ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 4 luglio 2014

Rigetto?


IL SACRO COLLEGIO CARDINALIZIO RIGETTA LA RELAZIONE DEL CARD. KASPER, relazione radicale e rivoluzionaria per la profanazione (ulteriore) dei Sacramenti. Informazioni, felicitazioni e precisazioni

«Vidi poi salire dalla terra un’altra bestia, che aveva due corna simili a quelle di un agnello, che però parlava come un drago. […] Ma la bestia fu catturata e con essa il falso profeta che alla sua presenza aveva operato quei portenti […]. Ambedue furono gettati vivi nello stagno di fuoco, ardente di zolfo […] E il diavolo, che li aveva sedotti, fu gettato nello stagno di fuoco e zolfo, dove sono anche la bestia e il falso profeta: saranno tormentati giorno e notte per i secoli dei secoli». (Apocalisse 13,11; 19,20; 20,9-10)

«Ci sarà presto un grande scisma, pregate per le decisioni che deve prendere papa Francesco». (Dalle presunte apparizioni di Zaro)

Una considerazione intelligente (d’una intelligenza, cioè comprensione, che brilla nelle tenebre attuali. Tenebre che, anche quando non sono sui principi, comunque sono diffusissime al livello applicato della realtà concreta; sicché i principi, anche quando buoni, restano tra le nuvole). «Oggi […] la problematica […] dei documenti del Vaticano II è divenuta cosa quasi di secondo ordine, riservata agli specialisti, poiché la pratica della fede in seno alla Chiesa Cattolica ulteriormente “aggiornata”, ha ormai scavalcato a piè pari, e di gran lunga, i limiti dell’eterodossia… [Bisogna dunque muoversi] nel modo consentito da questi tempi di apostasia, nei quali non sono più valide [certe] impostazioni […] di tutt’altro tempo». (G. Devoto, in un articolo piuttosto recente sul sito torinese Una vox. Pur restando, ovviamente, l’indefettibilità – ovvero perennità – della Chiesa: e tali dati, questo ontologico e quello storico, sono i due elementi cui guardare insieme, con sguardo ampio e vero equilibrio, ndr).

S.S. Apostoli Pietro e Paolo 2014


IL "PAPA OMBRA"?
Chi comanda oggi in Vaticano?
Chi ha fatto conoscere subito
a un Vescovo dell'altra parte del mondo
l'influente "illuminato" Scalfari?
I lettori attenti ricorderanno la previsione che era stata espressa su queste colonne nell’articolo dell’11 febbraio corrente anno: «Probabilmente, il Sinodo sulla famiglia (ormai vicino) darà una risposta abbastanza significativa a questa cruciale domanda». Sarà, insomma, “l’ora della verità”. Il che può essere un’applicazione della previsione che una decina d’anni prima era stata espressa nel nostro ambiente, ad esempio al tempo del libro Non disprezzate le profezie, per cui l’esplosione risolutiva della situazione attuale, da noi attesa sostanzialmente a breve – un’esplosione dolorosa ma benefica, resa dai liberi arbitri pressoché necessaria quantunque almeno diminuibile – plausibilmente sarebbe stata collegata all’alzarsi delle richieste dei Poteri mondani, che ormai non si accontentano più della cinquantennale linea del compromesso.

Più volte ci siamo chiesti se ci sarebbe stata prima o poi una polarizzazione, duratura, tra moderati e progressisti; e ancor più spesso abbiamo manifestato dubbi sulla realizzabilità della tenace volontà benedettiana di evitare rotture. D’altro canto, uno scisma non è certo uno scherzo. Ma ha colpito qualcuno di noi quanto diceva un predicatore il Giovedì Santo di quest’anno: cioè l’osservazione per cui il commovente (e abusato) «che siano una sola cosa» il Signore Gesù lo ha detto dopo che Giuda è uscito (pur avendo Egli fatto di tutto perché, quando sarebbe venuta l’ora del ritorno dalle tenebre alla realtà, in Giuda prevalesse – come accadde in Simon Pietro – non la disperazione egoista e suicida ma il dolce ricordo dell’Amore di Cristo, Amore più grande anche di quanto l’Apostolo traditore aveva fatto); lo ha detto con Giuda fuori.

Sempre a inizio anno ci è venuto immediatamente il pensiero se la pace franceschiana non fosse stata in procinto di fare la fine della sue colombe, come suggerito nell’articolo della Candelora; prevedendo che papa Bergoglio avrebbe dovuto fare una scelta in ogni caso pesante, dagli effetti dirompenti: diciamo, simbolicamente, tra il card. Kasper e la Madonna di Fatima (entrambi da lui richiamati nel primo Angelus). C’è una via mediana, o comunque una terza via? Forse soltanto il ritorno in Argentina, anche viste le condizioni di salute.

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IL CONCLAVE NEI VOLTI.
Quello del Vice Decano,
il progressista curiale card. Re...
Proprio le settimane seguenti, al Concistoro segreto in vista del Sinodo sulla Famiglia, tale previsione ha avuto una clamorosa conferma (che invano si è tentato di occultare, pur essendo la massa quanto di più manipolabile ci sia… e quando è arrabbiata, più o meno, come di questi tempi “grillini”, si fa manipolare anche meglio).

Nei mesi successivi le conferme si sono sommate e sono emersi ulteriori dati; i più gravi dei quali riteniamo – nella libertà da ogni complesso: dalla gabbia (qui di gran lunga prevalente) del moderatismo e dalla gabbia (non di rado superficiale) dell’estremismo – che oggi non siano ancora da pubblicare. Soprattutto non si vede, nonostante il passare dei mesi, nonostante i plurimi avvertimenti in privato (evangelicamente graduali ma molto seri), alcun segno che siano disposti a retrocedere; mentre lo scandalo comunque si sta allargando, per via mediatica, a macchia d’olio: sicché occorre, certo con pazienza e ponderazione, una determinazione non inferiore e anche (purtroppo) un grido d’allarme corrispondente.

Ma leggiamo dalla penna di un giornalista davvero indipendente e intellettualmente onesto cosa è accaduto: Concistoro segreto: cosa accadde.

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Salutiamo con gioia una reazione che, pur non essendo del tutto inedita (abbiamo in mente tre precedenti analoghi, nella seconda metà del XX secolo; in ciascuno dei quali, peraltro, sembra che i tre Pontefici ebbero poi a pentirsi – almeno in parte – di aver proceduto in tali passi nonostante questa manifestata contrarietà di fondo), nondimeno presenta, per la sua estensione e anche per il suo vigore, qualche sorprendente carattere di positiva novità. Al punto che qualcuno si è chiesto se il sollecito e solenne dissociarsi di qualche Cardinale tutt’altro che “conservatore”, come dicono, non sia stato dettato anche dall’impressione della legnata in arrivo: un’impressionata valanga a fronte della quale diversi ecclesiastici (progressisti o di regime) sono corsi ai ripari, in vari modi.

Nel comportamento, stavolta davvero da Porporati, dell’insieme dei Principi della Chiesa rileviamo, sursum corda, un riflesso della indefettibilità della Chiesa. Beninteso: è una immortalità, un confortante permanere, che pure storicamente – fede e ragione – non ha impedito, di fatto, che Pietro (o piuttosto Simone) rinnegasse Nostro Signore Gesù Cristo propter metum, per paura; che egli ad Antiochia sbagliasse pubblicamente; che ci fosse la straordinaria, offuscante e devastante crisi ariana; che ci fosse il grande scisma d’Occidente; che un Papa, S.S. Paolo VI, dicesse pubblicamente con accenti autocritici: «Noi forse siamo stati troppo deboli e imprudenti»; che un Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, poi asceso al Soglio di Pietro, sulla scorta del materiale che gli arrivava in Congregazione da tutto il mondo relazionasse, ripetutamente e con affermazioni anche molto forti, su situazioni massicce (ed oggettivamente extra-ordinarie) di crisi dell’ortodossia, ovvero dei contenuti dottrinali della fede (vale a dire il campo primario: come l’alfabeto di base di ogni discorso cristiano, proprio le fondamenta della casa, le radici stesse della pianta)…

Tra i diversi interventi che si segnalano positivamente alla nostra attenzione spicca, in particolare, quello del card. Ruini: un intervento da un’ora di applauso in piedi (ma anche due ore di applauso in piedi). Il che è ancora più apprezzabile per la circostanza del provenire di una tale testimonianza da un ecclesiastico di chiara formazione moderna. Infatti il prelato ha avuto il coraggio di andare contro, “a viso aperto”, la tirannide dell’ideologia conciliare (all’insegna, quantomeno, del buon senso naturale e del realismo cattolico). E ha fatto giustizia della solita vecchia menzogna: sono stati i tradizionalisti! Ora, noi – stando sulla breccia ormai da parecchi anni – siamo alquanto disincantati anche sul mondo considerato (a ragione o a torto) tradizionalista; ma identificare l’opposizione alla “linea Kasper” e il famigerato “tradizionalismo” ha senso quanto ne aveva la famosa scusa dell’Unione Sovietica: le cose vanno male? Ci vuole il Socialismo! È colpa della Reazione! Ma… il Socialismo c’è già (da un pezzo, domina da cinquant’anni)… e i reazionari sono in Siberia… Più Socialismo ancora! Più in Siberia ancora! Infatti non pensiamo proprio che l’ottantacinque per cento (almeno) dei Cardinali, quanti il Presidente emerito della Conferenza Episcopale Italiana ha testimoniato (peraltro in maniera tagliente) essere stati contrari alla relazione del card. Kasper, siano “tradizionalisti”… E infatti in seguito alcuni organi di stampa, pur schierati, hanno un po’ ripiegato su una non certo esatta, ma un po’ meno ridicola, attribuzione di tali contrarietà anche alla Curia Romana (ma non ha votato in maggioranza per Bergoglio?) e ad imprecisati “episcopati ultra-conservatori (?)”. È pur vero che spesso il Nemico tenta di dividere, anche sotto apparenza di bene e anche con ragioni in sé buone, quindi bisogna essere cauti, responsabili, e stare attenti alla tentazione di “partire in quinta”; ma non si può vedere soltanto la preoccupazione per la facciata ecclesiale – preoccupazione che pure va compresa – elevandola a un assoluto e sacrificandole come nulla fosse l’onestà intellettuale e la sana ragione. Sicché, diciamo le cose come stanno: cos’è che “divide la Chiesa”?

...e quello del neoeletto Bergoglio.
E come si spiega una reazione del genere? Forse con il fatto che è proprio sulla morale, cui di per sé la questione dei “divorziati risposati” e categorie simili attiene, che gli ultimi Pontificati hanno “tenuto duro” (non soltanto Benedetto XVI ma anche Giovanni Paolo II e anche Paolo VI). Tant’è che ci sono pervenuti in redazione più testi di papa Giovanni Paolo II, apertamente contrari a quanto detto da Kasper. Inoltre, qui non si tratta di generici peccati ma del caso, oggettivamente peggiore e con una disciplina a sé, dei pubblici peccatori; presumibilmente, la questione è stata riconosciuta da questi uomini di Chiesa come fondata chiaramente e direttamente sulla Parola di Dio (che allora si potrebbe manipolare a piacimento anche su qualsiasi altro punto); e c’è di mezzo anche la profanazione (automatica, sistematica, generalizzata) dei Sacramenti, con il darli a chi non è nelle condizioni previste, nelle debite disposizioni, per riceverli. Sicché la rottura qui è stata evidente a molti, che si sono levati (finalmente!) sostenendosi l’un l’altro (finalmente!), e qui i martiniani si sono trovati isolati.

Il che la dice lunga – pur essendo anche questi, d’altro canto, discorsi complessi – sull’acume, la competenza o l’onestà intellettuale di quei progressisti o ratzingeriani voltagabbana che, oltretutto in maniera tutt’altro che cavalleresca, si sono premurati di ridicolizzare ogni preoccupazione sul nuovo Pontificato (da cui è venuta la relazione introduttiva affidata proprio all’eterodosso card. Kasper) come mera questione, tutte e sempre indistintamente, di mozzetta, ermellino e pizzi. Quando, peraltro, proprio sotto il Papa povero è stato premiato con la Porpora quel Prelato che indossò pubblicamente gli “orpelli” da Cardinale ancor prima di venir creato tale!

Per tutte queste ragioni, prendiamo atto che una tale “levata di scudi” rappresenta in ogni caso un avvenimento storico. Ne ringraziamo il Buon Dio; e mentre speriamo che la Madonna di Fatima, cui bene o male il Pontificato bergogliano è stato comunque consacrato, intervenga come Lei sa fare, preghiamo per la perseveranza delle Loro Eminenze.

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Queste felicitazioni, che esprimiamo e condividiamo di cuore, non ci impediscono tuttavia di vedere anche gli aspetti ben dolorosi. Ecco alcune dolenti note:

1)Ancora il Sinodo sulla famiglia ha da essere celebrato, certamente: e dare automaticamente per buono quel che dicono i mass-media sarebbe da sprovveduti e superficiali, da succubi e trascinati dalla mentalità mondana, da tristi conformisti incapaci di resistere alla cultura dominante, pensando e sentendo controcorrente. Ma non si può neppure compiere l’errore per difetto, poiché alcune cose sono già un fatto. Portiamo due esempi.

Nell’immediatezza della vicenda in oggetto un prelato, appartenente a una delle aree ecclesiastiche vistosamente penalizzate nell’ultimo Concistoro pubblico (esattamente al contrario di come ha proceduto S.S. Benedetto XVI), intervenne pubblicamente sui temi in esso trattati; guardacaso: dicendo esattamente il contrario del suo referente e parlando esattamente sulla linea del card. Kasper. Una volta si diceva che i topi abbandonano la nave che affonda (come corrono a pensare, perché in realtà questa Nave nonostante tutto si salverà e magari affonderanno loro); e comunque, se ne evince un rovinoso effetto di trascinamento della presunta linea vincitrice.

Il secondo esempio è ancora più certo, più dimostrabile: il commento del noto padre Livio alla vicenda - purtroppo largamente di pubblico dominio - della telefonata bergogliana a una signora argentina su questo tema scottante (intervento certamente non ufficiale e forse mal riportato, se non addirittura un tranello teso ad arte, ma come minimo imprudentissimo: spaventosamente in contrasto, di certo e non per la prima volta, con il suo dovere di stato). Tentando di gettare acqua sul fuoco, e anche di ribadire qualche punto fermo (evidentemente pericolante), padre Livio ha detto: se qualche Assise autorevole cambierà la disciplina a riguardo allora sì, ma ad oggi la regola ufficiale della Chiesa sulla Comunione (e la confessione) ai “divorziati risposati” è questa e non può cambiare per una presunta telefonata. Dunque, no ma soltanto per oggi? No oggi, e domani non si sa? Dunque è una regola che potrebbe essere soltanto provvisoria? Anche su questo si può cambiare? Non è già creare un’aspettativa? Non è già indebolire una regola così importante?

Anche questo, caro padre Livio e caro Tornielli, è “Effetto Bergoglio”. Anche questo, per nulla lodevole e assai criticabile (con buona pace della zelante repressione di padre Livio, uomo di Chiesa per altri versi meritevole, d’ogni cenno di critica verso il Pastore idolo. Ad esempio affermando espressamente che occuparsi della Chiesa spetta al Papa e non a loro, ai critici: così mostrando di lodarlo tanto e seguirlo poco, giacché proprio il mitico Papa Francesco ha detto più volte – senza prudenti precisazioni e con grande enfasi – che tutti dobbiamo occuparci della Chiesa, tutti! Capito, padre Livio? Invece di fare a papa Francesco una lode sperticata dietro l’altra, gli ubbidisca! Capito?).

2)E’ oggettivamente gravissimo che al card. Kasper, le cui idee erano notorie, sia stata prima affidata una relazione del genere; poi gli sia stato permesso di continuarla, e pure difenderla, anche dopo che svolgendola era uscito dai retti binari (su una tale materia); e infine che in un’intervista al Corriere della Sera, in cui peraltro Sua Santità Francesco si lamentava d’essere spesso frainteso e confessava di non intendersi molto di bioetica (!), una relazione così scandalosa sia stata persino lodata (pur con il dubbio di quanto valgano le lodi di certi gesuiti: cfr. Cosa pensa davvero S.S. Papa Francesco?). Anche in base al regolamento dei Sinodi, su ciò che è contrario a quanto dalla Chiesa già definito non dovrebbe essere neppure consentita la discussione! Aver fatto l’esatto contrario, calpestando ogni regola che la Chiesa ci ha dato, è da umile fraticello francescano o ne è esattamente il contrario?

BERGOGLIO DA ARCIVESCOVO DI BUENOS AIRES.
Da cui è tutto un coro di "non lo riconosciamo...
Non le idee ma il tipo umano",
quello che attira la simpatia delle folle.
Così – se si ostinerà su questa strada – del nuovo Papato non tendono a prevalere gli aspetti che eventualmente avrebbero potuto essere interessanti, dal rilancio della missione al rilancio del confessionale (sperando non profanato, abbiamo presto precisato), dall’esaltazione pastorale della Divina Misericordia a quella delle tradizionali devozioni popolari, dall’utile calore umano dei latinoamericani alla diffusa carica di simpatia (anche tra “i lontani”) dei fraticelli francescani, senza dimenticare il ricorrente richiamo alla presenza di Satana e contro il male capitale della mondanità spirituale nella Chiesa. Così questi elementi tendono a incanalarsi non su una via rassicurante, ma in una direzione segnata dagli aspetti più inquietanti; che – continuando così e Provvidenza permettendo – s’incamminano a prevalere.

3)Gli elementi in oggetto nel presente articolo, pur gravissimi quelli negativi e pur di conforto quelli buoni, non sono del tutto nuovi.

Certo che sì, è un enorme scandalo (in senso evangelico): ma quanti scandali, anche direttamente contro la fede, abbiamo già visto in questi anni? Non è accaduto nei decenni scorsi che nella Basilica di Assisi siano stati persino sgozzati i polli, in onore degli dei pagani? (Quantunque ci arrivino, a più riprese, voci plurime di qualche discreto ripensamento – negli ultimi anni – di chi convocò quell’incontro: ci dev’essere qualcosa di vero… Ma sarebbe stato bene chiarire preliminarmente, e senza fretta, gli aspetti di questo genere). E se è vero, come è vero, che S.S. Giovanni Paolo II ripetutamente e autorevolmente ha insegnato l’esatto contrario di quel che ha detto il card. Kasper, è vero anche che proprio Giovanni Paolo II lo ha creato Cardinale: sebbene il teologo tedesco già avesse manifestato ombre tali che la sua creazione cardinalizia venne accompagnata, contraddittoriamente, da una inedita lettera di richiamo dottrinale, del medesimo Pontefice che contestualmente gli dava la Porpora! È chiaro (per gli “addetti ai lavori” però) che una siffatta nomina più che voluta è stata subita; ma come vanno a finire in genere queste cose? Che i tenui “paletti” si perdono per strada, le “aperture” ufficiali (al male più radicale) restano.

Anche la sacrilega profanazione dei Sacramenti, non dilaga forse da anni? E' anche vero che un’approvazione ufficiale di Roma, pur illegittima e invalida, rappresenterebbe un ulteriore “salto (in basso) di qualità”. Ma al fondo, non è già una realtà in atto? Con quanta opposizione? Cfr., ovviamente a titolo esemplificativo, questi nostri due precedenti “pezzi”: L'abominio della desolazione nel Luogo SantoAltro ricorso all'Autorità ecclesiastica. Forse il Signore permette queste cose nella Sua Chiesa proprio per scuoterci, per farci andare alle radici di questi disastri ecclesiali.

E quante volte abbiamo visto partire nella giusta direzione e poi, appena se ne affacciavano i costi (spesso anche soltanto paventati), tornare indietro! “Abbiamo scherzato”. Povera perseveranza…

Che la Madonna di Fatima, conservatrice del dogma della Fede, Sant’Ireneo, Sant’Atanasio, il Beato Pio IX e tutti i Santi combattenti per l’ortodossia, i Santi Pietro e Paolo, vengano in nostro soccorso! Dunque quest’estate, anche nei buchi di tempo (che, a dispetto della moderna frenesia attivistica, non sono sempre una sfortuna da diminuire il più possibile, bensì, nella saggezza, una preziosa opportunità per fermarsi un po’ e applicarsi di più alle cose buone per le quali nel corso dell’anno si ha poco tempo), stiamo con la corona in mano (anche a casa, tra il verde…) a pregare, nell’attesa del probabile "autunno caldo", per la Chiesa, per il Sacro Collegio Cardinalizio, e perché il Capo Invisibile del Corpo Mistico ci mandi “Enoch ed Elia”.

www.cattolicitradizionalistimarche.org

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