ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 28 marzo 2015

Attenti al lupo


Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci. Dai loro frutti li riconoscerete. […] Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco (Mt 7, 15-16.19).
Sapete qual è uno dei frutti peggiori dei falsi profeti? È quella che gli specialisti di “morale” hanno battezzato opzione fondamentale. Secondo questa bella teoria, in parole povere, uno può pure rimpinzarsi ogni giorno di siti pornografici e andare a donne (o a uomini) più volte a settimana senza commettere peccato, dato che in realtà, nella sua coscienza, non approva quei comportamenti e non ne ha fatto una scelta di vita. È come dire che, siccome non sono d’accordo con chi compie certe azioni per convinzione, posso compierle tranquillamente ogni volta che ne ho voglia, purché non sia per orientamento stabile. Il medesimo “ragionamento” si può evidentemente estendere a qualsiasi crimine: violentare un bambino, strangolare la moglie, seviziare il convivente… tutto può essere moralmente scusato, basta che l’opzione di fondo di chi lo fa sia buona. Isteria, fariseismo o sfacciataggine all’ennesima potenza?

«Com’è possibile che succedano certe cose?… Ma dove andremo a finire?», ci si chiede sgomenti guardando il telegiornale. Con la premessa appena esposta, tuttavia, certi fatti non destano alcuna meraviglia; sono semplicemente l’ultima conseguenza di un’ideologia disastrosa. È pur vero che in proporzione, grazie a Dio, pochi hanno studiato una certa morale post… conciliare; ma quei pochi che l’hanno studiata, oltre a riportarne una deformazione mentale permanente, hanno poi provocato danni incalcolabili tramite il loro ministero, specie nella predicazione e nella confessione: è il cosiddetto effetto “sasso nello stagno”. Come potrebbero del resto correggere i fedeli pastori d’anime che usino, per giustificare i propri vizi, lo stesso escamotage che raccomandano agli altri?… o che sostengano che, andando a mignotte, non fanno del male a nessuno?… o che si appellino alla propria opzione fondamentale per sentirsi perfettamente in regola?… Quanti sacrilegi commettono poi dicendo Messa in quello stato!

Se un cristiano lotta contro un’attrazione per lo stesso sesso e si imbatte in un prete che lo assolve misericordiosamente assicurandogli che il buon Dio lo ha fatto così e che deve pertanto accettarsi, in quanto il vero peccato consiste nel rifiutare la propria condizione, che deve fare quel poveretto? Come minimo, far notare al confessore che sta bestemmiando il Creatore e insultando l’intelligenza del penitente. Ma poi, dove andrà a cercare qualcuno che lo aiuti realmente? Per fortuna – o meglio per grazia – lo Spirito Santo, Lui che è veramente misericordioso, trova ancora dei laici dotati di molto coraggio (ovvero di molto courage, dato che il movimento è di origine americana) e disposti a prendere sul serio l’immutabile Parola di salvezza. Certo, non saranno ricevuti in Vaticano come le associazioni “cattoliche” che si battono per i diritti degli omosessuali… ma che importa, ciò che conta è poter essere un giorno ricevuti in Paradiso.

Un alto rischio rimane tuttavia per quanti non sono in grado di smascherare i lupi travestiti da agnelli. Se poi si oppongono pure ottusamente a chi cerca di svegliarli, rinfacciandogli di non essere in sintonia con la star ecclesiastico-mondana del momento, rimane soltanto da pregare, consacrando in pari tempo al Cuore immacolato quanti più bambini possibile, perché almeno la Madonna li preservi dall’essere irrimediabilmente manipolati a casa e a scuola. Bisogna in effetti preparare una generazione nuova, che possa sostituire quella che non sarà in condizione di superare l’imminente castigo: «Io ho abbandonato la mia casa, ho ripudiato la mia eredità; ho consegnato ciò che ho di più caro nelle mani dei suoi nemici. […] Molti pastori hanno devastato la mia vigna, hanno calpestato il mio campo. Hanno fatto del mio campo prediletto un deserto desolato […]. Essi hanno seminato grano e mietuto spine, si sono stancati senza alcun vantaggio; restano confusi per il loro raccolto a causa dell’ira ardente del Signore» (Ger 12, 7.10.13).

Fra i ministri di Dio, in verità, non sono molti ad ammettere apertamente il proprio smarrimento per la cattiva qualità del raccolto o per la sua completa assenza: bisogna far comunque buon viso a cattivo gioco, ripetendosi a vicenda che, certo, i frutti pastorali non sono incoraggianti, ma ora tutto sta cambiando e ben presto turbe di gente assetata di misericordia invaderanno di nuovo le nostre parrocchie, ormai liberate dal timore di scontrarsi con clericali ostacoli alla loro ricerca… Appena terminato il “sinodo” che avrà imposto nuovi itinerari di riconciliazione per i fedeli in situazione irregolare, scatterà la sanatoria universale, già indetta in veste di “anno santo” pensato ad hoc. Ma in fin dei conti – come ci hanno insegnato – non dobbiamo cercare i risultati, noi lavoriamo per la gloria (quella di sentirci buoni e riconosciuti perché diamo tutto a tutti, senza mai dire di no a nessuno: le donne di strada, almeno, si fan pagare…). Tu credevi di essere un prete, ma in realtà volevano un assistente sociale – che in più dà pure un po’ di conforto spirituale, quando serve, e ogni tanto esegue qualche rito religioso, che non fa mai male. Basterà questo per non finire nel fuoco?
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