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giovedì 19 marzo 2015

Dalla lavanda dei piedi a quella del bidè?

Arcigay di Cassero, quando non basta Papa Francesco a pranzo con 10 transessuali
Arcigay di Cassero, quando non basta Papa Francesco a pranzo con 10 transessuali
“Ogni ideologia che non riesce a farsi alleata la Chiesa la perseguita ferocemente, sia uccidendo i cristiani sia insultando ciò che essi hanno di più caro. E vede giusto: in una Chiesa fedele al Vangelo non troverebbe mai l’appoggio incondizionato e cieco, di cui ogni menzogna ha bisogno per sopravvivere.
Quando s’invoca la libertà di espressione a giustificazione della libertà d’insulto, c’è da chiedersi se sia prossima la fine della democrazia. E ci si domanda a che titolo l’Istituzione comunale possa concedere in uso gratuito ambienti pubblici a gruppi che li utilizzano per farne luogo d’insulto e di dileggio”. 

Con queste parole l’arcivescovo di Bologna Carlo Caffarra ha condannato le offese e la profanazione dei simboli religiosi compiuti nell’ambito della “notte eretica” organizzata dal circolo Arcigay del Cassero. Un "macabro carnevale" con personaggi raffiguranti Gesù, gli apostoli, i preti, le suore in atteggiamenti equivoci ed imbarazzanti. 

Un'offesa alla religione, per chi crede ma anche per chi non crede, che è stata duramente stigmatizzata dal Comune di Bologna e dalla quasi totalità delle forze politiche. 

Inutile ribadire per l’ennesima volta l’ipocrisia di quanti con la pretesa di battersi per la tutela dei diritti civili e delle cosiddette libertà individuali, finiscano alla fine con il mostrarsi intolleranti verso quanti non la pensano come loro. 

Il solito “razzismo rovesciato”, quel concetto di democrazia a senso unico fondato sui diritti assoluti di tutti, tranne di chi non è omologato culturalmente ed ideologicamente al pensiero unico relativista e nichilista. 

La cosa assurda è che mentre a Bologna andava in scena questo spettacolo a dir poco disgustoso, in Iraq ed in Siria continuava lo scempio contro i simboli cristiani ad opera dei miliziani dell’Isis.

 Chiese devastate, crocifissi bruciati, madonne fatte a pezzi e via di seguito. Una violenza inaudita, un’intolleranza che tutta la comunità internazionale ha inteso condannare. Il loro è un furore giacobino basato sulla presunzione di avere il diritto di fare ciò che si vuole, di vivere come pare e piace, di seguire ciecamente e irrazionalmente le pulsioni dell’io; magari si sentiranno discriminati da una Chiesa che si permette di non riconoscere le unioni gay opponendosi al tentativo di equiparare la loro condizione a quella delle famiglie tradizionali. Ma cosa vorrebbero? Imporre alla Chiesa ciò che non può concedere, quel diritto assoluto alla felicità che la natura stessa vi nega? 

E questo nonostante papa Francesco abbia fatto significativi passi avanti verso un approccio sempre più inclusivo delle persone gay all’interno della Chiesa, al punto che è di queste ore la notizia di un pranzo che il Pontefice stesso avrà con un gruppo di transessuali (tutta da confermare).  

Ma questo evidentemente non basta, non è sufficiente la disponibilità manifestata nell’ambito del recente Sinodo straordinario sulla famiglia ad individuare forme di accoglienza per le coppie gay; volete il matrimonio, pretendete di adottare figli e questo la Chiesa non può riconoscerlo perché significherebbe contraddire il Vangelo. 

Gesù accoglieva tutti, è vero, amava tutti, non chiudeva le porte in faccia a nessuno, ma ha insegnato ciò che è bene e ciò che è male, ciò che è lecito per i cristiani e ciò che non lo è. Gesù amava tutti e ama anche voi che lo avete così gravemente offeso. Lui vi ama mentre voi lo odiate, proprio come i miliziani dell’Isis; e chissà, forse anche peggio?

19 marzo 2015, Americo Mascarucci
Riprendiamo dal Giornale questa notizia. L’unica immagine che ci sembra appropriata è quella che vedete: la spazzatura, pur considerando che dalla spazzatura a volte si può riciclare qualcosa di utile, mentre dalle oscenità blasfeme non si ricava altro che un profondo e totale disgusto. La miserabile azione del club di invertiti bolognesi è stata severamente condannata dall’Arcivescovo di Bologna, Card. Carlo Caffarra, che ha dichiarato: «un insulto di inarrivata bassezza e di diabolica perfidia a Cristo in Croce. Non si era ancora giunti a un tale disprezzo della religione cristiana e di chi la professi da irridere, tramite l’abominevole volgarità dell’immagine, persino la morte di Gesù sulla Croce», osservando, tra l’altro, il «tempismo, che vede in contemporanea il teatrino del Cassero profanare il dramma del Calvario e sulle sponde del Mediterraneo la demolizione delle croci e di ogni simbolo cristiano delle chiese assaltate dall’Isis» (vedi su NoCristianofobia). Speriamo che l’eccezionale gravità dell’accaduto e la reazione spocchiosa del club degli invertiti bolognesi, che ovviamente respingono qualsiasi critica, induca alla riflessione i fautori del “dialogo” inconcludente e masochista.
Paolo Deotto
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Quel party blasfemo su Gesù con i soldi dei contribuenti: arcigay di Bologna senza freni  
di Sergio Rame
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Al Cassero uomini travestiti da Gesù mimano pratiche sessuali con una grossa croce. Scoppia la polemica: il circolo gay è finanziato dal Comune
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Tre uomini travestiti da Gesù mimano pratiche sessuali con una grossa croce. Succede al Cassero, locale della comunità omosessuale di Bologna. Le gesta blasfeme sono state immortalate in fotografie che da giorni fanno il giro dei social network suscitando una marcata indignazione.
Anche perché la festa gay è stata finanziata dal Comune di Bologna.”I soldi pubblici devono sostenere asili, anziani, minori e politiche della sicurezza – ha tuonato su Facebook il consigliere comunale di Forza Italia Michele Facci – se proprio il Cassero vuole offendere, lo faccia con i propri soldi. Non con i nostri“.
Nei prossimi giorni Facci depositerà un’interpellanza per chiedere all’amministrazione comunale “se sia opportuno continuare a finanziare certe iniziative” come quelle di Cassero che, per offendere la Chiesa cattolica, si è inventato la riproduzione fotografica delle vignette di Charlie Hebdo. “La nostra costituzione garantisce il diritto a professare liberamente la propria fede e di conseguenza – ha spiegato l’esponente – anche il diritto a non vedere derisa o denigrata e infamata la stessa fede“. Non solo. Domani il consigliere comunale di Forza Italia Marco Lisei domani andrà in Procura, insieme ai consiglieri regionali Galeazzo Bignami e a Valentina Castaldini per denunciare quanto accaduto all’interno del Cassero. Dal momento che il Cassero si trova in un immobile del Comune di Bologna a canone zero, la leghista Lucia Borgonzoni ha, invece, sfidato il Comune invitandolo a “non rinnovare la convenzione” con l’associazione arcigay, che scadrà il 10 maggio, per la gestione dell’immobile ex Salara di via don Minzoni.
Il procuratore aggiunto di Bologna Valter Giovannini ha subito fatto sapere che, “se giungeranno denunce”, saranno valutate “con attenzione”. Anche l’amministrazione comunale non ha mancato di prendere le distanze dal Cassero invitando gli organizzatori dell’evento blasfemo ad assumersi “la responsabilità di una grave offesa, che ha molto più del volgare e provocatorio”. “La cultura dei diritti che vede da sempre questa città differenziarsi – ha commentato il Comune di Bologna – è stata costruita attraverso una diffusa cultura del rispetto, che ci pare mancato in questa occasione“. Ma dall’associazione arcigay non è arrivata una sola parola di scuse. Anzi, è stato addirittura alzato il tiro dell’offesa. Per il circolo Arcigay quelle sulle foto blasfeme sono polemiche “pretestuose e strumentali“. “Il conflitto tra comunità Lgbt e la parte politicizzata dei cattolici – spiega il Cassero – preesiste alla nostra festa e alle famigerate immagini, questo è un dato indispensabile per comprendere perché una persona omosessuale decida di dissacrare o irridere un simbolo religioso. Quel gesto rappresenta una liberazione rispetto a un simbolo che quelle persone percepiscono come oppressivo“.

1 commento:

  1. "una persona omosessuale decide di dissacrare o irridere un simbolo religioso"ma chi li obbliga a irridere un simbolo religioso se non l'inquilino degli inferi?vogliono vivere senza Dio....e si trovano già in braccio a satana ......complimenti bella scelta!!!!poi altro che ridere se non si convertono.....sarà pianto e stridore di denti......

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