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venerdì 28 agosto 2015

Troppo pochi?

Sinodo, attivisti cattolici: condanni omosessualità e divorzio

Card. Burke
CARD. BURKE

Il «Filial Appeal on the Future of the Family», lanciato da gruppi pro vita, ha quasi mezzo milione di firme, con il sostegno di un centinaio di prelati, tra i quali card. Burke


Quasi mezzo milione di cattolici hanno firmato una petizione per «implorare» papa Francesco affinché condanni le unioni omosessuali (perché innaturali) ed escluda in maniera definitiva che si possa consentire ai divorziati che si risposano di ricevere la Comunione. Il «Filial Appeal on the Future of the Family» - lanciato da un gruppo che si definisce come un gruppo di cattolici attivisti e organizzazioni a favore della vita - è riuscito ad assicurarsi il sostegno anche di un centinaio di prelati, tra i quali vescovi di paesi in via di sviluppo e il cardinale americano Raymond Burke.


Secondo il sito on-line dell'appello, i firmatari superano già il mezzo milione di persone. L'appello chiede al Pontefice di dire una parola chiara e definitiva prima del Sinodo di ottobre che definirà le linee della Chiesa su gay e divorziati.

La petizione sostiene che il Sinodo che si è tenuto lo scorso anno ha scatenato «una notevole confusione adombrando la possibilità che sia stata aperta una breccia all'interno della Chiesa che accetterebbe l'adulterio, permettendo ai divorziati e poi ai cattolici risposati civilmente di ricevere la comunione; e di fatto accetterebbe anche le unioni omosessuali, quando tali pratiche sono categoricamente condannate come contrarie alla legge divina e naturale». «Una parola da Sua Santità - conclude l'appello - è l'unico modo per chiarire la crescente confusione nel credente».

REDAZIONE
ROMA
http://vaticaninsider.lastampa.it/nel-mondo/dettaglio-articolo/articolo/sinodo-famiglia-43016/

IL SITO DELLA CONFERENZA EPISCOPALE TEDESCA: LE UNIONI GAY STABILI HANNO UN VALORE SACRAMENTALE

Il sito della Conferenza episcopale tedesca: le unioni gay stabili hanno un valore sacramentale

Lo scorso 25 agosto il sito ufficiale della Conferenza episcopale tedesca,Katholisch.de, ha pubblicato un'intervista al teologo morale Stephan Goertz sul suo nuovo libro Chi sono io per giudicare? L'omosessualità e la Chiesa cattolica (titolo originaleWer bin ich, ihn zu verurteilen? Homosexualität und katholische Kirche).
Nell'intervista Goertz  afferma che l'omosessualità non dovrebbe più essere condannata dalla Chiesa perché i tempi sono cambiati. Ai tempi della Bibbia «la procreazione era il primo fine, dato da Dio, della sessualità»,  «la sessualità aveva come primo scopo assicurare la sopravvivenza della popolazione»,  tuttavia «questa non è più la situazione di oggi e dal Concilio Vaticano II non è nemmeno più il nostro insegnamento sulla sessualità».
Per il teologo le unioni omosessuali dovrebbero essere quindi rispettate «e non discriminate o criminalizzate». Guardando al prossimo Sinodo sulla famiglia, spera che «le vecchie condanne degli atti omosessuali siano lasciate cadere».
Le relazioni omosessuali insomma dovrebbero essere accettate in toto. E conclude Goertz: 
«ci si può chiedere se una relazione d'amore omosessuale, fedele, che si concepisce all'interno del quadro della fede nel Dio di Israele, non possa persino avere un carattere sacramentale».
Il commentatore cattolico Mathias von Gersdorff ha risposto immediatamente sul suo sito, facendo notare  come l’intervista non sia stata accompagnata da nessuna critica o presa di distanza da parte della Conferenza episcopale tedesca. E ha aggiunto:

«Se pure il chiaro insegnamento della Chiesa riguardante i sacramenti è messo in discussione, allora viene chiedersi se questi teologi non farebbero meglio a iniziare una nuova religione. Almeno costoro dovrebbero dire ai fedeli, chiaramente e senza ambiguità, che stanno lavorando per un cambiamento radicale della dottrina cattolica, in punti essenziali».

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