ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 2 settembre 2014

Turarsi gli occhi



di don Matthias Gaudron FSSPX 1

fulmine su san pietro

Questo scritto è stato estratto dall'opera Catéchisme catholique de la crise dans l'Église(«Catechismo cattolico della crisi nella Chiesa»), un libro compilato in forma di domanda e risposta riguardante la crisi terribile che attanaglia la compagine umana della Chiesa cattolica. Seppure in modo sintetico, l'Autore fornisce una descrizione delle cause di questa crisi di fede e traccia brevemente il profilo di chi ne è responsabile.

l Attualmente, c'è una crisi nella Chiesa cattolica?

Bisognerebbe turarsi gli occhi per non vedere che ai nostri giorni la Chiesa cattolica sta subendo una crisi gravissima. Negli anni '60, all'epoca delConcilio Vaticano II (1962-1965), si sperava in una nuova primavera per la Chiesa, ma è venuto il contrario. Diverse migliaia di preti hanno abbandonato il loro sacerdozio, mentre migliaia di religiosi e di religiose sono tornati alla vita secolare. In Europa e in Nord America le vocazioni sono diventate rare e non si possono più contare i seminari, i conventi e le case religiose che hanno dovuto chiudere i battenti. Molte parrocchie sono rimaste senza sacerdote e diverse congregazioni religiose hanno dovuto abbandonare un numero impressionante di scuole, di ospedali e di case per anziani. «Da qualche fessura,il fumo di Satana è entrato nel tempio di Dio»: questo fu il lamento di Paolo VI (1897-1978), il 29 giugno 1972 2.

il fumo di satana nel tempio di dio

l Si sa quanti preti hanno abbandonato il loro sacerdozio negli anni '60?

Nell'insieme della Chiesa, tra il 1962 e il 1972, 21.320 preti sono stati ridotti allo stato laicale. In questo numero non sono compresi  quelli che hanno trascurato di chiedere una riduzione ufficiale allo stato laicale 3Tra il 1967 e il 1974, da 30.000 a 40.000 sacerdoti hanno abbandonato la loro vocazione. Questi fatti catastrofici possono essere paragonati solo agli avvenimenti che hanno accompagnato la sedicente «Riforma» protestante del XVI secolo.

 l C'è un disastro analogo anche nelle congregazioni religiose?

 All'inizio degli anni '60, il Québec era la provincia francofona del Canada che contava, proporzionalmente, più religiose al mondo. Il Cardinale Joseph Ratzinger racconta, precisando che questo è solamente un esempio: «Tra il 1961 e il 1981 per uscite, morti, arresto del reclutamento, le religiose si sono ridotte da 46.933 a 26.294. Una caduta, dunque, del 44% e che sembra inarrestabile. Le nuove vocazioni, infatti, si sono ridotte nello stesso periodo di ben il 98,5%. Risulta poi che buona parte di quell'1,5% superstite è costituito non da giovani, ma da "vocazioni tardive". Tanto che, con una semplice proiezione, tutti i sociologi concordano in una conclusione cruda ma oggettiva: "Tra poco (a meno di rovesciamenti di tendenza del tutto improbabili almeno a viste umane), la vita religiosa femminile così come l'abbiamo conosciuta non sarà in Canada che un ricordo"» 4.

suore prima e dopo il concilio
Le stesse suore prima e dopo il Concilio Vaticano II.

l La situazione odierna non è forse miglioratae non si può considerare che ora la crisi sia alle nostre spalle?

Negli anni '50, in Francia c'erano circa un migliaio di ordinazioni sacerdotali all'anno. A partire dagli anni '90, non ce ne sono più di un centinaio all'anno. Nella Francia del 1965 c'erano 41.000 sacerdoti diocesani. Nel 2004, ce ne sono state 16.859, e la maggioranza hanno più di sessant'anni. Il numero dei religiosi nel mondo continua a diminuire 5.

 l Questa crisi tocca anche i fedeli?

Nel 1958, il 35% dei francesi assisteva alla Messa domenicale; oggi, sono meno del 5% a farlo, e spesso sono anziani. Nel 1950, più del 90% dei bambini nati in Francia sono stati battezzati; oggi, lo sono meno del 50%.

l Non c'è tuttavia un aumento, in Francia, dei battesimi di adulti?

Alcune migliaia di battesimi di adulti non potrebbero compensare un calo di centinaia di migliaia di battesimi di bambini (tanto più che la perseveranza dei nuovi battezzati lascia spesso a desiderare).

chiesa semivuota
Chiesa semivuota: poche donne, anziani e bambini.

l Quello della Francia è un caso a parte?

Lo stesso disinteresse per la Chiesa è onnipresente in Europa. Tra il 1970 e il 1993, 1.900.000 tedeschi hanno ufficialmente lasciato la Chiesa cattolica. L'odio o la rabbia non sono le ragioni più frequenti di questo abbandono, ma semplicemente l'indifferenzaQuesta Chiesa non ha più nulla da dire agli uomini, e non ha più importanza nella loro vita. A questo ritmo, la religione cattolica rischia di divenire la fede di una piccola minoranza. La Germania, secondo le parole del teologo progressista Karl Rahner (1904-1984), corre il pericolo di diventare una terra pagana con un passato cristiano e con alcuni rimasugli di cristianesimo.

karl rahner
Il gesuita tedesco Karl Rahner

l Non è forse vero che questa terribile crisi interessi l'Europa occidentale e il Nord America, ma abbia risparmiato l'America Latina, l'Africa e l'Asia, doveal contrario, il cattolicesimo sembra particolarmente dinamico?

Certe cifre potrebbero far credere che questa crisi sia solamente locale. L'Annuario Pontificio sottolinea come l'aumento dei seminaristi e delle ordinazioni sacerdotali nei Paesi del Terzo Mondo compensi largamente il calo constatato nei Paesi occidentali. In realtà, la crisi è universale, anche se non si manifesta allo stesso modo (i Paesi poveri, in cui il sacerdozio rappresenta una promozione sociale, reclutano abbastanza facilmente delle vocazioni, ma di quale qualità?). L'America Latina, ad esempio, che passa per un bastione del cattolicesimo, sta passando al protestantesimo più velocemente di quanto non abbia fatto la Germania nel XVI secolo.

l Avete delle cifre per illustrare questa protestantizzazione dell'America Latina?

Alla vigilia del Vaticano II, il 94% dei brasiliani erano cattolici. Nel 1980, non erano più del 89%, l'83% nel 1991, il 74% nel 2000 (e meno del 60% nelle grandi città come San Paolo e Rio de Janeiro). I protestanti, che nel 1900 rappresentavano 3% della popolazione, sono attualmente il 18% e il loro numero non smette di crescere. A Rio de Janeiro, ogni settimana, vengono edificate in media cinque chiese pentecostali. Nel 1993, Padre Franc Rodé, segretario del Consiglio Pontificio per il Dialogo con i non credenti (oggi Cardinale), stimava che la Chiesa perde ogni anno 600.000 fedeli latino-americani. Altre fonti forniscono stime ancora più gravi: 8.000 cattolici al giorno passerebbero alle sétte protestanti 6. Si considera che nel Cile, a partire dal 1960, il 20% della popolazione abbia aderito alle sètte protestanti, e il 30% in Guatemala.

bergoglio pentecostali
A sinistra: il 19 giugno 2009, in occasione del Terzo Incontro Fraterno tra Evangelici e Cattolici tenutosi a Buonos Aires, il Cardinale Jorge Mario Bergoglio si è fatto imporre le mani da pentecostali protestanti e cattolici. A destra: il 28 luglio 2014 Francesco I ha fatto visita a Caserta ad una comunità pentecostale abbracciando l'amico pastore Giovanni Traettino. In quell'occasione, Bergoglio ha archiviato la parola «sètta» e ha chiesto perdono (!?) per le leggi razziali.

l Questa crisi è una crisi di fede?

In Europa, la fede cristiana sembra che stia scomparendo. Le verità fondamentali come la fede in Dio, nella divinità di Gesù Cristo, nel paradiso, nel purgatorio e nell'inferno sono sempre meno credute. La cosa più inquietante è che questi articoli di fede sono negati anche da persone che si dicono cattoliche e che frequentano regolarmente la chiesa.

l Avete dei numeri per illustrare questa crisi di fede?

yves lambertAnche se non sono completamente affidabili, i sondaggi sono rappresentativi delle grandi tendenze della società. Secondo un recente sondaggio 7, solamente il 58% dei francesi crede che l'esistenza di Dio sia certa o probabile (contro il 61% nel 1994); il 65% (e l'80% di persone tra i diciotto e i ventiquattro anni) ha affermato di non credere affatto in un Dio in tre Persone, e il 67% di non credere all'inferno (contro il 48% nel 1994); il 12% dei cattolici dice di non credere all'inferno (il 16% ci crede un po'; il 72% non ci crede affatto); anche tra i cattolici praticanti regolari le cifre sono catastrofiche: solo il 23% crede fermamente nell'esistenza dell'inferno, mentre il 54% non ci crede affatto; in compenso, il 34% di questi cattolici praticanti crede fermamente che Maometto sia un profeta, mentre il 28% non lo crede (il 35% lo crede un po'; gli altri non sanno). Nel 2006, solo il 7% dei cattolici francesi stimava che la loro fosse l'unica vera religione 8. Sottolinea il sociologo Yves Lambert: «Si misura l'ampiezza del cambiamento se si sa che nel 1952 la metà dei cattolici pensava che esiste una sola vera religione» 9. Parimenti, nel cantone svizzero del Vallese, l'81,3% dei cattolici pensa che tutte le religioni conducano alla salvezza eterna 10.

l Quale lezione si può trarre da queste cifre?

Queste percentuali manifestano che la crisi è prima di tutto una crisi di fede. Non solo il numero di coloro che pensano di appartenere alla Chiesa diminuisce, ma anche la maggioranza di quelli che sono ufficialmente membri della Chiesa non possiede più la fede cattolica! Chi nega una sola verità di fede ha perso tutta la fede, perché questa è un tutt'uno e dev'essere ricevuta come un tutto. Così, dunque, se il 72% nega di credere all'inferno, solo un cattolico su tre ha ancora la fede.

l Questa crisi è anche una crisi morale?

La crisi dei costumi accompagna la crisi di fede. Mentre San Paolo ricorda ai cristiani che devono essere «irreprensibili e semplici, figli di Dio immacolati in mezzo a una generazione perversa e degenere, nella quale dovete splendere come astri nel mondo» (Fil 2, 15,) si può dire che il genere di vita dei cristiani attuali non differisce in nulla da quella dei figli di questo mondo, dei miscredenti. La loro fede debole e svuotata dalla sua sostanza non ha più la forza di influenzare la loro vita, e ancor meno di migliorarla.

cristoteca
A Rio de Janeiro nasce la Cristoteca, la discoteca animata da «zelanti» sacerdoti come Padre Joseph Anthonyalias DJ Zeton, allo scopo di avvicinare i giovani alla Chiesa attraverso la musica...

l Quale è il normale legame tra la fede e la morale?

L'uomo indebolito dal peccato originale tende ad abbandonarsi alle sue passioni, perdendo così il dominio di sé. La fede cristiana, al contrario, gli mostra ciò che Dio si aspetta da lui e che deve condurre la sua vita conformemente alla volontà di Dio. L'uomo sa per mezzo della la fede ciò che può sperare se osserva i Comandamenti di Dio, ma anche le pene con cui Dio lo punirà se egli se ne allontana. La fede e i Sacramenti gli danno la forza di vincere le sue cattive inclinazioni e di dedicarsi interamente al bene e all'amore di Dio.

l Quali sono le conseguenze morali di una crisi di fede?

Se la fede sparisce, l'uomo non si sente più chiamato alla perfezione morale e alla vita eterna presso Dio. Egli si abbandona sempre più ai piaceri sregolati di questa vita.

l L'attuale crisi dei costumi colpisce anche i cattolici?

È ciò che sperimentiamo oggi. Fedeltà, purezza, giustizia, spirito di sacrificio, ecc..., non sono più, anche tra i cristiani, valori incontestabili. Un matrimonio su tre si conclude con un divorzio dopo cinque-dieci anni; è risaputo che un «nuovo matrimonio» dopo il divorzio è richiesto sempre più da un gran numero di cattolici. La rivista Herderkorrespondenz, di marzo del 1984, rendeva noto che nel Tirolo cattolico l'84% della popolazione rifiuta l'insegnamento della Chiesa sulla contraccezione, e che, tra i diciotto-trent'anni anni, la piena adesione è pressappoco nulla (l'1,8%). Nel Vallese, l'81,5% dei cattolici stima che le persone divorziate e «risposate» devono potersi comunicare 11. In Francia, nel 2003, un quarto dei cattolici praticanti pensava che, per loro, «l'idea di peccato non significa un gran che».

prodi - bindi
Romano Prodi e Rosy Bindi, due esempi di cattolici «adulti»
che se ne infischiano del Magistero della Chiesa.

l Oggi, esiste anche una crisi del clero?

La mancanza di vocazioni sacerdotali e religiose, così come le numerose defezioni, manifestano una crisi profonda nel clero. Molti sacerdoti  hanno perso la fede; essi non sono più in grado di comunicarla o di entusiasmare gli uomini per essa.

l Quale è il legame tra le crisi di fede e la crisi del clero?

La crisi del clero è la causa principale della crisi della fede dei fedeli. Se la fede dei cattolici che assistono regolarmente alla Messa domenicale è in uno stato così penoso, la causa può venire solamente da una predicazione difettosa. Se i sacerdoti insegnassero regolarmente la fede cattolica, la situazione sarebbe completamente diversa. Gli uomini non hanno perso la fede da soli; gli è stata rubata dalla nuova catechesi e dall'alto del pulpito. Se nella predicazione, per decenni, le verità di fede sono state messe in discussione, relativizzate o anche apertamente negate, perché stupirsi se i semplici fedeli perdono la fede? I più giovani non l'hanno nemmeno conosciuta.

l Potete fornire un esempio di questo cattivo insegnamento dispensato dal clero?

Oggi, non è raro che un bambino che fà la sua prima Comunione ignori che Nostro Signore Gesù Cristo sia veramente, realmente e sostanzialmente presente nell'Eucarestia; lo ignora perché il suo stesso parroco non crede più in questo mistero. In Wie wir Menschen leben, Ein Religionsbuch, un libro di istruzione religiosa tedesco, si può leggere: «Quando i cristiani dividono il loro pasto con Gesù, vanno all'altare. Il sacerdote dà loro un piccolo pezzo di pane. Essi mangiano il pane» 12. Questo libro di istruzione religiosa ha ricevuto l'Imprimatur ed è stato autorizzato dai Vescovi tedeschi!


l La situazione non è migliore in Francia?

Se il 34% dei cattolici praticanti francesi crede «fermamente» che Maometto sia un profeta, e il 35% crede che lo sia «un po'» (per un totale del 69%), si nota che la cifra è molto più bassa presso i cattolici non praticanti (21% e 22%, per un totale del 43%). Su questo punto, dunque, i non-praticanti sono più cattolici dei i praticanti. Ciò avviene a causa dell'insegnamento dispensato nelle chiese. Infatti, numerosi Vescovi francesi hanno dato in uso delle chiese ai musulmani, e Giovanni Paolo II (1920-2005) ha baciato il Corano il 14 maggio 1999.

benedetto XVI - corano
In tre occasioni diverse, Benedetto XVI ha ricevuto in dono da fedeli musulmani una copia del Corano.

l La crisi del clero è anche una crisi morale?

La crisi è innanzi tutto una crisi di fede, ma un clero la cui fede è così debole non ha evidentemente più la forza di custodire il celibato ecclesiastico, perché ciò è possibile solamente a colui che è animato da una fede viva e da un grande amore per Nostro Signore Gesù Cristo. Non è un mistero per nessuno che ai nostri giorni un gran numero di sacerdoti intrattiene relazioni peccaminose con una donna, in modo più o meno pubblico; quando si sente dire che un sacerdote ha abbandonato il suo posto, egli stesso confessa che non custodiva più da anni il celibato. A questo riguardo, la situazione del clero del Terzo Mondo, il cui il numero è in continuo aumento, non è, ahimé, migliore.

l Queste defezioni di sacerdoti vengono rese note volutamente dai mass media per accelerare la soppressione del celibato ecclesiastico?

È evidente che il celibato allontana molti giovani dal sacerdozio; ma anziché polemizzare su questo argomento, bisognerebbe chiedersi perché mai un tempo tanti uomini offrivano volentieri questo sacrificio, mentre oggi non lo fanno più.

l In che cosa differisce questa crisi da quelle che la Chiesa ha subito in passato?

La presente crisi nella Chiesa si distingue da quelle precedenti principalmente per il fatto che sono le più alte autorità della Chiesa ad averla scatenata, ad alimentarla e ad impedire che siano prese misure efficaci per risolverla.

raniero cantalamessa
A sinistra, Padre Raniero Cantalamessa o.f.m., predicatore ufficiale della Casa Pontificia dal 1980. A destra, il 13 ottobre 2012, lo stesso religioso ha riceuto una «benedizione» dai pentecostali protestanti a Buenos Aires.

l Ci sono già state altre crisi molto gravi nella Chiesa?

Ci sono state spesso delle crisi nella Chiesa. Diversi sacerdoti, Vescovi e persino alcuni Papi hanno talvolta condotto una vita contraria al Vangelo. L'immoralità e la mancanza di disciplina del clero ha spesso danneggiato la Chiesa. In qualche occasione, dei sacerdoti o dei Vescovi si sono allontanati della vera fede. Ma mai gli errori e la negazione pubblica delle verità di fede sono state diffuse come oggi grazie alla tolleranza, all'approvazione e persino agli atti delle autorità romane e dell'Episcopato mondiale. Il carattere particolare della crisi attuale è che essa è favorita dalle più alte istanze della Chiesa, incluso colui che occupa la Sede petrina.

l Questo carattere singolare della crisi attuale è stato riconosciuto dalle autorità della Chiesa?

Lo stesso Paolo VI ha pronunciato nel 1968 una frase assai conosciuta che descrive una Chiesa in stato di «autodemolizione»: «La Chiesa si trova in un'ora inquieta di autocritica, si direbbe di autodemolizione. È come un rivolgimento acuto e complesso che nessuno si sarebbe atteso dopo il Concilio. La Chiesa quasi quasi viene a colpire sé stessa» 13.

autodemolizione della chiesa

banner crisi della chiesa

NOTE

1 Traduzione di un estratto (pagg. 9-17) dall'opera Catéchisme catholique de la crise dans l'Église (Le Sel, Avrillé 2008), a cura di Antonio Casazza.
2 Cfr. Osservatore Romano, del 30 giugno 1972.
3 Cfr. G. MayDie Krise der nachkonziliaren Kirche und wir («La crisi della Chiesa postconciliare e noi»), Mediatrix-Verlag, Vienna 1979, pag. 50.
4 Cfr. V. Messori-J. RatzingerRapporto sulla fede, San Paolo, Cinisello Balsamo 1985, pag. 102.
5 Cfr. Deutsche Tagespost, del 13 agosto 1998.
6 Cfr. Présent, del 22 maggio 1993.
7 Sondaggio CSA - La Vie - Le Monde, realizzato nel marzo del 2003.
8 Sondaggio CSA - Le Monde des religions, ottobre 2006.
9 Cfr. Rapport de l'INSEEDonnées sociales: La société française, (2002-2003, studio di Yves Lambert, del CNRS, su «La religione in Francia dagli anni Sessanta ai nostri giorni». L'Autore nota che la grande rottura risale al 1965, con un calo sia degli atteggiamenti che delle pratiche rispetto alla religione. Tuttavia, l'appartenenza religiosa ha resistito in un primo tempo e ha conosciuto un primo abbandono solamente a partire dagli anni 1975-1976.
10 Sondaggio realizzato dall'Istituto Link, nel settembre del 1990.
11 Ibid.
12 Cfr. Wie wir Menschen leben: Ein Religionsbuch («Come viviamo noi uomini: un libro di religione»), Herder, 1972, pag. 78. L'Imprimatur è stato concesso il 17 gennaio 1972 dal Vicario generala della Diocesi di Fribourg-en-Brisgau D. Schlund.
13 Discorso al Seminario lombardo in Roma; vedi Osservatore Romano, del 7 dicembre 1968.

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