ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 1 agosto 2014

Dai profeti del dialogo e della misericordia,

una nuova brillante iniziativa: Enzo Bianchi minaccia azioni giudiziarie contro Riscossa Cristiana 

Sulla scia di più illustri amici, ora è il nostro turno come bersagli della nuova offensiva progressista: la minaccia di azioni giudiziarie. Al di là dell’inconsistenza delle accuse, è interessante notare come chi manca di argomenti ricorra alle intimidazioni. E il diritto di cronaca, di critica, di libera discussione? Già, la legge è uguale per tutti, ma “alcuni sono più uguali degli altri”…

di Paolo Deotto
zzghigliottina
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Questa lettera è arrivata poco fa (inizio a scrivere queste note alle 19.50) sulla casella di posta di Riscossa Cristiana:
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Scrivo in nome e per conto di Enzo Bianchi, priore del monastero di Bose.
Il sito riscossacristiana.it da Voi gestito contiene numerosi articoli diffamatori nei confronti del priore, della comunità e del monastero di Bose tanto per il contenuto, quanto per le modalità espressive ed i toni.
Anche in considerazione della non veridicità di molti dei fatti riportati, gli articoli in questione si caratterizzano come lesivi dell’onore e dell’immagine dei miei clienti.
Oltre all’aspetto della diffamazione, il sito Internet da voi amministrato – che, a partire dalla home page, contiene numerose immagini del priore Enzo Bianchi utilizzate senza alcuna autorizzazione, con l’aggravante dell’uso in senso dispregiativo – si connota quale illecito in quanto lesivo del diritto all’immagine tutelato dall’articolo 10 del codice civile e dall’articolo 96 della legge n. 633/1941.

In particolare, gli articoli ai quali facciamo riferimento sono contenuti e linkati nella pagina http://www.riscossacristiana.it/?s=bianchi
 Sulla scorta di queste premesse, Vi invito e formalmente diffido a voler immediatamente cessare ogni utilizzo dell’immagine del priore Enzo Bianchi ed in generale delle immagini attinenti al monastero di Bose, nonché a voler eliminare dal sito Internet tutti gli articoli di contenuto diffamatorio, con espressa diffida dall’inserirne di ulteriori.
Qualora non provvediate entro il termine di otto giorni dal ricevimento della presente, adirò le competenti autorità giudiziarie a tutela degli interessi dei diritti del mio assistito per ottenere l’inibitoria delle condotte illecite ed il risarcimento dei danni.
Distinti saluti.
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Avv. Andrea Castelnuovo
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E’ così adesso è il nostro turno. Dopo la querela per diffamazione contro il direttore di Corrispondenza Romana per un articolo sul Collegio Capranica, dopo la minaccia di querela da parte di p. Bruno contro Colafemmina (di entrambe si parla nell’articolo che potete leggere cliccando qui), ora tocca a noi, che, criticando legittimamente le opinioni espresse dal sig. Enzo Bianchi e avendo utilizzato immagini che chiunque può reperire su Google, ora siamo minacciati di azioni giudiziarie.
Perfetto. Come in ogni buon romanzo giallo, vedremo chi sarà la prossima vittima.
Intanto urge chiarire un particolare, diciamo così, “tecnico”. La lettera sopra riportata è indirizzata anche all’amministratore della società Lepanto srl, titolare del dominio internet riscossacristiana.it. Specifico allora che:
-          Tutto ciò che viene pubblicato sul sito Riscossa Cristiana, è deciso dal sottoscritto direttore, Paolo Deotto. Naturalmente sarà mia cura scrivere allo studio legale Castelnuovo per fornire il mio indirizzo, telefono, eccetera. Ripeto: ogni riga pubblicata è decisa dal direttore, Paolo Deotto.
Chiarito ciò, nella sostanza c’è ben poco da dire. Pur non essendo avvocato, mi risulta difficile capire dove possa configurarsi una diffamazione quando si esprime una critica alle opinioni di una persona, nonché delle critiche a scelte religiose, o ideologiche, o come vogliamo chiamarle, operate e pubblicizzate da una comunità ben nota, e le cui regole sono note a tutti. Mi sfugge del tutto come un’immagine possa essere usata “in senso dispregiativo”, immagini peraltro che chiunque può trovare su Google o su altri motori di ricerca.
Il sig. Enzo Bianchi è una persona a tutti nota e quindi la sua immagine è mille volte riportata su organi di stampa, siti, blog. Se è intenzione del sig. Enzo Bianchi intraprendere azioni giudiziarie contro tutti coloro che hanno pubblicato l’immagine del suo volto, gli facciamo tanti auguri perché lo aspetta un lavoro titanico.
Ciò che non sfugge invece in questa vicenda è il tristissimo clima in cui sta finendo la nostra Italia, un tempo Nazione libera. Alla libera discussione, al confronto, anche duro ove necessario, delle idee, si sostituisce il ricorso all’autorità giudiziaria. Si minacciano le querele e le richieste di danni. Certo, nessuno finisce in gattabuia per il reato di diffamazione (che peraltro va provato davanti a un giudice…), ma intanto si minaccia anche la bella stangata economica. “Ti chiederò il risarcimento dei danni!”. E poi, francamente, quanto alla galera, vedremo. La legge è uguale per tutti, mai alcuni, è ben noto, “sono più uguali degli altri”…
È molto interessante notare che queste iniziative partono proprio da quella parte che ci tiene a definirsi progressista, e nella fattispecie anche “misericordiosa” e che invece sfugge al confronto delle idee e preferisce rifugiarsi nella minaccia giudiziaria. Legittimisti fino in fondo, niente da dire…
Provate a immaginare cosa succederebbe se uno di noi biechi conservatori o criptolefebvristi o che altro intentasse un’azione giudiziaria contro gli innumerevoli organi di stampa o siti internet che ci additano quotidianamente al pubblico disprezzo. Ricordo, tanto per fare un esempio, che alla Marcia per la Vita del 2012 ci furono giornalisti che dalla loro fervida fantasia partorirono la presenza alla Marcia di “gruppi neonazisti” e accusarono gli organizzatori della Marcia di “criminalizzare le donne”.
Un po’ di tempo fa (non ricordo con precisione) su un sito dell’Anpi venni definito come “un pericolo per la democrazia” perché avevo criticato la pubblicazione del famoso libretto di propaganda omosessualista “Piccolo Uovo”. E di altri esempi se ne potrebbero fare tanti. In tutti i casi, abbiamo sempre risposto con la penna, o con la tastiera, se preferite; non certo col tintinnio delle manette…
Insomma, viva l’Italia libera e viva la nuova chiesa della misericordia.
Naturalmente vi terremo informati sugli sviluppi di questa vicenda.
A tutti un cordiale saluto dal vostro direttore, per ora ancora uomo libero.
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Paolo Deotto, direttore del sito Riscossa Cristiana
http://www.riscossacristiana.it/dai-profeti-del-dialogo-della-misericordia-una-nuova-brillante-iniziativa-enzo-bianchi-minaccia-azioni-giudiziarie-contro-riscossa-cristiana-di-paolo-deotto/

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