ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 9 febbraio 2017

Non si dà un corpo senza testa


GIUSTO PER RICORDARE A “CHI” OBBEDISCONO I MAINSTREAM MEDIA


Chi governa, restando, dietro le quinte?

Rimettiamoci con Pierre Virion – una delle massime autorità cattoliche nel campo del mondialismo 2 – a uno dei più autorevoli e preparati studiosi del fenomeno massonico, a Mons. Ernest Jouin (1844-1932), con cui il Virion collaborò per anni alla redazione della celebre e documentatissima Revue Internationale des Sociétés Secrètes, fondata a Parigi nel 1912: «Io non ammetto da parte mia l’azione diretta del demonio nel governo massonico: ma comprendo che lo studio delle iniziazioni inclini lo spirito verso questa soluzione mistica, alla quale le gesta della Massoneria moderna recano un’apparente conferma. lo oppongo semplicemente a questa soluzione l’ordine provvidenziale in base al quale tutto a questo mondo è di competenza di un potere umano: e, come Cristo, capo invisibile della Chiesa cattolica, è rappresentato visibilmente quaggiù dal Papa. Parimenti, ritengo che Satana, capo invisibile dell’armata del male, non comandi ai suoi soldati che attraverso uomini, suoi accoliti, sue anime dannate, sempre liberi nel frattempo di sottrarsi ai suoi ordini e alle sue ispirazioni. Quanto a questo potere, più o meno occulto, della Massoneria e delle Società Segrete che perseguono lo stesso scopo, esso esiste per la semplice ragione che non si dà un corpo senza testa, società senza governo, esercito senza generale, popolo senza pubblico potere. L’assioma romano “tolle unum est turba: adde unum est populus”, ha qui la sua piena giustificazione: senza potere direzionale, la Massoneria sarebbe una massa più o meno smarrita in qualche idea sovversiva, ma che si decomporrebbe da sé in luogo di essere la dominatrice del mondo» 3. La citazione, pur rispondendo a criteri di buona logica, potrebbe tutta via apparire a qualcuno piuttosto di parte: ecco allora le voci di altri autorevoli protagonisti, non certo sospetti di antimassonismo:
  • 1844 – Benjamin Disraeli (1804-1881), più noto come Sir Beaconsfield, figlio di ebrei ferraresi e ministro inglese, menzionato come massone da Eugen Lennhoff nel Dizionario Massonico francese, scriveva nel suo romanzo Coningsby (1844): «Il mondo è governato da tuttaltri personaggi che neppure immaginano coloro il cui occhio non giunge dietro le quinte» 4. E in un discorso tenuto ad Aylesbury il 20 novembre 1876: «I governi di questo secolo non sono in relazione solamente con governi. imperatori, re e ministri, ma anche con le società segrete, elementi di cui si deve tener conto e che all’ultimo momento possono annullare qualsiasi accordoche possiedono agenti ovunque, agenti senza scrupoli che spingono all’assassinio, in grado, se necessario, di provocare un massacro» 5.
  • 1906 – Walther Rathenau (1867-1922), uomo politico israelita, Ministro per la Ricostruzione e dal 31 gennaio 1922, Ministro per gli Affari Esteri della Repubblica di Weimar fino al 24 giugno, il giorno del suo assassinio. Gran capitalista, alla testa di oltre cento Società, strettamente legato all’Alta Finanza di Wall Street«Trecento uomini, di cui ciascuno conosce tutti gli altri, governano i destini del continente europeo e scelgono i loro successori nel loro entourage» 6.
  • 1920 – Winston Churchill (1874-1965) 7, il celebre statista inglese, in un articolo sulla rivoluzione russa apparso sull’Illustraled Sunday Herald, del 18 febbraio 1920, scriveva: «Dai giorni di Spartacus-Weißhaupt fino a Karl Marx, Trotsky (Russia), Bela Kuhn (Ungheria), Rosa Luxemburg (Germania) ed Emma Goldmann (USA) 8, questo complotto mondiale per la distruzione della civiltà e per la ricostituzione della società sulla base dell’arresto del progresso, del malanimo invidioso e dell’impossibile uguaglianza si è potentemente sviluppato. Esso ha giocato un ruolo chiaramente riconoscibile nella tragedia della Ri-voluzione Francese. Esso ha servito da motore a tutti i movimenti sovversivi del secolo XIX; e ora, infine, questo gruppo di straordinarie personalità del mondo sotterraneo delle grandi città d’Europa e d’America ha afferrato per i capelli il popolo russo ed è divenuto praticamente il dominatore incontrastato di questo enorme impero».
Da sinistra: Benjamin Disraeli, Walther Rathenau e Winston Churchill.
  • 1930 – KadmiCohen, in L’abomination américaine 9 «Ai crocevia-chiave della Storia, un Kahal misterioso spinge l’uomo “ispirato”, talora scelto con molto anticipo a divenire lo strumento della “Grande Opera”. Egli può allora sconvolgere uno Stato, rovesciare corso degli eventi, sfidare le opposizioni, ingannare i popoli con capovolgimenti spettacolari e drammatici, con stupore delle folle che ignorano la preparazione delle sue vie effettuata da altre mani e dai sostegni occulti che lo fanno durare fino al giorno stabilito della sua caduta, una volta assolta la sua missione, o allorquando le sue pretese oltrepassano la misura che gli è stata assegnata».
  • 1935 – Sir Stanley Baldwin (1867-1947), Ministro britannico. constatava: «Gli Stati, colonne della corona d’Inghilterra, non sono più arbitri del loro destino. Delle potenze che ci sfuggono fanno giocare nei miei Paesi come altrove degli interessi particolari e un idealismo aberrante» 10.
  • 1941 – James Burnham (1905-1987), membro dell’alta Massoneria riservata ai soli ebrei del B’nai B’rith e della Pilgrims Society 11, riferendosi ai quadri direttivi: «I dirigenti nominali: presidenti, re, congressisti. deputati, generali, non sono i veri dirigenti» 12. E, in piena guerra, nel suo libro L’era degli organizzatori, trattando dell’esistenza di una cospirazione che manipolava il nazismo altrettanto bene delle altre ideologie o Stati, aggiungeva: «La guerra, le guerre future sono in realtà un episodio della Rivoluzione» 13.
  • 1946 – Charles Riandey, Sovrano Gran Commendatore del Supremo Consiglio (dei 33º del Rito Scozzese Antico Accettato. N.d.R.) di Francia, annunciava: «La necessità di un’organizzazione totalitaria del mondo, dalla quale verrà esclusa ogni nozione di primato di una nazione nondimeno sussiste. Essa si realizzerà ineluttabilmente alla sua ora, ora che non è ancora giunta e che a nulla gioverà volerla anticipare, dal momento che vanno raccolti soltanto i frutti maturi […]. Questo passaggio (dal particolare al collettivo) […] non sarà definitivamente compiuto che allorquando il mondo intero avrà riconosciuto l’autorità di un agente unicoregolatore e coordinatore universale. Con quale mezzo si imporrà questo agente? Probabilmente con la guerra, una terza e – speriamolo – ultima convulsione mondiale, perché l’umanità è condannata come tutto ciò che è vivente, a partorire nel dolore e nel sangue» 14.
  • 1949 – Giuseppe Antonio Borgese (1882-1952) – marito di Elisabeth Mann, figlia di Thomas Mann – professore all’università di Chicago e segretario generale del Comitato per l’elaborazione di una Costituzione Mondiale, nel 1953 dà alle stampe Foundations of the World Republic («Fondamenti della Repubblica Mondiale»). Vi si dice: «Il Governo Mondiale è inevitabile. Nascerà in uno dei seguenti modi. O come Impero Mondiale, con schiavitù di massa imposta dalla vittoria di una Terza Guerra Mondiale, o può prendere la forma di Repubblica Federale Mondiale, instaurata attraverso un’integrazione graduale nelle Nazioni Unite» 15.
Da sinistra: Sir Stanley Baldwin, James Burnham e Giuseppe Antonio Borgese.
  • 1950 – James Paul Warburg (1896-1969), uomo di punta dell’Alta Finanza cosmopolita ebraica, amministratore della banca Kuhn & Loeb, grande finanziatrice della Rivoluzione Russa, membro del Council on Foreign Relations (l’Istituto per gli Affari Internazionali americano, vero governo-ombra degli Stati Uniti), e del mondialista Bilderberg Group (sorta di superparlamento allargato alle due sponde dell’Atlantico), rivolgendosi al Senato americano il 17 febbraio 1953: «Noi avremo un Governo Mondiale che ci piaccia o noLa sola questione è di sapere se sarà creato per conquista o per consenso».
  • 1968 – Harold Wilson (1916-1995), uomo politico inglese, membro del potente Royal Institute of International Affairs (R.I.I.A.), l’Istituto Affari Internazionali britannico, e della Fabian Society, circolo superiore dell’area del Potere e centro mondiale di irradiazione, fin dal 1884, del socialismo: «I conservatori danno l’illusione di governare, allorché le vere decisioni sono prese al di fuori del Parlamento, dai Clore, dai Lazard e dai Warburg» (finanzieri israeliti, N.d.R.) 16.
  • 1975 – Saul Mendlowitz , ebreo, direttore del Progetto di Modello per un Ordine Mondiale e membro del Council on Foreign Relations (C.F.R.). il politburo del capitalismo con sede a New York: «La domanda se ci sarà o non ci sarà un Governo Mondiale entro il 2000 non si pone più. A mio avviso le domande che dobbiamo (invece) porci sono: come questo si verificherà, se attraverso un cataclisma, un movimento, un disegno più o meno razionale e se sarà a carattere totalitario, benevolmente élitista o partecipativo» 17.
Da sinistra: James Paul Warburg, Harold Wilson e Saul Mendlowitz.
  • 1981 – Thierry de Montbrial, membro della Commissione Trilaterale, presidente dell’I.F.R.I., l’Istituto Affari Internazionali francese, e membro del Club massonico Le Siècle«Ad un dato momento, il contenuto e lo stile della politica internazionale vengono influenzati da quanto pensa e dice un relativamente piccolo numero di esperti. E questo nel mondo intero. Si tratta di una pura constatazione che non è dettata da nessuna dottrina élitista. Per fare un esempio, negli Stati Uniti un centinaio di persone giocano un ruolo preponderante in seno agli Istituti di Ricerca e nei circoli giornalistici, e la loro influenza è considerevole […]. A Mosca, gli Istituti di Studi Internazionali, che sono nostri omologhi e nostri interlocutori, partecipano all’elaborazione della politica sovietica» 18.
  • 1985 – Louis Pauwels (1920-1997), massone, occultista, discepolo del mago nero Georges Ivanovič Gurdjieff (1872-1949), già direttore di riviste esoteriche e del Figaro Magazine, che ama proclamare la sua conversione al cristianesimo: «C’è un complotto mondiale di forze anticristiane che mirano a indebolire (e se possibile a dissolvere in un umanesimo di belle parole, ma impotente) la fede dei cattolici a dividere la Chiesa, ad arrivare ad uno scisma» 19.
Da sinistra: Thierry de Montbrial, Louis Pauwels e Georges Ivanovič Gurdjieff.


Il presente articolo è stato estratto da un’edizione piuttosto datata dell’opera di Epiphanius Massoneria e sette segrete: la faccia occulta della storia. Nel maggio del 2008, è stata pubblicata un’edizione accresciuta (pagg. 989 contro le 659 dell’edizione precedente) della stessa opera di cui consigliamo caldamente la lettura.
Note

1 Estratto dall’opera Massoneria e sètte segrete: la faccia occulta della Storia, Editrice Icthys, Albano Laziale s.d., pagg. 10-15.
2 Morto a Parigi nel 1988 all’età di novant’anni.
3 Cfr. P. Virion, Bientôt un gouvernement mondial? («Ben presto un Governo Mondiale»?), Ed. Téqui, 1967. pagg. 217-18.
4 Cfr. B. Disraeli, Coningsby, Parigi 1884, pagg. 183, 184.
5 Cfr. Y. Moncomble. L’irrésistible expansion du mondialisme («L’irresistibile espansione del mondialismo»), Parigi 1981, pag. 212.
6 Cfr. Wiener Freie Presse, del 24 dicembre 1912.
7 La carriera politica di Churchill ricevette l’appoggio della Massoneria come lo prova la rivista The Freemason, del 25 maggio 1929, Londra, pag. 919.
8 Rivoluzionaria ebrea lituana (1869-1940) una delle maggiori figure della storia dell’anarchismo, editrice di Mother Earth («Terra Madre», tema caro alle campagne ecologiste di oggi), influente giornale anarchico e pioniere dei metodi per il controllo delle nascite).
9 Cfr. P. Virion, op. cit., pag. 211.
10 Cfr. Y. Moncomble, op. cit., pag. 212.
11 Lord Burnham in realtà si chiamava Levy-Lawson (cfr. Y. Moncomble, Les professionnels de l’anti-racisme, Ed. Y. Moncomble, Parigi 1987, pag. 255).
12 Cfr. P. Virion, op. cit., pag. 83.
13 Cfr. P. Faillant de Villemarest, La lettre d’information («Lettera di informazione»), nº 10/1987.
14 Cfr. Le Temple («Il Tempio»), pagg. 50-51; cit. in P. Virion,  op. cit., pag. 255. Le Temple è una rivista massonica.
15 Cfr. W. F. Jasper, Global Tyranny… Step by Step («Tirannia globale… passo dopo passo»), Ed. Western Islands, Appleton 1992, pag. 88.
16 Cfr. Y. Moncomble, La Trilatérale et les secrets du mondialisme («La Trilaterale e i segreti del mondialismo»), Parigi 1980, pag. 235.
17 Cfr. W. F. Jasper, op. cit., pag. 83.
18 Cfr. Le Figaro, del 16 gennaio 1981.
19 Cfr. V. Messori, Inchiesta sul cristianesimo, SEI Editrice, 1987, pag. 151-152.
     

L’Omicidio Rituale Massonico: testimonianza di San Daniele Comboni 

di Don Curzio Nitoglia

Omicidio Rituale Massonico











 Premessa – il personaggio S. Daniele Comboni  
Roma di Don Curzio Nitoglia – San Daniele Comboni (1) (15 marzo 1831 – 10 ottobre 1881) fu ordinato sacerdote il 31 dicembre 1854 dal Vescovo di Trento, il Beato Giovanni Nepomuceno de Tschiderer. Egli divenne un gran missionario in Africa centrale e poi anche vescovo. Nato a Limone sul Garda, fondò gli Istituti dei Missionari Comboniani e delle Suore della Nigrizia. Il suo motto, oggi più attuale che mai, era: “Salvare l’Africa con l’Africa” (2). Egli, infatti, l’8 settembre 1857, partì per la prima volta verso l’odierno Sudan ed arrivò a Khartoum, ma dovette rientrare temporaneamente in Italia nel 1859 a causa delle persistenti febbri malariche, tuttavia continuò a lavorare al suo piano di “salvare l’Africa con l’Africa” raccogliendo fondi in Europa per la sua opera e ritornando nel Continente nero per fondarvi scuole per la formazione di medici, insegnanti, sacerdoti e suore africani che poi lavorassero in Africa per il suo sviluppo con le proprie forze, dirette da missionari europei e con l’aiuto economico delle nazioni d’Europa. Nel 1872 papa Pio IX affidò a Comboni la Missione per l’Africa centrale ed il 31 luglio 1877 lo nominò vescovo e Vicario Apostolico dell’Africa centrale. Comboni ricevette la consacrazione episcopale il 12 agosto 1877. Il 27 novembre 1880 salpò da Napoli per il suo ottavo ed ultimo viaggio apostolico in Africa, ove morì nel 1881 in Khartoum a causa di un’epidemia di colera (3).
1 – Cfr. D. COMBONI, Gli Scritti, 10 voll., Roma, 1983-1988; Positio super Virtutibus, 2 voll., Roma, 1988. 
2 – Purtroppo oggi il suo motto è stato completamente contraffatto
                                dai mondialisti e dai modernisti
                  ed è diventato Distruggere l’Africa con l’islam
                          e l’Europa con gli Africani islamizzati.  
3 – Bibliografia: M. GRANCELLI, Mons. Daniele Comboni, Verona, 1926; A. CAPOVILLA, Il Servo di Dio Daniele Comboni, Verona, 1949; C. FUSERO, Daniele Comboni, Bologna, 1953; A. GILLI – P. CIOCCHETTA, Il messaggio di Daniele Comboni, Bologna, 1977; P. CIOCCHETTA, Comboni Daniele, in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, vol. 27, 1982; A. FURIOLI, Saggi di spiritualità su Daniele Comboni, Brescia, II ed., 1982; ID., Comboni ieri e oggi, Milano, 2004; ID., Il mistero della croce nella vita e negli scritti di Daniele Comboni, Roma, 1987; ID., San Daniele Comboni e il Sangue di Cristo, Firenze, 2012; ID., Il sogno di un uomo. San Daniele Comboni, Milano, 2013. 
 L'omicidio rituale massonico – la testimonianza 
L’omicidio rituale (4) giudeo-massonico vissuto e raccontato dal Comboni nel 1868 - Monsignor Pier Carlo Landucci (5) (1900 – 1986) in Cento problemi di fede (Roma, Postulazione della Causa di Beatificazione, VII ed., 2003) (6) scrive che «Mons. Daniele Comboni, quando poté prudentemente parlare, raccontò ripetutamente il fatto e i particolari. Una sua confidente fu la Superiora Generale delle Suore della Nigrizia (fondate dal Comboni). 
4 – Per l’omicidio rituale ebraico cfr. ARIEL TOAFF, Pasque di Sangue. Ebrei d’Europa e omicidi rituali, Bologna, Il Mulino, 2007. 5 – Dopo l’ordinazione sacerdotale avvenuta nel 1929 don Pier Carlo Landucci venne nominato minutante alla S. Congregazione dei Seminari e delle Università. Nel 1932 gli venne affidata la cattedra di Filosofia delle scienze presso l’Università Lateranense, essendo laureato in ingegneria, filosofia e teologia, ma dopo 4 anni dovette lasciare l’insegnamento perché fu nominato Direttore spirituale del Seminario Maggiore Romano. Nel 1935 don Pier Carlo fu, a sua volta, nominato Rettore del Pontificio Seminario Romano Minore. I libri scritti da mons. Landucci sono numerosissimi: Lo spazio e la fisica moderna, Roma, Studium, 1935; Maria Santissima nel Vangelo, Roma, 1944, ultima ristampa 2000, Edizioni Paoline; Da mihi animas, Torino, Libreria Salesiana Editrice, 1946; Cento problemi di Fede, Roma, Studium, 1946; Nel vortice, Roma, Colletti, 1946; Esiste Dio? Assisi, Pro Civitate Christiana, 1948; Verso l’Altare, Roma, 1950; Il mistero dell’anima umana, Assisi, Pro Civitate Christiana, 1952; La sacra vocazione, Roma, 1955; Problematica della miscredenza e della fede, Roma, Colletti, 1961; Formazione seminaristica moderna, Torino, Borla, 1962; Commento ai Vangeli e all’Apocalisse, Milano, Fratelli Fabbri Editori, 5 voll., 1964-67; Miti e Realtà, Roma, La Roccia, 1968; Il Dio in cui crediamo, Roma, Pro Sanctitate, 1968, ristampa, Proceno di Viterbo, Effedieffe, 2001; Il prete contestato, Roma, 1969; Seminaristi e preti, Brescia, Ed. Civiltà, 1970; La verità sull’origine e sull’evoluzione, Roma, 1984; La vera carità verso il popolo ebreo, in “Renovatio”, 1982, n. 3, ristampa, Chieti, Solfanelli Editore, 2006; Ebrei e Cristiani, in “Renovatio”, 1985; Teilhard de Chardin, estratto/ristampa, Proceno di Viterbo, Effedieffe, 2015. Sul Landucci cfr. F. SPADAFORA, Ricordando mons. Landucci, in “Renovatio”, Genova, 1987; P. PALAZZINI – G. B. PROJA, Mons. Pier Carlo Landucci, Torino, LDC, 1990; G. B. PROJA, Mons. Pier Carlo Landucci. Sacerdote, guida, modello, maestro, Roma, 1995.  6 – Il libro può essere richiesto a mons. Giovanni Battista Proja, Postulatore della Causa di Beatificazione, in Piazza San Giovanni in Laterano, n. 4, 00120 – Città del Vaticano. Anche le Edizioni Effedieffe (Proceno di Viterbo) ne hanno alcune copie che possono essere richieste a info@effedieffe.com 
 Viaggio nelle tenebre                                                  
Egli si trovava a Parigi, non ancora vescovo, nel dicembre 1868. A tarda sera del 22 dicembre vennero a cercarlo per un moribondo. Montato in una carrozza chiusa che era venuta a prenderlo, vi trovò tre distinti signori i quali, dopo qualche momento, armi alla mano lo bendaronoUn paio d’ore di giri e rigiri. Fermatisi, entrarono – egli sempre bendato – in una casa, dove percorsero stanze e stanze. Eccolo infine sbendato. Si trovava in un ricco salottino sfarzosamente illuminato. Venne fatto passare in una sala attigua: “Avete un’ora di tempo” gli dissero. […]. Una voce lo scosse: “Padre, sono io l’infermo che abbisogna della vostra opera”. Un ragguardevole signore stava là su una poltrona. 
                     “Fra un’ora debbo morire, disse costui, 
            e vorrei che mi preparaste ad una morte cristiana. 
      In breve vi dirò che io sono membro di una società segreta 
                                           (la massoneria)
                         nella quale fui promosso al 33° grado. 
 Accettato… e accecato dalla setta massonica         
Servii la società per 28 anni, quando venni designato a togliere la vita ad un prelato stimatissimo da tutti al che mi rifiutai assolutamente, pur essendo certo che tale rifiuto sarebbe costato a me la vita. La mia sentenza è pronunciata. Fra un’ora morirò. Mi saranno aperte le due vene della gola. Ho già fatto morire anch’io altri in questo modo, e Dio giustamente mi punisce. Il mio cadavere sarà buttato nella Senna”. […] “Come mai, replicò Comboni, i vostri compagni si sono presi la briga di condurvi il confessore?”. Costui replicò che ebbe un’ottima educazione religiosa da fanciullo, che aveva la moglie piissima e una figlia suora, e che fu accettato dalla setta per la sua alta posizione sociale, pur avendo egli posto l’esplicita condizione di poter ricevere il sacerdote in punto di morte. […]. Mentre il condannato faceva una fervorosa confessione, arrivò il termine dell’ora e tre uomini comparvero d’improvviso alla porta. […]. Inflessibili, senza una parola, vennero, lo legarono, uscirono. Tornarono con qualche traccia di sangue nelle mani e ammonirono il Comboni di non fiatare sull’accaduto, pena la vita, lo dovessero pur raggiungere nel centro dell’Africa. […]. Nuovamente bendato fu fatto risalire in carrozza, per un nuovo lungo cammino. Discesero. Poi silenzio, dopo un po’ si tolse la benda. Era solo in un giardino di aperta campagna, molto lontano da Parigi. Tre giorni dopo dai giornali lesse che alla Morgue di Parigi v’erano dei cadaveri non identificati. Vi andò, riuscì a stento a riconoscere, richiamato da una reliquia che gli aveva dato, il volto deformato della vittima. Ne fissò attentamente il collo e vi scorse due trafitture» (7) (pp. 241-244) (8)
7 – Il Landucci scrive in nota: «A tale riguardo posso aggiungere un’esperienza personale. Tra gli oggetti segreti consegnati al sacerdote da un moribondo frammassone, riconciliatosi con la Chiesa (1955), vi era un libretto di ammonimenti e di norme segrete di fedeltà massonica; terminava con un comma che ammoniva come naturalmente chi avesse tradito “accettava di pagare il suo tradimento con la trafittura della gola”» (n. 2, p. 242).  8 – Bibliografia: B. DOLHAGARAY, Franc-Maçonnerie, in DThC, vol. VI, coll. 722-731; G. GAUTHEROT, Franc-Maçonnerie, in DAFC, vol. II, coll. 95-131; P. PIRRI, Massoneria, in Enciclopedia Cattolica, vol. VIII, coll. 312-325; G. CAPRILE, Massoni e Massoneria, Roma, 1958.  
 Conclusioni                                                                   
Il Landucci conclude così sulla massoneria
      «sono, quindi, comprensibili le severe condanne pronunciate dalla S. Sede
                          a cominciare da papa Clemente XII, nel 1738.
                               È restato celebre l’appellativo di Pio IX:
              “queste sette formano la Sinagoga di Satana (Ap., II, 9) 9”.
   L’albero ha radici guaste e i frutti sono rimasti inesorabilmente avvelenati» 
                                           Landucci (op. cit., p. 241) 
L’Ebraismo odierno, sostenuto da un potentissimo settore del capitale americano(di quegli Stati Uniti d’America dove gli ebrei sono numerosissimi ed è potentissima l’influenza ebraica) e della massoneria specialmente anglo/americana
  si è piazzato in Palestina supremamente noncurante dei diritti dei cristiani,
                     riallacciandosi alla storia pre-cristiana, come se nulla,
compresa la comparsa del profetizzato Gesù di Nazareth, fosse avvenuto. […].
Dopo la creazione dello Stato d’Israele, forte e prepotente anche contro i possessori, di fatto, arabi, cacciati senza alcuna pietà più che dalla potenza delle armi da fuoco, per l’arma del capitale e della mondialista solidarietà di razza. In ogni organizzazione anticattolica si trovano immancabilmente degli Ebrei: nella massoneria e nel comunismo soprattutto” (Mons. Pier Carlo Landucci – Idem)
9  (P. C. LANDUCCI, op. cit., p. 193)

Don Curzio Nitoglia / doncurzionitoglia.net

partecipa al dibattito – infounicz.europa@gmail.comì
Domenica, 29 Gennaio/ 2017   
 - di  Don Curzio Nitoglia
L’Omicidio Rituale Massonico: testimonianza
di San Daniele Comboni
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