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martedì 6 maggio 2014

Troppo potenti per chi?

«Il lato oscuro del Cammino neocatecumenale»

 Il Cammino neocatecumenale è un itinerario di formazione cristiana che viene accusata di aver comportamenti da vera e propria setta, incompatibili con la Chiesa cattolica, dal settimanale tedesco Die Zeit. Il movimento fondato da un pittore spagnolo, Kiko Argüello, è ormai diffuso in tutto il mondo  e rappresenta una potenza con cui anche Papa Francesco deve confrontarsi, nonostante sia il primo pontefice ad averlo criticato apertamente.



«Il lato oscuro del Cammino neocatecumenale»





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CAMMINO NEOCATECUMENALE - Il settimanale tedesco Die Zeit dedica una lunga inchiesta al Cammino neocatecumenale, l’itinerario di formazione cristiana fondato in Spagna da Kiko Argüello, e diffusosi in tutto il mondo negli ultimi decenni. Come rimarca Die Zeit, il Cammino Neocatecumenale è diventato uno dei movimenti spirituali più influenti del cattolicesimo, in una sostanziale oscurità visto il silenzio dei media sul tema.  In questo momento si contano più di 20 mila comunità del Cammino in circa 1300 diocesi, con una massa di fedeli imponente, pari ad un milione e mezzo di cristiani. Dopo la sostanziale legittimazione di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, il Cammino nocatecumenale può organizzare anche seminari con i preti, in quanto organizzazione laica. In Germania ce ne sono due, su un centinaio sparsi in tutto il mondo.  Questo movimento però viene accusato di essere una setta, ciò che non è consentito all’interno della Chiesa cattolica. I racconti dei fuoriusciti dal Cammino Neocatecumenale sono talvolta terribili, con sostanziali lavaggi del cervello e spoliazione degli averi.
LA SETTA DI KIKO - Il fondatore del Cammino neocatecumenale è Kiko Argüello, un pittore di Madrid che si è convertito ed è diventato un cantore dei poveri. La sua missione è una nuova evangelizzazione del mondo, che avviene attraverso questo momento ecclesiale che propone una fede da vivere in modo assai più aggressivo. Die Zeit raccoglie alcuni dei racconti dei fuoriusciti dal Cammino. Uno degli elementi ricorrenti è la liberazione dai cosiddetti idoli, ovvero i beni materiali che deviano la vita dei fedeli. Si tratta di consegnare anche cifre imponenti al Cammino neocatecumenale, che tra l’altro chiede una somma pari al 10% dello stipendio, lordo. Le risorse dei seguaci della comunità vengono così gestite dal catechista, e a Die Zeit un paio di donne raccontano di aver perso così praticamente tutti i loro risparmi. Un altro punto controverso è la pratica di esorcismi, in cui le donne hanno confessato al settimanale tedesco di esser state costrette a subire violenze psicologiche molto gravose. Comportamenti che trovano un’eco su diversi siti di internet dedicati a questo culto.
IL CARDINALE, IL PAPA E IL CAMMINO NEOCATECUMENALE - L’inchiesta da Die Zeit è nata grazie all’eco creatasi in Germania dopo le dichiarazioni dell’ormai ex cardinale di Colonia Meisner in un incontro col Cammino neocatecumenale. Il porporato, ora andato in pensione, aveva detto che una famiglia così cristiana come quella racconta nel movimento di Kiko Argüello vale tre musulmane. Parole che hanno scatenato una forte polemica, e che hanno evidenziato il forte legame tra la guida della diocesi più importante della Germania, e il movimento ecclesiale.  Il primo contatto tra Meisner e il Cammino è successo a Berlino, quando i fedeli del movimento gli hanno donato 60 mila marchi tramite la spoliazione dei loro idoli. Una donazione che ha così impressionato Meisner da aver dimezzato i suoi risparmi, liberandosi come loro da ciò che lo allontanava dalla fede. Il cardinale ha poi spesso difeso il Cammino dalle critiche del Vaticano, sopratutto dai vescovi italiani, come il Cardinal Martini, che accusavano questo movimento di esser praticamente un culto evangelico, in particolare nello svolgimento della liturgia. Papa Giovanni Paolo II e Benedetto XVI hanno invece difeso e sostenuto il Cammino Neocatecumenale, anche alla luce del suo crescente consenso all’interno della Chiesa. Pochi mesi fa però Papa Francesco ha criticato pubblicamente questo movimento, una prima volta che però secondo Die Zeit non avrà un vero seguito. Il movimento di Kiko Argüello è troppo potente anche per il nuovo pontefice, che non avrebbe la forza di contrastarlo secondo il settimanale tedesco.

di   - 06/05/2014 -

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