ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 24 dicembre 2013

L’AUGURIO PER IL 2014

L’AUGURIO PER IL 2014

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L’AUGURIO PER IL 2014

È un fatto, e “contro il fatto non vale l’argomentazione”, che oggi gli uomini i quali hanno l’autorità (temporale e spirituale) sono manchevoli nel suo esercizio.

Il principio, il quale non muta quanto alla sostanza, è che l’autorità non può non sussistere anche se male esercitata. Infatti l’uomo è per natura un animale socievole (Aristotele,Politica) e  non può vivere da perfetto solitario (S. Tommaso d’Aquino, De regimine Principum). Quindi deve vivere in società, la quale non si regge senza autorità, pur se deficiente nell’esercizio.
La Chiesa di Cristo è un “Corpo Mistico” (San Paolo, Ef., I, 23; Pio XII, Enciclica Mystici Corporis Christi), cioè non solo è soprannaturale e dà la vita eterna, ma è anche una società giuridicamente perfetta d’ordine spirituale e non può non avere un’autorità in atto per oltre mezzo secolo, anche se essa viene male impiegata.
Come conciliare il principio con il fatto? L’uomo è deficiente e può peccare, ma resta libero. S. Pietro ad Antiochia mancò per debolezza e San Paolo gli resistette in faccia pubblicamente correggendolo (Gal., II, 11), tuttavia non disse che Pietro non era più Papa. Gesù è stato giudicato ingiustamente da Caifa, gli ha detto che abusava del suo potere, ma non ha affermato che non era più il Sommo Pontefice dell’Antica Alleanza. Si può utilizzare male della libertà e dell’autorità senza per questo che esse cessino di esistere in atto.
Che fare? Mons. Richard Williamson, citando padre Calmel e don Rioult, nell’ultimo “Commenti Eleison” se lo è domandato.
Certamente la lotta attuale per mantenere la Fede integra, vivere in grazia di Dio e salvarsi l’anima, oramai, non è più una guerra classica come poteva esserlo negli anni Sessanta/Settanta, ma è diventata una guerriglia (Jean Vaquié), che può essere condotta da piccoli gruppi e non da grandi eserciti, i quali purtroppo poco a poco son venuti a mancare e son stati abbattuti quasi tutti l’uno dopo l’altro dal “potere delle tenebre” oramai globalizzato (v. Francescani dell’Immacolata).
Ci dobbiamo accontentare di una piccola armata, di un piccolo convento, di una piccola scuola, di un gruppo di preghiera, di un insieme di famiglie cristiane.
L’autorità spirituale e temporale viene dall’alto, anche se attualmente è male esercitata dagli uomini che l’hanno ricevuta, non possiamo arrogarcela noi dal basso.
Bisogna evitare 1°) l’errore per difetto: il servilismo, che obbedisce ad ordini contrari al diritto naturale e 2°) l’errore per eccesso: l’anarchismo, che nega ogni potere a chi male esercita l’autorità che ha ricevuto dall’alto, arrogandosela dal basso (democratismo).
Tuttavia dobbiamo cercare di restare uniti, anche se non giuridicamente, almeno moralmente tra cattolici antimodernisti e uomini anti-mondialisti “liberi della vera libertà dei figli di Dio” (San Paolo, Rom., VIII, 21).
Con l’aiuto di Dio, quando le membra della Chiesa nella quasi totalità vengono invase dall’errore, dobbiamo continuare a credere ciò che la Chiesa ha sempre insegnato e a praticare ciò che ha sempre comandato, senza innovare sostanzialmente nulla (S. Vincenzo da Lerino,Commonitorium, III, 5).
L’unione fa la forza. Se non è possibile in “quest’ora del potere delle tenebre” (Lc., XXII, 53) essere canonicamente e giuridicamente incardinati, occorre sostenersi moralmente per mantenere la retta ragione (quanto all’ordine naturale) e la Fede integra e pura (quanto all’ordine soprannaturale). Infatti “la grazia presuppone la natura, non la distrugge, ma la perfeziona” (S. Th., I, q. 1, a. 8, ad 2).
Che Dio ci aiuti a mantenere il retto sentiero senza deviare né da una parte né dall’altra.
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d. Curzio Nitoglia
24 / 12 / 2013
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