ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 22 dicembre 2014

Vatican Outsider

SCONCERTANTE - Come sa chi conosca la tragica situazione di Asia Bibi, arrivare a parlare con questa povera donna è pressoché impossibile.
Così sabato mi sono stupito che “Vatican insider” lanciasse una sua intervista “esclusiva”. Uno scoop davvero mirabolante, mi sono detto.
Solo che poi sono andato a leggere e non sapevo più se mettermi a ridere o a piangere.
Intanto si apprende subito che il giornalista di “Vatican insider” non ha incontrato né intervistato direttamente Asia Bibi, ma ha avuto le risposte tramite la “Renaissance Education Foundation di Lahore” che – dice - “si occupa oggi della sua famiglia e dell’assistenza legale”.
Dunque non si tratta di un’intervista raccolta direttamente dal giornalista.
Sono parole che quella “Fondazione” attribuisce ad Asia Bibi. Sono parole che a me sembrano surreali (parla come un libro stampato).
Ma giudichi ognuno per suo conto.
Secondo quanto si legge su “Vatican insider” sapete quel è l’unico bersaglio contro cui si scaglia questa povera donna che da cinque anni è stata strappata alla famiglia, ai cinque figli piccoli, rinchiusa in una lercia galera e condannata a morte?
Provate a indovinare.
Credete che possa avercela con quelle “brave musulmane” che l’hanno denunciata e immolata perché lei – che è cristiana – aveva osato bere allo stesso loro bicchiere?
Ma no!

Pensate che protesti contro la famigerata legge sulla blasfemia che in Pakistan, in pratica, commina la pena a morte a qualunque cristiano confessi la sua fede?
Nient’affatto.
Allora ritenete che Asia Bibi esprima il suo dolore per le sue disumane condizioni di detenzione, da cinque anni chiusa in una lercia e buia stanzetta senza aria?
Neanche per idea.
Forse voi allora immaginate che possa avercela con chi la sottopone da cinque anni a torture morali e fisiche, a sofferenze disumane, a minacce e umiliazioni?
Ebbene no.
Credete che ce l’abbia con i giudici che l’hanno fatta rinchiudere strappandola ai figli, che poi l’hanno condannata a morte in primo grado e poi in appello con due processi farsa, vergognosi e privi di ogni regolarità?
Ma nooo… niente di tutto questo! Non sono tali “quisquilie” che angustiano Asia Bibi, secondo “Vatican insider”.
Tanto meno – ovviamente! – ella è amareggiata perché i suoi appelli al papa non hanno neanche avuto risposta e perché il Capo della Chiesa, che l’ha sempre ignorata, non ha mosso un dito per lei né ha invitato a pregare per lei, ed è andato piuttosto a pregare in una moschea, indirizzando ai cari amici musulmani tanti messaggi di calorosi auguri di buon Ramadan…
Nooo. Non è certo di queste cose che Asia Bibi si rammarica. Queste son tutte cose belle e piacevoli, come chiunque può capire….
Dunque a giudicare dalla favolosa intervista di “Vatican insider” i bersagli contro cui Asia Bibi si scaglia sono “coloro che strumentalizzano il mio nome per il proprio tornaconto personale”.
Questo sarebbe ciò che l’angustia. Dobbiamo pensare davvero che ce l’abbia con coloro che si battono per lei, per liberarla, arrivando a dire loro: “lasciatemi in pace”?
Ora, io non so se in Pakistan c’è qualcuno che ha un tornaconto a “strumentalizzare” il nome di Asia Bibi. Ma so che di sicuro non siamo noi che denunciamo il dramma di Asia Bibi, noi che lanciamo appelli per questa povera donna e che siamo quattro gatti ignorati da tutti.
Poiché noi siamo stati ringraziati in passato, da lei e dai suoi, siamo tranquilli, con la coscienza a posto, e non riteniamo che Asia Bibi abbia mai rivolto a noi quell’attacco.
Anche se – a leggere la titolazione di Vatican insider (“Dio perdoni chi mi strumentalizza”) – sembrerebbe quasi che a doversi vergognare non sia chi tortura Asia Bibi e la vuole uccidere, ma noi che non la dimentichiamo e non l’abbandoniamo.
Ora veniamo al contenuto cosicché possiamo valutare bene questo mirabolante scoop. Sono risposte a dir poco sorprendenti…
Ecco la prima domanda-risposta dell’intervista a Vatican insider:
“D. Asia, com'è la sua salute e quali sono le sue condizioni in carcere?
R. Mi sento piuttosto bene, sto bene nel nome di Cristo, per quello che può essere una vita in prigione. In carcere si prendono cura di me e mi trattano bene credo anche perché il mio caso è noto a livello internazionale”.
Si resta basiti. A leggere “Vatican insider” sembra quasi che Asia Bibi stia in un Hotel a 5 stelle.
Sarà vero? Giudicate voi.
Ecco come, a una domanda analoga, rispondeva, pochi giorni fa, personalmente, Sardar Mushtaq Gill, l’avvocato di Asia Bibi, intervistato in Italia da “Tempi”:
“D. Asia Bibi è pronta a scontare altri due anni di carcere?
R. Suo marito l’ha incontrata settimana scorsa e l’ha trovata molto depressa. Quando le hanno detto che l’Alta corte aveva rigettato l’appello si sentiva frustrata, non capiva e ha perso ogni fiducia nei giudici. Sta male anche fisicamente e inizia a manifestare qualche problema di ordine psicologico. La sua prigione purtroppo è peggiore delle altre.
D. Perché?
R. Per lei è un doppio supplizio. La prigione è già una punizione in sé ma lei è in isolamento, perché si teme che qualcuno possa assassinarla, come avvenuto in altri casi in carcere per gli accusati di blasfemia. La sua cella poi è piccolissima, non c’è luce naturale ed è molto buia”.

Obiettivamente la contraddizione è stridente, totale, assoluta.
Andiamo avanti.
Secondo Vatican insider, nell’intervista fatta pervenire da quella fondazione, Asia Bibi – che non ha una sola parola aspra per i suoi aguzzini – se la prenderebbe curiosamente con chi lotta per lei dicendo: “Chiedo a tutti coloro che stanno strumentalizzando il mio nome per i propri calcoli personali: per favore lasciatemi in pace”.
Che ve ne pare?
Questo singolare attacco (non si è mai vista una vittima, chiusa in una galera, prendersela con chi lotta per liberarla) è in totale contraddizione con quanto Asia Bibi stessa, pochi giorni fa, ha fatto pervenire al giornale francese Le Figaro e alle autorità di Parigi, tramite il marito Ashiq:
«Dalla mia piccola cella senza finestre i giorni e le notti si assomigliano, ma se ho ancora speranza è grazie a tutti voi. Il mio cuore si scalda ogni volta che Ashiq mi mostra le foto di persone che non conosco e che bevono un bicchiere d’acqua pensando a me».
«Ho saputo che la città di Parigi ci vuole – conclude Asia Bibi – e voglio ringraziare tutte le persone di Parigi e il sindaco. Voi siete la mia sola possibilità di non morire in fondo a questa cella di isolamento. Vi prego, non lasciatemi cadere. Non ho mai commesso un atto di blasfemia».
Ognuno può giudicare facilmente da se stesso...
Mi pare sensato che una condannata a morte si aggrappi a chi, fuori dal Pakistan, vuole liberarla.
Oltretutto anche nella stessa prima domanda-risposta di Vatican insider le si attribuiscono queste parole: “mi trattano bene credo anche perché il mio caso è noto a livello internazionale”.
Significherebbe che dunque è stato bene far conoscere il suo caso nel mondo. Quindi come può poi aver biasimato chi si batte per lei?
Anche il suo appello alle autorità francesi del resto è in totale contraddizione con quanto viene attribuito ad Asia Bibi da “Vatican insider” dove pare che essa chieda solo preghiere, quasi che fosse deplorevole attivarsi per la sua liberazione.
Ecco infatti la domanda-risposta finale su Vatican insider:
“D. Cosa vuol dire a Papa Francesco e ai cristiani in tutto il mondo?
R. A Papa Francesco e a tutti i cristiani del mondo dico: vi prego, ricordatevi di me nelle vostre preghiere”.
Non contenti di una simile surreale risposta, quelli di “Vatican insider” hanno voluto presentare l’intervista con un incipit del giornalista che, pretendendo di riassumere l’intervista stessa, scrive testualmente: “A Papa Francesco non chiede appelli pubblici ma preghiere”.
Ora, è pur vero che è un testo surreale, dove sembra che Asia Bibi parli come una villeggiante che cita continuamente la Bibbia, ma nemmeno in questa intervista lei arriva a dire che non vuole appelli pubblici del papa a suo favore.
Giudicate voi tutto questo...
Da parte mia questo è il mio pensiero: Povera Asia Bibi…. Nel giorno del giudizio più d’uno tremerà a sentir pronunciare il tuo nome dal supremo Giudice…
Antonio Socci 

(it.facebook.com/pages/Antonio-Socci-pagina-ufficiale)

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