ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 2 ottobre 2015

Il doppio gioco

ASIA/SIRIA - L'Arcivescovo Hindo: “inquietanti le parole di McCain sui ribelli anti-Assad armati dalla Cia”

Hassakè (Agenzia Fides) - “Il senatore statunitense John McCain ha protestato dicendo che i russi non stanno bombardando le postazioni dello Stato Islamico, ma piuttosto i ribelli anti-Assad addestrati dalla Cia. Io trovo inquietanti queste parole. Rappresentano un'ammissione spudorata del fatto che dietro alla guerra ad Assad c'è anche la Cia, e che si tratta di un conflitto etero-diretto da circoli di potere lontani dalla Siria e dai loro alleati nella regione mediorientale”.
Così l'Arcivescovo siriano Jacques Behnan Hindo, alla guida dell'Arcieparchia siro-cattolica di Hassakè-Nisibi, commenta con l'Agenzia Fides alcuni recenti sviluppi del conflitto siriano, segnati dall'intervento diretto delle forze militari russe contro le postazioni delle milizie jihadiste.
“La propaganda occidentale” sottolinea l'Arcivescovo Hindo “continua a parlare di ribelli moderati, che non esistono: nella galassia dei gruppi armati, quelli dell'Esercito Siriano Libero li trovi solo se li cerchi con la lente d'ingrandimento. Tutte le altre sigle, a parte lo Stato Islamico (Daesh), sono confluite o sono state fagocitate di fatto dal Fronte al-Nusra, che è il braccio militare di al-Qaida in Siria”. A giudizio dell'Arcivescovo siro-cattolico, “c'è qualcosa di veramente inquietante in tutto questo: c'è una superpotenza che a 14 anni dall’11 settembre protesta perchè i russi colpiscono le milizie di al-Qaeda in Siria. Che vuol dire? Che adesso al-Qaida è un alleato degli Usa, solo perchè in Siria ha un altro nome? Ma disprezzano davvero così tanto la nostra intelligenza e la nostra memoria?”
Nel colloquio con Fides, l'Arcivescovo Hindo ripete che “a decidere se e quando Assad dovrà andare via, saremo noi siriani, e non il Daesh o l'Occidente. Ed è certo che se Assad va via adesso, la Siria diventerà come la Libia”. L'Arcivescovo siriano lancia anche un allarme: “Ci giungono notizie tremende dalla città di Deir el Zor, assediata dal Daesh da molto tempo. I viveri non possono arrivare in città, non hanno più cibo, e la popolazione sta letteralmente morendo di fame. Occorre fare subito qualcosa, prima che sia troppo tardi”. (GV) (Agenzia Fides 2/10/2015).

Il “doppio gioco” di Washington mandato all’aria con l’intervento russo in Siria

di Diana Rojas
Gli Stati Uniti hanno lasciato intendere chiaramente il loro appoggio ai gruppi armati siriani  già nell’inizio della campagna militare russa.
Con l’inizio dei bombardamenti dell’aviazione militare russa in Siria, gli Stati Uniti hanno drammaticamente incrementato la loro retorica contro gli attacchi della Russia e di chiunque non prenda parte alla loro “coaloizione” contro lo Stato Islamico in Siria ed hanno anche affermato che “la campagna militare russa è destinata al fallimento”.
Questa affermazione esprime chiaramente l’irritazione degli USA ed il loro timore che la loro fallita campagna contro l’ISIS sia messa in dubbio nell’ottenere i russi un successo lì dove il governo statunitense ha totalmente fallito.
In realtà tutti i tentativi degli USA per influire nella crisi siriana sono stati un fallimento. Di recente, Washington si è vista obbligata a sospendere il suo programma di addestramento dei terroristi “moderati” quandoi due gruppi di questi ultimi sono stati sbaragliati e si sono arresi o sono passati nelle  file del “Fronte Al-Nusra”, il ramo di Al Qaeda in SIra, con le proprie armi e dotazioni.
Alcuni responsabili del Dipartimento di Stato vedono l’implicazione della Russia negli attacchi contro i gruppi terroristi in Sira con “grave preoccupazione” e chiedono alla Russia di non lanciare attacchi aerei contro i gruppi terroristi differenti dall’ISIS, cosa che dovrebbe includere le organizzazioni terroriste come il “Fronte al-Nusra”, “Ahrar al Sham” e” l’Esercito Siriano Libero” ed altri gruppi di ideologia similare, che rappresentano un pericolo per la Siria non meno grave di quello dell’ISIS.   In questo senso i responsabili del Pentagono hanno affermato che i primi attacchi delle forze aeree Rsse/Siriane sono stati diretti “probabilmente” contro aree che non si trovano sotto il controllo dell’ISIS.
Terroristi alleati degli USA
Terroristi alleati degli USA
In realtà gli USA, che sono stati gli  autori  della  la creazione dell’ISIS, di Al Qaeda e di altri gruppi terroristi che devastano il mondo, oggi giorno intervengono in Siria non con il fine di lottare contro il terrorismo ma per rovesciare il governo legittimo di Bashar al Assad ed instaurare in governo fantoccio in Siria che serva oi loro interessi e quelli dei loro alleati regionali- Arabia Saudita, Turchia ed Israele (il “doppio gioco di Washington” mandato all’aria con l’intervento russo in Siria).
Gli USA non hanno alcuna intenzione di farla finita nè con l’ISIS nè con Al Qaeda, ma cercano piuttosto di strumentalizzarli per farli combattere contro le forze dei governi che intendono rovesciare o debilitare, come quelli della Siria, dell’Iraq, dell’Iran e della stessa Russia, paesi che seguono una politica indipendente da Washington. Una guerra occulta di sobillazione che gli USA portano avanti non soltanto in Siria ma anche in altri paesi.
Questo non significa che gli USA non siano disposti ad attaccare questi gruppi quando escono fuori dal loro controllo. Occorre ricordare, in questo senso, che gli USA hanno bombardato a suo tempo varie fazioni, includendo il gruppo Jorasàn, collegato con il Fornte al-Nusra, che avevano accusato di pianificare attacchi contro obiettivi dei paesi occidentali. L’attacco contro al-Qaeda fu fortemente critcato dai media degli oppositori siriani e da altri gruppi come l’Esercito Siriano Libero. Cosa questa che servì per smentire, una volta di più, il presunto carattere “moderato” di queste forze.
La reazione dei gruppi appoggiati dagli USA, di fronte ai devastanti attacchi aerei portati a compimento dai russi,  è stata di rifiuto e di rabbia anche in questa occasione. Alcuni affermano che gli aerei russi li hanno bombardati ed altri affermano che la Russia  avrebbe attaccato i civili.  Il comandante dell’Esercito Siriano Libero è arrivato anche a  minacciare la Russia di creare “un nuovo Afghanistan”.
Gli Usa da ultimo, hanno segnalato che continueranno i loro attacchi contro l’ISIS in Siria, dopo che la Russia li aveva avvisati di trattenere le loro operazioni con il fine di evitare incidenti aerei non desiderati. La Russia ha chiesto anche che le due nazioni si coordino assieme contro il terrrismo in Siria, cosa che gli USA si sono rifiutati dal fare.
Fonte: Al Manar
Traduzione: Luciano Lago
Nella foto in alto: un caccia bombardiere Su-34  dell’Aviazione russa in azione
Nella foto al centro: i terroristi del Fronte al-Nusra appoggiati dagli USA e da Arabia Saudita e Turchia

"Forse gli Usa sono alleati di al-Qaida?"

Se lo chiede l'Arcieparca siro-cattolico di Hassaké-Nisib, commentando le proteste americane per l'intervento militare russo in Siria

Roma,  (ZENIT.orgRedazione 

Sale la tensione tra Stati Uniti e Russia dopo che Mosca ha iniziato dei raid aerei nel territorio siriano. Nelle scorse ore John McCain, senatore statunitense già candidato alla presidenza della Repubblica degli Stati Uniti, ha detto alla Cnn con tono di protesta che gli aerei russi stanno bombardando anche postazioni non dell'Isis. "Posso assolutamente confermare che i primi raid – ha dichiarato il politico repubblicano – sono stati contro individui e gruppi finanziati e addestrati dalla nostra Cia".
La notizia, oltre a provocare la reazione di Sergei Lavrov, ministro degli Esteri russo, il quale ha precisato che la Russia sta colpendo solo obiettivi terroristici, ha suscitato l'indignazione di mons. Jacques Behnan Hindo, alla guida dell'Arcieparchia siro-cattolica di Hassakè-Nisib. Il presule, intervistato dall'agenzia Fides, ha definito "inquietanti" le parole con cui McCain afferma che la Cia ha addestrato ribelli anti-Assad.
"Rappresentano un'ammissione spudorata del fatto che dietro alla guerra ad Assad c'è anche la Cia, e che si tratta di un conflitto etero-diretto da circoli di potere lontani dalla Siria e dai loro alleati nella regione mediorientale”, ha detto. “La propaganda occidentale - sottolinea l'Arcivescovo Hindo - continua a parlare di ribelli moderati, che non esistono: nella galassia dei gruppi armati, quelli dell'Esercito Siriano Libero li trovi solo se li cerchi con la lente d'ingrandimento. Tutte le altre sigle, a parte lo Stato islamico, sono confluite o sono state fagocitate di fatto dal Fronte al-Nusra, che è il braccio militare di al-Qaida in Siria”.
A giudizio dell'Arcivescovo siro-cattolico, “c'è qualcosa di veramente inquietante in tutto questo: c'è una superpotenza che a 14 anni dall’11 settembre protesta perchè i russi colpiscono le milizie di al-Qaeda in Siria. Che vuol dire? Che adesso al-Qaida è un alleato degli Usa, solo perchè in Siria ha un altro nome? Ma disprezzano davvero così tanto la nostra intelligenza e la nostra memoria?”.
L'Arcivescovo ci tiene poi a sottolineare che devono essere i siriani, "e non l'Isis o l'Occidente", a decidere se e quanto Assad dovrà andare via. "Ed è certo che se Assad va via adesso, la Siria diventerà come la Libia”, prosegue mons. Hindo. Il quale lancia infine l'allarme sulla città di Deir el Zor la cui popolazione, assediata dall'Isis da molto tempo, "sta letteralmente morendo di fame".

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.