ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 13 marzo 2015

κατέχον ?

13 marzo 2013 : cronaca dell'ultimo Conclave


Sapevamo che il 13 marzo all'ora della massima audence serale  il comigliolo issato sopra la Cappella Sistina avrebbe irradiato la festosa notizia dell'avvenuta elezione del nuovo Papa.
Sapevamo già, aimè, che il nuovo Papa non avrebbe dato seguito ai gesti di dignità del ruolo sacrale che Benedetto XVI, fra le risatine dei curiali, aveva timidamente e tenacemente tentato.
I potentati che controllano le sorti del mondo e dell'informazione avevano imposto che il nuovo Papa dovesse essere populisticamente efficace ( capace di contenere le folle inquiete ed inferocite a causa della procurata crisi economica mondiale - come ha candidamente ammesso uno di quei potenti alcuni giorni prima l'elezione del Papa).
Insomma al κατέχον (katéchon) sarebbe dovuta subentrare una  religione oppiacea per imbambolare il popolo che si poteva "sballare" anche nel sacro recinto ecclesiale.

"Noi vogliamo sostenere questo modo di fare religione perchè il popolo deve essere controllato per evitare guai maggiori" specificò l'illuminato personaggio. 

La mattina ed il pomeriggio del 13 marzo, a Conclave ancora in corso,  l'allora Direttore di TV 2000 aveva confermato che l'immagine esterna del futuro Papa sarebbe stata nel modo descritto dall'illuminato personaggio di cui sopra. ( QUI )
Ed io alla sera del 13 marzo di due anni fa me ne stavo davanti la TV indossando  cappotto e sciarpa  pronto per andare a suonare le campane a festa.
Le campane suonarono in piacevole accordo con le altre della Città.
Al ritorno a casa, l'interminabile, snervante attesa dell'Habemus Papam.
E non fu cena perchè andai a dormire.
E non fu riposo perchè i telefoni squillavano svelando alla risposta che dall'altra parte c'erano Sacerdoti e fedeli piangenti.
E non fu sonno perchè gli sms , irrispettosi della tarda ora, si scagliavano come macigni sulla  testa già dolorante.
Dopo qualche preghiera in più ... fu acceso il computer e una volta recuperati, a forza di preghiere e di letture sacre, i sentimenti della doverosa devozione e rispetto filiale nei confronti del Papa, che fanno parte del DNA di un Cattolico, sia pur peccatore come me, ho affidato al Blog Traditio Catholica Romana queste mie considerazioni che ricevettero un record di "visite"  e altrettanti compiaciuti commenti.
Dopo qualche giorno pubblicai un post di Marco Bongi ( area FSSPX ) dal titolo : Papa Francesco : una Fede semplice e genuina ! 
Penso che nella ricorrenza religiosa dell'elezione del Papa queste considerazioni notturne dell'ormai 14 marzo 2013 facciano ancora riflettere.
Le facciamo però precedere dalle significative  parole dell'eroico Cardinale  Slipyi,  durissimamente perseguitato dal regime comunista : " Se volete parlare di poveri, qui dentro io solo posso parlare, perchè sono stato venticinque anni nella nera miseria in Ucraina sotto la persecuzione del totalitarismo sovietico.
Ma ai poveri, che hanno già poco pane e alcuna consolazione, volete ancora togliere le espressioni dell'arte, della musica, della bellezza?
Anche quello?
Non sapete che ne hanno più bisogno di quelli che stanno bene?
".
(Card. J. Slipyi, intervento al Sinodo Romano sulla riforma liturgica)

« I Cattolici, chierici e laici,  hanno incessantemente pregato lo Spirito Santo di assistere i  Cardinali Elettori riuniti in Conclave per la scelta del  nuovo Papa.
Ora noi chiniamo il capo nell’atto di ossequiosa obbedienza a Papa Francesco .
Lo stato di Grazia che la Divina Provvidenza ha sempre effuso sul prescelto nella Cattedra di Pietro colmerà di benefici il cuore del Santo Padre.
I cattolici fedeli alle antiche forme liturgiche, fonte inesauribile di santità, ieri come oggi, sono fieramente di essere delle " comunità povere "  perché, grazie all’ispirazione divina, hanno saputo abbandonare ogni forma di umana vanagloria per rivolgersi direttamente alla Croce, da cui venne la nostra salvezza, in una forma umanamente non apprezzabile , lontana dai clamori populistici e dai guadagni terreni.
Per grazia di Dio siamo poveri perché riconosciamo una sola ricchezza : quella che venendo da Cristo Re si riserva nella Liturgia, capace di innalzare i cuori e le menti alla Gloria di Dio !
I cattolici fedeli alla Tradizione sono stati resi ancor più poveri grazie a “sorella persecuzione” .
Ringraziamo Dio anche per questo stato di ulteriore povertà che ci ha posto lontano dai lupi rapaci quando questi, volgendo lo sguardo alle lusinghe delle mode terrene, hanno dimenticato che l’unica ricchezza sono i Sacramenti della Chiesa ,  la Parola di Dio e la Tradizione vivente ( Cfr. Beato Giovanni Paolo II ).
Non sono povere invece le nostre Comunità che si rallegrano della grande ricchezza dei fanciulli, dei giovani, dei padri e delle madri di famiglia che “ una voce dicentes “ non smettono di lodare Dio nella vita e nella preghiera.
Questa è la nostra unica ed irrinunciabile ricchezza !
Questa è la nostra inerme potenza che il mondo non può capire !
Siamo sicuri che il Successore di Pietro che ha scelto il nome del Serafico Padre San Francesco, il Poverello che come primo gesto nella sua vita rinnovellata in Cristo ha voluto riedificare una chiesa in rovina, guarderà intelligentemente con occhio di Padre le nostre povere comunità che sperano di riedificare , con l’aiuto di Dio, le chiese abbandonate,  crollate dopo il Concilio Vaticano II mentre i Pastori erano distratti dalle suggestioni terrene.
Il Padre guarda tutti i suoi figli d’adozione apprezzandone la buona volontà e correggendone gli errori.
Poniamo idealmente nelle mani di Papa Francesco tutto il nostro operato “a maggior gloria di Dio” sapendo che Sant’Ignazio ,  San Francesco Saverio e tutti i Santi della Compagnia di Gesù, da cui proviene e si è formata la spiritualità del nuovo Pontefice, ci sosterranno sempre !
A coloro che , ieri come oggi, ci faranno pregustare “sorella persecuzione” rispondiamo calmi con le parole di “ Gamaliele, dottore della legge"  : « Non occupatevi di questi uomini e lasciateli andare. Se infatti questa teoria o questa attività è di origine umana, verrà distrutta; ma se essa viene da Dio, non riuscirete a sconfiggerli; non vi accada di trovarvi a combattere contro Dio! »
Noi vogliamo vivere e morire cattolici perchè sappiamo che la salvezza della nostra anima sarà elargita dalla Santa Chiesa ( extra Ecclesia nulla salus )  . 
Ci sono di molto aiuto per questo  le parole che il Servo di Dio Papa Paolo VI ebbe a prounciare nel 1977 : ho l'ardire che esse siano direttamente rivolte ai nostri gruppi " tradizionalisti : 
« C’è un grande turbamento in questo momento nel mondo e nella Chiesa, e ciò che è in questione è la fede... Ciò che mi colpisce, quando considero il mondo cattolico, è che all’interno del cattolicesimo sembra talvolta predominare un pensiero di tipo non-cattolico, e può avvenire che questo pensiero non cattolico all’interno del cattolicesimo diventi domani il più forte. 
Ma esso non rappresenterà mai il pensiero della Chiesa. 
Bisogna che sussista un piccolo gregge, per quanto piccolo esso sia » ( Paolo VI al filosofo Jean Guitton , 1977).
 Sembra paradossale che il Papa che subì le sofferenze di Nostro Signore,  l'abbandono del Padre , il rinnegamento di Pietro, il tradimento e l’ingiuria, tracciò nel lontano 1977, con il pennello intriso di lacrime, il ritratto della situazione della Chiesa che non è mutato, aimè, nei nostri giorni !
Coraggio o fratelli nella fede : cum Petro et sub Petro ! »
Andrea Carradori

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