ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 2 settembre 2014

“Non siamo più nel Medioevo”?


La Chiesa danzante


Quando parli del rito tradizionale cattolico ti senti rispondere che “non siamo più nel Medioevo”; se però ti attardi sull’estraneità della ritualità cattolica rispetto alle danze, subito ti citano il re Davide: un figuro storicamente poco documentato di tremila anni fa. Boh.
Io so solo che il paradigma della danza sacra è sempre stato quello dell’invasamento spirituale: poco contemplativo, moralmente ambiguo, tendenzialmente anomico se non antinomico.
Dai baccanali a Nietzsche, dall’Africa alla Grande Mela, dall’animiso al pentecontalismo, passando per la Puglia tarantina: non si sgarra.
Per carità, forse la simbolica ha perso senso, oppure le semantiche del corpo si son trasmutate (dichiaro però che un lustro di studi fenomenologici – che di corpi vorrebbero dirsi intenditori – non mi hanno restituito tali risultati): allora tutto sia permesso.
Diversamente, qualcuno vigili, se può.

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