ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 16 gennaio 2015

Il pollo nel cortile


Nell'antico Tempio di Gerusalemme il cortile dei gentili era uno spazio accessibile anche ai pagani, oltre il quale non era loro consentito accedere per non profanare la santità della casa del Signore. Iscrizioni in greco ammonivano a non oltrepassare il limite segnato da un muretto, oltre il quale potevano entrare solo i membri delle tribù di Israele.

Nel sito del Cortile dei Gentili del Card. Ravasi, l'atrium gentium viene definito 
uno spazio che tutti potevano attraversare senza distinzioni di cultura, lingua o professione religiosa, dove era possibile interrogarsi sulle grandi domande della vita e della società e così avvicinarsi al Dio Sconosciuto.
E nel sito del Pontificio Consiglio della Cultura presieduto dal medesimo, esso è descritto come
uno spazio che tutti potevano attraversare e nel quale potevano permanere, senza distinzioni di cultura, lingua o professione religiosa, un luogo di incontro e di diversità.

A dire il vero, il cortile dei gentili costituiva anzitutto un elemento discriminante tra i fedeli ed i gentili, proprio perché colà confinava i pagani, la loro cultura, la loro religione, la loro diversità. Se nella mentalità giudaica il concetto di predicazione e di conversione degli infedeli era estremamente debole, l'idea conciliare di dialogo religioso era assolutamente inconcepibile, e considerata blasfema. 

Pare quindi inappropriato, se non contraddittorio e falso, attribuire a quello spazio per i pagani una qualsivoglia valenza ecumenica ante litteram, non solo storicamente, ma a maggior ragione in chiave cristiana. 

Infatti, nel capitolo XI dell'Apocalisse, San Giovanni riceve l'ordine di misurare con una canna il Tempio: 
Surge, et metire templum Dei, et altare, et adorantes in eo: atrium autem, quod est foris templum, ejice foras, et ne metiaris illud: quoniam datum est gentibus.

Misurazione simbolica che si riferisce alla Chiesa, dal momento che il Tempio era stato distrutto dai Romani circa vent'anni prima (70 d.C.) che l'Apocalisse fosse scritta.

In questa mistica misurazione del Tempio, Dio ordina a San Giovanni di escludere l'atriumquod est foris templum, ossia proprio il cortile dei gentili

E se da un lato il Tempio e l'Altare dovranno essere di rifugio per i fedeli appartenenti al corpo e all'anima della Chiesa; il cortile dei gentili viceversa sarà abbandonato alla profanazione, assieme a quei fedeli che non hanno la retta fede o che hanno la fede non vivificata dalla carità.

Appare estremamente indicativo e direi anche rivelatore che un'istituzione nata con gran pompa per favorire il dialogo ecumenico di matrice conciliare abbia scelto come riferimento quell'atrium gentium che la Sacra Scrittura indica come riservato agli infedeli ed ai nemici della Chiesa, che si riuniranno all'Anticristo. 

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