ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 14 marzo 2015

Maxi profezia?

DUE ANNI DOPO: L’ “EFFETTO BERGOGLIO” ALLA PROVA DEI FATTI. E la novità decisiva sul Segreto di Fatima


«Fai sapere ai Miei ministri, che poiché si comportano come il Re di Francia nell’attuazione della Mia domanda, lo seguiranno anche nella sventura [che colpì il Re Luigi decimosesto, ndr]». (Nostro Signore Gesù Cristo a suor Lucia)

O anche: «Coraggio, per il 2017 sarà tutto finito». (Risposta attribuita a S.S. Benedetto XVI)

«Non c’è problema, vi dico, per quanto difficile, che non possa essere risolto dalla recita del Santo Rosario. […] Mai come oggi, il mondo ha bisogno del vostro Rosario (…) È stata tante volte la recita di un solo Rosario a placare lo sdegno della Divina Giustizia ottenendo sul mondo la Divina Misericordia e a salvare tante anime». (Dagli scritti di suor Lucia)

13 marzo 2015
Il Vescovo Bergoglio
prima dei trattamenti
Sinodo. La cambiale (o tangente che dir si voglia) al “grande elettore” Kasper (come recentemente emerso anche dal noto libro del collaboratore del card. O’Connor), il grande elettore cui aveva immediatamente elargito il segnale di uno spotpubblicitario al primo Angelus, ha tentato e ritentato di pagarla, ma – sia a febbraio sia a ottobre – sostanzialmente è stato messo in minoranza (cfr. gli articoli a riguardo). Sicché anche i suoi “pelosi” fans dei “Poteri forti”, cfr. ilCorriere della Sera del 18 ottobre, hanno detto (pur sottovoce) che la situazione gli è sfuggita di mano; che è popolarissimo (anche grazie a loro, questo però non l’hanno detto, e un po’ alla Pertini, diciamo noi), ma al dunque del governo della Chiesa, è in difficoltà…
Mentre i Vescovi tedeschi, portabandiera del progressismo pseudoecclesiale, per bocca del card. Marx hanno detto che la “proposta Kasper” (bocciata sia dal Sacro Collegio Cardinalizio sia dal Sinodo) la vogliono comunque: cosa ne verrà fuori? E, oltre alla parte moderata dei suoi elettori, anche il Partito progressista gli sta lanciando, più volte, segnali in codice: in ecclesiastichese, ma, all’interno di questo linguaggio cifrato, sono segnali eloquenti…

La famosa riforma della Curia (tema dominante del Conclave che l’ha eletto): più facile a dirsi che a farsi.

Il rilancio missionario. In effetti, molti Cardinali del Terzo Mondo che si sono accodati alla sua candidatura (populista esterofila, ma a regia del Primo Mondo) avevano di mira anche questo obiettivo; e molte persone hanno accolto con entusiasmo il ritorno di un Papa popolare, dicendo: adesso tanti torneranno in chiesa, adesso tanti torneranno a confessarsi… Tralasciamo qui la questione più grave, dottrinale: quale missione, ad esempio, quando si attacca (come minimo con una imprudenza estrema)  il proselitismo – anche su certe sedi e anche senza spiegare chiaramente cosa si intenda dire? Sta di fatto che anche in Argentina della tematica missionaria egli parlava molto, ma i bilanci concreti della stagione bergogliana (all’insegna dell’ideologico e ambiguo slogan della “Chiesa in uscita”) sono impietosi: meno 10%. E una volta venuto a Roma? Qui da noi – salvo eventualmente il solito “effetto novità” agli incontri pubblici, che c’è un po’ sempre –, chi non “andava in chiesa” prima ha continuato a non andarci dopo; chi non si confessava prima ha continuato a non confessarsi dopo; quei temi che erano già nel proprio orizzonte (come quelli cattoprogressisti o miscredenti) lo sono rimasti e quei temi che non erano nel proprio orizzonte (come la predicazione sul demonio, chi non segue Cristo segue Satana, gli attacchi allo spirito mondano…) non vi sono entrati. Al netto dei battimani, “interessati” o superficiali, la realtà è questa. Altrove, quanti dati solidi risultano in tal senso? Nell’assai problematica Germania, la «fuga di fedeli dalla Chiesa cattolica» anziché diminuire addirittura è aumentata. Nel grande Nordamerica (i cui Cardinali in Conclave hanno votato per Bergoglio e successivamente se ne sono giustificati, imbarazzati, cfr. l’errore di persona riconosciuto dal card. George), addirittura si assiste a un eloquente crollo delle offerte dei fedeli alla Chiesa.

“La pace nel mondo” e la libertas Ecclesiae. Peggio che andar di notte: le mani dei belligeranti, tra molti applausi al “Papa di tutti”, non sono state disarmate; e quelle dei carnefici sono più libere che mai: sotto “il Papa più popolare” divampa la persecuzione più selvaggia. In Occidente, nella Chiesa – al netto delle prediche sulla mondanità spirituale – si è ancora più succubi deimass media;  né sono calati i condizionamenti curialeschi di tipo nepotistico, anzi, tra i cortigiani bergogliani il nepotismo è alle stelle: il comune denominatore di certe nomine è proprio quello di essersi schierati a pro delleader peronista.

La coesione ecclesiale. Non è certo cresciuta, tutt’altro: in maniera sempre più vistosa, la Chiesa oggi non è neppure in pace, né al suo esterno né al suo interno.

La devozione (specialmente mariana). Su questo il bilancio è anche positivo (con il limite che si tratta qui della devozione personale): ha immediatamente chiesto e richiesto che il suo Pontificato venisse consacrato alla Madonna di Fatima (pur in una forma un po’ strana, forse non poteva fare altrimenti) e ripetute volte è corso a pregare a Santa Maria Maggiore (anche di notte, in incognita, ci dicono fonti attendibili). Preghiamo dunque la Madonna per lui, visti tanti problemi: ha detto (in un’intervista prima debolmente smentita, poi – ripetendosi peraltro, illogicamente, lo stesso equivoco – implicitamente accreditata col disporne un inserimento incompatibile con un “millantato credito”) che lui è più umile e più deciso dei suoi predecessori? (Cosa inaudita in un Papa, così come altre “uscite”: ad esempio, la gaffe – se l’avesse fatta Benedetto XVI l’avrebbero massacrato – davanti al bastone reliquia della “vecchia” Santa Teresa d’Avila; ad esempio, “gli darei un calcio là dove non batte mai il sole”… Devono essere I fioretti di Papa Francesco, di cui corsero a scrivere anche su qualche periodico diocesano…). Lo applichi, e ne tragga le conseguenze.

Questo discorso però va completato con certe domande:perché il Signore permette questo? È tutto il problema, è tutta la causa del problema, o ne è anche l’effetto? Nella linea (antidemagogica, antisuperficiale, antiopportunistica) del “chiacchierare di meno e leggere pensando di più”, rimandiamo a tutto il discorso articolato a riguardo: da La lezione del 2013 a Cercasi esorcista. Se invece, nonostante tutti gli scossoni e gli avvertimenti, la metanoia non c’è; se le teste non cambiano; se i cuori sono sempre quelli (e non soltanto ai livelli alti): allora ci meritiamo Papa Francesco. Anzi: ci meritiamo Papa Tagle.

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In compenso, Fatima è sempreverde. Pur nella stolta stanchezza generale… E qui la grande novità che abbiamo, la novità grande e decisiva che ha in mano ciascun lettore, è questa: visto il video della conferenza di febbraio, a Perugia, sulle novità dal Portogallo, molti liberi arbitri hanno finalmente capito e accettato il senso dei moniti di Fatima: che dipende anche da loro se succederà la disgrazia o se invece il Cielo farà la grazia. E questo, se così è, dà a ben sperare.

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P.S. . Segnaliamo la presenza qui nelle Marche, a San Giorgio in Spicello in provincia di Pesaro, di un Santuario dedicato a San Giuseppe. Qui dal chiaravallese ci andiamo ogni tanto, da molti anni… Invitiamo tutti i lettori che lo possono a fargli qualche visitina, per onorare il grande Santo e invocarne l’assistenza: specialmente per la Chiesa universale, di cui è patrono; per la diocesi di Senigallia, che attende la nomina del nuovo Vescovo (oppure l’ulteriore proroga dell’attuale); per la custodia del nostro amore filiale alla Santa Chiesa di Cristo.


Solideo Paolini

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