ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 13 febbraio 2016

Cadono le maschere?

ALEPPO PRESTO LIBERA. TAGLIATE LE VIE DI RIFORNIMENTO TURCHE AI TAKFIRI

The Syrian Patriot
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Per chi non fosse al corrente della reale situazione sul terreno di battaglia in Siria, visto che i media italiani fanno piú che altro disinformazione e propaganda, presento semplicemente alcune mappe dei campi di battaglia siriani, accompagnandole con brevi spiegazioni.
Infatti, giá nella foto n. 1 potete vedere alcuni di questi poveri rifugiati dare ordini dal tettuccio di un veicolo (presumibilmente un trattore o un buldozer), attrezzati di tutto punto con fucili automatici a tracolla e pistole alla cintola.
Nella foto n. 2 invece, quella dove si vede un bambino dallo sguardo stravolto camminare mano nella mano con un adulto, l’accompagnatore che gli tiene un braccio sulla spalla indossa scarponi e pantaloni militari, ma quello che gli da’ la mano é completamente vestito in abbigliamento mimetico classico, con addirittura in evidenza il giubbotto, quello sotto la giacca, con le tasche per portare munizioni, bombe a mano e radiotrasmittenti.
Nella FOTO 1 si puó vedere il quadro generale (abbastanza corrispondente, almeno per la provincia di Aleppo) delle forze in campo. In realtá il territorio sotto controllo Siro-Russo é piú ampio, ma ho scelto questa mappa perché é stata rilasciata dal Washington Post, testata  certo  non pro-Assad e che quindi a maggior ragione accredita la situazione militare intorno ad Aleppo, sino a metá-fine gennaio 2016.
FOTO 1-Aleppo general map
FOTO 1

Notare bene come le forze siriane regolari abbiano giá circondato Aleppo, ma senza ancora aver raggiunto il territorio curdo di nord-ovest, in modo da tagliare le vie di rifornimento per le bande terroristiche ancora all’interno della parte occupata della cittá di Aleppo.
Nella FOTO 2 invece si vede meglio e nei particolari come si stia stringendo la morsa intorno ad Aleppo, con le forze armate siriane che avanzano dal sud-ovest verso il nord-est curdo.

FOTO 2-Aleppo liberation map-1 febbraio 2016.png
FOTO 2

Si vedono chiaramente le bandierine che contraddistinguono le forze siriane (rosse-bianche-nere con 2 stelle verdi) da quelle curde (gialle-rosse-verdi), a nord-ovest della Siria alleate nel contrastare sia Daesh-ISIS (nere con logo rotondo bianco arabo) che le bande affiliate ad al-Qaeda (Jabhat al-Nusra, Ahrar al-Sham, Ajnad Al-Sham, Jeish al-Fateh, Jaish al-Islam…e compagnia bella: piú sono le denominazioni, maggiori sono le possibilitá di avere credibilitá e soprattutto denari e armi dal regime USA...).

Altre bandierine sono quelle gialle di Hezbollah, sempre affiancate a quelle siriane, e varie con simboli arabo-islamici che contraddistinguono le bande terroristiche sopra citate.
Il contenimento delle brigate mercenarie-terroristiche, sia di Daesh a nord est, che degli alqaedisti a ovest (entrambe riforniti di armi, cure e vettovaglie da Turchia, sauditi e americani, specie dall’Iraq dalla provincia di Ramadi) viene effettuato sul terreno da unitá di Hezbollah insieme alle Forze Siriane della Difesa Nazionale e dell’Esercito Arabo Siriano (Syrian Arab Army), con copertura aerea prevalentemente da parte dell’aviazione militare di Mosca, ma anche siriana.
Infine, nelle FOTO 3 e FOTO 4 vediamo la morsa che si stringe con successo intorno ad Aleppo. Ogni giorno vengono ri-conquistati nuovi villaggi e postazioni strategiche (oggi una collina che domina su Aleppo), e vengono consolidati controllo e sicurezza, riportato sollievo alla popolazione sin’ora usata come ‘scudo umano’, mentre i terroristi superstiti battono in ritirata e i piú fortunati di loro raggiungono il confine turco. (vedi foto allegate)
Come si vede bene nelle mappe delle foto 3 e 4, le forze siriane e curde si sono incontrate, é stata tagliata la rete di approvvigionamenti ai terroristi che si trovano ancora all’interno del perimetro di Aleppo, e si stanno stritolando lentamente le sacche di resistenza terroristica, quelle della cosiddetta (dagli americani e loro servi) ‘opposizione moderata’, raggruppamenti di tagliagole, ladri, saccheggiatori, stupratori, schiavisti e assassini di varie nazionalitá.
L’incrementarsi degli attentati terroristici in Siria, particolarmente cruenti di questi giorni, e la farsa del rifiuto, da parte della finta opposizione filo-turco-saudita, di proseguire con i ‘colloqui di pace’ a Ginevra-3, sono stati un cinico e criminale tentativo di rallentare e resistere all’avanzata delle forze di Damasco e alleate, con la vaga speranza di modificare le sorti della battaglia o delle trattative.
Ma la strategia e tattica siro-russa, unite alla determinazione e motivazione dei soldati siriani, padri e figli, ma anche madri e figlie, dell’Esercito Arabo Siriano, con la loro passione e amore per la propria storia e terra, sono e saranno sempre l’arma invincibile di fronte alla quale dovranno arrendersi le orde  di novelli Hashshashins wahhabiti al soldo straniero.
É di poche ore fa la dichiarazione congiunta Russo-Americana per un cessate il fuoco tra le parti, entro una settimana, che non esclude peró il poter continuare a combattere contro al-Nusra, Daesh-ISIS e le bande al-qaediste affiliate, sino alla loro capitolazione e disintegrazione totale.

NOTA: Quello che non é troppo chiaro é: ma se tutte le parti che combattono in Siria contro il governo di Damasco, sono in un modo o in un altro organizzazioni terroristiche, o affiliate a riconosciute organizzazioni terroristiche, (contro le quali é stato dichiarato ufficialmente che é lecito continuare a combattere), per chi dovrebbe valere questo “cessate il fuoco”?!?

Questo, anche se va preso con molta diffidenza e mantenendo la guardia sempre alta (perché ci si puó fidare delle promesse USA come di un serpente a sonagli nelle mudande), é pur sempre un segnale della sconfitta del progetto americano (diretto dalla Israel Lobby ben radicata a Washington e al Pentagono) di riportare la Siria all’etá della pietra, come purtroppo giá fatto con la Libia del Colonnello Gaddafi.
La guerra non é finita, ma questa battaglia é stata vinta.
Ora staremo a vedere cosa si inventeranno gli “eletti strateghi globali” per conseguire comunque quegli obiettivi per loro considerati irrinunciabili.
A Damasco lo sanno, e a Mosca pure … figurarsi a Teheran…

FOTO 3FOTO 3-Aleppo liberation map-10 febbraio 2016








FOTO 4
FOTO 4-Aleppo liberation map-11 febbraio 2016
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I “poveri rifugiati” su cui piange la Rai: terroristi

In molte foto come queste (che i media italiani-europei non vi faranno mai vedere) si possono chiaramente notare giovani uomini che premono, a ridosso del confine turco, in fuga dalle aree intorno Aleppo, i quali indossano indumenti in tessuti mimetici militari, inusuali per persone in fuga da zone di guerra, che proprio per tale abbigliamento potrebbero diventare facili bersagli di cecchini: a meno che i cecchini non siano invece proprio loro…
Men on a roof of a vehicle gesture as Syrians fleeing the northern embattled city of Aleppo wait on February 5, 2016 in Bab-Al Salama, next to the city of Azaz, northern Syria, near Turkish crossing gate. Nearly 40,000 Syrian civilians have fled a regime offensive near Aleppo, a monitor said, as Turkey warned it was bracing for a wave of tens of thousands of refugees. / AFP / BULENT KILIC
Anche nell’ultima foto, la n. 3, quella con un gruppo di uomini che prende d’assalto la cinzione di frontiera con la Turchia, spuntano vestiti che non si addicono ad un civile in fuga, il quale per nulla al mondo vorrebbe essere scambiato in tale frangente per un miliziano.
Ma forse questi giovani ‘poveri rifugiati’ desiderano invece proprio sottolineare la propria appartenenza a gruppi militari (di mercenari), come per dire agli amici di frontiera turchi:
“Vedete, siamo dei vostri, siamo quelli che hanno combattuto per voi, distrutto cittá e villaggi, saccheggiato fabbriche e fattorie, massacrato e terrorizzato la popolazione siriana, proprio come volevate voi, per spingerla alla fuga e farne tanti rifugiati: piú rifugiati, piú soldi dall’EU”.
SYRIA-TURKEY-UNREST-REFUGEES
E invece Erdogan li ha fregati, preferendo lasciarli lí, sotto i riflettori, per farne delle vittime dei ‘bombardamenti russi’ e reclamare ‘zone cuscinetto’, ‘no-fly-zone’, aiuti umanitari, la costruzione di altri campi profughi di confine (quindi piú dollari ed euro nelle casse turche da gestire).
Non si capisce se é Erdogan che ha imparato da ‘Roma Capitale’, o viceversa. O forse invece é un vecchio giochetto, che noi abbiamo scoperto solo di recente.
SYRIA-TURKEY-REFUGEES-UNREST
Quindi state certi che le minacce di Erdogan, quelle di inviare in Europa tutte le migliaia di rifugiati presenti sul territorio turco, sono solo aria fritta: perché i rifugiati rendono, e il predone ottomano lo sa bene.

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http://www.maurizioblondet.it/aleppo-presto-libera-tagliate-le-vie-di-rifornimento-turche-ai-takfiri/

Con l'Isis in ritirata, l'"asse del male" turco-saudita pronto ad intervenire direttamente in Siria

Con l'Isis in ritirata, l'asse del male turco-saudita pronto ad intervenire direttamente in Siria



La notizia se confermata nelle prossime ore è da rabbrividire. L'Arabia Saudita ha spostato aerei da guerra nella base turca di Incirlik per combattere Daesh. Lo ha confermato sabato il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu. "Al momento non è chiaro quanti aerei arriveranno," ha proseguito il ministro, confermando le indiscrezioni giornalistiche di alcuni media turchi subito dopo l'accordo di Monaco sulla Siria annunciato ieri da Lavrov e Kerry. 


Si tratta quindi, secondo la Turchia, di uno spostamento all'interno del piano anti-Isis della coalizione a guida Usa. E, poi la dichiarazione, che fa rabbrividire tutto il mondo da parte di Cavusoglu: "la Turchia e l'Arabia Saudita potrebbero lanciare un'operazione di terra contro i terroristi in Siria". E ancora: "Se necessario, possiamo anche inviare truppe. L'Arabia Saudita sta mostrando grande determinazione nella lotta contro il terrorismo in Siria".

Secondo la CNN, l'Arabia Saudita ha in programma di inviare truppe in Siria nel marzo 2016. Si tratta di un programma totale di 150.000 soldati con Egitto, Sudan, Giordania, Marocco, Kuwait, Emirati Arabi Uniti, Bahrain, Qatar e Turchia. Da rabbrividire.

Il noto analista britannico Cunningham sostiene che il piano saudita di inviare truppe di terra in Siria sia un semplice stratagemma. Tuttavia, avverte, è proprio il tipo di rumore che può incrinare i rapporti tra Usa e Russia ad un punto di non ritorno. Ricorda l'analista, nelle ultime settimane il segretario della difesa, Ashton Carter, e altri alti funzionari degli Stati Uniti, tra cui il vice presidente Joe Biden hanno chiesto una maggiore azione militare regionale araba contro IS in Siria e Iraq.  Parlando alla Conferenza internazionale di sicurezza a Monaco di Baviera, il primo ministro russo Dmitry Medvedev ha avvertito del rischio di una operazione di terra in Siria. Secondo il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, l'operazione di terra in Siria "solo esacerbare il conflitto".
La coalizione guidata dagli Stati Uniti di circa 60 nazioni, tra cui l'Arabia Saudita, ha per un anno e mezzo fatto finta di combattere i terroristi e dopo che l'intervento russo ha fatto crollare tutti i castelli di carte creati in Siria, ha lanciato attacchi aerei inefficaci, non interrompendo mai il canale di comunicazione tra Isis e Turchia. Le operazioni, inoltre, sono illegali per il diritto per il diritto internazionale, condotte infatti senza l'approvazione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite o le autorità siriane. Il presidente siriano Assad in un'intervista di questa settimana ha chiarito come gli invsori sauditi sarebbero considerati per quello che sono "invasori". Il vaso di Pandora si aprirebbe.

Le dichiarazioni di invasione della Siria da ANkar e Riad avvengono alla luce del fragile accordo firmato a Monaco. Scirve correttamente Alberto Negri su il Sole 24 Ore: "Perché la questione è evidente a tutti: anche se venisse accettata, e per ora le fazioni filo-saudite l’hanno rifiutata, l’intesa di Monaco non darà inizio a una tregua totale ma soltanto parziale.  Dal cessate il fuoco sono esclusi l’Isis e il gruppo Jabat al Nusra affiliato ad Al Qaeda, ritenuti dall’Onu gruppi terroristici. Il problema è che i russi e Assad assimilano ad Al Qaeda anche altre fazioni e non esiteranno a bombardarle. Lo si è capito perfettamente alla fine di dicembre quando un raid aereo russo alla periferia di Damasco ha fatto fuori Zahar Alloush, leader del movimento Jaysh al Islam, uno dei principali gruppi sostenuti dall’Arabia Saudita".

In questo clima di tensione continuo e crescente, con l'esercito siriano che si appresta a liberare il paese dai terroristi ad Aleppo, Turchia e Arabia Saudita, ormai nudi di fronte alle loro responsabilità di fronte al mondo, minacciano di arrivare afd un'invasione militare via terra in Siria. I due paesi che più hanno contribuito alla creazione, equipaggiamento e sostegno dell'Isis dichiarano di voler intervenire militarmente in uno stato sovrano per sconfiggere - Truman Show dei Truman Show - quell'Isis loro creatura anti-Damasco. Più semplicemente con l'Isis non più in grado di portare a termine il ruolo di destabilizzazione per cui era stato creato, i due burattinai sembrebbero disposti a scendere direttamente sul terreno.

Gli Stati Uniti sono ad un bivio: Kerry ed Obama sembra aver accettato la sconfitta con Monaco, ma le prossime mosse saranno molto delicate e l'alternativa è la diplomazia (accettando la via russa per il futuro della Siria) o seguire due "alleati" totalmente fuori controllo. Comunque sarà una sconfitta, ma il secondo scenario apre conseguenze inimmaginabili per tutti i membri NATO. La domanda da porsi ora è: che cosa decideranno di fare gli stati europei?  Assecondare ancora il criminale Erdogan che li minaccia con la questione dei profughi? Dopo aver sanzionato per molto meno stati sovrani pacifici, la Mogherini invocherà sanzioni contro Ankara e Riyad pronti ad invadere uno stato sovrano? Più facile prevedere che la nostra stampa di regime troverà qualche menzogna per coprire i crimini dell'"asse del male" turco saudita nei prossimi giorni.

Siria, accordo di Monaco: un minuto di silenzio oggi per il circo mediatico

Siria, accordo di Monaco: un minuto di silenzio oggi per il circo mediatico

di Alberto Negri*


Ma dove sono tutti coloro che pensavano cinque anni fa che fosse facile abbattere il regime baathista di Assad? Che hanno lisciato il pelo a Erdogan ai sauditi, al Qatar, puntando sui jihadisti? Sono gli Usa, la Francia, la Gran Bretagna, la stessa Italia, che ha fatto ancora una volta un gioco ambiguo e pericoloso.
Non illudiamoci che questa guerra finisca a Monaco. Risparmiate le parole è un dio senza fiato, come avrebbe detto De Andrè, quello che guida i nostri governanti occidentali.

*Pubblichiamo il Post Facebook del giornalista de il Sole 24 Ore su gentile concessione dell'autore
http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=82&pg=14369

Ultim’ora: l’Arabia Saudita muove gli aerei verso la Turchia, inizia l’attacco congiunto alle forze siriane, russe e curde

Erdogan con monarca saudita

by Gordon Duff
Confermato: i Jet russi e siriani sono pronti per abbattere qualsiasi aereo turco o saudita che attraversi la SiriaLa Turchia è disposta a chiudere il Bosforo ed ad attaccare le navi russe nel Mediterraneo.
Il bombardamento delle artiglierie turche contro le posizioni curde, all’interno del territorio siriano (dura già da alcune ore) viene visto da molti osservatori militari come il preludio ad un attacco terrestre contro le forze Siriane-curde anti terroristi all’interno della Siria.
Fonti accreditate sostengono che l’Arabia Saudita, che dovrebbe partecipare all’attacco terrestre assieme alla Turchia, sarebbe disponibile a portare armi nucleari tattiche (?) alla Turchia. La Turchia dispone già adesso di 84 armi nucleari tattiche nella base aerea di Incirlik, sotto il controllo NATO. Le stesse fonti avrebbero confermato che l’Arabia Saudita e la Turchia dispongono di aerei americani F-15 ed F-16 modificati per attacchi nucleari da parte di IsraeleGli USA hanno eliminato tutti gli aerei di attacco nucleare della Turchiadietro ordine del presidente Obama.
Abbiamo conferme che la Turchia avrebbe un piano contingente per impadronirsi dell’arsenale nucleare della NATO a Incirlik, con l’aiuto delle forze speciali saudite che sono state addestrate in Israele per sbaragliare le misure di sicurezza delle armi nucleari degli Stati Uniti.
Abbiamo anche una conferma che l’Arabia Saudita sta muovendo i suoi aerei sulle piste nella base statunitense in Turchia. Questa settimana gli aerei USA hanno bombardato i civili su Aleppo ( due ospedali colpiti) da questa stessa base. Sia l’Arabia Saudita che i russi si aspettano una invasione turca su larga scalain risposta al consolidamento delle posizioni delle formazioni curde dello YPG, con aiuto statunitense, per prendere le nuove posizioni che (in mano alle forze curde/siriane)  potrebbero bloccare l’accesso alla Turchia dei rifornimenti per i loro soci dell’ISIS in Siria.
Entrambe le fonti ad alto livello dei russi e dei siriani, contattati questa mattina, hanno confermato che unaestensione del conflitto è imminente.
La Turchia ha annunciato ufficialmente che le forze turche sono pronte a muoversi contro i curdi dello YPG (sostenuti dagli USA) che loro considerano un gruppo terrorista. La Turchia non ha alcuna intenzione di attaccare l’ISIS. Esiste l’evidenza di prove che Ankara ed Erbil sono completamente dietro l’ISIS.
Il Ministro delle relazioni estere Turco, Mevlut Cavusoglu, ha detto “Loro (i sauditi) sono venuti, hanno fatto una ispezione della base.  Al momento non è ancora chiaro quanti aerei sauditi verranno sulla base”.
La Turchia fornisce i rifotrnimenti all’ISIS in Iraq attraverso la via di Duhok, con l’aiuto del regime di Erbil, che si sono messi contro Bagdad e le altre forze curde.
L’Esercito turco ha già individuato gli obiettivi curdi nel nord della Siria
Fonte:  Veterans Today
Traduzione: Manuel De Silva
 http://www.controinformazione.info/ultimora-larabia-saudita-muove-gli-aerei-verso-la-turchia-inizia-lattacco-congiunto-alle-forze-siriane-russe-e-curde/

Mezzi blindati turchi alla frontiera con Siria
L’artiglieria turca ha aperto il fuoco comtro le posizioni delle forze di autodifesa curde nel territorio della base aerea di Menagh”, lo riferisce la TV libanese Al Mayeeden.
Lo scorso Giovedì le forze curde avevano liberato la città di Menagh e si erano impadronite dell’aereoporto che era sotto il controllo dei terorristi del Fronte Al Nusraappoggiati da Turchia e sauditi.Le stesse forze curde si accingevano ad ampliare l’offensiva verso la città di Tel Rifaat e di Kafernaya, di grande importanza strategica in quanto si trovano sulla via statale che dalla Turchia porta verso la Siria settentrionale (provincia diAleppo) e viene utilizzata come principale via di rifornimento dai gruppi terorristi che operano nella regione.
I terroristi di Al Nusra si erano impadroniti della città di Menagh nel 2013 ed un anno dopo avevano preso il controllo della base aerea della stessa città.
La riconquista della base della città e dell’aereoporto, effettuata dalle Forze di Autodifesa curde, rappresenta un importante successo strategico.
Non è chiaro se sia iniziata, con questo bombardamento dell’artiglieria turca, la prospettata invasione di forze di terra dell’Esercito turco, nonostante gli avvertimenti precisi fatti dal comando militare russo alla Turchia circa i rischi di una aggressione turca contro la Siria dove, dal 30 Settembre scorso opera un contingente militare russo ed è presente l’aviazione russa in appoggio all’Esercito siriano che combatte per liberare il paese dai gruppi terorristi.
Si è saputo, fra l’altro, che sono arrivati nella giornata di ieri aerei militari sauditi in una base turca vicino al confine siriano.  Si considera questo un ulteriore segnale della preparazione della prossima offensiva congiunta turco- saudita per invadere il territorio della Repubblica araba di Siria e mettere in salvo i gruppi terroristi sponsorizzati da turchi e sauditi che sono fortemente in difficoltà per causa dell’offensiva  delle forze dell’Esercito siriano e delle formazioni curde, appoggiati dall’aviazione russa.
Le prossime ore saranno decisive per capire se è iniziato un allargamento del conflitto.
Fonti: Hispan Tv         Sputnik Mundo
Traduzione: Luciano Lago

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