ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 26 giugno 2014

Petita iuvabunt?


Petizione internazionale: “Papa Francesco, La preghiamo, incontri i Fondatori”

Partecipiamo anche noi alla Petizione internazionale al Papa per i Francescani dell'Immacolata. Richiamo l'attenzione sulla lettera del novizio pubblicata di seguito all'appello rilanciato anche da Antonio Socci dalla sua pagina Facebook [qui]

Supplica al santo Padre affinché voglia incontrare i Fondatori FI

Cari fratelli in Cristo, ecco a seguire una nuova petizione internazionale indirizzata direttamente al nostro amato papa Francesco. Domando a tutti voi di attivarvi numerosi per questa iniziativa.
Caro papa Francesco, siamo cattolici provenienti da diversi continenti, con eredità differenti, come anche differenti sono i cammini spirituali. Siamo accomunati dall'obbedienza all'autorità religiosa, dalla passione per la Madonna, l'imitazione di san Francesco e l'amore per Nostro Signore Gesù Cristo.
Abbiamo ricevuto larghe benedizioni dal carisma e dall'esperienza dei frati Francescani dell'Immacolata. Le nostre vite sono cambiate, i nostri cuori battono quando vedono quegli abiti celesti, il nostro desiderio ardente è la santità e la diffusione del sovrabbondante amore del Misericordiosissimo Cuore di Gesù. Sappiamo che è stato Lei a permettere e sovrintendere al commissariamento dei FFI.
Noi vogliamo obbedirle ma le nostre anime sono come strette tra spine di confusione e tristezza perché un fiorente Ordine religioso si sta sgretolando, i suoi Fondatori vengono trattati come la parte colpevole senza che vi sia nessuna accusa chiaramente dimostrata. Per questo noi Le scriviamo come alla nostra unica speranza. Sappiamo che Lei è stato informato del fatto che l'Istituto ha preso una deriva cripto-scismatica e che, all'interno di questo, vi è stata un cattivo governo (amministrazione) e cattivi comportamenti. Crediamo fermamente che queste accuse sono imprecise e che le fonti che Le stanno fornendo queste informazioni non sanno descrivendo i fatti in modo imparziale.
Con questa lettera noi La preghiamo, come figli davanti al loro padre, di incontrare personalmente padre Stefano M. Manelli e padre Gabriele M. Pellettieri, i fondatori dei Francescani dell'Immacolata. La supplichiamo almeno di offrire a questi due uomini un'ora del Suo prezioso e tempo e se si renderà conto che si tratta di due ostinati peccatori e non veri uomini di Dio, non meriteranno per questo ancor più la Sua misericordia?

Ma se troverà che hanno agito in buona fede e si renderà conto che le informazioni che ha ricevuto non erano vere, restaurerà la loro famiglia religiosa? Si preoccuperà anche di quello che sta succedendo alle Suore Francescane dell'Immacolata?
Caro Papa Francesco, stiamo imparando a sentirci felicemente sorpresi e commossi dalle Sue azioni. Speriamo che Lei ci possa sorprendere ancora. Offriamo per Lei tutte le nostre preghiere, sofferenze e buone opere. In Corde Matris.
PS: il responsabile del sito ha proposto di scrivere all'inizio, prima di proporre la supplica al Papa, che quella che segue è una petizione rivolta al santo Padre e si tratta di un'iniziativa lanciata dal sito anglofono http://pray4thefriars.wordpress.com/ tradotta in italiano in modo da permette un'adesione anche trai fedeli in Italia.
L'adesione consiste nell'invio del testo firmato o all'indirizzo email della Segreteria di Stato: vati023@genaff-segstat.va oppure a quello della Sala Stampa vaticana: lombardi@pressva.va.

LETTERA DI UN NOVIZIO

Sono il novizio che ha partecipato all'incontro del pontefice con i F.I.
A seguito di alcune ricostruzioni false passate alla stampa da una fonte "interessata" ad accreditare una certa visione dei fatti (una mia uscita dai F.I. stessi dovuta a una presunta contrarietà al Concilio Vaticano II), voglio solo testimoniare la verità:
- al Santo Padre, rimanendo in ginocchio e con molta emozione, ho detto: “Santità, come un figlio al padre: la prego il mio cuore è lacerato, abbiamo bisogno di pace, parli con padre Stefano Manelli.”. Poi mi sono alzato e ho detto: “Prego e soffro per Lei”. Il Santo Padre ha annuito ma non ha detto nulla;
- al padre maestro ho motivato la mia uscita, parlandogli in coscienza e con cuore aperto, di un forte malessere fisico e mentale e di preoccupazioni di ordine spirituale per la drammatica situazione conflittuale nell'Istituto, e la mia sfiducia in una risoluzione positiva di questa vicenda. Ho parlato chiaramente con il padre maestro in questi mesi difficili, e ci siamo lasciati con un abbraccio di pace, con un augurio di ritrovarci in tempi migliori, e con promesse reciproche di preghiere.
In fede Matteo Momi

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