ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 18 febbraio 2017

E tutto il resto?

La confusione regna sovrana...

La confusione regna sovrana. Mi sembra di vivere in una grande Babele, dove accade e si ode tutto e il contrario di tutto, dove non di rado contraddizione e assurdità la fanno da padrone. C'è da rimanere sbigottiti...
Ho spesso letto, ad esempio, libri e articoli di un noto saggista che ho sempre preso in simpatia, incuriosito anche di comprendere le motivazioni che lo spingono ad essere un vaticanosecondista tutto d'un pezzo nonostante la crisi nella chiesa che denuncia: predica che la fede è in pericolo, scrive che Bergoglio “Non è Francesco”, evidenzia l'assoluta mancanza di coerenza di questo Pontefice con l'insegnamento della Chiesa ... Difficile dissentire visto ciò che combina il Papa argentino, ma, in primis, come si può meravigliarsi della mancanza di coerenza altrui, quando chi denuncia collabora con una testata giornalistica “libera” il cui sito internet è pieno zeppo di immagini e termini volgari, indecenti e sconci?... Dalla Lettera ai Corinzi sappiamo come San Paolo era molto attento alla propria condotta, “perché – scriveva - pur avendo predicato agli altri, io stesso non diventi réprobo” (1Cor 9, 27).
Cresce poi lo stupore nel leggere l'articolo di un esimio e stimato professore che con una clamorosa “sviolinata” al su indicato scrittore gli riconosce “il merito di essere stato tra i primi a rendersi conto degli effetti catastrofici di questo pontificato e di avere avuto il coraggio di dirlo pubblicamente. Che le radici della crisi attuale non siano nel papato bergogliano, ma risalgano almeno al Concilio Vaticano II, se non prima, è un altro discorso.
Ma proprio nelle radici della crisi sta il punto. Sicché, se fosse un incauto pensatore a dire queste cose, verrebbe da dire: poche idee ma confuse. Invece è un fior di professore, persona per bene e di indubbia intelligenza... Confesso un certo disorientamento: complimentarsi con chi afferma l'inadeguatezza di questo Papa facendosi allo stesso tempo difensore e promotore del Concilio Vaticano II, è una colossale contraddizione in termini, dal momento che lo sconvolgimento in cui versa la Chiesa cattolica è senza dubbio generato da quel Concilio. I frutti sono lì a testimoniarlo, uno dei quali è proprio quell'inadeguato Pontefice, che non è piovuto dal cielo ma rappresenta l'evolversi coerente di un processo di dissoluzione della teologia cattolica iniziato nel 1962 con Papa Giovanni XXIII e i suoi successori.
L'esimio professore precisa: “Premetto di avere in generale un pregiudizio sempre favorevole a coloro che difendono la fede, e sempre sfavorevole verso chi la vuole dissolvere, come i neomodernisti contemporanei”. Perfettamente d'accordo, ma mi chiedo: chi indica il Concilio Vaticano II quale punto di riferimento per una vita vissuta in modo veramente cattolico, può essere considerato un difensore della fede? Premetto di avere in generale un pregiudizio sempre favorevole a coloro che ricercano con obiettività le ragioni della crisi della Chiesa, e sempre sfavorevole a chi continua a indicare il Vaticano II come rimedio al disastro... per cui la risposta è un NO, scritto in maiuscolo.
Il che ci porta alla questione dei quattro cardinali, convinti assertori del Vaticano II, saliti alla ribalta per aver rivolto al Papa i loro dubia sul documento Amoris Laetitia (che rappresenta proprio il naturale manifestarsi di quello spirito conciliarista che tutti nominano e che nessuno riesce mai a definire).
Come se il problema della chiesa di oggi sia circoscritto a quel mostruoso documento che è l'esortazione apostolica “sull'amore nella famiglia”!
E tutto il resto? Caduto nel dimenticatoio? Non mi risulta che nessun cardinale, nemmeno i quattro “dubiosi” (ritenuti grandi pastori), hanno battuto ciglio quando Bergoglio si è recato in quel di Lund a commemorare l'eretico Lutero definito “medicina per la Chiesa” (se non è questa un'eresia non saprei come altrimenti definirla), oppure quando Bergoglio ha persino dato dello “scemo” (testuale) a Nostro Signore (clericali e laici presenti ridevano e applaudivano! E' tutto filmato su youtube. Nessun sacerdote si è sentito in dovere di dire alcunché: vergogna!), oppure ancora quando un Papa eleva il relativismo a stile di vita (intervista a Scalfari su Repubblica: “Ciascuno di noi ha una sua visione del Bene e anche del Male. Noi dobbiamo incitarlo a procedere verso quello che lui pensa sia il Bene” .. sconcertante!)... si potrebbe continuare, la galleria degli scandali è lunga, così come quella dei silenzi.
Andando ancora più a ritroso nulla si è udito a proposito degli incontri di Assisi nei quali tutte le religioni sono state poste sullo stesso piano (il che è un'enorme e grave falsità)... e giungendo al cuore della crisi, nulla è stato fatto quando la Messa cattolica è stata sabotata col Novus Ordo (di questi tempi si parla addirittura di una nuova riforma liturgica in cantiere per assestare, di fatto, il decisivo colpo di grazia a quel che resta della cattolicità: in pratica un Novus Orror).
Eppure, il problema dei problemi è rappresentato da Amoris laetitia: ecco perciò i famosi dubia. La montagna ha partorito il topolino... Un po' pochino, non vi pare?
Spieghino invece, sacerdoti e pseudo intellettuali, perché ad un fedele viene negata dalla maggior parte del clero la richiesta di celebrare una Messa tridentina! Spieghino da dove proviene tutto questo odio per la Messa “di sempre”? Spieghino come sia possibile che la persecuzione rivolta a chi intende rimanere fedele al Magistero perenne della Chiesa (chiamasi Tradizione) provenga persino dalle stesse Autorità vaticane postconciliari?
Non si tratta di paranoia o di fissazione per un rito piuttosto che un altro per il semplice fatto che esiste un solo rito che si chiama Santa Messa e un altro che l'ha soppiantato e che rappresenta un “impressionante allontanamento dalla teologia cattolica” (si legga il Breve esame critico del Novus Ordo Missæ presentato – e ignorato - al Pontefice Paolo VI dai Cardinali Ottaviani e Bacci).
Considerando che il Concilio Vaticano II (e parimenti il nuovo rito liturgico) non trova certo origine dallo Spirito Santo, risulta facilmente individuabile chi ne sia stato l'ispiratore. Bisognerà allora pur dire chiaramente che cosa rappresenta.
Forte di una Fede incrollabile lo fece Mons.Lefebvre, già nel febbraio del 1976 in un suo discorso vibrante e drammatico avvertiva: “Questa distruzione della Chiesa, questa distruzione del Regno sociale di Nostro Signore Gesù Cristo, questa distruzione della fede cattolica in ogni campo: tutti i catechismi, le università, le scuole cattoliche, le congregazioni religiose, i seminari...
Ovunque si guardi, vi è la distruzione sistematica di tutta la Chiesa! Voluta da tutte le riforme approvate dal Vaticano II. Perché il Vaticano II è stato, direi, ciò che ha permesso di fare le riforme. Ciò che bisognava fare, erano le riforme! Il Vaticano II, con termici equivoci, ha permesso di dare avvio alle riforme. Ed era proprio questo lo scopo! Il Vaticano II è stata la rampa di lancio che ha permesso tutto questo!
Nonostante ciò oggi il Vaticano II è sempre celebrato e invocato, anche da sacerdoti e saggisti che non sono ascrivibili all'area progressista e modernista. Che confusione!
E sempre a proposito di confusione, anche nel mondo cosiddetto tradizionale si assiste sempre di più ad una mancanza di chiarezza ed equilibrio che genera un certo sconforto. Il rischio di creare fazioni contro altre fazioni è concreto: il desiderio di difendere la cattolicità scade in una verbosità che a volte davvero travalica la giusta misura; alcune performance non possono essere facilmente comprese e tanto meno tollerate; l'umiltà lascia spazio alla superbia dimenticando l'insegnamento di San Paolo: “Non fatevi un'idea troppo alta di voi stessi” (Rm 12, 16).
Così tutto si fa difficile: ci si trova alle prese con un clima di agitazione e turbamento sempre crescente, si pensa solo al proprio orticello e non ci si mostra mai fino in fondo per quello che realmente si è. Sta scritto nella Bibbia (Geremia 17,5-8): “Maledetto l'uomo che confida nell'uomo”. Sconcertante verità...
Evidentemente voler costruire rapporti improntati alla trasparenza, alla sincerità e alla lealtà è chiedere troppo oggigiorno. In questo il demonio ha già fatto alla perfezione il suo lavoro...
Si ritorna giocoforza alle parole iniziali: la confusione regna sovrana.
Che Nostro Signore continui a tenere la Sua mano sulla nostra testa affinché ci protegga e non smarriamo la via...

Stefano Arnoldi

Questo è il mio ultimo scritto. Da oggi mi autosospendo: sono infatti profondamente persuaso che in questi tempi di crisi e di veemente devastazione di tutto ciò che di cattolico è ancora rimasto in piedi, sia molto più utile e doveroso intensificare le preghiere piuttosto che continuare a spendere parole su parole, articoli su articoli. In tutta confidenza non avrei molto altro da dire rispetto a quanto già esposto nei miei precedenti scritti e, francamente, ritengo siano del tutto inutili ulteriori riflessioni sull'andazzo dei tempi dal momento che tutto è di un'evidenza, direi persino, cristallina... 
Ringrazio tutti coloro che hanno avuto la pazienza di leggere e seguire "Per aspera ad astra", e ringrazio di cuore tutti coloro che, tramite email, mi hanno spesso inviato utili riflessioni e manifestazioni di amicizia.
Ai confratelli e agli amici tutti auguro un caro saluto in Christo Domino!
S.A.

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