ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 22 gennaio 2014

A proposito di “segni dei tempi”

C’è modo e modo per leggere i segni dei tempi e inevitabilmente questi modi passano sempre per il soggettivismo dei singoli; ma c’è anche un soggettivismo dei gruppi, e quando questi gruppi sono connotati da una visione del mondo è inevitabile che la lettura dei segni dei tempi viene fatta alla luce di tale visione; e quanto tale visione del mondo è essenzialmente religiosa la lettura è conseguentemente onnicomprensiva; e quanto tale visione del mondo è quella della religione cattolica ne consegue che essa cessa di essere soggettiva perché è la visione del mondo che deriva dall’unica vera religione che viene direttamente da Dio, tale che si deve parlare di visione del mondo oggettiva che, non solo valuta e pondera in base agli insegnamenti e ai precetti di Dio, ma si attiene sempre, a parte le imprecisioni introdotte dagli uomini, alla oggettiva realtà dell’uomo e del mondo.

In questa ottica, sforzandoci di limitare al minimo le imprecisioni dovute alla nostra valenza umana, sempre manchevole, cerchiamo di guardare a quanto è accaduto in questi ultimi giorni, con gli occhi del cattolico praticante attento a quanto si verifica intorno a lui, in questo mondo così anomalo e così disordinato nel quale Dio ha voluto che nascessimo.
La prima cosa che ci ha colpito è la diffusione della notizia del parto di una suora, non tanto per il fatto in sé, dato che la storia è piena di suore che hanno abbandonato l’abito, soprattutto in questi ultimi cinquant’anni, ma quanto per le modalità con cui si è svolto il fatto e con cui è stata diffusa la notizia.
Per nove mesi, di gestazione, la suora non si sarebbe accorta di essere incinta, né le sue consorelle se ne sarebbero rese conto: una notizia davvero incredibile e per certi versi talmente inverosimile da rivelare il tentativo di presa in giro dell’ingenuo uomo della strada.
Sopraggiunti i dolori del parto, certo preceduti o accompagnati dalla “rottura delle acque”, tutte queste donne in abito religioso pensano bene di ricorrere al pronto soccorso per supposti “dolori addominali”. Meraviglia! Nasce un bambino. Tra lo stupore della madre e l’incredulità delle sorelle e della Madre Superiora. Tutte ovviamente provenienti da un mondo in cui non si sa che cosa sia l’amplesso, il concepimento, la gestazione, l’adattamento del fisico della donna e il parto.
Nasce un bambino, a cui viene dato il nome di Francesco, in omaggio al Papa, lo stesso Papa che a più riprese ha predicato la necessità che i religiosi e le religiose non siano scapoloni e zitelle, ma padri e madri. Che non siano sterili, ma fecondi. Lo stesso Papa che ha più volte invitato i religiosi a non chiudersi in convento in una vita ritirata, magari dedita a Dio – diciamo noi -, ma ad andare nel mondo, a vivere le esperienze del mondo, seguendo una vita pari a quella altrui, magari dedita agli uomini – diciamo noi-.
C’è qualcosa di strano se poi una suora resta incinta? Certo che no! Ma di strano c’è che tutti facciano finta di niente, compreso il Papa che, a noi sembra, dovrebbe essere compiaciuto di tanta umanizzazione della vita religiosa.



Prima notizia, primo messaggio
Non è poi così strano che una suora finisca col comportarsi come una donna qualunque, prima di essere suora è donna. Dedicarsi a Dio non esclude essere se stessi,  quindi una donna può essere tale sia facendo la suora sia facendo la madre, anzi è meglio se riesce a fare bene entrambe le cose. La Chiesa non è fuori dal mondo, anzi si immedesima sempre più col mondo.


La seconda cosa che ci ha colpito è la benedizione apostolica che il Papa ha inviato ad un “circolo ARCI”, e anche qui, non tanto per la cosa in sé, quanto per la modalità con cui è nata e si è svolta la cosa.
Due preti che frequentano questo circolo ARCI, parlando e scherzando con gli altri frequentatori, fanno una specie di scommessa: vuoi vedere che vi facciamo avere una bella benedizione apostolica, con tanto di documento scritto?
E detto fatto, ecco addirittura una pergamena, con la quale il Papa trasmette la “sua” benedizione apostolica ad un circolo di ispirazione anticattolica, dedito alla promozione dei “diritti dell’uomo”, notoriamente contrarii ai diritti di Dio e della Sua Chiesa.
Cosa c’è di strano? C’è che se la benedizione apostolica viene ammannita a chiunque in maniera indiscriminata, l’autorità pontificia si trasforma in una sorta di presidenza del circolo ARCI, col corollario dell’approvazione di ogni pensiero, atto e attitudine che del contrasto alla Chiesa e del disprezzo di Dio hanno fatto, fanno e faranno i loro capisaldi.



Seconda notizia, secondo messaggio

Tutti gli uomini sono figli di Dio e quindi hanno bisogno tutti della benedizione del Papa. 
Che ci siano uomini che combattono il Papa, la Chiesa e Dio, non implica che non possano essere benedetti dal Vicario di Cristo, anzi, se Cristo è venuto non per i sani, ma per i malati, i primi ad essere benedetti devono essere i peccatori e i nemici di Dio. 
Quanto alla loro conversione, è cosa che attiene alla misericordia di Dio,
per intanto il Vicario di Cristo li benedice pubblicamente, informando i cattolici che si può essere fedeli di Cristo oppure nemici di Cristo e ricevere comunque la benedizione del Papa.

La terza cosa che ci ha colpito è che un vescovo tedesco ha proposto che le persone che non vivono in conformità con ciò che dice il Vangelo possano assistere alla Messa, mettersi in fila con gli altri fedeli per ricevere l’Eucarestia, e all’arrivo davanti a prete, al posto dell’Ostia, ricevere una benedizione, una comunione spirituale.
Non v’è dubbio che è da cinquecento anni che dall’area tedesca giungono insegnamenti e comportamenti che stravolgono la religione cattolica, ma fino ad alcuni lustri fa, i chierici cattolici contrastavano questi insegnamenti e questi comportamenti, oggi invece sono proprio i chierici cattolici che li promuovono e li predicano e li praticano.
Quindi, i divorziati risposati, gli omosessuali conviventi, i praticanti ogni tipo di contraccezione, possono far finta di comunicarsi e ricevere così la benedizione del prete, insieme a tutti, davanti a tutti, in chiesa.



il vescovo Huonder e la pastora Kelham

Terza notizia, terzo messaggioFine della distinzione tra credenti e praticanti, da un lato, e miscredenti e militanti contro la Chiesa, dall’altro: tutti hanno diritto ad una buona parola e ad una benevolente benedizione. La Chiesa ha il compito di accogliere e di benedire tutti, e deve farlo pubblicamente,
in modo che i credenti capiscano che anche i miscredenti sono loro fratelli e godono dello stesso amore della Chiesa.

Quanto al cavillo della salvezza o della perdizione è cosa che attiene alla misericordia di Dio, che, come dice papa Bergoglio, non respinge nessuno, non condanna nessuno, ma ama tutti.

La quarta cosa che ci ha colpito è il Papa ha ricevuto in albergo, a Santa Marta, un vecchio prete – 101 anni – militante para marxista, che ha praticato il Vangelo, non tanto secondo gli insegnamenti dell’ebreo Gesù di Nazareth, quanto secondo gli insegnamenti dell’ebreo Carlo di Treviri, convinto che Cristo sia venuto in questo mondo per soccorrere i corpi, piuttosto che per salvare le anime.
Il gesto del Papa, di grande umanità, ha manifestato la sua cordialità nei confronti di chiunque si dedichi alle periferie del mondo, soprattutto se in queste periferie vige l’assillo per abbandonare la povertà e conquistare la ricchezza.


Arturo Paoli, nuovo prete della nuova Chiesa conciliare


Quarta notizia, quarto messaggio
Più un prete ha contravvenuto agli insegnamenti di Cristo e ha negletto gli insegnamenti della Chiesa, più gode della vicinanza del Papa, che dovrebbe essere il Vicario di Cristo.
E questa vicinanza dev’essere nota a tutti, così che tutti comprendano che si può essere benvoluti dal Papa sia se si è dei buoni cattolici, sia se si è dei cattivi cattolici;
l’importante è essere delle brave persone,
l’essere fedeli a Dio, non solo è secondario, ma ormai è fuori moda.

La quinta cosa che ci ha colpito è che il Papa ha invitato in albergo, a Santa Marta, dei rabbini argentini, con i quali si è intrattenuto a pranzo. In un’atmosfera di viva cordialità, hanno scherzato, si sono raccontate le barzellette e hanno cantato insieme in ebraico com’è bello che i fratelli stiano tutti insieme. 
La cosa non può che riempire di gioia, poiché quando gli uomini si ritrovano in convivio è sempre meglio che quanto si ritrovano in guerra. Quello che lascia perplessi è che il Vaticano sembra essersi trasformato nella sede del Sinedrio, con i dottori e il gran sacerdote, impersonato qui dal Vicario di quel Cristo che il Sinedrio condannò a morte. Come cambiano i tempi!





Quinta notizia, quinto messaggio
Siamo tutti fratelli, sia chi segue l’insegnamento di Cristo, sia chi rifiuta questo insegnamento. E questo in nome della convivialità umana. Poco importa che oggettivamente si è del tutto diversi, perché quello che più importa è il godimento soggettivo.
Se gli uomini sono contenti, sarà contento anche Dio.
Poco importa che tutti siano contenti a prescindere da Dio, ciò che più importa è che tutti si accontentino di avere un Dio soggettivo, indipendentemente dal fatto che ci sono quelli che credono nel vero Dio e quelli che credono nei falsi dei.
Se la percezione soggettiva di Dio fa credere a tutti di adorare un dio, tanto basta, perché l’importante è che si creda di adorare Dio, non che lo si adori veramente.

Questo non è confusione e disordine e non comporta alcun giudizio di Dio, questo è amore umano che, come tutti sanno, è al di sopra del bene e del male,
quindi, se non al di sopra, quanto meno al pari di Dio.

Basta un bel pranzo, quattro risate e un bel po’ di barzellette, ed ecco che è assicurata la felicità in terra e la beatitudine in Cielo. Amen!

La sesta cosa che ci ha colpito è che il cardinale a capo della commissione che dovrebbe snellire la Curia romana, ha proposto di aggiungere una nuova congregazione per i laici, poiché, essendo i laici in maggioranza nella Chiesa, è bene che abbiamo una congregazione per loro, dove si possa decidere, magistralmente, cosa è meglio per loro anche in tema di famiglia, di divorzio, di sacramenti e via discutendo. 
La proposta sembra davvero interessante, perché finalmente nella Chiesa si potrà parlare liberamente dei problemi dei fedeli senza far tutto dipendere dalla dottrina cattolica.
Non solo, ma anche le altre Congregazioni (per la Dottrina della Fede, per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, per la Cause dei Santi, per l’Evangelizzazione dei Popoli, per il Clero, per la Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, per l’Educazione Cattolica, per i Vescovi) dovranno tenere conto dell’esistenza e del parere della nuova congregazione.




Papa Bergoglio e il cardinale Oscar Rodriguez Maradiaga


Sesta notizia, sesto messaggio
Il miglior riferimento è un noto brano del discorso di Paolo VI per la chiusura del Vaticano II: “La religione del Dio che si è fatto Uomo s’è incontrata con la religione (perché tale è) dell’uomo che si fa Dio”.
Nessuna meraviglia quindi se quest’uomo che si è fatto dio abbia una sua congregazione in Vaticano, accanto a quelle che si occupano “del Dio che si è fatto Uomo”.
Al punto che ci sembra opportuno parafrasare un’altra frase di Paolo VI:
Dateci merito, voi umanisti moderni, e riconoscete che il nostro umanesimo è tale che noi più di tutti siamo i cultori dell’uomo, i cultori della democrazia, e pratichiamo più di tutti il principio che ogni potere viene dal popolo e non da Dio.


La settima cosa che ci ha colpito è la conferma battesimale ricevuta dal cardinale Sean O’ Malley per mano di “una pastora” metodista. 

Il cardinale, che fa parte degli otto consiglieri scelti da papa Bergoglio, ha partecipato ad una cerimonia ecumenica a Sudbury, nel Massachusetts, in occasione del cinquantesimo anniversario della chiesa locale. Alla presenza di 500 persone, che, in ricordo del loro battesimo, sono stati “unti” con una goccia d’acqua consacrata, il cardinale ha tenuto un’omelia e ha chiesto di essere “unto” anche lui. Sorpresa e compiaciuta, “la pastora” gli ha “unto” la fronte dicendo: “Ricorda il tuo battesimo e sii grato”; senza dimenticare di commentare, a parte, che il suo compiacimento era soprattutto dovuto al fatto che il cardinale “cattolico” avesse chiesto a “lei”, “una donna ministro”, di amministrargli questa specie di “sacramentale”.





Settima notizia, settimo messaggio
Il cammino ecumenico è inderogabile, perché il Signore ci vuole tutti uniti, quindi non perdiamoci in distinzioni ideologiche: siamo tutti fratelli,
amiamoci e vogliamoci bene così come siamo.
Questo permette ad ognuno di restare com’è e a tutti di apprezzare tutto.
Se i metodisti hanno piacere di avere tra loro un cardinale cattolico, chi siamo noi cattolici per insistere a chiamarli “eretici”, nonostante le loro profferte d’amore fraterno?


E per oggi ci fermiamo qui, al numero sette, già di per sé simbolo del disastro attuale sintetizzabile nel 70 volte 7.

Ci è stato insegnato che la Chiesa è la Sposa di Cristo, ma oggi, dopo il Vaticano II e, finalmente, dopo l’avvento di papa Bergoglio venuto per la fine del mondo, gli uomini di Chiesa hanno finalmente preso coscienza che essa sarebbe la meretrice dell’uomo.

Segni dei tempi?
E qual è allora il tempo che stiamo vivendo?
Non sembra logico supporre ragionevolmente che si tratti del tempo ultimo, del tempo che prelude a quell’avvento dell’Anticristo che sarà l’ultimo sussulto del demonio prima del giudizio finale?
E come si può rendere possibile l’avvento dell’Anticristo se non con la rinuncia della gerarchia cattolica a costituire “chi finora lo trattiene” (II Ts. 2,7)?
Già San Paolo, duemila anni fa, affermava: «Il mistero dell’iniquità è già in atto, ma è necessario che sia tolto di mezzo chi finora lo trattiene. Solo allora sarà rivelato l’empio … la cui venuta avverrà nella potenza di satana, con ogni specie di portenti, di segni e prodigi menzogneri, e con ogni sorta di empio inganno per quelli che vanno in rovina perché non hanno accolto l’amore della verità per essere salvi. E per questo Dio invia loro una potenza d’inganno perché essi credano alla menzogna e così siano condannati tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma hanno acconsentito all’iniquità» (II Ts. 7,12).

Ecco il tempo in cui viviamo: pieno di ogni specie di portenti, di segni, di prodigi menzogneri e soprattutto di ogni sorta di empio inganno. 
E dove possono ordirsi gli inganni “empii” se non all’ombra del “cupolone”, perché così siano meglio ingannati i cattolici e siano indotti a considerare che per essere salvi non ci sia più bisogno di accogliere la verità.


di Giacomo Devoto

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