ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 13 gennaio 2016

Stoltezza e mistero

Tanto rumore per nulla



Ha suscitato perplessità e sconcerto il video messaggio dell’“apostolato della preghiera” che diffonde l’intenzione di preghiera del Papa per il mese di gennaio 2016 [https://www.youtube.com/embed/l6nW-pE6hTY].
L’oggetto di questo “videomessaggio” è il dialogo interreligioso, per il quale il Papa chiede di pregare a favore della pace e della giustizia. espressioni queste che, ormai diventate correnti, continuano a significare niente o quasi.

Nel video, oltre al Papa che parla, appaiono degli improbabili personaggi che dovrebbero rappresentare tutte le “religioni”; ed è questo il primo elemento sconcertante.

A quanto sembra, il mondo risulta essere zeppo di religioni diverse, difficilmente elencabili, tra le quali, da una stima approssimativa, risalterebbero (tra parentesi il numero degli appartenenti espresso in miliardi) il cristianesimo (2,2), l’islamismo (1,8), l’induismo (1,1), il confucianesimo (1), il buddhismo (0,6), il taoismo (0,4), lo scintoismo (0,1), l’ebraismo (0,014), il jainismo (0,002), il bahaismo (0,002).
La domanda è: come mai in questo video sono presentati solo i rappresentati di quattro religioni, due delle quali hanno un numero minimo di seguaci, com’è il caso dell’ebraismo, i cui seguaci, rispetto all’induismo per esempio, sono quattro gatti?
A noi sembra che si sia operata un’ingiustificata discriminazione, privilegiando le religioni che più facevano comodo e i cui rappresentanti si sono prestati a comparire accomunati in un incredibile spot pubblicitario, in nome di un dio che non esiste per nessuno di essi.

Si noti, in questo video, che il cristiano dice di credere in Gesù Cristo, il musulmano in Allah, il buddista in Buddha, l’ebreo il Dio; cosa davvero singolare, poiché, anche tralasciando la stupidaggine, prima ancora che la stoltezza, di equiparare Gesù Cristo a Buddha e ad Allah, risulta davvero incomprensibile come l’ebreo possa accomunare la sua credenza in Dio con la credenza in Gesù, che gli Ebrei considerano un impostore e un bestemmiatore di Dio. Ma questa singolarità rivela in pratica che costoro non parlano del vero Dio, ma solo del falso dio a cui credono ognuno a loro modo, in quanto uomini dimentichi del Padre Nostro che è nei Cieli e adoratori del padre loro che è in terra.

Come si può giungere a tale stoltezza è un mistero solo per coloro che continuano a credere che Bergoglio sia veramente cattolico.
Infatti, da più parti – e ci limitiamo al versante cattolico – si è gridato allo scandalo per questo video manifestamente blasfemo e apostata, sulla base del falso convincimento che Bergoglio sia un cattolico, cioè uno che crede in Dio Padre, Figlio e Spirito Santo. Ebbene, questi cattolici ingenui hanno evidentemente passato sotto gamba la fine del video stesso: quando i quattro rappresentanti che si sono prestati al giuoco dichiarano: “credo nell’amore”.
È questa la chiave di lettura di questo video: coloro che lo hanno commissionato, confezionato e diffuso, papa in testa, non credono in Dio, ma credono nell’amore.
Perché scandalizzarsi, quindi?
In fondo sono stati onesti: pur avendo premesso che credono in dio, in Buddha, in Allah, alla fine ribadiscono che il loro vero credo è l’amore. Una sorta di giuoco di parole per affermare pubblicamente che l’oggetto del loro credo non è il vero Dio trascendente, l’Amore divino, ma l’immanente amore umano.

Qualcuno, ancora irriducibilmente ingenuo, potrebbe obiettare che, come dice San Giovanni (1 Gv. 4, 8), Dio è amore, così che affermare “credo nell’amore” equivarrebbe ad affermare “credo in Dio”.
Ma in questo video le cose non stanno così, poiché non è questo che intende il musulmano dicendo “credo in Allah”, né è quello che intende l’ebreo dicendo “credo in dio”, né è quello che intende il buddhista dicendo “credo in Buddha”. Soprattutto quest’ultimo, poi, che concepisce l’amore solo come un legame terreno che impedirebbe la liberazione nirvanica dell’essere.
È evidente quindi che nessuno di costoro dice la verità, limitandosi a prestarsi al demoniaco giuoco di Bergoglio che vorrebbe far passare il messaggio che l’amore immanente dell’uomo sarebbe in grado di trascendere l’amore di Dio. Un capovolgimento della realtà e della verità, subdolamente attuato per rendere onore al Principe di questo mondo, l’unico vero dio di tutti questi rappresentanti che nel video si ritrovano insieme per pregare non per la salvezza delle anime, ma, come dice Bergoglio nel video, per i frutti terreni della pace e della giustizia.

In conclusione possiamo dire che con questo video si è compiuta un’altra tappa verso lo svelamento totale delle reali intenzioni di Bergoglio, che passo dopo passo sta cercando di condurre i credenti alla miscredenza e gli adoratori del vero Dio a diventare impercettibilmente gli adoratori del demonio.
Ma questo, con un po’ di vero discernimento, lo si poteva cogliere fin dall’elezione di Bergoglio e solo gli ingenui hanno voluto illudersi che questo nuovo “papa” potesse essere il vero Vicario di Cristo.
Siamo addolorati, ma insieme contenti, poiché questo video aiuterà molti cattolici ad aprire gli occhi e a distoglierli dalle lusinghe di questo prelato indegno di occupare il posto che nostro malgrado occupa. Se Dio lo permette è perché tutto questo rientra nei suoi piani provvidenziali, noti solo a Lui, ma noi possiamo azzardare che questo serve ai veri credenti per tenersi lontani da tale sulfureo personaggio e da tutti coloro che lo sostengono.

Ma il Papa è la Chiesa! Griderà indignato qualche “teologo” tanto acculturato quanto accecato dai bagliori del mondo, quindi non dovremmo permetterci di mancare di rispetto al Papa. Bugia!
Noi non manchiamo di rispetto al Papa, noi denunciamo pubblicamente le malefatte di Bergoglio e lo facciamo alla luce del Vangelo, e lo facciamo per non venire meno al nostro dovere di cattolici di gridare al mondo che il bene è bene e il male è male. E Bergoglio, con quest’ultimo video, conferma ai nostri occhi e agli occhi del mondo che mentre siede sul soglio di Pietro pensa, parla e agisce come figlio di Satana (cfr. Mt. 16, 23), non al servizio di Dio, non al servizio dei fedeli del vero Dio, non al servizio della Verità, ma seguendo i suggerimenti e le suggestioni dall’Anticristo, per la perdizione dei veri credenti, al servizio della menzogna.

Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Lungi da me, satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!». Mt 16, 23

di Giovanni Servodio

 http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV1409_Servodio_Tanto_rumore_per_nulla.html

Lettera al Papa

del Prof. Luciano Pranzetti



A SUA SANTITÀ
PAPA FRANCESCO I
00120    Città del Vaticano


Santità:
              è visibile, sul sito “ilvideodelpapa.org”, a cura del Centro Televisivo Vaticano che provvede, per conto dell’Apostolato della Preghiera, alla diffusione del Suo messaggio del 6 gennaio corrente, un video, ripreso da tutta la rete, in cui appaiono una buddista, un ebreo, un islamico e un prete cattolico quali testimoni di un solo sentire, di una stessa fede, di uno stesso Dio, dello stesso desiderio di pace, quasi fossero della stessa famiglia religiosa, strumentalmente caratterizzati dal supporto di un’immagine rappresentante, nell’intento di parificare queste confessioni, un rosario islamico, una menorah, un idoletto di Buddha e un anonimo bambinello in gesso che dovrebbe raffigurare il neonato Gesù. (Ma perché non si è pensato, di collocare, in questo incoerente conglomerato, la croce, il vero segno distintivo cattolico?).
Al tutto si aggiungono il Suo messaggio, dato in lingua spagnola, e l’immagine nella quale si vede Lei che sta accogliendo nelle mani lo stesso idoletto pagano, mentre nel messaggio, dopo aver detto che “tutti cercano Dio e lo trovano in diversi modi” Lei conclude: “Siamo tutti figli di Dio”.
Desidero rappresentarLe due mie osservazioni:

1 – Il Salmo 95, 5 così recita: “Omnes dii gentium daemonia”, a cui fanno eco i Salmi 113, 5/8 – 134, 15/18: “Simulacra gentium… Os habent et non loquentur, oculos habent et non videbunt, aures habent et non audient, nares habent et non odorabunt, manus habent et non palpabunt, pedes habent et non ambulabunt, non clamabunt in gutture suo. Similes illis fiant qui faciunt ea et omnes qui confidunt in eis
Da cui deriva essere, quel simulacro - lo stesso che Papa Giovanni Paolo II permise che fosse collocato sul Tabernacolo della chiesa di San Pietro in Assisi, ottobre 1986, e che Lei accetta come cosa sacra - epifanìa demoniaca che si oppone alla Unicità di Dio, alla S.S. Trinità.   Pertanto da rifuggire, da rimuovere, da condannare.

È il Signore stesso, geloso, che ci vieta adorazione o rispetto per gli idoli quando comanda: “Non avrai altro Dio fuori che Me” (Es. 20, 3), e quando ammonisce. “Sappi oggi, e conserva bene nel tuo cuore, che il Signore è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra; e non ve n’è altro” (Deut. 4, 39/40).
San Paolo, poi, temendo pel cristiano proprio un ritorno all’idolatrìa, ammonisce scrivendo ai Corinzi: “Tìs dé symphònesis Christoù pròs Beliàr? – Quae autem conventio Christi ad Belial? – Quale accordo tra Cristo e Belial? (II Cor. 6, 15). Domanda retorica che esclude, già nel porsi, contatti e convenzioni tra il Sommo Bene e il male.

Il suo gesto idolatrico, che continua una cultura sincretistica nata dal Concilio Vaticano II, giustifica quanti, cattolici deboli di fede, tengono, ad es., nella catenina del collo, ninnoli pagani uniti al Crocifisso, per nulla sfiorati dal sospetto di perpetrare il grave peccato di apostasìa. Per non dire dei numerosissimi  cattolici che, indotti dal messaggio relativistico dei documenti conciliari, frequentano chiese evangeliche, o ashram buddisti/induisti, o logge massoniche, accedendo, poi, con indifferenza alla Comunione Eucaristica.

Lei non può, perché glielo vieta l’altissimo Ufficio di “Vicarius Christi”, barattare Dio, il Vangelo, il Depositum Fidei  e la Chiesa Cattolica/Apostolica/Romana, col suo desiderio di voler andare d’accordo con tutti.  Perché se cosi fosse, non crede che Gesù avrebbe sottoscritto un’intesa cordiale con Erode, con Pilato, con i Samaritani, o col paganesimo intero e col mondo, evitando, così, in nome del dialogo ecumenistico, la morte in Croce?  Non crede che, se così fosse, Gesù avrebbe stabilito un patto di coesistenza pacifica con Satana invece di scacciarlo nel deserto e dagli indemoniati?

Una domanda: Le basterà una semplice lavata di mani, quelle che toccheranno il Corpo, il Sangue, l’Anima e la Divinità di Cristo Eucaristìa, a portar via lo sporco contratto da quel sacrilego idoletto?

2 – Non siamo tutti figli di Dio, come Lei diversamente afferma a fine messaggio. Siamo, certamente, creature di Dio ma non tutti Suoi figli perché questo privilegio è concesso a una sola, stretta ed unica condizione: quella che Giovanni, nel suo Prologo (1, 12/13) , spiega con chiarezza e senza ombre di equivoche interpretazioni: “A quanti l’hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio, a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere umano, ma da Dio sono stati generati”.
Con ciò  egualmente si dimostra che Dio lo si può cercare solo in una parte, quella indicata da Cristo, e trovare in un modo solo, nell’accettazione cioè del Suo Verbo, Gesù, e niente affatto, come afferma Lei,  in diversi modi così come, infatti, diversi ed opposti sono il buddista, l’islamico o il talmudico.

Sembra a Lei che una fedele buddista, un fedele islamico, un fedele talmudista abbiano, in quanto tali, accolto Cristo, il Verbo di Dio, e credano nel suo nome? Si cerca, e si trova Dio Trinità, partendo forse da Budda o da Maometto?  Affermarlo non è soltanto dire cosa erronea smaltata da irenismo, ma, sostenuta dal Papa, da colui che dovrebbe custodire, preservare dal contagio, mantenere la Dottrina Cattolica nella sua purezza, significa cadere nell’eresìa vera e propria di cui il Signore Le chiederà conto nel ‘dies illa’.

La crisi che attanaglia la Chiesa in termini di abbandono della pratica sacramentale, in termini di scandali e, soprattutto in termini di false verità recepite e fatte proprie dalla Gerarchìa, è la conseguenza di una catechesi che, invece di mantenersi nel solco di Colui che è Via, Verità, Vita, ha sposato la fede nel/del mondo, facendo e assimilando come proprio quel disegno massonico che prefigura una Chiesa globale fatta dalla somma di tutte le confessioni. In pratica, la dissoluzione della Katholica. Ma non sarà facile né possibile, nemmeno ai nemici interni, tanto meno con la Sua catechesi sincretistica e relativistica, perché “Portae inferi non praevalebunt”.

Cristo, nel concedere a Pietro il Primato e le Chiavi del cielo e della terra, ha fondato la Sua Chiesa e non ha parlato di altre spurie realtà che, tornando ai Salmi citati, altro non sono che filiazioni demoniache.

Perciò Lei non può, e non deve, continuare a diffondere messaggi inquinati e false dottrine perché il danno che essi provocano, e provocheranno, nella coscienza dei fedeli sarà un altro conto da rendere e da spiegare in quel giorno.

In Christo et in Maria matre Ejus.

11 gennaio 2016    

                                                                                    
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV1410_Pranzetti_Lettera_al_Papa.html

1 commento:

  1. Concordo al 1000% su tutto, fino all'ultima virgola!! Che il Signore ci dia la forza di resistere a questa infernale potenza di menzogna. Cor Jesu Sacratissimum, miserere nobis!

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