali, tra i quali l'arcivescovo di New York Timothy Dolan.


Molte polemiche e discussioni aveva provocato anche un'affermazione -  peraltro del tutto compatibile con il Catechismo della Chiesa Cattolica - riguardante il primato della coscienza. Lombardi ha comunque  smentito che la decisione di togliere l'intervista dal sito sia stata  presa su richiesta del Prefetto dell'ex Sant'Uffizio, Gerhard  Ludwig Müller.

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