ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 17 febbraio 2017

Francesco aveva da risolvere un problema logistico

Gente che va… gente che viene…

Cloaca vaticana?





Un caro amico ci ha appena amabilmente rimproverato che “scriviamo troppo”, e forse è vero, forse dovremmo pregare di più e scrivere di meno, se non altro per cercare di ripararci dalla maleodorante marea che rischia di sommergerci.
E tuttavia, non abbiamo fatto in tempo a posare la penna, che ecco giungere la notizia che il Cardinale Burke ha dovuto cambiare isola… da Malta – che non è certo tanto male – a Guam – che subito uno si chiede “cos’è?”.

Guam è una piccola isola del Pacifico con 160.000 abitanti, a circa 13.000 km da Roma, dove risiede un vescovo chiacchierato… e siccome Francesco è contrario alle chiacchiere ha chiesto al caro confratello Raymond Leo Burke di volare fin là per cercare di sbrogliare la matassa.

Chiunque a questo punto pensasse, maliziosamente, che Francesco abbia così sbolognato il cardinale “dubioso”, si sbaglierebbe di grosso, poiché è risaputo che Francesco non porta rancore a nessuno e tanto meno a quelli che amabilmente chiama “legalisti” o “rigoristi”… e Burke è stato proprio Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica.



La verità è che Francesco aveva da risolvere un problema logistico: non sapeva dove fare alloggiare un suo amico… ed allora ha fatto un po’ di posto e ha chiesto amabilmente a Burke di allontanarsi per un po’… per fare posto ad un certo prof. Paul R. Ehrlich, che non è un dubbioso, anzi è uno di quelli che ha tante di quelle certezze che si confonde perfino… e non riesce ad accorgersi che tante di esse non sono positive, come crede lui, ma negative: cioè non sono certezze, ma gratuite supposizioni molte volte smentite dai fatti.

Come mai allora Francesco l’ha fatto venire a Roma, preoccupandosi di allontanare il Cardinale Burke, per farlo parlare al convegno organizzato per il 29 febbraio – 1 marzo, dalla Pontificia Accademia delle Scienze e dalla Pontificia Accademia per le Scienze Sociali?

Contrariamente a Burke, che si interessa di dottrina cattolica, Erhlich è un patito del catastrofismo planetario e da anni sforna studi sulla fine del pianeta, che, secondo lui, cadrà a pezzi se non si provvede a praticare in massa l’ecologismo, l’eugenetica, la sterilizzazione forzata, ed altre piacevolezze simili.
Ecco perché Francesco l’ha voluto a Roma, perché, notoriamente allergico alla dottrina cattolica, è un patito cultore dell’ecologismo e quindi tutti quelli che parlano, anche a sproposito, di cura del pianeta, di rieducazione della popolazione, di rimedi alla sovrappopolazione, sono i suoi amici preferiti.

Assolto il dovere d’istituto di informare i lettori sulle ultime novità vaticane, possiamo posare la penna e prendere in mano il Rosario, per supplicare la Santissima Vergine Maria, Madre di Dio, di proteggerci in quest’ora infausta per la vita della Santa Sposa di Cristo e di ottenerci dal suo Divino Figlio di accorciare secondo i Suoi disegni i tempi della devastazione della Chiesa, che Lui ha permesso che cadesse in mano all’uomo venuto dalla fine del mondo… certo a nostro monito, perché noi ci si mantenga saldi nella fede fuggendo i cattivi maestri e i falsi profeti, distinguendo i buoni cattolici dai traditori.

Chi volesse leggere in dettaglio sulla forzata vacanza tropicale del Cardinale Burke, può accedere all’articolo di ieri di De Lorenzo; mentre chi fosse interessato a saperne di più sul prof. Erhlich può leggere l’articolo di M. F.

di Belvecchio
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV1861_Belvecchio_Gente_che_va.html
La serata, che -a quanto è stato dato di constatare ha mantenuto le promesse (vedi anche l’applauso finale della platea)- era stata annunciata come segue:
PAPA BERGOGLIO: PICCONATORE DELLA CHIESA CATTOLICA?
 A confronto Luigi Accattoli e Giuseppe Rusconi
Mercoledì 15 febbraio ore 17:00 in sede – sala biblioteca
 Cresce il dibattito, ormai spesso molto aspro, all’interno del cattolicesimo sulla persona e sul magistero di Papa Francesco.
Accattoli e Rusconi, dopo un breve confronto, risponderanno alle domande dei colleghi.
 Incontro riservato ai soli Soci della Stampa Estera.

Gli oltre trenta colleghi presenti nella Sala biblioteca hanno seguito con attenzione e partecipazione l’incipit del dibattito, ponendo poi tutta una serie di domande su papa Bergoglio e dintorni.
Due i temi centrali della serataIl primo le vicissitudini dell’Ordine di Malta su cui Accattoli e Rusconi hanno idee molto divergenti. Se il vaticanista storico del ‘Corriere della Sera’ ha voluto mettere l’accento su quello che per lui è il fatto più importante ovvero la prevista modifica della Carta costituzionale dell’Ordine, il vaticanista ticinese ha invece voluto ricordare in particolare la lettera che papa Bergoglio ha scritto al cardinale Burke dopo averlo ricevuto in udienza il 10 novembre. In sintesi in tale lettera il Pontefice esprimeva al porporato la necessità di fare pulizia nell’Ordine e anche di evitare l’implicazione dello stesso Ordine in azioni onusiane incompatibili con la dottrina cattolica. Per Accattoli il ‘caso’ è stato ‘chiuso’ con la nomina dell’arcivescovo Becciu a delegato papale, avvenuta dopo che al Gran Maerstro Festing era stato “suggerito” di dimettersi (notare la pudicizia espressiva del valente collega). Rusconi invece ha ribadito che si è trattato di un Anschluss dell’ex-Sovrano Ordine Militare di Malta da parte della Santa Sede.


Secondo tema quello relativo alla vicenda dei manifesti affissi in duecento copie a Roma nella notte tra venerdì e sabato 4 febbraio e alla diffusione di una falsa prima pagina de L’Osservatore RomanoAccattoli ha minimizzato, richiamando (a suo dire) precedenti storici di spirito analogo; Rusconi ha invece definito gli autori del manifesto eredi del romanissimo Pasquino e quelli della falsa prima pagina de L’Osservatore come degli ‘artisti’ che dovrebbero ricevere un Premio speciale per la satira. A proposito dell’indignazione per gli ‘insulti’ al Papa tra i turiferari d’ogni provenienza, Rusconi ha ricordato con dovizia di esempi certo linguaggio ‘schietto’ dello stesso papa Bergoglio verso i cristiani che non corrispondono alla sua immagine.
La seconda parte della serata è stata dedicata a domande poste in particolare da giornalisti tedeschi, argentini, messicani, olandesi, francesi (erano presenti tra gli altri anche colleghi turchi, iraniani, irlandesi, sloveni, venezuelani, brasiliani, statunitensi, israeliani, svizzeri, italiani). Si è chiesto se dietro manifesti e ‘prima pagina’ non ci fossero poteri occulti provvisti di una montagna di soldi (i due contendenti qui si sono trovati d’accordo nell’escludere tale eventualità). Altre domande si sono appuntate sulla consistenza della resistenza a papa Bergoglio. Per Accattoli le resistenze non sono una novità, ma ha riconosciuto comunque che sono più numerose del solito, oltre che provenienti pubblicamente anche da porporati e  vescovi; ha trovato poi “inopportuno” che il Consiglio dei 9 cardinali abbia ritenuto di dover esprimere solidarietà e appoggio al Papa dopo le vicende sopra ricordate. Rusconi ha dal canto suo evidenziato che proprio l’insolita solidarietà espressa dal Consiglio dei 9 cardinali dimostra come la corte di Santa Marta sia in realtà molto allarmata per il ripetersi di episodi di contestazione pubblica attraverso la satira.
Si è poi chiesto dei rapporti tra Papa e Trump, Papa e cosiddetto “populismo” in Europa, della non-risposta del Papa ai dubia espressi da quattro cardinali, dell’atteggiamento del Papa verso la teologia della liberazione. Insomma non è mancata carne al fuoco per il dibattito che si è sviluppato tra una fiammata e l’altra per la soddisfazione dei presenti. Prossimo appuntamento a marzo, in luogo e data ancora da definire.
P.S. Un fatto… strano. Concluso il dibattito, i relatori sono stati intervistati da alcuni colleghi presenti (come ad esempio la televisione slovena). La stranezza è che lo zelante turiferario della cosiddetta Radio della Svizzera italiana (quella che il 14 giugno 2015 è stata schiaffeggiata dalla maggioranza dell’elettorato ticinese) ha intervistato - a lungo - solo il pur bravo collega Accattoli. Che si sia voluto evitare un eventuale turbamento delle fragili e innocenti menti degli ascoltatori ticinesi, provocato da qualche annotazione controcorrente del giornalista patrizio di Bellinzona? Un bell’esempio di imparzialità e di correttezza dell’informazione che viene da Oltrefrontiera, dalla casta sacerdotale che veglia sulle sorti della comunicazione ticinese dalla collina di Lugano…
STAMPA ESTERA/ACCATTOLI-RUSCONI SU ORDINE DI MALTA E SATIRA – di GIUSEPPE RUSCONI – www.rossoporpora.org – 15 febbraio 2017
http://www.rossoporpora.org/rubriche/vaticano/671-stampa-estera-accattoli-rusconi-su-ordine-di-malta-e-satira.html

“C’era una volta un Papa fiabesco: spifferi su Ordine di Malta e IOR” di Fra Cristoforo
Vi racconto una fiaba.
C’era una volta una istituzione, chiamata “Ordine di Malta”. In questa istituzione lavorava un Gran Cancelliere, di nome Boeselager, che per un certo periodo aveva contribuito a distribuire anticoncezionali, anche ABORTIVI, in Asia, Africa ecc..
Teniamo presente che il fratello di questo Gran Cancelliere aveva strettissimi legami con lo IOR (BANCA VATICANA).
Il Gran Maestro di questa istituzione di TRADIZIONE CATTOLICA, di nome Festing, insieme al Cappellano, di nome Burke, sentendo una cosa del genere, non aspettarono un minuto a “licenziare” subito quel Gran Cancelliere, il quale facendosi complice di un delitto simile non poteva certo continuare a stare al suo posto – LA TRADIZIONE
DELLA CHIESA CATTOLICA INFATTI PREDICA L’APERTURA ALLA VITA, INDICA
L’ABORTO COME UN OMICIDIO, E GLI ANTICONCEZIONALI COME UN RIFIUTO DEL
COMANDAMENTO DI DIO -.
Ma cosa successe in seguito? Successe che il Papa, preoccupato di tali episodi, convocò il Gran Maestro Festing, e lo convinse a dimettersi, RIMETTENDO IL GRAN CANCELLIERE BOESELAGER al suo posto e spedendo il Cappellano Burke in “missione” a migliaia di chilometri da Roma con una scusa.
Infatti indagare su un caso di pedofilia sarebbe spettato più alla Congregazione per la Dottrina della fede, che a lui.
Uno magari si chiede: ma che razza di fiaba è questa?
La fiaba non finisce qui. Dovete sapere che lo IOR era una banca che guadagnava anche da “azioni” di vendita di anticoncezionali
(https://laconoscenzarendeliberiblog.wordpress.com/2010/05/27/i-vizi-privati-del-vaticano-con-una-mano-investono-in-armi-e-profilattici-con-laltra-ci-indicano-la-retta-via/)..
(http://www.tuttigliscandalidelvaticano.com/2010/12/gli-investimenti-della-banca-cattolica.html
)…( http://www.agoravox.it/La-banca-cattolica-che-investe-in.html), e questa era cosa risaputa da tempo.
E oggi non è cambiato nulla nonostante tutti i “quacquaracquà” che parlano di “cambiamenti in Vaticano”.
Sicuramente qualche lettore  si chiederà: ma come mai il Papa della fiaba fece dimettere il Gran Maestro buono rimettendo al suo posto il Gran Cancelliere cattivo?
La risposta è presto data. Se lo IOR aveva interessi nella distribuzioni di anticoncezionali (anche abortivi), quando mai il Papa della fiaba poteva mettersi contro questi poteri forti – a cui accarezzavano il pelo da tanto tempo -, gestiti da lobby, massoneria, eccetera?
Leggete qui:
(http://www.grandeoriente.it/la-chiesa-la-loggia-il-cardinale-ravasi-sul-sole-24-ore-cari-fratelli-massoni-il-dialogo-ce/)
Quindi la cosa più facile era far dimettere il Gran Maestro, commissariare l’Ordine di Malta con un Monsignore di nome Becciu, e spedire Burke in missione. E tenere così buone tutte le lobby, logge massoniche, eccetera; le quali avevano interessi in merito, e che lui si guardava bene dall’andare a calpestare.
Ma ancora la fiaba non finisce più.
Il Papa fiabesco, che non perdeva occasione di sgolarsi contro i trafficanti d’armi (ne cito una per tutti…ma in rete è pieno anche di recente), forse non sapeva che lo IOR ha azioni anche con le armi?!
E da allora, niente IN QUESTA FIABA è CAMBIATO.
CHI HA ORECCHI PER INTENDERE, INTENDA.
Fra Cristoforo

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