ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 2 gennaio 2016

Visibile, eccome!

‘Libertà religiosa!’… e spunta l’ennesimo tempio satanico

satanico

Il grimaldello utilizzato è sempre quello della «libertà religiosa», volutamente intesa come anarchia spirituale in nome della quale tutto dovrebbe essere concesso, anche il male. E’ stato così lo scorso ottobre con la sedicente «grande chiesa di lucifero» ad Old Spring Town, nel Texas. Fu così anche per il tempio pagano in Islanda.

Ed ora, di nuovo. Come riportato dall’agenzia Médias-Presse-Info, nella località di Quindio, in Colombia, è stata eretta un’altra “chiesa”, dedicata al culto satanico. Tra i timori e le proteste dei residenti, che han già dichiarato alle forze dell’ordine di non gradire i nuovi vicini di casa.Inquietudine, giustificata anche dalle parole, di buon senso, espresse dal comandante di Polizia locale, colonnello Ricardo Suarez, il quale ha ricordato come, «sebbene in Colombia si rispetti la libertà di culto», questo genere di iniziative vada «monitorato con intelligenza, poiché non si può sapere qual genere di pratiche possa avervi luogo». Al che, sussistendo evidentemente una rilevante percentuale di pericolo, ci si chiede per quale motivo vengano autorizzate, in nome di principi tanto alti quanto malintesi…
Dal canto suo, il leader del tempio per il culto a satana, Victor Rozo, è giunto all’assurdo ovvero a sostenere che, in realtà, la dottrina da lui professata non sia satanica. E’ sufficiente digitare il suo nome su qualsiasi motore di ricerca, per sconfessarlo. Del resto, è detto anche nelle Sacre Scritture a chi abbia «per padre il diavolo» che il diavolo «è stato omicida fin da principio e non ha perseverato nella verità, perché non vi è verità in lui. Quando dice il falso, parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna» (Gv 8, 44). Nulla, dunque, di cui stupirsi… Secondo la stampa locale, invece, questo tipo di associazioni non potrebbe esser fatto rientrare propriamente tra le organizzazioni religiose riconosciute dal diritto costituzionale, ma è evidente come, in merito, vi sia un vulnus, da colmare e precisare al più presto. Un tempo sarebbe bastato il buon senso.
La Chiesa Cattolica ha già messo in guardia tutti i suoi fedeli: il Vescovo colombiano d’Armenia, mons. Pablo Salas, ha parlato in una lettera aperta, diffusa in tutte le S. Messe, dell’esistenza del demonio, ricordando in merito quali siano i capisaldi della nostra fede e cosa dica il Magistero della Chiesa. Inoltre, ha raccomandato a tutte le famiglie di vigilare sui propri figli, specie se adolescenti.
Una vicenda, da cui discendono molte domande, ma basterebbe limitarsi a queste due: 1) perché esporre i giovani (e la popolazione in generale) a questo pericolo? 2) non varrebbe la pena, anche (ma non solo) alla luce di questi episodi, di riconsiderare il concetto di «libertà religiosa» purchessia? (M. F.)
http://www.corrispondenzaromana.it/notizie-brevi/liberta-religiosa-e-spunta-lennesimo-tempio-satanico/

Conseguenze per chi nega l'inferno

Parlo d'inferno..., e mi sembra già di sentire gli sghignazzamenti, i risolini ironici, i giudizi sprezzanti di tutti i... superuomini arrivati - beati loro! alla convinzione che l'inferno è una favola, un'invenzione di anime tristi che, consapevolmente o no, appestano l'aria con queste fantasie mefitiche. Sull'inferno purtroppo oggi forse si scherza troppo: fioriscono barzellette e battute che, per lo più, tendono appunto a svuotare di significato una realtà ritenuta fantasia e creazione di preti e di gente triste. Come si può oggi - dicono tanti - parlare ancora d'inferno, nell'era della tecnica onnipotente e di conquiste quasi incredibili? Ma, sia detto a scanso di equivoci: lazzi e sorrisetti ironici e altre cose del genere, non devono impressionare troppo, perché alla verità non si perviene con negazioni idiote e ironie stupide. Se tutto il mondo arrivasse alla pazzia di affermare che il sole è un'illusione, non per questo il sole cesserebbe di essere. La verità è indistruttibile ed eterna come Dio, e l'inferno è una realtà di ragione e di rivelazione, che niente e nessuno, nonostante i tanti interrogativi che solleva, potrà vanificare. È vero, molti - e sono soprattutto agnostici, razionalisti e materialisti e uomini dalla dubbia condotta - non credono all'inferno, adducendo ragioni su ragioni che non provano niente. L'inferno - dicono molti di loro - è qui sulla terra per la nequizia di uomini perversi.

Accingendoci a scrivere queste pagine, partiamo proprio dalla persuasione della certezza dell'esistenza dell'inferno, essendo verità e dogma di fede. Il che significa che la rivelazione conferma abbondantemente i dati di ragione. Tra l'altro, i concili di Lione del 1245 e del 1274, e quello di Firenze del 1439, e della costituz. Benedictus Deus (1336) di Benedetto XII hanno detto che chi muore in peccato mortale subirà l'eterna dannazione nell'inferno. Com'è verità di fede anche l'eternità dell'inferno e delle sue pene, definita nel IV Concilio Lateranense e nel Concilio di Lione.

Nel 543 l'imperatore Giustiniano, con l'approvazione di Papa Vigilio, pose termine alla controversia origenista scagliando la scomunica: "Se qualcuno dice o ritiene che il supplizio dei demoni e degli uomini empi è temporaneo e avrà fine..., costui sia scomunicato".

La verità, dunque, dell'esistenza e delle pene eterne dell'inferno è un dogma di fede. Cos'è il dogma di fede? Un diktat che non ammette repliche o discussioni, che stabilisce una verità perché così vuole qualcuno? O è qualcosa contro la ragione che bisogna accettare per fede, pur senza esserne convinti? No, il dogma non è niente di tutto questo. Esso è semplicemente la dichiarazione solenne e infallibile di una verità affermata dalla rivelazione e sempre creduta dal Popolo di Dio.

Proclamazione solenne e definitiva resa necessaria per mettere fine a discussioni e obiezioni non ben fondate o a negazioni, frutto d'interpretazioni riduttive o settarie.

Dichiarare dogma una verità di fede rivelata è un po' - si direbbe - come una sentenza di Cassazione che pone fine ad ogni controversia, con la differenza che anche la sentenza della Cassazione, pur sempre tanto autorevole, potrebbe essere errata, mentre non lo sarà mai la proclamazione di un dogma, essendo la Chiesa assistita dallo Spirito Santo.

Non indugeremo perciò su negatori e difficoltà mosse a tale verità, anche se, all'occasione dovremo, per necessità, farne qualche piccolo accenno. Vogliamo solo presentare quanto hanno visto i Santi per divina rivelazione, che costituisce una conferma di più e spesso in modo clamoroso del dato biblico, la parola di Dio per eccellenza.

Ritornando alle "visioni" dei Santi, è sorprendente che esse si verifichino ancora oggi, che si facciano anzi addirittura più frequenti proprio nel secolo XX- XXI, il secolo che ha visto più che mai regredire la fede in Dio. E ciò non può essere senza una ragione profonda.

Ma quello che più forse sorprenderà è il fatto che le visioni dell'inferno si ritrovino anche in quei Santi che eccellono pure per i messaggi di misericordia e d'amore, affidati loro dal Signore. Si pensi solo, per es., a Sr. Faustina Kowalska, colei alla quale Gesù rivelò l'infinito suo amore misericordioso. Chiaro monito - si direbbe - a non fare dell'infinita misericordia divina un incoraggiamento o un paravento a voluti atteggiamenti peccaminosi, in contrasto con la legge e il Vangelo. Atteggiamenti che, oltre tutto, sono in pratica, vere e proprie sfide a Dio e alla verità perché, confondendo misericordia e giustizia, si finisce in pratica con l'esaltare stoltamente talmente la misericordia da cancellare quasi l'altro non meno necessario attributo di Dio, la giustizia infinita.

Vorremmo pure mettere sull'avviso che non si vuol dare qui come un riassunto della teologia sull'inferno, anche se, ragionando sulle visioni dei Santi, si arriva a dare una prospettiva teologica tutta propria, ma per nulla in contrasto con i relativi trattati teologici classici.

Si tratta solo di indagare e mettere a confronto due posizioni o insegnamenti, quello della Rivelazione divina e quella dei Santi per evidenziarne, assieme alla sostanziale conformità, anche le possibili accidentali diversità o dettagli che possono illuminare ancora di più questa paurosa e misteriosa realtà dell'inferno.

Naturalmente diamo qui per scontato che le visioni qui addotte, sono realmente avvenute, attenendoci a quanto hanno detto i competenti a proposito di tali fenomeni mistici. E infine parliamo dell'inferno non per il gusto di terrorizzare le anime, ma piuttosto per amore di esse. Oggi, in gran parte, si è perduto ogni senso di peccato e di responsabilità. I peccati, soprattutto impuri, dilagano come uno tsunami che travolge tutto e tutti. Si guazza nel fango, si profana tutto, e tutto questo è visto con un'indifferenza incredibile e spesso se ne fa addirittura aperta apologia ed esaltazione: una situazione morale e spirituale peggiore di quella del tempo del diluvio, del quale la S. Scrittura dice che l'uomo era divenuto carne (Gen 6,5-13).

E i peccati mortali, quelli cioè che privano l'anima della grazia e della vita divina, uccidendola e dandola in braccio a Satana, hanno tutti come epilogo - se non ci si pente - la dannazione eterna.

Una parola, questa, che a ben riflettere dovrebbe far tremare le vene e i polsi. In effetti, preferiremmo parlare di ben altri argomenti, che riempiono l'anima d'amore e di speranza, ma non si può assistere alla fine tragica di tanti fratelli senza fare qualcosa. "Lo so bene -scriveva S. Giovanni Crisostomo che queste parole (= riguardanti l'inferno) sono pesanti e affliggono chi le ascolta. Il mio cuore n'è turbato ed è pieno di spavento. Quanto più vedo che la dottrina dell'inferno è solidamente provata, tanto più tremo e vorrei sottrarmi per la paura. Ma è necessario dire queste cose, affinché non cadiamo nell'inferno".

Vorremmo quasi scusarci di dover parlare di tali argomenti, ma ci consoliamo che Cristo stesso, il Dio incarnato per gli uomini per la loro salvezza, lui stesso ha parlato senza posa dell'inferno. E Dio stesso ha inviato i suoi Santi a parlare di ciò. Sarà vero quanto detto da Natuzza Evolo, la mistica di Paravati (CZ) a cui in un'apparizione del 15 agosto 1988, la Madonna avrebbe detto: "Io sono l'Immacolata Concezione... il mio cuore è trafitto da una spada per tutto il mondo intero che pensa a mangiare, bere, divertirsi e a vestirsi bene, mentre c'è gente che soffre. Pensa solo per il corpo, mai un pensiero a Dio... I peccatori di tutto il mondo e particolarmente i religiosi cadono nell'inferno come le foglie degli alberi..."?

Inghilterra, censurata immagine di San Giovanni alla stazione: "Turba i non cristiani"

A Rochester l'immagine dell'evangelista cancellata dal restyling della stazione ferroviaria: era ispirata alla facciata della cattedrale locale


È difficile non parlare di censura anticristiana. L'ennesima. Questa volta la notizia arriva daRochester, in Inghilterra.

San Giovanni evangelista in un quadro dell'Ottocento
Dove un'artista incaricata di supervisionare il restyling della locale stazione ferroviaria si è vista censurare l'opera - ispirata alla famosa cattedrale cittadina - perché "troppo cristiana". La vista dell'immagine di San Giovanni evangelista, infatti, avrebbe turbato la sensibilità dei passeggeri non cristiani.
L'immagine sacra, nella facciata della cattedrale, è naturalmente ben visibile ed alla stazione era stata riprodotta insieme al resto del monumento. Almeno fino alla scelta di cancellarla.
Una scelta controversa che prima di tutti ha indignato l'autrice dell'opera, che peraltro proviene da una famiglia musulmana: "Non penso sia la decisione corretta. Ci dovrebbe essere consentito di celebrare il nostro patrimonio cristiano”.
Costernato e basito anche il vescovo della diocesi di Rochester, James Langstaff, che ha ricordato come appena pochi giorni fa nel Regno Unito fosse stata vietata una pubblicità per i cinema che includeva una recita del Padre Nostro. Anche allora, si disse, per non offendere la sensibilità dei non cristiani.
Dall'amministrazione delle ferrovie tentano imbarazzati di metterci una pezza sopra parlando di una scelta "unicamente legata al design". La verità è che si tratta dell'ennesimo episodio di una crociata antireligiosa che prende di mira, tra l'altro, anche il patrimonio artistico di tutta Europa.

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