ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 26 giugno 2016

Il troll dell' Avvenire

L' 'Avvenire' di domenica 26 giugno offre lo spunto per diverse riflessioni sul suo concetto di democrazia a geometria variabile

Oggi è domenica, fa un gran caldo, ma c’è una tradizione che non può morire: il tè delle cinque. In attesa della magica bevanda (c’è chi da giovedì la sorseggia solo amara), eccoci a parlare naturalmente di un tema britannico. E così, sfogliando le pagine di ‘Avvenire’ di oggi 26 giugno 2016…

PRIMA PAGINA

Subito un piccolo passo indietro, per riandare alla prima pagina di ieri, sabato 25 giugno, dominata dal grande titolo: “Autogol britannico, la Ue si scuote” e in secondo piano, con grande foto, “Il Papa in Armenia: il genocidio inaugurò le catastrofi del ‘900”. Poi, fino a pagina 13 ( salvo la seconda) solo Gran Bretagna e dintorni; pagine 14 e 15 riservate al Papa in Armenia.
Riprendiamo in mano l’ ‘Avvenire’ di oggi, domenica 26 giugno. In prima pagina l’evidenza maggiore è data ancora alla Gran Bretagna, con il grande titolo: “Brexit, voglia di tornare”. Medaglia d’argento come per il giorno precedente al Papa in Armenia (“La memoria fonte di pace”. Poi, fino a pagina 11 (salvo la terza) solo Gran Bretagna e dintorni, pagine 14 e 15 riservate al Papa in Armenia (… e speriamo che, perseverando in tale scelta editoriale, ‘Avvenire’ non abbia urtato la nota suscettibilità di Santa Marta).

Dicevamo del grande titolo “Brexit, voglia di tornare”, sotto il quale – sempre nel ‘lancio’ di prima pagina - si sentenzia: “Dopo l’euforia o la frustrazione arriva anche il ripensamento”.  
Vien da chiedersi: quale capacità di divinazione! Forse che ‘Avvenire’ ha sguinzagliato centinaia di cronisti-segugi nell’Isola, dalla foresta di Sherwood alla fortezza arturiana di Camelot, dalle scuderie di Buckingham Palace al castello di Berkshire (quello del fantasma di Canterville), dal Vallo di Adriano all’Accademia potteriana di magia e stregoneria di Hogwarts? Naturalmente ‘Avvenire’ riferisce che “in poche ore ben più di due milioni di cittadini inglesi hanno sottoscritto online il rifacimento (Ndr: rifacimento???) del referendum sull’uscita dall’Unione europea”… dimenticando però che in un lasso di tempo analogo “ben più” di 17 milioni di cittadini inglesi hanno votato per la Brexit.
“Brexit, voglia di tornare”. ‘Avvenire’ tifa chiaramente per un “ripensamento” rapido della maggioranza del popolo inglese: così facendo, mostra di perseguire – allineandosi del resto agli altri ‘giornaloni’ italiani di regime – un’idea assai curiosa di democrazia. In sintesi: un voto va rispettato solo se ci piace. In Gran Bretagna, poi… insomma… 51,9 % per la Brexit e 48,1% per restare nella UE… troppo poco il divario, bisogna rifare tutto, bisogna rivotare! E allora si può chiedere ad ‘Avvenire’: Parisi a Milano ha perso da Sala con un risultato analogo… rivotiamo?  In Austria il liberalnazionalista Hofer ha perso ancora per meno dal verde van der Bellen (la Procura federale contro la corruzione, perdipiù, sta analizzando casi macroscopici di brogli a favore di quest’ultimo)… rivotiamo? O anche, per essere più lievi: la Croazia agli Europei di calcio ha perso dal Portogallo solo al 116’ …rigiochiamo? E la Svizzera poi, che è stata sconfitta solo ai rigori, non sarebbe giusto riaffrontasse la Polonia?
L’idea curiosa di democrazia di ‘Avvenire’ è confermata nell’editoriale del direttore. Il quale scrive epicamente di “montanti rimpianti di moltitudini di sudditi di Sua Maestà britannica che sono e intendono restare europei”. “Moltitudini”: ma dove le ha viste l’esimio direttore? Sul suo computer? Oppure ha un contatto diretto con l’Intelligence britannica? Oppure, essendo ‘Avvenire’ abituato come altri ad esagerare con le cifre, ha voluto strafare?
Sempre lo stesso direttore definisce, nell’incipit, la “rovinosa rottura” della scelta d’Oltremanica “utilmente scandalosa”, insomma uno ‘scandalo’ che può essere utile. “Scandalosa” sarebbe la vittoria della Brexit. Anche qui: ma che strano concetto di democrazia ha il direttore di ‘Avvenire’? Che persevera in tale eresia (anche per un ‘cattolico democratico’) osservando con malcelato dispetto: … “la rovinosa rottura tra Unione Europea e Regno Unito, anzi: mezzo Regno Unito, meglio: un Regno Unito più che dimezzato”.  Vogliamo applicare il metro di giudizio del direttore ad altre situazioni? Il noto Sala (votato - ça va sans dire - da schiere di preti e laici cosiddetti cattolici, ha dichiarato alGay Pride milanese di sabato 25 di voler proseguire e rafforzare la diffusione dell’ideologia gender in particolare nelle scuole…i bambini sono più sensibili…) sarebbe perciò il sindaco di “mezza Milano, meglio: una Milano più che dimezzata”?
Notiamo poi ancora che l’aggettivo “scandaloso” attribuito a un voto popolare libero è assai singolare per ‘Avvenire’, che non l’aveva usato nemmeno per il voto parlamentare (quello sì, scandaloso da vari punti di vista) sulla legge per le ‘unioni civili’.

LE ALTRE PAGINE. E A PAGINA 8…

A pagina 2 ecco le lettere (sette, miste… una di un lettore democratico versione ‘Avvenire’ con il titolo “Due milioni di firme: nulla è ancora scontato”). A pagina 5 un grande titolo: “Il riveglio choc di Londra: Ma cosa abbiamo fatto?”, prefiche in azione, con il sottotitolo perentorio: “Dopo il trionfo di Brexit è già l’ora del rimpianto”.  E la lezione di democrazia di ‘Avvenire’ continua.
La pagina 8 è però particolarmente interessante. Grande titolo: “Cattolici divisi a metà. Ha prevalso la diffidenza”. E’ una sintesi di quanto dichiarato ad ‘Avvenire’ da Luke Coppen, direttore del settimanale inglese “Catholic Herald”. L’omologo di ‘Avvenire’ si deve essere sentito quasi svenire alla notizia che almeno metà dei cattolici inglesi hanno votato per la Brexit: “Scandaloso!” avrà commentato in privato.
Leggete qualche passo delle dichiarazioni di Coppen: “La mia condizione riflette quella dei cinque milioni di cattolici di Inghilterra e Galles che sono stati molto divisi sull’argomento, guidando in posizione di leadership i campi opposti”. Uno qui si chiede: ma i vescovi? “La maggioranza dei vescovi era a favore della permanenza nella Ue, ma essi non sono riusciti a persuadere tutti i fedeli. E’ emerso su questo argomento un divario tra la gerarchia e chi frequenta le parrocchie”.  Chissà se il segretario generale della Cei, mons. Galantino (vero padrone di ‘Avvenire’) leggerà l’intervista al direttore del ‘Catholic Herald’? Potrebbe trarne utili insegnamenti – occasione di ripensamenti seri - anche per la situazione del cattolicesimo italiano.
C’è un ultimo passo dell’intervista a Coppen che merita di essere evidenziato: “Esiste una parte di fedeli che sente la Ue come antireligiosa e poco vicina alla Chiesa perché, per esempio, l’Europa ha deciso di non citare Dio e le radici cristiane nella propria Costituzione o perché la Commissione ha posto il veto sulla petizione ‘Uno di noi’ a protezione degli embrioni, firmata da due milioni di cittadini europei”. Proprio uno scandalo questi cattolici inglesi. Naturalmente solo a dar retta ad ‘Avvenire’, il democraticissimo organo della Conferenza episcopale italiana.  

BREXIT: SCANDALO, SCANDALO…COSI’ PARLO’  ‘AVVENIRE’  - di GIUSEPPE RUSCONI –www.rossoporpora.org – 26 giugno 2016
Il voto britannico di giovedì 23 giugno 2016 suggerisce alcune considerazioni sul suo esito. Inquietudini e constatazioni.  Ma “Bruxelles” capirà?
Il voto britannico di giovedì 23 sull’uscita del Paese dall’Unione europea si presta ad alcune considerazioni (non certo esaustive) sul significato di tale scelta, operata dal 51,9% degli elettori recatisi alle urne (il 72,2% dell’intero corpo elettorale).
Dispiace che la famiglia – pur rissosa e di gestione deficitaria - dell’Unione europea perda un suo membro. Quando qualcuno se ne va  è sempre in qualche modo una sconfitta, pur se costui era un membro che dall’entrata negli Anni Settanta non ha mai perso il suo carattere ‘difficile’.
Inquieta lo stimolo dato dalla maggioranza britannica (soprattutto inglese e gallese) a chi nel resto dell’Unione europea è tentato da tempi antichi o recenti di seguirne l’esempio, dalla Francia alla Danimarca, dall’Olanda all’Austria (in Italia al momento non è possibile).
Preoccupa che si possa così innescare, a livello di opinione pubblica di tutti i Paesi, una spinta disgregatrice ben concreta dell’Unione. Il rischio è quello di tornare de facto a un’Europa degli Stati nazionali. Che, dunque, promuoverebbero e difenderebbero ognuno, egoisticamente, i propri interessi. Addio solidarietà comunitaria, con effetti potenzialmente dirompenti sui rapporti tra i diversi Paesi. Non si può dimenticare che, pur con tutte le sue carenze, l’Unione europea (già, in una prima versione, a partire dagli Anni Cinquanta) ha garantito la pace dentro i suoi confini: ciò, per chi conosce la storia, non è cosa banale e scontata.
Allarma il fatto che dentro le spinte nazionalistiche trovino spesso alimento anche quelle genericamente ‘antistranieri’, una categoria predestinata a fungere da capro espiatorio specie in presenza di una crisi economica grave all’interno dei diversi Paesi.
Non si può poi tacere il pericolo che risorga, su larga scala, un antisemitismo (ebrei: altro tradizionale capro espiatorio) latente in parte dell’opinione pubblica.
Turba anche la constatazione che per tutti o quasi l’uscita della Gran Bretagna dall’UE comporterà  risvolti economici e sociali  negativi in diversi settori, pur se ancora difficilmente quantificabili. In particolare: quale pedaggio sociale saranno chiamati a pagare i cittadini dell’UE (non britannici) residenti nell’Isola? I negoziati per l’uscita, quando inizieranno, potranno dare risposte forse meno traumatiche.
Rincresce che il voto di giovedì possa rendere più difficili i rapporti culturali con la Gran Bretagna, penalizzando docenti, ricercatori, studenti (pensiamo ai gemellaggi tra scuole e al programma “Erasmus”). Anche qui: i prossimi negoziati per l’uscita potranno approfondire razionalmente la questione, al di là delle emozioni odierne.

EPPURE…

Bisogna notare che il voto britannico è stato un voto di popolo libero, un voto certamente più democratico di tanti altri. E questo è positivo.
Non sorprende però la grande irritazione di coloro che più di tutti quotidianamente si sciacquano la bocca con la parola ‘democrazia’: è infatti nella natura delle cose che gli eurocrati e le loro propaggini politiche, economiche e massmediatiche nazionali si sentano gravemente lesi nella loro autoconclamata rappresentatività democratica.
Soprattutto essi non si capacitano del fatto che una maggioranza popolare sia riuscita a resistere, ignorandola o respingendola, alla campagna mediaticamente terroristica inscenata contro l’uscita dall’UE.
Non stupisce dunque che la gioiosa macchina da guerra (non c’è solo in Vaticano o in Italia) connoti chi ha votato per la Brexit come un essere di basso livello di istruzione, con la zappa in mano (si sa che per le ‘minoranze illuminate’ i contadini e gli abitanti delle campagne e dei borghi di provincia sono bipedi antropologicamente inferiori), decrepito (e c’è chi postula l’esclusione del diritto di voto per gli ultrasessantenni), in ogni caso un nostalgico dell’Ancien régime.

IN REALTA’, AL DI LA’ DI OGNI ALTRA CONSIDERAZIONE…

Il voto del popolo britannico si inserisce in modo non inatteso nel generale risveglio delle identità nazionali che si riscontra nell’intera Europa. E’ un risveglio derivato dalla mortificazione continua cui sono state (e sono) sottoposte le identità nazionali dall’imporsi forzato della globalizzazione planetaria di cui “Bruxelles” è espressione continentale. In sé la globalizzazione presenta anche aspetti positivi sul piano economico e sociale, ma di certo è negativa la tendenza a conculcare valori e identità in nome di una generica “fratellanza universale” (ricordate Imagine di Lennon, canzone sostanzialmente nichilista che purtroppo dilaga perfino in certe scuole e in certe chiese con preti secolarizzati?).
E’ un voto anti-“Bruxelles” e anti “Casta” nazionale (politica, economica, finanziaria) derivato soprattutto da una crisi economica che non passa (ma i soliti invece passano semmai da un Consiglio d’amministrazione all’altro), dal taglio generale delle prestazioni sanitarie e sociali, da una gestione incerta, contraddittoria e a volte scellerata della questione dell’immigrazione (una gestione che genera comprensibilmente e fatalmente paura per il proprio avvenire).
Ma è anche un voto contro quello che è percepito come un Grande Fratello europeo e mondiale che tassa e tartassa, controlla e prescrive, soffoca e reprime l’identità individuale, la libertà d’espressione, la libertà di coscienza.
E’ un Grande Fratello attivissimo al servizio dei poteri finanziari e della variegata lobby che vuole imporre uno stile di vita tale da rendere l’uomo un semplice oggetto materiale (da costruire magari artificialmente), un consumatore da manipolare a piacimento.
E’ un Grande Fratello che si serve dei poteri massmediatici - spavaldi e arroganti - sacerdoti della ‘Nuova Era’, stavolta però clamorosamente spernacchiati dalla maggioranza degli elettori britannici.
E’ un voto contro l’Europa senza un’anima, l’Europa relativista che rende incerti, smarriti i suoi cittadini, indebolendone i legami familiari e le certezze identitarie (anche in materia sessuale). Non solo: quest’Europa comunitaria (si fa per dire) emargina le fedi religiose dalla pubblica piazza, irride i credenti (quando non li umilia, li intimidisce e in certi casi già li perseguita). Gli unici credenti ‘buoni’ diventano allora quelli “che non disturbano”, i rassegnati e gli inciucioni (di esempi purtroppo non ne mancano, compreso quello di qualche vescovo, vergognosamente in ginocchio davanti alla nota lobby in versione Cagliari…e qui si potrebbe aprire un altro discorso).
Per “Bruxelles” ( e propaggini nazionali) la lezione è dura. Ma “Bruxelles” capirà e saprà cambiare decisamente registro, tornando a perseguire con convinzione il sogno – fondato sostanzialmente sui valori della Dottrina sociale della Chiesa – della maggior parte dei suoi padri fondatori? 

QUALCHE NOTA SU BREXIT E GRANDE FRATELLO – di GIUSEPPE RUSCONI –www.rossoporpora.org – 25 giugno 2016

 

La famosa "democratica" petizione per un nuovo voto anti Brexit: il particolare che i giornali hanno omesso

La famosa democratica petizione per un nuovo voto anti Brexit: il particolare che i giornali hanno omesso
Rilanciamo questa denuncia di Marco Santopadre su Facebook che vi fornisce il livello di democraticità dei "chirichetti" dell'Europa e del "sogno europeo". A coloro che oggi vogliono un nuovo voto per sovvertire l'esito popolare del referendum sulla Brexit di giovedì e che fanno proseliti della "petizione" di cui parla tutta la stampa occidentale....


di Marco Santopadre (Contropiano)

Appena firmata (e poi rifirmata) - con nome falso e facendo risultare la mia residenza in Benin (!) - la famosa democraticissima petizione che chiede al governo britannico di rifare il referendum sulla Brexit.


Davvero una cosa seria, sta petizione! Non solo non c'è alcun filtro per accettare solo firme di residenti e votanti, ma addirittura si può firmare tutte le volte che si vuole, complimenti ai 'giornalisti' che stanno presentando l'iniziativa come grande dimostrazione di partecipazione e democrazia...


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Quanti voti avranno prodotto i troll piddini solo in Italia?
Notizia del: 

Petizione contro il Brexit: ha votato anche Ciccio Formaggio!

Petizione contro il Brexit:  ha votato anche Ciccio Formaggio!

Vi risparmio le scontate considerazioni sulla follia (ma perché non applichiamo lo stesso principio anche alle elezioni?) di indire un nuovo referendum se il risultato di quello, tenutosi un paio di giorni prima, non ci è piaciuto. E pure sui patetici tentativi dei media main stream di invalidare il referendum del 23 giugno addebitandone il risultato o a vecchi rincoglioniti o a nazisti (considerazioni sbugiardate qui). Concentriamoci, invece, sulla validità della cosiddetta petizione on line che, a detta di giornali come “Repubblica” avrebbe raggiunto i tre milioni di firme e che lascia presagire un nuovo referendum (magari preceduto da qualcosa di più convincente dell’omicidio di Joanne Cox “Martire d’Europa”)
Seguite queste istruzioni:
Collegatevi al sito getairmail e procuratevi, con una modica spesa, duecento identità false e quindi duecento indirizzi mail; se, invece, volete fare un piccolo investimento, sappiate che ci sono aziende che possono spedire per voi, ogni ora anche diecimila mail con mittenti inventati. Se, invece, non siete al soldo di nessuno, procuratevi una decina di mail iscrivendovi a siti come Tin, Libero, Aruba, Fastweb.... e collegatevi al sito Petition del Parlamento inglese che ospita la petizione osannata dai media.

Giunti lì fate esattamente quello che ho fatto io. 
Bannando il “yes” dichiaratevi cittadino britannico; inserite un nome a caso (io, essendo napoletano e un tantino demodé, ho usato “Ciccio Formaggio”) e uno degli indirizzi mail farloccati, compilate a caso tutti gli altri campi e votate. Pochi secondi dopo vi arriva sulla mail che avete usato il modulo per la conferma del voto. E i ringraziamenti dello staff del Parlamento inglese.

Anche io ho inviato loro i miei ringraziamenti, insieme alla compilation delle canzoni di Ciccio Formaggio; canzoni simpatiche: sono sicuro che anche loro si faranno quattro risate. Se così non fosse, lancio una petizione (quattro milioni di britannici indignati) per chiedere il loro licenziamento dal Parlamento inglese. Sicuramente ne parlerà Repubblica.
Francesco Santoianni
Notizia del: 
http://cornotte.blogspot.com/2016/06/do-you-like-trolls.html

LA BUFALA DI "TRE MILIONI DI FIRME PER RIFARE IL REFERENDUM BREXIT"...
DI FRANCO TAUCERI
remitur.blogspot.it
A poche ore dal referendum che in Gran Bretagna avrebbe sancito l'uscita della stessa dalla U.E., sulla piattaforma di petizioni del governo britannico è comparsa una petizione per annullare il referendum e rifarne un secondo.
Ovviamente la ridicola iniziativa ha suscitato feroci ironie sul web ("E se al secondo turno vince il "Remain", fanno la "bella" oppure vanno ai rigori?"), e qualcuno si è divertito a proporre sulla stessa piattaforma, provocatoriamente, altre petizioni (esempio geniale: "Ridisputare la battaglia di Hastings del 1066 perché non sono soddisfatto del risultato")


I moderatori della piattaforma hanno comprensibilmente bloccato queste iniziative provocatorie, però è incomprensibile che abbiano lasciato quella originale che vorrebbe un secondo referendum... e dico "incomprensibile" perché non esiste nulla di più sovversivo ed antidemocratico di un'iniziativa che voglia "democraticamente" sovvertire i risultati di una voto popolare, giusto o sbagliato che sia.

A parte queste sacrosante perplessità, altre ne sorgono sulle modalità con cui questi voti vengono raccolti, con la possibilità di chiunque (da tutto il mondo) di intrufolarsi per votare, spacciandosi per un cittadino britannico.

Visto che i giornalisti italiani stanno andando a nozze con questa iniziativa, dedicandole (immeritatamente) titoloni ed ampi spazi, e che non si pongono il benché minimo dubbio né sulla liceità morale, né sulla validità della stessa, segnalo che un po' di statistiche sui firmatari di questa petizione sono presenti sul sito stesso.
E questi ci regalano un po' di sorprese...

Ad esempio, risulta che ben 40860 avrebbero votato da Città del Vaticano, 24855 dalla Corea del Nord, 2284 dal Belgio... ma "voti" arrivano da tutto il mondo, compreso il Botswana (in fondo l'elenco completo).
Quindi, già così una quantità di firme fake sconvolgente, che lascia supporre oscuri interessi a manipolare questo voto (a Città del Vaticano vivono poche centinaia di persone... come è possibile che in quasi 41000 abbiano deciso di immischiarsi in un qualcosa che gli dovrebbe essere, tutto sommato, estraneo?)

NOTA: per chi si chieda "E come e dove hai ricavato questi dati?":
Andate sulla pagina della petizione ( https://petition.parliament.uk/petitions/131215 ) e cliccate su "Get petition data (json format)".
Per renderlo leggibile, dovrete poi convertire i dati dal formato json ad uno più comprensibile (per es. csv)


Afghanistan,AF,11
Albania,AL,14
Algeria,DZ,13
Andorra,AD,15
Angola,AO,12
Anguilla,AI,7
Antigua and Barbuda,AG,19
Argentina,AR,108
Armenia,AM,2
Aruba,AW,101
Australia,AU,12361
Austria,AT,870
Azerbaijan,AZ,11
Bahrain,BH,87
Bangladesh,BD,26
Barbados,BB,48
Belarus,BY,10
Belgium,BE,2284
Belize,BZ,13
Benin,BJ,102
Bermuda,BM,569
Bhutan,BT,1
Bolivia,BO,7
Bonaire/St Eustatius/Saba,BQ,2
Bosnia and Herzegovina,BA,9
Botswana,BW,19
Brazil,BR,222
British Antarctic Territory,BAT,2735
British Indian Ocean Territory,IO,51
British Virgin Islands,VG,45
Brunei,BN,31
Bulgaria,BG,242
Burkina Faso,BF,2
Burma,MM,28
Burundi,BI,1
Cambodia,KH,40
Cameroon,CM,1
Canada,CA,4345
Cape Verde,CV,1
Cayman Islands,KY,124
Central African Republic,CF,2
Chad,TD,1
Chile,CL,81
China,CN,456
Colombia,CO,78
Congo,CG,2
Congo (Democratic Republic),CD,4
Costa Rica,CR,26
Croatia,HR,47
Cuba,CU,1
Curaçao,CW,2
Cyprus,CY,788
Czech Republic,CZ,403
Denmark,DK,848
Djibouti,DJ,1
Dominica,DM,3
Dominican Republic,DO,13
East Timor,TL,5
Ecuador,EC,15
Egypt,EG,120
El Salvador,SV,4
Eritrea,ER,1
Estonia,EE,44
Ethiopia,ET,16
Falkland Islands,FK,14
Fiji,FJ,14
Finland,FI,462
France,FR,19491
French Guiana,GF,7
French Polynesia,PF,7
Gabon,GA,7
Georgia,GE,16
Germany,DE,7379
Ghana,GH,24
Gibraltar,GI,4283
Greece,GR,727
Grenada,GD,9
Guadeloupe,GP,6
Guatemala,GT,4
Guernsey,GG,309
Guyana,GY,1
Honduras,HN,8
Hong Kong,HK,2169
Hungary,HU,240
Iceland,IS,89
India,IN,309
Indonesia,ID,110
Iran,IR,22
Iraq,IQ,13
Ireland,IE,3234
Isle of Man,IM,446
Israel,IL,596
Italy,IT,2605
Ivory Coast,CI,3
Jamaica,JM,26
Japan,JP,769
Jersey,JE,531
Jordan,JO,50
Kazakhstan,KZ,24
Kenya,KE,132
Kosovo,XK,12
Kuwait,KW,57
Kyrgyzstan,KG,33
Laos,LA,7
Latvia,LV,31
Lebanon,LB,66
Lesotho,LS,3
Liberia,LR,9
Libya,LY,6
Liechtenstein,LI,2
Lithuania,LT,64
Luxembourg,LU,646
Macao,MO,25
Macedonia,MK,10
Madagascar,MG,3
Malawi,MW,17
Malaysia,MY,280
Maldives,MV,9
Malta,MT,485
Marshall Islands,MH,1
Martinique,MQ,5
Mauritania,MR,1
Mauritius,MU,55
Mayotte,YT,2
Mexico,MX,167
Moldova,MD,7
Monaco,MC,85
Mongolia,MN,3
Montenegro,ME,19
Montserrat,MS,12
Morocco,MA,43
Mozambique,MZ,12
Namibia,NA,14
Nepal,NP,133
Netherlands,NL,3281
New Caledonia,NC,5
New Zealand,NZ,3881
Nicaragua,NI,6
Niger,NE,1
Nigeria,NG,39
North Korea,KP,24855
Norway,NO,620
Oman,OM,79
Pakistan,PK,99
Panama,PA,15
Papua New Guinea,PG,6
Paraguay,PY,5
Peru,PE,56
Philippines,PH,112
Pitcairn Island,PN,161
Poland,PL,276
Portugal,PT,1129
Qatar,QA,289
Romania,RO,158
Russia,RU,109
Rwanda,RW,12
Réunion,RE,20
Saint-Barthélemy,BL,4
San Marino,SM,2
Saudi Arabia,SA,150
Senegal,SN,3
Serbia,RS,23
Seychelles,SC,6
Sierra Leone,SL,9
Singapore,SG,1323
Slovakia,SK,62
Slovenia,SI,38
Somalia,SO,4
South Africa,ZA,1023
South Georgia and the South Sandwich Islands,GS,3338
South Korea,KR,134
South Sudan,SS,6
Spain,ES,12306
Sri Lanka,LK,32
"St Helena, Ascension and Tristan da Cunha",SH,16
St Kitts and Nevis,KN,5
St Lucia,LC,10
St Martin,MF,4
St Pierre & Miquelon,PM,2
St Vincent,VC,1143
Sudan,SD,8
Suriname,SR,1
Swaziland,SZ,27
Sweden,SE,1330
Switzerland,CH,2425
Syria,SY,6
Taiwan,TW,107
Tajikistan,TJ,3
Tanzania,TZ,58
Thailand,TH,509
The Bahamas,BS,19
The Gambia,GM,7
The Occupied Palestinian Territories,PS,12
Togo,TG,6
Tonga,TO,2
Trinidad and Tobago,TT,59
Tunisia,TN,17
Turkey,TR,283
Turkmenistan,TM,9
Turks and Caicos Islands,TC,31
Tuvalu,TV,20
Uganda,UG,47
Ukraine,UA,86
United Arab Emirates,AE,2139
United Kingdom,GB,3822386
United States,US,11667
Uruguay,UY,78
Uzbekistan,UZ,39
Vanuatu,VU,32
Vatican City,VA,40860
Venezuela,VE,25
Vietnam,VN,120
Wallis and Futuna,WF,8
Western Sahara,EH,3
Yemen,YE,5
Zambia,ZM,20
Zimbabwe,ZW,40

Franco Tauceri
28.06.2016

Brexit : uno shock salutare per l’Unione Europea per la riaffermazione di quei valori cristiani fondamentali che sono stati ormai troppo a lungo calpestati

Il Papa, il Successore dell'Apostolo Pietro disconstandosi dalle elites, dai potentati, dai "capitani d'industria", dai "commentatori" unilaterali ecc ecc con poche parole ha riaffermato il sacrosanto concetto della sovranità popolare : "Il voto sulla Brexit «è la volontà del popolo».
Il Sommo Pontefice ha poi aggiunto «È stata la volontà espressa dal popolo e questo chiede a tutti noi una grande responsabilità per garantire il bene del popolo del Regno Unito e anche il bene e la convivenza di tutto il continente europeo».
(QUI l'articolo)
Sconfitti gli economisti, sconfitti i soloni del “diritto europeo”, sconfitti semplicemente dal popolo inglese, da quell’Inghilterra rurale ed operaia che ha dimostrato maggior lucidità della classe arrogante dei “giovani laureati” che tutto vorrebbero decidere in virtù di non si sa bene quale diritto di primogenitura a lei dovuta.
Brexit, Juncker ora minaccia: "Non è divorzio consensuale"
Bruxelles al lavoro per rendere il più doloroso possibile il divorzio di Londra. Punta così a dissuadere altri paesi a lasciare l'Ue.
Speriamo che in Inghilterra la parte ancora sana della nazione si renda conto dei valori profondi che sono in ballo, che la rottura provocata da questo giusto scatto d'orgoglio, tipicamente inglese e british, coinvolge una dimensione trascendente, chiama alla lotta per la riaffermazione di quei valori cristiani fondamentali che sono stati ormai troppo a lungo calpestati.
Per quale motivo dovremmo essere affezionati alle leadership della folta burocrazia europea che, ad esempio, in occasione della recente apertura della Galleria del San Gottardo hanno speso tanti soldini per realizzare lo spettacolo inaugurale di "35 minuti frenetici ma forse non comprensibili facilmente a tutti".
Noi non affermiamo che la cerimonia inaugurale del tunnel del San Gottardo sia stata una "consacrazione satanica" (anche se le immagini  dello spettacolo ci fa pensare che la regia abbia voluto tingerlo di occulto ) : ognuno ne risponderà davanti a Dio e alla propria coscienza. 
Sommessamente invece diciamo che tanti soldi sarebbero potuti esser stati spesi assai meglio investendo, ad esempio, sulla cultura musicale, offrendo un concerto per valorizzare le giovani risorse musicali europee.
Invece i "35 minuti frenetici ma forse non comprensibili facilmente a tutti" non hanno infatti aiutato le sane istituzioni artistiche europee ma solo la burocrazia delle elites con le loro agenzie e con i loro centri di potere.
Riprendendo la chiara risposta del Papa che la vittoria del Brexit «è la volontà del popolo» vogliamo pregare affinchè la fionda (il vittorioso Brexit del Regno Unito) del piccolo e sbarbatello Davide possa ferire e far cadere il gigante Golia ( l'arrogante burocrazia della UE) a beneficio della povera, normale e umile gente d'Europa: quel popolo (sovrano sulle elites burocratiche ) che oggi il Papa ha opportunamente citato.

1 commento:

  1. "Democrazia è quando il voto del popolo coincide con gli interessi delle élite.
    Altrimenti si chiama populismo".
    (Zod Volkov)

    Su quelli di Avvenire che dire?
    Solo quello che si tirano addosso col loro incommentabile agire:
    Servi al servizio di un servo della plutocrazia.

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