ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 3 giugno 2015

Inutili orpelli

… il sedicente Apostolato della Preghiera è seguito da innumerevoli fedeli i quali, in buona fede, si trovano di fatto a pregare secondo le intenzioni di un’altra religione convinti di farlo ancora per quella cattolica.
Martedì 2 giugno 2015
è pervenuta in Redazione:

Caro Alessandro Gnocchi,
scrivo per segnalare un fatto a mio avviso incredibile, ulteriore segno dello stato confusionale della Chiesa nei nostri tristi tempi. Seguo da anni l’Apostolato della Preghiera e, tutti i giorni, iniziando al mattino le mie preghiere quotidiane, mi unisco alle intenzioni proposte per ogni mese dal Papa e dall’episcopato. Nell’iniziare oggi le intenzioni di giugno, ho un soprassalto. Dopo aver mandato giù con qualche fastidio l’intenzione molto buonista e generica ad accogliere comunque e sempre “migranti” e rifugiati, mi imbatto in questa incredibile intenzione, proposta dall’episcopato italiano: “perché venga annunciato il cuore del messaggio cristiano, piuttosto che alcuni aspetti dottrinali e morali”.
Come se dottrina e morale fossero inutili orpelli, pesi da rimuovere, avanzi di fariseismo inutile. Dopo che per secoli la Chiesa ha cercato di sistematizzare, approfondire e catechizzare i contenuti della Fede perché fossero compresi ed assimilati per diventare vita vissuta, ecco che i nostri fantastici vescovi ci invitano a pregare perché sia buttato tutto a mare a vantaggio di un non meglio precisato “cuore del messaggio cristiano”. Quale cuore? Un indistinto volemose bene, libero da ogni inutile regola e precetto? L’Apostolato della Preghiera è seguito da un’infinità di persone, spesso le intenzioni mensili sono affisse all’entrata delle chiese. Penso che una parola chiarificatrice sia utile e necessaria per tanti fedeli che rischiano di essere ulteriormente confusi, scandalizzati e disorientati.
Grazie per l’attenzione
Stefano
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zrbrpsCaro Stefano,
il miglior commento alla sua lettera lo ha dato il sito stesso dell’Apostolato della preghiera con l’illustrazione che fa da corredo all’intenzione che l’ha giustamente scandalizzata. A questo punto chiederei alla redazione di riportarla a beneficio dei nostri lettori.
Non c’è immagine migliore del “cuore del messaggio cristiano” per spiegare come lo intende l’episcopato italiano. Questo evanescente correre di palloncini colorati verso il cielo rappresenta tutto quello che i cosiddetti pastori, i successori degli apostoli, hanno nell’anima, nel cuore e nel cervello: un soffio di aria variopinta buono per tutte le stagioni e niente di più.
Caro Stefano, che altro potevano mettere per illustrare il senso di tale abominevole intenzione? Non certo la Croce, che è dottrina che si fa vita, sacrificio e morale. Molto meglio un volemose bene in technicolor che fa da pendant con l’altra intenzione da lei citata e che, a beneficio dei nostri lettori, riporto per esteso: “Perché i migranti e i rifugiati trovino accoglienza e siano trattati con rispetto nei Paesi  nei quali giungono”. Un bel palloncino colorato anche per ciascuno di loro e così la Nuova Chiesa Interreligiosa avrà fatto un altro passo avanti nel suo apostolato.
zzzzadpMa non c’è proprio nulla da stupirsi. Ricordo ancora, a beneficio di quei bravi cattolici che non vogliono capacitarsene, che l’attuale Pontefice ha definito “Grazia” l’interreligiosità. Mi dica un po’, caro Stefano, se in un orizzonte simile possono trovare posto la dottrina e la morale: nella Chiesa della misericordia, è tutta zavorra da buttare per seguire su nel cielo arcobaleno lo svolazzare di quei palloncini colorati, senza il peso di quel ciarpame d’altri tempi che divide invece che unire.
Non vado oltre perché non farei altro che ripetere ciò che ognuno di noi sa benissimo e dice continuamente. Vorrei però sottolineare, come segnala lei, caro Stefano, che il sedicente Apostolato della Preghiera è seguito da innumerevoli fedeli i quali, in buona fede, si trovano di fatto a pregare secondo le intenzioni di un’altra religione convinti di farlo ancora per quella cattolica.
Questo è il frutto della perfida tecnica che monsignor Lefebvre attribuiva al “colpo da maestro di Satana”: pervertire la fede dei cattolici in virtù dell’obbedienza. È quanto è avvenuto in questi ultimi cinquant’anni: seguendo l’insegnamento di pastori incamminati verso altri pascoli, altri lidi, altri cieli, generazioni di fedeli hanno finito per praticare un’altra religione convinti di essere ancora cattolici.
Quanto segnala lei, caro Stefano ne è un esempio. E noi siamo chiamati proprio a mostrare l’inganno a quanti sono ancora in grado di comprenderlo. Non dobbiamo stancarci di farlo, anche se ci sembra inutile e faticoso. Ogni buon cattolico strappato al sonno della religione arcobaleno si adopererà per svegliarne un altro. Dobbiamo innescare questa catena virtuosa convinti che la verità non va nascosta negli orticelli, ma va urlata dai tetti.
Per concludere, caro Stefano, visto che siamo in periodo di dichiarazione dei redditi, mi permetta di concludere con una domanda: secondo lei, un episcopato che invita a mettere da parte dottrina e morale merita ancora il sostegno dell’otto per mille? Non sarà il caso, prima o poi, di chiudere il rubinetto con tanto di raccomandata agli interessati per spiegarne il motivo? Pensiamoci.
Alessandro Gnocchi
Sia lodato Gesù Cristo

“FUORI MODA”. La posta di Alessandro Gnocchi – rubrica del martedì



Redazione

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