ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 19 agosto 2015

L'altra sponda?

Torna Ruini, libro-contrappunto su sinodo con altri 10 cardinali

Torna Ruini, libro-contrappunto su sinodo con altri 10 cardinaliRoma, 19 ago. (askanews) - Il cardinale Camillo Ruini, ex presidente della Conferenza episcopale italiana ed ex vicario del Papa per Roma, ha contribuito, insieme ad altri dieci cardinali di vari paesi, ad un libro che, in uscita a ridosso del prossimo sinodo di ottobre sulla famiglia, si pone, contestando il rischio di una "falsa compassione", come contrappunto alle tesi aperturiste di altri presuli, ritenuti più in linea con la "misericordia" caldeggiata da Papa Francesco, su tematiche come la comunione ai divorziati risposati, l'accoglienza per le coppie gay o il nodo della contraccezione.

Il volume, edito negli Stati Uniti dalla Ignatuis Press, ha, attualmente, il titolo "Undici cardinali parlano di matrimonio e famiglia", sottotitolo "Saggi da un punto di vista pastorale". Il curatore è l'agostiniano Robert Dodaro, direttore del Pontificio istituto patristico (Augustinianum). Questi i cardinali autori, oltre a Ruini (che non è padre sinodale): Carlo Caffarra (arcivescovo di Bologna), Robert Sarah (prefetto della Congregazione per il Culto divino), Baselios Cleemis (arcivescovo maggiore siro-malankarese di Trivandrum), Paul Josef Cordes (presidente emerito di Cor Unum), Dominik Duka (arcivescovo di Praga), Joachim Meisner (arcivescovo emerito di Colonia, grande amico di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI), Antonio María Rouco Varela (arcivescovo emerito di Madrid e gran nemico dell'allora presidente del Governo Zapatero), Willem Jacobus Eijk (arcivescovo di Utrecht), John Onaiyekan (arcivescovo di Abuja), e Jorge L. Urosa Savino (arcivescovo di Caracas).
"Il matrimonio e la famiglia sono in crisi. A ottobre 2015, un sinodo dei vescovi si incontrerà in Vaticano per discutere questo importante argomento", si legge sul sito internet della casa editoriale cattolica statunitense, guidata dal gesuita Joseph Fessio e non nuova a iniziative editoriali di tendenza conservatrice. "In preparazione all'evento, undici cardianli di diverse parti del mondo hanno scritto potenti saggi su alcuni problemi che saranno discussi: la sfida di provvedere una adeguata preparazione al matrimonio in un mondo secolarizzato; il bisogno di evangelizzazione e conversione; la relazione tra carità e verità; la situazione dei cattolici divorziati e risposati civilmente; e le domande di una autentica cura pastorale. Gli autori - sottolinea la presentazione del volume di 144 pagine - comprendono che la dottrina e il ministero pastorale non sono opposti l'uno all'altra. Sottolineano cautamente un corso saggio e misericordioso che affronta le preoccupazioni genuine, evitando una falsa compassione, che compromette sia la verità che l'amore autentico. Questo libro - prosegue la nota - serva sia come concisa introduzione al prossimo sinodo e come utile guida per applicare gli insegnamenti di Cristo per la cura pastorale delle famiglie. Molto dopo il sinodo, questi saggi rimarranno validi per chiunque voglia comprendere e proclamare il Vangelo della famiglia".
Già prima dello scorso sinodo straordinario sulla famiglia, lo stesso Dodaro aveva promosso un altro libro, uscito negli Stati Uniti sempre con Ignatius Press (in Italia con Cantagalli), intitolato "Permanere nella Verità di Cristo" nel quale cinque cardinali - Walter Brandmüller, Raymond Leo Burke, Carlo Caffarra, Velasio De Paolis e Gerhard Ludwig Müller - prendevano le distanze, tra l'altro, dalle aperture ai divorziati risposati del cardinale Walter Kasper. Ora, scrive il blog olandese In Caelo et in Terra, un nuovo volume che intende criticare la presunta "protestantizzazione della Chiesa" cattolica.

Il confessore di Bergoglio: quando gli entusiasti cambieranno sponda

Aveva 68 anni era nato in Austria perché i genitori dall’ Erzegovina erano fuggiti durante la guerra, era membro della provincia dei francescani minori croata e la sua missione era in Argentina dove per anni è stato confessore di Jorge Mario Bergoglio. Padre Berislao di Ostojic OFM, si è spento serenamenteil giorno dell’ Assunta.
Un frate che ha fatto conoscere al futuro Papa la storia di quella parte di Europa che non riesce ancora a trovare una vera pace.
Molto di più padre Berislao ci ha lasciato in una lettera ad un confratello dell’ aprile 2013, una vera lettura del pontificato di Papa Francesco in anticipo.
Nel testo c’era la gioiosa condivisione della notizia della elezione dell’ arcivescovo di Buenos Aires. Un argentino “capace di aprire i cuori, costruire ponti e stringere mani senza fare eccezioni”, scrive il francescano "già dalle prime immagini si mostra come un uomo semplice e impegnato ad amare Dio".
E secondo un passo degli Atti degli Apostoli il frate spiega come “fare” e “insegnare" siano le due parole chiave per comprendere Papa Francesco.
Padre Berislao parla dello stile “piano, cordiale, e allo stesso tempo incisivo” del Papa. “E’ ovvio, scrive, che molti si chiederanno qual è la radice di questo stile” e “ le opinioni abbonderanno”. Prosegue il francescano nella sua lettera: “ Gli stessi mezzi della comunicazione, sia quelli semplici come i periodici e le riviste, o più sofisticati, cantano lodi al nuovo Papa e dicono tante cose interessanti. Senza dubbio anche quando si deve apprezzare la missione dei media bisogna evitare la ragnatela degli entusiasmi ingenui.
L’esperienza ci insegna che spesso coloro che oggi esaltano, domani, per ragioni ideologiche, improvvisamente si trovano dalla parte opposta. Basta pensare: che succederà quando il Santo Padre riaffermerà il valore di tutta la vita umana e pronuncerà un NO chiaro all’aborto? Che si dirà quando confermerà che il matrimonio è tra un uomo e una donna? E così via con altre domande sensibili. Allora molti entusiasti superficiali cambieranno sponda e gli faranno sentire il peso della croce che non si tratta a ribasso con la verità del Vangelo.
Sono profondamente convinto che Papa Francesco lo vive con serena gioia e allegria e che saprà portare la croce. E da quella invitare alla speranza che non delude.
Chi per qualunque motivo entrerà in contatto con lui ascolterà dalle sue labbra questa richiesta: prega per me! E ora come Papa chiede: “pregate per me perché non diventi superbo”. In questa semplice richiesta c’è tutto il suo concetto di autorità che è servizio. E poiché ha i piedi in terra non vive di illusioni, sa molto bene che il tentatore non dorme e che i tesori della grazie si portano in vasi di creta. Questo è realismo umano e spirituale.”
Per capire da dove gli venga questo atteggiamento Padre Berislao vede chiaramente l' atteggiamento orante, “ la capacità di stare di fronte al Sacramento e nell' abbeverarsi delle intimità con Cristo, della ricchezza con la quale Gesù riempie i cuori che si aprono per essere illuminati e rafforzati.”
Ancora il francescano scriveva che il "gesto di chiedere che si preghi per lui e di chiedere la benedizione del popolo non si improvvisa. La forza di quel gesto si è percepita nel silenzio orante che ha unito in Cristo il cuore dei fedeli e del Pastore.”
Il confessore di Bergolgio ricorda anche il gesto del Giovedì Santo, con la lavanda dei piedi ai carcerati.
“Gli è molto caro e ne parlerà con insistenza- scrive- il tema della tenerezza e della misericordia di Dio. Userà molte delle espressioni che conosciamo: Dio non si stanca mai di perdonare, siamo noi che ci stanchiamo di chiedere perdono.”
E conclude padre Berislao: “ Questo è il Papa Francesco che conosco e sono sicuro che nonostante i suoi nuovi obblighi lo porteranno a qualche cambiamento, nell’essenziale continuerà ad essere lo stesso. E’ un innamorato di Cristo e di Cristo in tutti gli uomini. E anche quando non avrà un posto in prima pagina, continuerà a dare una testimonianza credibile e coerente di Gesù.”E aggiunge: “Se ha scelto il nome di Francesco è perché, senza dimenticare di esser un gesuita, ha un cuore francescano.”
I media ancora osannano Francesco, ma forse, come prevedeva il suo confessore, il momento della croce deve arrivare. Anche se già si è vista una minore attenzione di alcuni media quando il Papa ha stigmatizzato ad esempio la ideologia gender. Ma forse il momento ancora più decisivo sarà durante il Sinodo sulla famiglia.

1 commento:

  1. Bergoglio che prega per non diventare superbo, è come un fucile che prega per non diventare un'arma.

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