ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 27 giugno 2016

Que Sera, Sera

“La Civiltà Cattolica”: il discernimento è la chiave di un cristianesimo adulto  


Una della parole chiave del documento di Papa Francesco a conclusione del lungo periodo sinodale - “discernimento” – viene indicata dalla Civiltà Cattolica come la vera cifra di Amoris laetitia, ciò che permette di affrontare la realtà con un punto di vista che tiene conto delle situazioni personali e quindi può sostenere la “pastorale dei casi particolari”.
Secondo Spadaro e Cameli, questo “discernimento” è la vera «chiave di un cristianesimo adulto»; eppure bisogna riconoscere che le critiche di molti ad Amoris laetitia hanno rilevato il rischio di uno scivolamento verso una pericolosa morale “della situazione”, su cui già si era espressa in modo negativo l’enciclica Veritatis splendor di san Giovanni Paolo II.
A queste critiche non banali la Civiltà Cattolica sempre rispondere dicendo che discernere «non è una forma di diagnosi, di problem solving o di casuistica», ma «il presupposto fondamentale del discernimento è che esso non riguarda un problema, ma piuttosto una vita in cammino, una persona che procede sulla strada verso Dio. Quindi il discernimento ordina le tappe e le dimensioni di quel percorso per identificare dove e come Dio sta invitando quella persona o quella comunità alla conversione e alla vita».
Al di là delle parole, cioè il fatto che il discernimento non riguarda un problema, ma una vita in cammino verso Dio, rimane il dubbio rispetto alla pastorale che sembra emergere dall’esortazione. In sottofondo, infatti, pare esservi una interpretazione della teologia morale che, forse, non sarà “situazionistica”, ma non è così facile distinguerla da essa. Il rischio che molti sottolineano, infatti, è che la norma insegnata dalla Chiesa venga ora considerata semplicemente come un “ideale”, che poi viene adattato alle situazioni, secondo «un bilanciamento dei vari beni in questione» (Cfr. Veritatis splendor n. 103). E ciò, diceva Giovanni Paolo II, sarebbe un «gravissimo errore».




Doris Day - Que Sera Sera testo e traduzione della canzone

Traduzione

When I was just a little girl, Quando ero solo una bambina,I asked my mother: "What will I be? Ho chiesto a mia madre: "Che cosa sarò?Will I be pretty? Will I be rich?" Sarò abbastanza? Sarò ricco? "Here's what she said to me: Ecco cosa mi ha detto:Que sera sera Que sera seraWhatever will be, will be Qualunque cosa sarà, saràThe future's not ours to see Il futuro non è nostro per vedereQue sera sera Que sera seraWhat will be, will be Che sarà, saràSince I am just a boy in school, Dato che io sono solo un ragazzo a scuola,I asked my teacher: "What should I try? Ho chiesto al mio maestro: "Che cosa dovrei provare?Should I paint pictures? Should I sing songs?" Dovrei dipingere immagini? Dovrei cantare canzoni? "This was her wise reply: Questa è stata la sua risposta saggia:Que sera sera Que sera seraWhatever will be, will be Qualunque cosa sarà, saràThe future's not ours to see Il futuro non è nostro per vedereQue sera sera Que sera seraWhat will be, will be Che sarà, saràWhen I grew up and fell in love, Quando sono cresciuto e mi sono innamorato,I asked my lover: "What lies ahead? Ho chiesto al mio amante: "Che cosa ci aspetta?Will we have rainbows day after day?" Avremo arcobaleni giorno dopo giorno? "Guess what my lover said:Indovinate che cosa ha detto il mio amante:Que sera sera Que sera seraWhatever will be, will be Qualunque cosa sarà, saràThe future's not ours to see Il futuro non è nostro per vedereQue sera sera Que sera seraWhat will be, will be Che sarà, saràNow I have children of my own Ora ho dei bambini mieiThey ask their mother: "What will I be?" Chiedono la loro madre: "Quello che sarò?""Will I be pretty?" "Will I be rich?""Sarò abbastanza?" "Sarò ricco?"I tell them tenderly:Io dico loro teneramente:Que sera sera Que sera seraWhatever will be, will be Qualunque cosa sarà, saràThe future's not ours to see Il futuro non è nostro per vedereQue sera sera Que sera seraWhat will be, will beChe sarà, sarà
http://testi-canzoni.com/canzone/mostrare/461599/doris-day/testo-e-traduzione-que-sera-sera/

«Amoris laetitia deve portare a una revisione del Catechismo». Il caos avanza, non solo in Austria

  • Come volevasi dimostrare: si è partiti dal modificare la "pastorale", per arrivare a modificare la dottrina...
Mala tempora currunt.
L

Kathpress,
agenzia cattolica d’Austria, ha pubblicato un interessante articolo a proposito del dibattito su Amoris laetitia. Vi si trovano alcune opinioni di teologi che rendono ben conto delle diverse interpretazioni che solleva il testo, non solo sul tema specifico dei divorziati risposati, ma più in generale su cosa rappresenta l’intero documento.

Secondo il teologo pastorale Rainer Bucher, professore a Graz, dopo Amoris laetitia vi sarebbe la necessità di “ri-contestualizzare la teologia morale e il diritto canonico”, mentre Eva-Maria Faber, professoressa di teologia fondamentale, insieme al collega di Bressanone Martin Lintner, arriva alla conclusione che le principali decisioni strategiche dell’esortazione dovrebbero anche tradursi in una revisione del Catechismo.



Bucher ha spiegato come Amoris laetitia rappresenta un valido strumento per spianare la strada verso un maggior “decentramento e sinodalità” della Chiesa. La Faber e Lintner, invece, hanno specificato che le variazioni del Catechismo dovrebbero riguardare soprattutto il tema dell’accesso all’Eucaristia dei divorziati risposati.

Secondo questi due teologi che, ricordiamolo, insegnano in facoltà cattoliche, sarebbe di fondamentale importanza evitare il persistente richiamo magisteriale su di un “modo ideale” di intendere il matrimonio, a scapito dell’effettiva realtà della vita umana. Per questo richiamano la Relatio Synodi finale del 2015 in cui si legge che “sono da evitare giudizi che non tengono conto della complessità delle diverse situazioni, ed è necessario essere attenti al modo in cui le persone vivono e soffrono a motivo della loro condizione”.
Bisogna orientarsi, sempre secondo i due teologi, verso una percezione dei “valori vissuti in modo degno”, una percezione che è di “competenza della coscienza dei fedeli”. Questa nuova percezione sarebbe “una delle decisioni più cruciali del documento”. In effetti, dicono Faber e Lintner, Amoris laetitia apre in modo chiaro a questo nuovo approccio, per cui “non è più possibile dire che tutti coloro che vivono in una cosiddetta situazione ‘irregolare’, sono in uno stato di peccato mortale sono e hanno perso la grazia santificante”.

Quanto era previsto da Familiaris consortio n.84, in merito alla necessità di vivere come fratello e sorella per poter accedere all’Eucaristia, secondo Faber e Lintner, sarebbe superato. Spetta ora alle chiese locali declinare al meglio questi nuovi approcci: “Coloro che temono questa differenziazione (…) perché potrebbe portare ad abusi, dovrebbero porsi il problema che era abusiva anche la precedente forfettaria esclusione di tutti i divorziati risposati dai sacramenti”.
Insomma, dalle opinioni di questi teologi risulta abbastanza chiaro che la novità di Amoris laetitia sarà anche pastorale, ma è una riforma che rispetto alla situazione precedente dovrebbe portare ad una “revisione del catechismo”. Uno sviluppo omogeneo?

#GESUITISMO

IHS-at-the-Gesu
Standard
G.K. Chesterton sosteneva che “menzognero” ha due sinonimi: “gesuita” e “giornalista”.
Ipocrisia, dissimulazione; forma di comportamento ambiguo e falso; anche caratteristica artificiosa di uno stile letterario, in particolare dell’età barocca. Questo significato peggiorativo del termine è da riferirsi alle polemiche sorte nei sec. XVII e XVIII fra rigoristi (fra cui anche i giansenisti) e i gesuiti, fautori in morale di una casistica che indulgeva al probabilismo e al lassismo. I rigoristi trovavano ipocrita il contegno dei teologi gesuiti, che sminuivano, a loro parere, la gravità del peccato con l’uso eccessivo della restrizione mentale e di sottili quanto futili distinguo allo scopo di meglio inserirsi nelle posizioni di potere con colpevoli accondiscendenze. Contro il gesuitismo scrisse con chiarezza B. Pascal nelle lettere note come Le provinciali. (sapere.it)
1. (eccles.) [il complesso della dottrina, dei metodi, ecc., dei gesuiti]. 2. (fig., spreg.) [l’essere ipocrita] ≈ doppiezza, falsità, fariseismo, finzione, insincerità, ipocrisia, mistificazione, simulazione, etc. (treccani.it) Adozione della casistica per scopi mondani e per accrescere il proprio prestigio e potere nella società contemporanea (treccani.it)
1. il sistema dottrinale e morale proprio dei gesuiti. 2. ipocrisia, falsità. (garzantilinguistica.it)
La linea sistematica del pensiero e dell’azione dei gesuiti, polemicamente additata come esempio di spregiudicata diplomazia. (google.it)

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