ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 13 aprile 2015

La penna batte dove il dente duole..

Papa Francesco, l'ombra di due nuove irregolarità su data e schede nel giorno dell'elezione

Antonio Socci










Il Conclave del 2013 è stato davvero un disastro. Ogni giorno che passa saltano fuori nuove magagne, una più grave dell’altra. E i profili di invalidità si fanno sempre più consistenti.
Lo sanno bene gli addetti ai lavori che però oggi stanno copertissimi a causa di una certa atmosfera repressiva che domina oltretevere in questi mesi.
Atmosfera in totale contraddizione pratica con la continua ripetizione della parola «misericordia» da parte del papa argentino.
Ne parla molto, ovviamente, nella bolla «Misericordiae vultus» di indizione del Giubileo firmata ieri. Vi sono passi molto belli che ricordano la compassione di Gesù verso tutti e il viscerale amore materno di Dio verso ciascuno.
Ma si nota anche la solita omologazione all’agenda politically correct.
C’è infatti una certa enfasi sui «peccati sociali». Pare che mafiosi, corrotti e razzisti siano i soli che si possono giudicare e condannare.
L’ovvio dei popoli che permette a tutti noi di sentirci buoni. È tutto molto comodo.
Domenico Cacopardo ha notato che nel discorso di Pasqua, all’indomani del massacro di 147 studenti cristiani in Kenya, Bergoglio ha tuonato contro i «trafficanti di armi», categoria che però è «un nemico oscuro e sfuggente» grazie al quale il papa non nomina «il nemico evidente e visibile» che compie quelle stragi.
Più in generale Bergoglio prende di petto i reati da codice penale, ma quasi per nulla i normali peccati da confessionale che vengono alquanto derubricati: anzi, il papa se la prende con chi evoca la giustizia della legge morale (sfuocata nel magistero del papa argentino è anche la nozione di «peccato originale»).
Contenuti ancor più «sinistresi» (contro il profitto, le disuguaglianze, la finanza) saranno esposti nell’ormai prossima enciclica sociale, già anticipata nel discorso che Bergoglio fece ai centri sociali (fra cui il Leoncavallo).
CLIMA IDEOLOGICO
Il papa argentino ci riporta così al clima ideologico che in Italia vivevamo negli anni Settanta, il sinistrismo della Chiesa latinoamericana, imbevuta delle diverse teologie della liberazione.
Non è un caso se quella Chiesa da decenni sta andando a picco sia per le defezioni massicce dei fedeli, sia per la voragine delle vocazioni.
Al contrario dove l’insegnamento di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI è stato recepito e si è formato un episcopato - per così dire - saldamente cattolico, i frutti sono straordinari.
Negli Stati Uniti, sono dati di questi giorni, nel 2015 ci saranno circa 600 ordinazioni sacerdotali. L’anno precedente erano state 477: più 25 per cento in un solo anno.
«È uno dei più robusti segnali di ripresa vocazionale dopo una crisi pluridecennale iniziata poco dopo la chiusura del Concilio» scrive la rivista Il Timone, la quale aggiunge che si tratta di vocazioni fiorite negli anni di Benedetto XVI che hanno la tipica spiritualità di Wojtyla e Ratzinger («il 70 per cento, prima di entrare in Seminario era solito pregare il Rosario o partecipare all’adorazione eucaristica»).
La Chiesa statunitense, che porta il segno di Wojtyla e Ratzinger, è molto impegnata nello slancio missionario e nelle battaglie di frontiera sui «principi non negoziabili».
È quella che i media laici definirebbero una «Chiesa conservatrice», come la Chiesa africana, vivacissima e in espansione, i cui vescovi, nello scorso Sinodo, sono stati decisivi per bloccare la «rivoluzione» di Kasper.
PONTIFICATO DI ROTTURA
È chiaro che Bergoglio è su un’altra strada. Con lui si profila un pontificato di rottura. Anche nei gesti e nelle consuetudini.
A dire il vero già il Conclave che lo ha eletto andava in quella direzione. E prima se ne discuterà pubblicamente, meglio sarà per tutti. Anche per papa Bergoglio che avrebbe tutto l’interesse a far chiarezza.
Ho ritenuto di ravvisare tre violazioni delle norme, nel mio libro «Non è Francesco», che già di per sé possono rientrare in quelle che comportano la nullità dell’elezione. Ora se ne aggiungono altre due, così evidenti che mi sono state segnalate da alcuni lettori.
CONCLAVE E SEDE VACANTE
La prima. Fra l’annuncio della rinuncia, l’11 febbraio 2013, e l’inizio della sede vacante, il 28 febbraio, Benedetto XVI firmò il Motu proprio «Normas nonnullas» per integrare e mutare piccole parti della costituzione che regola l’elezione del papa, la Universi Dominici gregis.
L’articolo 37 veniva così formulato da Ratzinger: «Ordino che, dal momento in cui la Sede Apostolica sia legittimamente vacante, si attendano per quindici giorni interi gli assenti prima di iniziare il Conclave; lascio peraltro al Collegio dei Cardinali la facoltà di anticipare l’inizio del Conclave se consta della presenza di tutti i Cardinali elettori». Stando a questo articolo dunque il Conclave doveva iniziare dopo il 15 marzo perché la sede vacante era iniziata il 28 febbraio.
Il Collegio cardinalizio poteva anticipare il Conclave solo con la «presenza di tutti i cardinali elettori» (norma dovuta a incidenti gravi del passato).
I CARDINALI ELETTORI
In effetti il Conclave del 2013 è stato anticipato, per decisione dell’ottava Congregazione generale del Collegio dei cardinali tenutasi nel pomeriggio dell’8 marzo 2013.
«Il direttore della Sala Stampa aveva ricordato che da ieri i 115 elettori sono tutti presenti» si legge nell’articolo di Avvenire del 9 marzo, firmato Mimmo Muolo.
Ma se i cardinali presenti erano 115 e gli elettori erano 117, ne mancavano due: Julius Riyadi Darmaatmadja e, per motivi diversi, Keith Michael Patrick O’Brien che, pur avendo inviato le loro motivazioni, recepite dai cardinali, tuttavia restavano a tutti gli effetti «cardinali elettori», tanto che in ogni momento potevano venire a Roma ed entrare in Conclave anche dopo il suo inizio (art. 39).
Lo stesso Avvenire rilevava la loro assenza. Con tale assenza però il Collegio cardinalizio non era al completo come richiesto dal Motu proprio e non poteva decidere l’anticipo del Conclave che ha eletto il cardinal Bergoglio il 13 marzo, un giorno nel quale il Conclave non doveva nemmeno essere iniziato.
Come è stato possibile allora assumere quella decisione?
Ma c’è un’altra violazione. È noto che nella quarta votazione del 13 marzo si è trovata una scheda che ne conteneva un’altra, in eccesso, rimasta attaccata.
Applicando l’articolo 68 dell’Universi Dominici gregis, si è deciso di annullare quella votazione e farne subito un’altra.
Nel mio libro ho ravvisato in questa decisione due violazioni delle norme, perché si doveva applicare l’articolo 69 (non annullando quella votazione, ma solo quel voto) e non si poteva votare un’altra volta in quanto le norme pontificie impongono di non fare più di quattro votazioni al giorno (art. 63).
Tuttavia se proprio si voleva applicare l’articolo 68, lo si doveva applicare integralmente.
SCHEDE DA BRUCIARE
Esso infatti impone, una volta annullato il voto, di bruciare quelle schede prima di procedere a una nuova votazione («omnes comburendae sunt, et iterum, id est altera vice, ad suffragia ferenda procedatur»).
C’è un motivo importante per cui Giovanni Paolo II, nell’Universi Dominici gregis, prescrive questo: per eliminare dalla Cappella Sistina qualsiasi scheda votata, cosicché la successiva votazione non possa essere nemmeno ipoteticamente inquinata da schede già votate o da sospetti. Quindi si dovevano bruciare subito.
Ma il pomeriggio del 13 marzo non vi fu quella seconda fumata nera per la quarta votazione annullata. Vi fu solo, alle 19.06, la fumata bianca della quinta votazione. Perché? È necessario appurare se si sono verificate (anche) queste due violazioni, perché - se così fosse - è assai probabile che possano rappresentare causa di nullità dell’elezione.
L’articolo 76 dell’Universi Dominici gregis infatti afferma: «Se l’elezione fosse avvenuta altrimenti da come è prescritto nella presente Costituzione o non fossero state osservate le condizioni qui stabilite, l’elezione è per ciò stesso nulla e invalida».
In questo campo la misericordia non c’entra. Almeno qui la legge deve regnare sovrana.
di Antonio Socci
http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/11777034/Papa-Francesco--l-ombra-di.html

24 commenti:

  1. Ma scusate, se tanti cardinali, vescovi, preti etc. non ascoltano le Parole di Dio , del Vangelo fanno manbassa e lo usano a propria voglia e ne stravolgono il senso , pensate che siano obbedienti a leggi di cui non gli importa proprio un bel nulla. ? Essi sono legge a se stessi , e questo è un grande guaio . jane

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  2. Ancora questa storia di sedevacantismo pratico!!!

    Ammettiamo che ciò sia vero: mancano due cardinali ohibò: il socci non si accorge che gli art. dettati sono uno in contrapposizione all'altro?

    (art. 39). ammette l'assenza di cardinali elettori ....ok.... ma gli assenti possono raggiungere il Conclave anche dopo il suo inizio..... mentre il Motu Proprio dice che non si può iniziare il Conclave se non si è presenti...... e quindi il 13 marzo è giorno nullo ...

    socci dai retta a me occupati di altro su, che a scoprire magagne altri son stati più bravi di te. Mi riferisco a coloro che da sempre hanno denunciato il concidiabolo vat 2 che tu hai sempre difeso e tutto andava bene per quelli come te finchè le piazzate pro "ermeneutica" ratzingheriana e woitiliana hanno mostrato il vero volto. E' evidente che ai ciellini e ad altri Bergoglio non va giù ..... forse che Bergoglio ha pestato loro qualche calletto?

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  3. A parer mio il problema non è l'elezione di Bergoglio, bensì la convocazione illegittima di un Conclave che non potrà che essere a sua volta illegittimo. Il vero problema sono le dimissioni di Ratzinger, un atto di gravità e ambiguità inauditi. L'istituto del Papa emerito non esiste né avrebbe potuto inventarlo ex novo Ratzinger il quale pur essendo pontefice non avrebbe mai potuto disporre a proprio piacimento del Papato. O Ratzinger è cardinale o è ancora Papa, TERTIUM NON DATUR. Su poche cose ha ragione Socci, una di queste è che siamo di fronte ad un gran brutto papocchio!!!!

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    1. E no caro anonimo TROPPO COMODO!!!!

      Il socci è l'emblema di quei psedo cattolici "difensori della fede" che oggi vestono i panni di certo tradizionalismo, fin tanto che i papetti GPII e BXVI tenevano i cattolici dentro l'illusione di una "ermeneutica della continuità" che è una BESTEMMIA al solo pronunciarla, tanto è ridicola e assurda. Questi papetti hanno sempre dato un colpo al cerchio e uno alla botte due i risultati: gli stolti non si son accorti di nulla e andava loro bene, se nell'entualità invece non potevano non vedere certe cose allora il ritornello degli stolti (ancora attuale) è che poverino il BXVI è stato costretto e bla bla bla.

      Anonimo chiediti chi ha scritto l'eretica enciclica "ut unum sint" e scoprirai che l'emerito non solo è stato voluto da ratzinger ma l'ha pure messo in partica.

      Altra domanda perchè la convocazione del Conclave sarebbe stata illegittima? Se le spiegazioni sono quelle del socci meglio farci una sonora risata.

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    2. Datti una calmatina, caro mio!!! Non sono tra quelli che crede che basti che Ratzinger torni e tutto si sistemerebbe. Dico solo che se dobbiamo andare a fare le pulci, come fa Socci, allora il problema riguardal'anomala rinuncia e non il Conclave(che è illegittimo). Dico questo a rigor di logica. Personalmente invece penso che le ambiguità e le illegittimità siano iniziate e si stiano protraendo da più di mezzosecolo! Riguardo a Socci, rispetto la sua apparente buona fede mentre compatisco la sua imbarazzante ingenuità.

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    3. Senti bello la calmatina conviene a te, e oltre di converrebbe un po' di conoscenza di storia della Chiesa.

      Le dimissioni sono LEGITTIME caro mio e sono SEMPRE state considerate dalla Chiesa. Rileggiti la storiella ella ella di Papa Celestino V. Abdicò LEGITTIMAMENTE ma a differenza di ratzinger NON conservò il titolo di papa, ritornò monaco!

      Ratzinger invece, abica e mantiene pure il titolo di papa aggiungendo emerito. Ti ho già detto di leggerti l'eretica enciclica "ut unum sint" che tu come tutti i ratzingeriani e i pseudo apparenti in buona fede nemmeno considerano allo stesso modo che il socci, dunque sei in buona fede o (come penso da quello che scrivi) in cattiva fede?

      E chi sei tu per dire che il Conclave è illegittimo? E la tua sarebbe rigor di logica? Hai ancora molta strada da fare caro mio.....e ti mancano all'appello molti tasselli storici da aggiungere alla tua scarsa conoscenza in materia.

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    4. Ut Unum Sint è una enciclica pubblicata dal papa Giovanni Paolo II il 25 maggio 1995.

      Le dimissioni di Ratzinger sono valide , la figura del "papa emerito" è un'invenzione giornalistica , non ha precedenti nè collocazione.

      Le tesi di Socci sono state già smentite nel merito e nelle conclusioni. Mostrano imbarazzanti analogie con gli scritti di psudoveggenti che circolano in rete, per esempio riguardo alla rinuncia del solo "munus petrino". D'altra parte Socci ritiene attendibili rivelazioni private come Valtorta e Medjugorje.

      Infine non si capisce da chi si dovrebbe andare, forse ai raduni sedevacantisti il cui unico scopo è tenere in piedi le varie sagre della porchetta , visto che già tra loro ci sono almeno sei tesi diverse..

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    5. Ut Unum Sint è una enciclica pubblicata da GPII, ma come TUTTE le encicliche che sono uscite sotto il suo, ahimè troppo lungo e nefasto pontificato, c'era la mano di Ratzinger.

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    6. Se c'era la mano di Ratzinger era per correggere certi "slanci" di GP II. Ed è quello che ha fatto prima da cardinale e poi da papa, finchè ha potuto. E' stato così per la dichiarazione sulla massoneria (necessaria dopo che l'albo non l'aveva più menzionata) , è stato così per i Legionari , neocatecumenali , carismatici, Assisi 86, revoca della scomunica alla S.Pio X . Tutte questioni nelle quali è stato duramente ostacolato dalla curia polacca (anche dopo Wojtyla). Questioni che sono rimaste tutte lì , e che Bergoglio ha solo messo sotto il tappeto. Dire che i pontificati di GP II e Benedetto XVI sono uguali (e persino in linea con quello di Bergoglio) è un'enorme sciocchezza.

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    7. Se c'era la mano di Ratzinger era per correggere certi "slanci" di GP II. Ed è quello che ha fatto prima da cardinale e poi da papa, finchè ha potuto.

      No caro amico e qui ti sbagli di grosso!!! Siccome io non amo le contraddizioni e non amo chi mette la ragione sotto la sabbia perchè psicologicamente è attratto da questo o quel personaggio (in questo caso Ratzinger)

      ti rimando alla lettura del n. punto 94 e inizio 95 scrive della suddetta enciclica che dire eretica è dire poco, e dunque come mai il tuo BXVI non ha corretto questi "slanci"?


      fine 94 - Con il potere e l'autorità senza i quali tale funzione sarebbe illusoria, il Vescovo di Roma
      deve assicurare la comunione di tutte le Chiese. A questo titolo, egli è il primo tra i servitori
      dell'unità. Tale primato si esercita a svariati livelli, che riguardano la vigilanza sulla
      trasmissione della Parola, sulla celebrazione sacramentale e liturgica, sulla missione, sulla
      disciplina e sulla vita cristiana. Spetta al Successore di Pietro di ricordare le esigenze del
      bene comune della Chiesa, se qualcuno fosse tentato di dimenticarlo in funzione dei propri
      interessi. Egli ha il dovere di avvertire, mettere in guardia, dichiarare a volte inconciliabile
      con l'unità di fede questa o quella opinione che si diffonde. Quando le circostanze lo
      esigono, egli parla a nome di tutti i Pastori in comunione con lui. Egli può anche - in
      condizioni ben precise, chiarite dal Concilio Vaticano I - dichiarare ex cathedra che una
      dottrina appartiene al deposito della fede. Testimoniando così della verità, egli serve
      l'unità.
      95 - Ciò che riguarda l'unità di tutte le comunità cristiane rientra ovviamente nell'ambito
      delle preoccupazioni del primato. Quale Vescovo di Roma so bene, e lo ho riaffermato
      nella presente Lettera enciclica, che la comunione piena e visibile di tutte le comunità, nelle
      quali in virtù della fedeltà di Dio abita il suo Spirito, è il desiderio ardente di Cristo. Sono
      convinto di avere a questo riguardo una responsabilità particolare, soprattutto nel
      constatare l'aspirazione ecumenica della maggior parte delle Comunità cristiane e
      ascoltando la domanda che mi è rivolta di trovare una forma di esercizio del primato che,
      pur non rinunciando in nessun modo all'essenziale della sua missione, si apra ad una
      situazione nuova.(?) In tal modo il primato esercitava la sua funzione di unità.
      Lo Spirito Santo ci doni la sua luce, ed illumini tutti i pastori e i teologi delle nostre Chiese,
      AFFINCHE' POSSIAMO CERCARE INSIEME le FORME (?) nelle quali QUESTO
      MINISTERO possa realizzare un SERVIZIO di amore (?) riconosciuto dagli uni e dagli altri.

      Questi "altri" sono giudei, islamici, protestanti, scismatici e la vasta galassia di sette che il diabolico ecumenismo ha voluto far entrare nel Sacro Ovile e infettare le pecorelle di Cristo.

      In conclusione si, dire che i pontificati di GP II e B XVI sono uguali è una sacrosanta verità.

      Per la massoneria è stato un punto in suo favore ma non basta a scagionare le sue gravi colpe anche perchè non ha mai smesso di incontrare i rappresentanti di questi figuri prorio come il GpII.

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    8. Sottolineo nuovamente:

      "AFFINCHE' POSSIAMO CERCARE INSIEME le FORME"

      Infatti quale forma migliore che vada bene a tutti: giudei, islamici, protestanti, scismatici e la vasta galassia di sette se non la figura del "papa emerito"?

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    9. E' ambigua , ma non è detto che sia necessariamente eretica, bisogna vedere cosa sottintende.
      Il "papa emerito" poi non significa nulla , meno che meno la fine del primato o del papato.
      In ogni caso sono parole di Wojtyla , non si capisce perchè attribuirne la paternità a Ratzinger , che il peso di tutto questo ha dovuto trascinare per svariati anni.

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    10. Vedo che si continua a tergiversare di fronte alle evidenze. Non è ambigua è chiara e in quanto tale è eretica. Non ho parlato di paternità ma di mano di Ratzinger. Già questo la dice lunga, ma se anche per un secondo ammettessimo il fatto che Ratzinger non c'entri nulla con questa eretica enciclica, si capisce che era non solo d'accordo con l'enciclica ma anche un acerrimo convinto, visto che proprio lui ha illeggitimamente istituito il "papato emerito" ovvero:

      "AFFINCHE' POSSIAMO CERCARE INSIEME le FORME nelle quali QUESTO
      MINISTERO (Primato di Pietro) possa realizzare un SERVIZIO di amore riconosciuto dagli uni e dagli altri.(eretici, scismatici e nemici di Cristo di ogni risma e fazione). Punto. Altri discorsi provengono da lupi travestiti di agnello e spero non sia il suo caso.

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  4. Ma io non ho mai detto che il Conclave è REALMENTE illegittimo. Ho semplicemente detto che se il sig. Socci proprio vuole trovare profili di illegittimità parta dalle anomale e ambigue dimissioni di BXVI. Io non contesto il fatto che BXVI abbia abdicato perché è nella sua facoltà(a certe condizioni) il poterlo fare anche se non ci sono precedenti Papi emeriti e continuo a sostenere che non sia suà facoltà il poter disporre del Papato(e comunque è lui ad aver scelto la dicitura Papa emerito NON i giornali caro Angheran70). Dico solo che le dimissioni oltre che a collocarsi in un contesto poco chiaro(vedi "Vaticaleax") non contengono una rinuncia limpida e inequivocabile e le motivazioni non sono proporzionate al gravissimo gesto che dovrebbero giustificare. Non mi permetto di definire illegittimo un Conclave ma, se regolarità ci fossero state, andrei a cercarle prima a monte che a valle. Io riconosco in Francesco il legittimo Sommo Pontefice di Santa Romana Chiesa perché i cardinali elettori hanno presentato alla Chiesa questo Papa. Solo Dio conosce ciò che è realmente accaduto in questi tempi funesti e coloro che eventualmente l'avranno colpevolmente taciuto dovranno rendere conto esclusivamente a Nostro Signore, non a me. Io ho commentato questo articolo ammettendo in linea teorica le obiezioni di Socci anche se in realtà le trovo piuttosto deboli(non infondate) oltre che forse troppo temerarie. Carissimo dalla A alla Z prova con l'ausilio delle lettere di tutto l'alfabeto ad esprimerti in modo educato ed equilibrato, se ci riesci!

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    1. Non c'è nessuna ambiguità nella rinuncia di Benedetto XVI , l'ha ribadito lui stesso. Vedi intervista a Vatican Insider. Il gesto in sè è senza dubbio grave, ma le circostanze noi non le conosciamo se non per la punta dell'iceberg della fuga di documenti e della nota ostilità che ha accompagnato tutto il suo pontificato sin dall'inizio.

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    2. Si, credici. Credi anche, come tornielli, che BXVI rimanga vestito di bianco perché non aveva trovato un altro vestito???

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  5. Carissimo dalla A alla Z prova con l'ausilio delle lettere di tutto l'alfabeto ad esprimerti in modo educato ed equilibrato, se ci riesci!

    Ecco si, abbiamo il novo maestrino accreditato all'accademia della crusca....

    Senti un po', prima di scrivere dovresti imparare a rileggerti, perchè vedi un conto è tralasciare qualche virgola, punto o consonanti e vocali. Perchè vedi c'è chi scrive anche dalla piccola tastierina di un telefono, chi scrive in fretta, e chi invece scrive stupidaggini mafgari come fai te. Infatti tu prima scrivi che il Conclave è illegittimo e poi neghi d'averlo detto:

    commento 13 aprile 2015 20:14

    "allora il problema riguardal'anomala rinuncia e non il Conclave(che è illegittimo). Dico questo a rigor di logica."

    mentre qualche ora dopo scrivi:

    13 aprile 2015 23:38

    "Ma io non ho mai detto che il Conclave è REALMENTE illegittimo."

    ...ma per favore ......

    Credo che possa bastare che dici?

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    1. Ripeto anche per i sordi: io partivo dal presupposto teorico che fossero ambigue se non illegittime le dimissioni di Ratzinger, come denuncia Socci nel suo libro. Mi sarò espresso male ma, digitando dal cellulare, non ho avuto la pazienza allungarmi nelle spiegazioni. Sei tu caro dalla A alla Z che mi hai attaccato dandomi pregiudizialmente dello pseudo cattolico appartenente alla setta dei Ratzingeriani. Io cerco semplicemente di rimanere cattolico non appartengo a nessuna setta. Leggiti i toni con cui mi hai risposto. Nel mio commento volevo semplicemente sottolineare che, avanzando Socci dubbi sia sulla legittimità della rinuncia che sul Conclave, fossi in lui eviterei di fare eccessiva confusione andando a cercare pressoché indimostrabili cavilli a sostegno dell'invalidità dell'elezione di Bergoglio. Riterrei invece più serio ricercare, ammesso che vi siano(e, a mio parere, è altmente possibili che ci possano essere), eventuali prove a sostegno dell'illegittimità della rinuncia al Papato. Faccio un esempio scemo: se fatta una torta trovo cha abbia un cattivo sapore e ho dei dubbie circa la buona realizzazione dell'impasto penso che sarebbe sciocco cercare a tutti i costi dei difetti nelle fragole con cui l'ho decorata. Se Socci pensa che siano ambigue le dimissioni che hanno reso possibile il Conclave stesso non capisco perché poi cerchi di smontare il Conclave appellandosi financo ad orari e ritardi che penso possano essere facilmente derogabili da coloro cui ne è demandata la gestione. Io non volevo essere polemico mentre tu, caro dalla A alla Z, ti se dimostrato oltre che polemico pure insolente e maleducato.

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    2. Anonimo, vedi di evitare di dare titoli di maleducazione a gente che non conosci e vedi anche di evitare di fare il maestrino o correttore di bozze nei commenti altrui. Io caruccio NON ti ho dato del pseudo cattolico ma ho parlato in generale. Sta a te dimostrare il contrario.

      Io non mi sono appellato ad orari o ritardi è socci che lo fa, leggi bene. E ancora le dimissioni di ratzinger NON sono illeggittime lo è semmai il titolo che ha mantenuto. Con ciò è solo sua la responsabilità e non del Conclave e nemmeno di Bergoglio. La tegola al Primato è tutta di Ratzinger.

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    3. Ma tu un bel corso di comprensione del testo hai mai pensato di farlo???
      DICI: Io non mi sono appellato ad orari o ritardi è socci che lo fa, leggi bene
      ma chi lo ha mai detto, io parlavo sempre di Socci, del resto stiamo commentando un suo articolo ti ricordo.
      In secondo luogo non ho mai sostenuto l'illegittimità delle dimissioni semmai la loro ambiguità. Io ho semplicemente seguito, nel commentare, il pensiero di Socci che NON è il mio.
      Infine io non ho MAI detto che TU SARESTI UN MALEDUCATO ETC, ho detto che ti sei dimostrato(nelle risposte date) un maleducato insolente e lo confermo perché è un fatto.
      Per concludere io mi scuso se ti ho offeso MA non avevo intenzione di farlo. Ora mi taccio perché molto probabilmente pensiamo le stesse cose ma non riusciamo a capirci scrivendo su internet. Saluti

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  6. Ma no carissimo non mi hai offeso figurati e NON devi assolutamente scusarti. Ci tengo a dire però, che non sono maleducato anche se a volte potrebbe sembrare così.

    Sono solo tanto tanto arrabbiato con quanti ancora negano le evidenze o che continuano a propinare sofismi per tenere a bada il popolino cattolico. Non mi riferisco a questo argomento in particolare ma in generale. Saluti anche a te.


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  7. Ma scusate, non ho letto proprio tutti i vostri battibecchi, ma siete sicuri di essere cristiani??? Sembrate due iene rabbiose! E specialmente uno...

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    1. Signora cara si dia una calmata, non sarà certo lei che ha il bilancino per pesare l'altrui cristianità le pare? E poi ara signora, da ciò che scrive sembra che lei viva tra nuvolette azzurre, tanto da non sapere che sempre i battibecchi hanno mantenuta viva la fede e la capacità di discernere i veri dai falsi profeti.... ma persino Gesù Cristo ha preso la cordicella in mano si ricorda?

      Si studi le iene e vedrà che son più simili a lei: ridono sempre sicchè apparentemente sembrano calme e tranquille .....poi tutto d'un tratto ti colpiscono....

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  8. Siamo e cerchiamo di rimanere cattolici. Capisco che nella NuovaKiesa dei baci abbracci, tango e misericordina possa sembrare strano ma questa stranezza è il nostro vanto!

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