Francesco benedice Cuba. Obama e Castro ringraziano

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La pacificazione tra Stati Uniti e Cuba raggiunta con il concorso della Santa Sede ha restituito alla diplomazia vaticana un ruolo di primo piano sullo scacchiere internazionale, che va ascritto a merito del pontificato di Francesco.
Cuba è l’unico Paese comunista tra il quale e la Santa Sede non si sono mai interrotte le relazioni diplomatiche, consentendo alla seconda margini di azione altrimenti impossibili, nei momenti più critici.
Il pensiero va all’ottobre del 1962, quando l’installazione di rampe missilistiche sovietiche a Cuba e il conseguente blocco navale americano portarono il mondo sull’orlo di un conflitto nucleare e un messaggio di Giovanni XXIII a John Kennedy e Nikita Chruscev parve compiere il miracolo di scongiurare la guerra.
Ma quella volta, in realtà, il gesto del papa non fu determinante. Né le memorie del ministro degli esteri sovietico Andrej Gromyko, né il meticoloso resoconto dei mille giorni della presidenza di Kennedy scritto dal suo assistente Arthur Schlesinger vi fanno il minimo cenno.
Oggi è diverso. Sia il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, sia quello di Cuba Raúl Castro, nei discorsi con cui hanno ufficializzato il ristabilimento delle relazioni diplomatiche tra i due paesi, hanno esplicitamente ringraziato papa Francesco per quanto da lui fatto.
Da parte sua, la segreteria di Stato vaticana ha confermato l’apporto della Santa Sede e in particolare del papa nel processo di pace, con un comunicato insolitamente ricco di dettagli sui passi compiuti nei molti mesi di trattativa segreta.
Questo successo è anche l’effetto della nomina a segretario di Stato, decisa personalmente da Francesco, di un diplomatico di elevata qualità come il cardinale Pietro Parolin, a conferma che la riforma della curia è questione di uomini prima che di strutture.
Qui di seguito è riportata la sequenza delle notizie che si sono susseguite il 17 ottobre sulla ripresa delle relazioni tra Stati Uniti e Cuba, a partire dalle prime indiscrezioni, nella ricostruzione fatta su “Avvenire” dal suo specialista di geopolitica vaticana.
E a seguire il comunicato della segreteria di Stato, i link ai discorsi integrali di Obama e di Castro e il commento del cardinale Parolin.
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LA SEQUENZA DELLE NOTIZIE
di Gianni Cardinale
Il determinante, e riservatissimo, coinvolgimento vaticano nelle lunghe trattative segrete che hanno portato all’annuncio del riallaccio delle relazioni diplomatiche tra Stati Uniti e Cuba, interrotte nel lontano 1961, è stato prima di altri rivelato da fonti dell’amministrazione americana .
Poco dopo è stata la stessa segreteria di Stato a confermare, in un comunicato ufficiale divulgato in italiano, inglese e spagnolo.
E successivamente, mentre anche da Cuba arrivano il riconoscimento e il ringraziamento per il ruolo della Santa Sede nella storica svolta, dagli Stati Uniti giungono ulteriori dettagli sul ruolo giocato dalla Santa Sede.
Secondo fonti dell’amministrazione citate dalle agenzie, quando papa Francesco ricevette in udienza Barack Obama lo scorso 27 marzo, un tema centrale del colloquio sarebbe stato proprio la trattativa segreta tra Washington e L’Avana già in corso dalla primavera del 2013.
E anche nell’incontro di lunedì scorso in Vaticano tra il segretario di stato cardinale Pietro Parolin e il suo omologo statunitense John Kerry ci sarebbero stati aggiornamenti sulla questione.
L’ambasciatore statunitense presso la Santa Sede Kenneth Hackett ha poi spiegato che “un alto (senior) officiale vaticano “, di cui non fa il nome, “ha giocato una parte importante in questo momento storico incontrandosi in ottobre con le delegazioni americana e cubana per aiutare a portare il negoziato ad una conclusione positiva”.
Dagli Stati Uniti poi il senatore democratico dell’Illinois Richard Durbin aggiunge alla Reuters che anche l’arcivescovo dell’Avana, il cardinale Jaime Lucas Ortega y Alamino, ha avuto un ruolo nell’azione diplomatica vaticana. In effetti, sembra sia stato proprio lui, all’inizio dell’estate, il latore delle due lettere papali.
L’iniziativa diplomatica della Santa Sede si inserisce nel solco della storica attenzione riservata dalla diplomazia vaticana ai rapporti tra gli Stati Uniti e la Cuba castrista, unico Paese comunista con il quale non si sono mai interrotte le relazioni diplomatiche.
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IL COMUNICATO DELLA SEGRETERIA DI STATO
Il Santo Padre desidera esprimere vivo compiacimento per la storica decisione dei Governi degli Stati Uniti d’America e di Cuba di stabilire relazioni diplomatiche, al fine di superare, nell’interesse dei rispettivi cittadini, le difficoltà che hanno segnato la loro storia recente.
Nel corso degli ultimi mesi, il Santo Padre Francesco ha scritto al Presidente della Repubblica di Cuba, S.E. il Sig. Raúl Castro, ed al Presidente degli Stati Uniti, S.E. il Sig. Barack H. Obama, per invitarli a risolvere questioni umanitarie d’interesse comune, tra le quali la situazione di alcuni detenuti, al fine di avviare una nuova fase nei rapporti tra le due Parti.
La Santa Sede, accogliendo in Vaticano, nello scorso mese di ottobre, le Delegazioni dei due Paesi, ha inteso offrire i suoi buoni offici per favorire un dialogo costruttivo su temi delicati, dal quale sono scaturite soluzioni soddisfacenti per entrambe le Parti.
La Santa Sede continuerà ad assicurare il proprio appoggio alle iniziative che le due Nazioni intraprenderanno per incrementare le relazioni bilaterali e favorire il benessere dei rispettivi cittadini.
Dal Vaticano, 17 dicembre 2014.
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Il discorso di Obama:
> Statement by the President on Cuba Policy Changes
Con questi due riferimenti a papa Francesco:
“I want to thank His Holiness Pope Francis, whose moral example shows us the importance of pursuing the world as it should be, rather than simply settling for the world as it is”.
“His Holiness Pope Francis issued a personal appeal to me, and to Cuba’s President Raul Castro, urging us to resolve Alan’s case, and to address Cuba’s interest in the release of three Cuban agents who have been jailed in the United States for over 15 years”.
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Il discorso di Raúl Castro:
> Raúl Castro anuncia restablecimiento de relaciones con EEUU
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E il commento del cardinale Pietro Parolin alla Radio Vaticana:
> Parolin: ruolo di papa Francesco determinante nel dialogo Cuba-USA

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