ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 3 settembre 2015

Sigh, sigh !

E ora i gesuiti Usa chiedono le nozze per i sacerdoti
Ordinazione di nuovi sacerdoti nel Duomo di Milano
É tempo che i sacerdoti cattolici abbiano la possibilità di sposarsi. A dirlo è stato il padre gesuita Michael J. Garanzini, cancelliere della prestigiosa Loyola University di Chicago  e – fino al 30 giugno scorso – presidente della stessa, in una conversazione con il settimanale Crain’s Chicago Business. «Sarebbe salutare, e poi vedo che papa Francesco sta aprendo i sentieri per la discussione», ha aggiunto Garanzini, convinto che la questione sarà posta da più di qualcuno in occasione dell’ormai imminente Sinodo ordinario sulla famiglia, a Roma. 

Il cancelliere dell’ateneo gesuita si riferisce in particolare all’Inghilterra, «dove ci sono diversi vescovi che hanno dichiarato di essere intenzionati a sollevare l’argomento», anche perché ci sono già «preti anglicani sposati che sono transitati alla Chiesa cattolica», continuando a celebrare messa. Le dichiarazioni cui si riferisce padre Garanzini sono quelle dell'attuale vescovo di Liverpool (la diocesi più cattolica d'Inghilterra), il domenicano Malcolm Patrick McMahon, che nel 2008 si schierò contro la regola del celibato sacerdotale e, soprattutto, quelle del cardinale Cormac Murphy-O'Connor, arcivescovo emerito di Westminster. Alla vigilia dello scorso Sinodo, il cardinale O'Connor disse infatti alla Bbc che, «pur essendo il celibato un grande dono per la Chiesa, se io fossi un vescovo di una diocesi con pochissimi preti, chiederei il permesso a Roma di ordinare uomini sposati»
A giudizio dell’ex presidente della Loyola University, «è ovvio che un prete con moglie lavora in modo altrettanto efficace (o forse in maniera più efficace) di un prete senza moglie». Non ci sono dubbi, secondo Garanzini, che «Papa Francesco chiederà di discutere l’argomento». In futuro, insomma, «ci sarà sempre un ruolo per il clero celibe, ma ci sarà probabilmente un’apertura al clero non celibe o sposato”». Il cancelliere dell’ateno dell’Illinois (i cui studenti ammontano a circa sedicimila) da tempo sostiene la necessità di rivedere quella che lo stesso Pontefice ha definito non un dogma, ma solo una «legge vigente nella Chiesa occidentale», ma era convinto che l’argomento non sarebbe stato portato così presto all’ordine del giorno: «Dicevo che ci sarebbe stato un cambiamento, ma probabilmente dopo la mia morte». Poi è arrivato Francesco e tutto è cambiato, anche perché «non mi sarei atteso che una proposta del genere fosse stata presentata dai Papi precedenti». Forse, il cancelliere ha in mente il piccolo giallo che risale allo scorso febbraio quando, durante l’incontro con il clero romano, a precisa domanda sull’ammissione alla celebrazione della messa per i sacerdoti sposati (dopo aver ottenuto la dispensa), il Pontefice avrebbe detto che la questione «è nella mia agenda». Frase smentita da molti tra i presenti, secondo i quali Francesco avrebbe solamente asserito di avere chiaro il problema.
A ogni modo, oltre all’esempio anglicano, si guarda ancora una volta alla realtà ortodossa (le cui prassi, però, hanno stentato a far breccia già nel Sinodo straordinario del 2014), dove «i preti possono sposarsi prima di essere ordinati sacerdoti». Tutti esempi che portano padre Garanzini a sostenere che «non ci sono grandi ostacoli», basterebbe avere solo un po’ più di «pensiero aperto». A favorire la discussione sul tema, secondo il cancelliere, c’è anche l’enorme scandalo relativo agli abusi sessuali sui minori da parte del clero, particolarmente sentito negli Stati Uniti. Ci sono stati cambiamenti positivi rispetto a qualche anno fa, e tra questi c’è una maggiore trasparenza a riguardo la salute fisica e psicologica del sacerdote. In secondo luogo, tra le «cose buone», c’è la constatazione che «la gerarchia» ha compreso la necessità di essere più «aperti nell’ammettere i problemi e gli errori che succedono, e che noi non siamo sopra la legge. Questi due aspetti sono un diretto risultato dello scandalo».

di Matteo Matzuzzi 03-09-2015

Giubileo, delusione dall'associazione Preti Sposati: «Papa Bergoglio preferisce i lefebvriani a noi»


CITTA' DEL VATICANO - Le decisioni del Papa sul Giubileo hanno lasciato l’amaro in bocca all'associazione dei sacerdoti sposati, fondata nel 2003 da Giuseppe Serrone, un ex sacerdote.

“Siamo delusi”. Il rammarico riguarda l’annuncio del Papa per il Giubileo ad aprire le porte ai lefebvriani e non avere speso nemmeno una parola per lasciare uno spiraglio a loro, i preti sposati. Un passaggio, dicono, che segna, ancora una volta, l’esclusione di coloro che, in Italia e nel mondo, hanno lasciato l’abito sacerdotale per formarsi una famiglia.
Da tempo sono decine di migliaia coloro che bussano alle porte di San Pietro chiedendo di essere riammessi al ministero, di essere utilizzati in parrocchia, anche se hanno moglie e prole a carico. Ma da questo orecchio Papa Bergoglio sembra non sentirci proprio. Immediata la reazione negativa dell’associazione che si sente esclusa e messa da parte. “Bergoglio si china alla volontà dei tradizionalisti e affossa il Concilio Vaticano II. Ancora chiusure e immobilismo dai pronunciamenti papali sui preti sposati e sul rinnovamento della Chiesa e della teologia in chiave biblica”. Ai lefebvriani è stata riconosciuta la validità dell’assoluzione mentre ai sacerdoti sposati niente, anche se hanno un regolare percorso di dimissioni, dispensa dagli impegni del celibato e matrimonio religioso. In pratica i preti sposati sono ancora dentro la Chiesa e sono una grande risorsa.

I sacerdoti sposati ricordano la situazione dei lefebvriani, scomunicati. Tempo fa il vescovo di Losanna-Ginevra-Friburgo, Charles Morerod, domenicano, già rettore dell'Angelicum e segretario della Commissione teologica internazionale nonché membro della delegazione della Congregazione per la dottrina della fede nei dialoghi con la Fraternità San Pio X, nel 2013 ha emanato un documento in cui ricorda che i sacerdoti della Fraternità di san Pio X sono impediti dal celebrare i sacramenti. In pratica sospesi a divinis.

“Per queste ragioni - scrive mons. Morerod - è vietato ai preti della Fraternità sacerdotale San Pio X l'uso delle chiese e delle cappelle cattoliche per qualsiasi servizio sacerdotale e in particolare per l'amministrazione dei sacramenti”.

Molti sacerdoti sposati invece pur non essendo "sospesi a divinis" (la dispensa dagli obblighi del celibato e il matrimonio religioso non fanno scattare la sospensione se effettuate all'interno di un regolare percorso canonico) non sono nemmeno stati presi in considerazione in vista del Giubileo. “Ci sentiamo profondamente delusi dalle scelte di Papa Francesco e auspichiamo al più presto anche per noi sacerdoti sposati una riammissione nel ministero pastorale attivo alla stregua dei sacerdoti anglicani sposati accolti come sacerdoti cattolici romani con moglie e figli”.

di Franca Giansoldati

Maradona ha scelto Roma per risposarsi:
a celebrare vuole Papa Francesco
Diego Maradona ha deciso, si sposerà di nuovo. Lo ha confermato lo stesso ex calciatore alla trasmissione 'Intrusos'. Il matrimonio con la compagna Rocio Oliva, di 30 anni più giovane del quasi 55enne campione argentino, si dovrebbe tenere domenica 13 dicembre. Secondo il quotidiano Muy ad officiare la cerimonia a Roma potrebbe addirittura essere Papa Francesco, al quale Maradona avrebbe strappato una promessa nel corso dell'ultima visita in Vaticano ad aprile.

Per El Pibe de Oro si tratterebbe del secondo matrimonio dopo quello con Claudia Villafane finito nel 2004 dopo quindici anni.

Diego Maradona chiede a Papa Francesco di sposarlo: il Pontefice avrebbe detto "sì"


Il Pibe de Oro si sposa, e per pronunciare il fatidico sì vuole Papa Francesco
Per le sue seconde nozze il mito del calcio Diego Armando Maradona ha deciso di strafare. Per il grande giorno, che si terrà il prossimo 13 dicembre a Roma, e che lo vedrà unirsi a Rocio Oliva, di 30 anni più giovane, Maradona avrebbe chiesto al Papa in persona di celebrare la cerimonia. Proprio lui, Papa Francesco.
Il sì del Papa - L'indiscrezione arriva dal quotidiano Muy, che ha riportato la notizia il 2 settembre. Ma c'è di più, sempre secondo MuyMaradonaavrebbe già strappato una mezza promessa a Papa Francesco durante la sua ultima visita in Vaticano lo scorso aprile. Al momento non è arrivata nessuna comunicazione dal Pontefice sulla vicenda, anche se sono molti i tifosi che sperano in un "sì" ufficiale.
Liti - Il fatto che proprio il Papa potrebbe celebrare il matrimonio del Pibe de Oro ha alimentato il tam-tam mediatico che si era creato intorno a Maradona negli ultimi giorni. Il calciatore era apparso più volte in televisione per mettere fine alla lite a distanza tra la sua ex moglieVeronica Ojeda, da cui si è separato nel 2004 dopo 15 anni, e la sua nuova fiamma e futura moglie con cui sta da due anni. Per difendere la sua nuova compagna Maradona ha anche usato parole molto dure e volgari nei confronti dell'ex moglie. Ma si sa, al campione piacciono gli scoop e le vicende tormentate, tant'è che anche nella sua nuova relazione con Rocio sono stati tantissimi i tira e molla. Ora i due viaggiano verso l'altare. A sposarli sarà davvero Francesco?
http://www.liberoquotidiano.it/news/personaggi/11824252/Diego-Maradona-chiede-a-Papa-Francesco.html

6 commenti:

  1. " Dice il Signore Dio:GUAI ai pastori d'Israele, che pascono se stessi! I pastori non dovrebbero forse pascere il gregge? Vi nutrite di latte, vi rivestite di lana, ammazzate le pecore più grasse, ma non pascolate il gregge. Non avete reso la forza alle pecore deboli, non avete curato le inferme, non avete fasciato quelle ferite, non avete riportato le disperse. Non siete andati in cerca delle smarrite, ma le avete guidate con crudeltà e violenza. Per colpa del pastore si sono disperse e son preda di tutte le bestie selvatiche: sono sbandate. Vanno errando tutte le mie pecore in tutto il paese e nessuno va in cerca di loro e se ne cura. Perciò, pastori, ascoltate la parola del Signore: Com'è vero ch'io vivo, - parla il Signore Dio - poiché il mio gregge è diventato una preda e le mie pecore il pasto d'ogni bestia selvatica per colpa del pastore e poiché i miei pastori non sono andati in cerca del mio gregge - hanno pasciuto se stessi senza aver cura del mio gregge - 9 udite quindi, pastori, la parola del Signore: Dice il Signore Dio: Eccomi contro i pastori: chiederò loro conto del mio gregge e non li lascerò più pascolare il mio gregge, così i pastori non pasceranno più se stessi, ma strapperò loro di bocca le mie pecore e non saranno più il loro pasto. Perché dice il Signore Dio: Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e ne avrò cura."mah ...a me quel Guai sembra proprio riferito ai ministri.....

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    1. Credo proprio anch'io.
      Gli unici a non accorgersene sono proprio loro...! Presi dalle loro esegesi che furbescamente scaricano sugli altri (dicendo che siamo tutti pastori..), ma si guardano bene dall'applicarle a loro stessi.

      Per questo dobbiamo pregare molto per noi, moltissimo per loro!

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    2. sono purtroppo sordi al richiamo delle scritture..... ma noi continuiamo con fede a pregare che lo Spirito Santo li svegli da questo torpore che porta alla morte ....e ci confermino nella vera fede non ci confondano più con queste false dottrine che propina l'avversario....

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  2. Ma secondo voi non si fermerà più questa immondizia che è scesa sugli uomini di chiesa ? Fino a quando , fino a quando ? jane

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    1. Cara Jane, bentornata!
      Temo che non finirà molto presto e che siamo probabilmente agli "ultimi tempi". Un buon uomo commentando questi sfaceli ha ricordato le parole di Gesù a Giuda: quello che devi fare fallo presto!
      Io ho una segreta speranza e preghiera, che si possa chiudere questa agonia nel 2017, centenario di Fatima.
      Nel frattempo, in attesa della consacrazione vera della Russia, che almeno si diffonda e cresca finalmente la devozione al Suo Cuore Immacolato, che i vescovi trascurano, ma che qualche prete, stupendosi che qualcuno la faccia, approva senza remore.

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    2. Grazie Caro amico Brontolo . Un baciotto e un santo abbraccio . Teniamoci uniti nel Cuore Immacolato della Santissima Vergine di Fatima . jane

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